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Agricoltura - Parlamento Italiano
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68661 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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ALIMENTAZIONE: SULLA SICUREZZA ALIMENTARE IL M5S CHIEDE UN IMPEGNO MAGGIORE, MA PER IL GOVERNO LE PROCEDURE SONO RISPETTATE Comunicazione più immediata e completa, immagini in grado di aiutare i consumatori e coinvolgimento della grande distribuzione organizzata: queste le richieste dei 5 Stelle, in una interrogazione del deputato L’Abbate. Per il sottosegretario De Filippo le responsabilità sono delle imprese e delle Asl, mentre vi sarebbero novità a livello europeo Negli ultimi anni, sono state numerose e frequenti le emergenze in campo alimentare, come il “pollo alla diossina” o il cosiddetto morbo della “mucca puzza”. Allarmi sulla sicurezza alimentare che hanno comportato l’introduzione nel quadro normativo europeo di un nuovo concetto di sicurezza denominato “dal campo alla tavola” e tradottosi nel “pacchetto igiene”, entrato in vigore a partire da gennaio 2006. Una questione su cui il M5S, raccogliendo l’invito di una petizione online lanciata dal sito www.ilfattoalimentare.it e attraverso una interrogazione a prima firma del deputato Giuseppe L’Abbate, ha sollecitato il Governo Renzi ad una più immediata e completa informazione a vantaggio dei consumatori e delle stesse imprese, così da evitare ingiustificati allarmismi senza fondamento. “Avevamo chiesto al Ministero della Salute di diffondere con regolarità sul proprio sito internet nonché attraverso i media – dichiara L’Abbate (M5S), deputato della Commissione Agricoltura alla Camera – le foto e le schede di tutti i prodotti alimentari richiamati dal mercato perché ritenuti pericolosi per la salute. Affiancando, magari, a queste notizie l’elenco dei punti vendita in cui sono stati commercializzati per un più diretto ed immediato controllo da parte dei cittadini. E, infine, se ritenesse opportuno fare in modo che queste procedure venissero messe in atto anche dalla grande distribuzione organizzata. Purtroppo – conclude L’Abbate (M5S) – per il Governo Renzi va tutto bene, anche se lascia spiragli di miglioramento futuro sulla sicurezza alimentare”. Il Sottosegretario di Stato alla Salute Vito De Filippo, infatti, ha risposto che il Ministro della Salute “riconosce la preoccupazione del consumatore come un fattore legittimo e da tenere in considerazione nella valutazione della portata di un incidente di sicurezza alimentare” ma ha ribadito che l’Italia è un esempio in Europa, essendo il primo Paese membro per numero di notifiche trasmesse attraverso il Rasff (il sistema di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi). Se da un lato è “precisa responsabilità dell’autorità sanitaria competente verificare che la procedura prevista per legge venga eseguita in maniera efficace e tempestiva dall’operatore del settore, ad esempio anche mediante apposizione di cartellonistica a livello di punti vendita”, il Ministero della Salute può solo pubblicare sul proprio portale gli “avvisi di sicurezza nonché le informazioni rese disponibili dall’azienda sanitaria locale che ha effettuato l’accertamento della non conformità”. Il coinvolgimento diretto, invece, delle catene della grande distribuzione organizzata (nonostante i lodevoli esempi di alcune “insegne” nazionali ed internazionali) viene ritenuto dal Governo Renzi troppo complesso e comunque in capo alla singola impresa. In futuro, però, potrebbero esserci novità. “Colgo l’occasione – dichiara De Filippo - per anticipare il Ministero si è già attivato per promuovere a livello europeo una iniziativa che consenta un approccio armonizzato per quanto attiene l’informazione a livello europeo, e sta valutando l’opportunità di redigere apposite procedure per l’applicazione uniforme ed efficace del richiamo da parte degli operatori del settore alimentare”. Giuseppe L'Abbate Deputato Movimento Cinque Stelle
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18/08/2014, 20:06 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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On. Cova: “Chi non sterilizza il proprio animale, paghi le tasse al Comune per la lotta al randagismo”
Chi non sterilizza il proprio animale da compagnia o chi non provvede a una opportuna sistemazione delle cucciolate, rischiando così di aumentare il fenomeno del randagismo, dovrà contribuire economicamente, attraverso il versamento di contributi, al sostegno degli enti locali che in questo modo possono mantenere i canili. È il passaggio più ‘forte’ della mozione sul benessere animale presentata e discussa oggi, giovedì 4 settembre 2014, nell’Aula della Camera, da Paolo Cova, parlamentare del Pd, di professione veterinario.
