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Agricoltura - Parlamento Italiano 
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DL COMPETITIVITA', BERTUZZI (PD): APPROVATO EMENDAMENTO PER MUTUI A TASSO ZERO PER GIOVANI SOTTO I 40 ANNI

"L'approvazione dell'emendamento al Dl Competitività sui mutui a tasso zero per i giovani imprenditori sotto i 40 anni è un segnale molto importante per chi vuole avviare un'impresa agricola, ma anche per chi deve affrontare investimenti per lo sviluppo e il consolidamento di un'azienda avviata da almeno due anni". Lo dichiara la senatrice del Pd Maria Teresa Bertuzzi, prima firmataria dell'emendamento, che da tempo si occupa di ricambio generazionale nel settore primario.
"I giovani tra i 18 e i 40 anni che amministrino o conducano un'impresa agricola in via esclusiva avranno la possibilità di accedere ai mutui a tasso zero, della durata massima di dieci anni comprensiva del periodo di preammortamento, e di importo sino al 75 per cento della spesa ammissibile. Questo è un grande risultato se si considera la non rosea situazione del sistema creditizio del nostro paese, che come si sa penalizza soprattutto i giovani. I progetti finanziabili - conclude Bertuzzi - riguarderanno tutte le iniziative che prevedano investimenti non superiori a euro 1.500.000, nei settori della produzione e della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli".


Camilla Povia
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22/07/2014, 17:35
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DL COMPETITIVITA', GIOVEDI' ALLE 14 PRESENTAZIONE DEGLI EMENDAMENTI DELLA COMMISSIONE AGRICOLTURA CON MINISTRO MARTINA

Giovedì 24 luglio alle ore 14 nella sala Nassirya di Palazzo Madama i capigruppo della commissione Agricoltura (Candiani della Lega, Dalla Tor di Ncd, Di Maggio di Per l'Italia, Donno del M5S, Panizza delle Autonomie, Ruta del Pd, Ruvolo di Gal, Scoma di Forza Italia, Susta di Scelta Civica, Stefano di Sel) unitamente all'Ufficio di Presidenza (Formigoni di Ncd, Gaetti del M5S e Pignedoli del Pd) presenteranno il pacchetto di emendamenti approvati al Dl Competitività, firmati da tutti i gruppi parlamentari. Sarà presente il ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina e il viceministro Andrea Olivero.

Camilla Povia
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22/07/2014, 17:49
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ECONOMIA: IL M5S A SOSTEGNO DI ASSOBIRRA PER CONTRASTARE L’INACCETTABILE PRESSIONE FISCALE PER IL SETTORE BIRRAIO ITALIANO

Presentati una risoluzione ed una interrogazione parlamentare dai deputati 5 Stelle delle Commissioni Agricoltura e Finanze per provare a convincere il Governo a fare marcia indietro sull’ulteriore aumento dell’accisa previsto per il 2015

Circa 500 birrifici in tutta Italia, ben otto aziende industriali e due malterie con 15 impianti produttivi distribuiti su tutto il territorio nazionale, dal Veneto alla Puglia. Una realtà quella della birra italiana costretta ad una super-tassazione per coprire risorse mancanti in altri settori. E da settore in crescita con un buon potenziale, rischia di ritrovarsi sommerso dalla pressione fiscale. Proprio con l’obiettivo di bloccare almeno la terza tranche dell’aumento delle accise, prevista per gennaio 2015 e deliberate con il decreto 104 nell’ottobre 2013, i deputati 5 Stelle della Commissione Finanze e della Commissione Agricoltura hanno depositato una risoluzione ed una interrogazione parlamentare a favore del settore birrario italiano. Per l’accisa una escalation degna del miglior Sceriffo di Nottingham: +93% negli ultimi 10 anni; +30% negli ultimi 15 mesi gli aumenti dell’aliquota. Una carrellata di decreti legge, tra piccoli ritocchi e ripensamenti, che hanno reso il popolo più sobrio d’Europa in pratica quello più tartassato con un’aliquota pari a 2,7 euro per ettolitro e grado-plato che si prevede raggiunga i 3,04 euro dal nuovo anno.

“Tra le bevande alcoliche da pasto la birra è l'unica a scontare l'accisa in Italia e per di più con livelli di tassazione di gran lunga superiori rispetto a quelli mediamente previsti in altri Paesi europei – ricordano i deputati del M5S – Basti pensare che l'aliquota sulla birra in Italia è superiore al triplo di quella applicata in Germania e Spagna”.