Quello di Cova è stato quasi un appello: “Dobbiamo assolutamente intervenire sulle cucciolate: il randagismo si combatte così. La prevenzione è meglio della cura. Dunque, il proprietario deve sterilizzare il proprio animale, per evitare gli abbandoni che vedono il loro picco subito dopo Natale, perché non c’è una vera cultura del benessere animale”.
Cova ha toccato molti temi in questo senso, partendo da un assunto: “Il benessere animale stabilisce l’importante rapporto tra uomini e animali. Ricordiamoci che l’Unione europea li consideri esseri senzienti. Ecco perché è importante accrescere, a partire dai più giovani, il concetto di proprietà responsabile degli animali, che se non viene capito completamente porta, appunto, ai fenomeni di randagismo, ancora fin troppo presenti in Italia e in moltissimi paesi dell’Ue”.
Altra questione importante per il veterinario buiatra Cova è “ciò che è stato fatto in questi anni per il benessere degli animali da reddito in termini di investimento da parte degli allevatori, ma a loro bisogna fornire dati tecnici coerenti, scientificamente supportati e uniformi sulle buone pratiche animali”.
Pure sulla sperimentazione c’è ancora molto da lavorare, secondo Cova: “È effettivamente necessario fermarsi su forme diverse e alternative di ricerca che abbandoni quella sugli animali. L’Unione europea deve incentivare altre modalità e lo può fare”.
E per quanto riguarda il commercio degli animali da affezione, il parlamentare Pd ha chiesto di “fare chiarezza sulle norme, perché il traffico di cuccioli avviene in età così prematura che il tasso di mortalità è altissimo. Ma per fare questo serve anche una corretta informazione a giovani, ragazzi e, in generale, a ogni cittadino europeo che devono capire l’importanza di non richiedere cuccioli così piccoli”.
Infine, Cova ha auspicato un intervento del Ministero di Grazia e giustizia sul problema dell’affidamento degli animali posti sotto sequestro, “non solo quelli che arrivano dall’estero in condizioni precarie, ma anche quelli maltrattati: forse non è noto, ma spesso vengono affidati allo stesso proprietario che è stato crudele con loro”.
Roma, 4 settembre 2014
Per contatti
On. Paolo Cova Camera dei Deputati Partito Democratico
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04/09/2014, 19:42 |
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Marco
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On. Paolo Cova parlamentare del Partito Democratico COMUNICATO STAMPA
On. Cova: “Per il Made in Italy della carne suina non basta l’etichetta: gli animali vanno allevati in Italia
Non basta un’etichetta per dare a un prodotto alimentare, in particolare se si tratta di carne suina, il marchio dell’italianità. È assolutamente necessario che quel prodotto di derivazione suinicola abbia davvero alle spalle una filiera tutta peninsulare. È la sintesi dell’intervento dell’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, fatto oggi, venerdì 5 settembre 2014, in Aula alla Camera, dopo la risposta ottenuta a un’interrogazione sul tema.
“Il Governo ha spiegato tutti gli interventi che sta facendo sull’etichettatura, per assicurare i consumatori sulla reale provenienza delle carni – spiega Cova –. Sicuramente si stanno facendo degli importanti provvedimenti per contrastare il cosiddetto italian sounding e a sostegno del vero Made in Italy, a partire dalla tracciabilità e non dimenticando una questione che a me sta particolarmente a cuore come l’allevamento in condizioni di benessere”.
Ma timbri, etichette e marchi non sono sufficienti, secondo Cova, se non si va a incidere sull’inizio della filiera della lavorazione: “La carne suina lavorata e trasformata in Italia è di 2milioni 300mila tonnellate l’anno, ma un milione arriva dall’estero. Quindi, più del 40% della carne suina o dei suini vivi arrivano da altri Paesi: questo è un problema reale perché poi il lavorato viene immesso sul mercato come carne italiana. E d’altra parte, l’industria della trasformazione ha necessità di avere carne suina da lavorare. Il problema sta chiaramente anche nel fatto che il prezzo che viene pagato all’estero è inferiore”.
Ma per Cova il prodotto nato, cresciuto e macellato in Italia ha una marcia in più: “L’etichettatura non è solo un simbolo: ognuno di noi sa che un suino prodotto nella pianura padana o in Germania ha caratteristiche diverse, ogni territorio ha un’alimentazione diversa. Così come i formaggi devono essere prodotti in un determinato territorio perché diversi sono l’erba, il fieno, il mais, così è per la carne. Allevare e lavorare un suino a Parma o a San Daniele non è la stessa cosa che allevarlo all’estero e macellarlo in Italia: cambiano il clima, la conformazione del suolo, i metodi di produzione. Sono passaggi fondamentali: la tipicità italiana non può essere bypassata con un’etichetta o un marchio”.
Per questo Cova ha chiuso il suo intervento invitando il Ministero dell’Agricoltura “a stringere un accordo all’interno della filiera che darà un valore aggiunto a tutta la nostra produzione e farà davvero guadagnare il mercato”.
Roma, 5 settembre 2014
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05/09/2014, 15:19 |
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Marco
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MALTEMPO, M5S: “LACRIME DI COCCODRILLO AL GARGANO. MENTRE PROVVEDIMENTI DI PREVENZIONE E GOVERNO DEL TERRITORIO RESTANO NEI CASSETTI
Roma, 8 settembre 2014 – "Ancora disgrazie legate al maltempo, e lacrime di coccodrillo, come se la responsabilità fosse delle piogge e non della errata gestione del territorio". È il commento dei deputati della Commissione Ambiente della Camera del M5S.
«Al ministro Galletti che in queste ore è al Gargano ricordiamo che la nostra proposta di legge sul consumo del suolo sta aspettando da tempo di iniziare l’iter parlamentare. Eppure le soluzioni sono tutte lì: ad esempio tutelare l’agricoltura assistita, che significa governance del territorio anche in zone a prevalenza agricola proprio come il Gargano. Stop al far west urbanistico e al cemento selvaggio. Basta piangere i morti, servono azioni concrete e programmazione del territorio se si vuole evitare che emergenze come queste ricapitino ancora”.
E ancora: “Si potrebbero usare gli oneri di urbanizzazione non più per le spese correnti ma per opere di mitigazione del dissesto idrogeologico. Abbiamo più volte chiesto di poter svincolare i comuni dal patto di stabilità per poter avviare interventi di protezione dal dissesto. Ma ci è stato risposto che non ci sarebbero le coperture. Il governo decida: intende agire o parlare solo e fare passerella sulle disgrazie?”
Comunicazione M5S Commissione Ambiente e Agricoltura
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08/09/2014, 19:19 |
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Marco
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SANZIONI RUSSE, M5S: “NESSUNA MISURA SUFFICIENTE DAL GOVERNO PER L'AGRICOLTURA"
Roma, 11 settembre 2014 - Un monitoraggio della situazione agroalimentare iniziato ad agosto, fuori tempo massimo. E misure economiche stanziate insufficienti. “Non ci soddisfa affatto la risposta del ministro dell’Agricoltura Martina ricevuta in commissione oggi, in merito al settore ortofrutticolo che sta subendo, in veneto più che nel resto d’Italia, le conseguenze dell’embargo Ue alla Russia”: è il commento dei deputati M5S in Commissione Agricoltura.
“Il ministro ammette – sottolinea la deputata M5S Silvia Benedetti – di non aver prestato attenzione al comparto agricolo perché le sanzioni riguardavano i settori della difesa, dei beni tecnologici. Ma noi ci chiediamo: come si fa a non prevedere le reazioni della Russia a una simile politica estera? E ancora: i soldi stanziati – e comunque già bloccati – per il settore sono del tutto insufficienti. Parliamo di 125 milioni di euro stanziati per tutta l’Unione europea a fronte di 200 di perdite solo per l'Italia. L’embargo alla Russia è stato deciso a marzo mentre per la stessa ammissione del ministro il monitoraggio è iniziato ad agosto. Un ritardo inaccettabile”.
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11/09/2014, 18:45 |
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Marco
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On. Paolo Cova parlamentare del Partito Democratico COMUNICATO STAMPA
On. Cova: “Parassita delle api: a rischio gli alveari e il miele italiani. Va subito attivata la rete dei servizi veterinari”
Il Ministero della Salute ne ha dato notizia proprio in queste ore: in un alveare calabrese, a Sovereto, nel Comune di Gioia Tauro, è stato ritrovato un coleottero esotico (Aethina Tumida) per l’Unione europea – è presente nell’Africa Subsahariana e negli Usa – che colpisce le api e subito sono stati allertati i servizi veterinari delle Regioni e delle Asl affinché prestino la massima attenzione su questa parassitosi. Il Ministero ha anche fatto sapere che il coleottero è in grado di volare per diversi chilometri nutrendosi dei prodotti dell’alveare, in particolare di miele, portando a distruzione l'intera famiglia di api.
“Avevo avvertito del pericolo incombente”, ribatte subito l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, componente della XIII Commissione Agricoltura della Camera. “A maggio scorso era stata approvata una mozione, di cui ero primo firmatario, proprio sui rischi che corre il pregiato miele italiano. Tra le cause, anche alcuni parassiti”, racconta Cova.
“La scoperta del coleottero esotico in Calabria, che colpisce le api, deve attivare immediatamente la rete dei servizi veterinari – entra nel dettaglio il parlamentare Pd –. Come avevamo chiesto a maggio nella mozione mia e del Pd, serve demandare alla Sanità il tema delle api e della loro mortalità e problematicità. Proprio in situazioni come queste ci accorgiamo della necessità di avere una anagrafe aziendale apistica legata al Ministero della Salute, come avviene per tutti gli allevamenti zootecnici, ma anche una tracciabilità degli spostamenti delle api attraverso il Modello 4. Una corretta identificazione e gestione degli apiari ci permetterebbe di intervenire per conoscere la situazione sanitaria nelle vicinanze del focolaio e per creare, di conseguenza, un cordone sanitario, evitando così la diffusione”.
Cova ricorda anche che “nel mio intervento in Aula avevo ribadito che le api, essendo libere di volare, non sono controllabili. Spetta, allora, ai veterinari sapere dove sono posizionati gli alveari e provvedere a tenerli sotto controllo. E sono le uniche figure competenti in materia di sanità animale”, conclude il parlamentare Pd.
Roma, 16 settembre 201 4
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16/09/2014, 14:21 |
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Marco
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Agroalimentare, M5S: "Un nuovo marchio? Il rischio è creare solo un nuovo simbolo da imitare”
Roma, 17 settembre 2014 - Il ministro Martina, durante il question time di oggi pomeriggio, parlando dello “Sblocca Italia" e del piano "made in Italy", ha annunciato nuovi strumenti, come un "nuovo segno distintivo" per la promozione dei prodotti italiani all'estero anche in vista dell'evento dell’Expo 2015. Ma non basta affatto. Infatti gli obiettivi da perseguire sono l'avere una etichettatura d'origine a livello unionale e la nostra mozione approvata a gennaio ha impegnato il Governo proprio su questo, ma ancora nulla di fatto”. È il commento di Filippo Gallinella, deputato M5S in Commissione Agricoltura e capogruppo in Commissione Contraffazione.
«Per quanto riguarda invece le produzioni DOP e IGP, anche se complesso, occorre lavorare per costruire accordi di mutua protezione con i paesi extra-UE in modo da essere tutelati ed avere gli strumenti necessari a combattere, su un territorio straniero, la contraffazione dei nostri prodotti. Non vorremmo che la strada indicata dal ministro serva per la solita operazione di facciata e per non affrontare davvero la questione etichettatura e dei marchi (made in) in maniera seria, by-passando la questione con la creazione di un "nuovo simbolo" che sarà, tra l'altro, un simbolo non protetto oltre ad essere un nuovo simbolo da copiare”.
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17/09/2014, 19:13 |
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Cannabis terapeutica, M5S: "Finalmente un accordo concreto che sigilla la nostra vittoria"
Roma, 18 settembre 2014 - “Un’altra vittoria a 5 Stelle. Una battaglia che stiamo portando avanti da mesi, con tutti i mezzi possibili, e che finalmente vede il primo accordo concreto”. È il commento dei deputati delle Commissioni Agricoltura e difesa del M5S della Camera dei Deputati all’accordo firmato oggi dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin e della Difesa Roberta Pinotti a Roma per l'avvio di un progetto pilota sull’utilizzo terapeutico della cannabis.
Entro il 31 ottobre un gruppo di lavoro definirà un protocollo operativo per la programmazione delle operazioni da compiere, la quantificazione dei fabbisogni in relazione alle patologie da trattare, la fitosorveglianza da esercitare, le verifiche da effettuare e le tariffe da applicare ai prodotti. La coltivazione e la fabbricazione saranno realizzate dallo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze e confezionerà il principio attivo per distribuirlo su richiesta delle Regioni e Province Autonome alle farmacie territoriali e ospedaliere.
Si è arrivati a questo importante passo dopo una lunga azione del Movimento 5 Stelle che nel corso di questa legislatura ha depositato diversi atti legislativi a riguardo, inclusa un’interrogazione presentata il 19 marzo a prima firma Tatiana Basilio, due Ordini del Giorno a prima firma Paolo Bernini e Massimiliano Bernini, durante la discussione in aula del Decreto Legge "Stupefacenti". Entrambi gli ODG sono stati accolti dal governo e con loro, l'impegno di rendere l'Italia autosufficiente del punto di vista dei farmaci cannabinoidi necessari nella terapia del dolore e di altre gravi malattie che interessano più di due milioni di cittadini.
Area Comunicazione M5S Camera dei deputati
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19/09/2014, 7:43 |
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Marco
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AGRICOLTURA, MARTEDI' 23 SETTEMBRE CONVEGNO IN SENATO SULLE NUOVE TECNOLOGIE Le nuove tecnologie, anche nel campo dell'agroalimentare, sono uno strumento importante per rendere il nostro sistema di produzione più competitivo e naturale, adeguandolo ad una dimensione internazionale. E' questo il tema del convegno che si terrà martedì 23 settembre alle ore 14 presso la sala Zuccari del Senato, dal titolo "Politiche per un'Agricoltura 2.0". Nel corso del dibattito saranno illustrate alcune esperienze tecnologicamente avanzate tra cui il registro unico dei Controlli già in azione in Emilia Romagna, il rating amministrativo delle imprese proposto dalla provincia di Firenze, una piattaforma unica che permetta a pubblico e imprese di crescere in efficienza e una cooperativa che utilizza tecnologie di precisione per aumentare qualità e reddito dell'impresa. Introdurranno i lavori Leana Pignedoli e Roberto Ruta, rispettivamente vicepresidente e capogruppo Pd della commissione Agricoltura a Palazzo Madama. Interverranno, tra gli altri, Luca Sani e Roberto Formigoni, presidenti delle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato, Ezio Castiglione presidente di Ismea, Mauro Tonello vicepresidente Coldiretti, Mario Guidi presidente di Agrinsieme, Nicodemo Oliverio capogruppo Pd in commissione Agricoltura alla Camera e Paolo Coppola consigliere di Agenda Digitale. Le conclusione sono affidate ad Andrea Olivero, viceministro delle Politiche Agricole. Nel corso dell'iniziativa interverrà anche Luigi Zanda, presidente del Gruppo Pd al Senato. Si ricorda che per l'ingresso in Senato i giornalisti devono accreditarsi inviando una mail ad accrediti.stampa@senato.it e che gli uomini devono indossare giacca e cravatta. Camilla Povia Ufficio Stampa Pd Senato
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19/09/2014, 21:16 |
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Marco
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Agroalimentare, M5S: “Contro l’embargo russo, dal governo solo parole vuote"
Roma, 19 settembre 2014 – “Non ha agito prima e non riesce ad essere incisivo nell’azione, dopo. È questo che il ministro dello Sviluppo economico è venuto a dire in Aula, in estrema sintesi e al di là delle ricostruzioni storiche dell’embargo russo di cui conoscevamo peraltro già tutti i dettagli”, è il commento dei deputati delle Commissioni Esteri e Agricoltura del M5S che oggi hanno presentato in aula un’interpellanza al Mise.
“Il ministro ci ha detto – spiega la deputata M5S Marta Grande – che l’Italia sta seguendo la linea europea e che sta cercando di implementare altri mercati non colpiti dall’embargo. Peccato che l’Italia sia presidente di turno della Ue e dovrebbe condurre il gioco, proponendo soluzioni efficaci e in tempi brevi, perché l’export italiano dei prodotti agroalimentari è in ginocchio”.
“La democrazia viene prima dell’economia, ci ha detto il ministro – sottolinea Silvia Benedetti, deputata M5S in Commissione Agricoltura – ma questo vale solo quando vogliono loro, non certo sempre. E comunque, il ministro, glielo vada a dire agli agricoltori veneti che stanno subendo le conseguenze dell’inazione del governo e dell’economia internazionale”.
Area Comunicazione M5S Camera dei deputati
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19/09/2014, 21:19 |
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