Assobirra ha fatto presente al Governo, documentandolo per mezzo di un dossier del centro studi Ref ricerche, che ci sono almeno sette ottimi motivi per desistere dall’aumento: un gettito fiscale inferiore alle aspettative (116 milioni rispetto ai 177 previsti), crollo dei posti di lavoro pari a 2.400 unità tra filiera ed indotto di cui se ne potrebbero salvare 1.200 evitando la terza tranche d’aumento, perdita di potere concorrenziale verso i Paesi europei competitors, ricaduta maggiore sulle fasce più povere dei consumatori (visto che l’aumento della tassa si abbatte più sulle bottiglie da 66 cl le più consumate dalla massa) e l’effetto di aumento dei prezzi che si determinerà gioco forza se va in porto il terzo aumento.

“Sostentiamo con forza la battaglia di Assobirra in favore della filiera e del suo indotto – proseguono i Deputati 5 Stelle – L’aumento delle tasse strozza l’economia reale e non ottiene neanche i benefici di cassa sperati. Lo ha sostenuto anche la stessa Ragioneria generale dello Stato, nel parere reso alla Commissione bilancio della Camera dei Deputati in data 26 luglio 2013 e che noi oggi ribadiamo. Il settore della birra in Italia rappresenta una fetta importante dell'industria alimentare: oltre ai grandi marchi conta parecchi microbirrifici artigianali e sta creando concrete opportunità imprenditoriali, soprattutto per i giovani. Se questa è la medicina di Renzi e dei suoi Ministri per far ripartire il Paese – concludono i deputati M5S delle Commissioni Agricoltura e Finanze – l’unico invito che ci sentiamo di fargli e sorseggiare un’ottima birra della tradizione italiana per schiarirsi le idee”.

Giuseppe L'Abbate
Deputato Movimento Cinque Stelle

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22/07/2014, 17:51
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AGRICOLTURA: LA CAMERA APPROVA PROVVEDIMENTI PER CONTRASTARE LA CRISI DEL RISO ITALIANO

Approvata all’unanimità in Commissione Agricoltura la risoluzione, a prima firma L’Abbate (M5S), con le linee di indirizzo al Ministro Martina, tra cui la richiesta della clausola di salvaguardia contro le importazioni a “dazio zero”

Dopo le manifestazioni dei risicoltori delle scorse settimane, sostenute dalle associazioni agricole, a seguito dell’entrata in vigore del nuovo regime doganale con il relativo aumento esponenziale di importazioni di riso a “dazio zero” dai Paesi del sud est asiatico, la Camera dei Deputati detta la linea al Ministro Maurizio Martina. È stata approvata all’unanimità in Commissione Agricoltura la risoluzione, a prima firma del deputato Giuseppe L’Abbate (M5S), per impegnare il Governo ad intervenire in tempi rapidi in sede europea affinché sia attivata la clausola di salvaguardia, ad far rendere immediatamente applicabile la normativa sull’etichettatura di origine dei prodotti agroalimentari, a potenziare l’attività di vigilanza e prevenzione delle pratiche commerciali scorrette rendendoli pubblici i dati dei traffici illeciti accertati nonché, infine, a valutare eventuali iniziative per rendere più efficace l’attività dell’Ente Risi così da promuovere la crescita e la competitività dell’agricoltura risicola italiana.

“Siamo soddisfatti che il Parlamento abbia compiuto finalmente il proprio compito, indicando la strada al Ministro Martina. Peccato che siamo giunti all’approvazione della risoluzione solamente ora, dato che i produttori avevano dato l’allarme già otto mesi fa. Purtroppo – commenta Giuseppe L’Abbate, deputato M5S primo firmatario della risoluzione in Commissione Agricoltura – c’è stato bisogno delle proteste di piazza dei risicoltori e del nostro ulteriore sollecito per vedere approvato un atto necessario per tutelare le imprese agricole nazionali. L’aiuto ai Paesi in via di sviluppo, infatti, non può e non deve pregiudicare la nostra economia e il futuro dell’agroalimentare italiano”.

Dal 2009 al 2013, l’importazione di riso dai Paesi del sud est asiatico è passata da 10mila tonnellate l’anno a 130mila. Mentre, negli ultimi 10 mesi, le importazioni dalla sola Cambogia sono aumentate del 60% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Il tutto grazie agli azzeramenti o alle progressive riduzioni dei dazi della tariffa doganale comune. Una situazione non più sostenibile per tutto il comparto risicolo che, in Piemonte e Lombardia ha visto passare la superficie coltivata a riso dai dai 235mila ettari del 2012 ai 219mila del 2013. Già dallo scorso autunno, quando vi furono i primi allarmi, si registrarono drammatiche diminuzioni delle quotazioni del riso pari al 35%, con punte clamorose per il riso Carnaroli, sceso del 63% da 800 euro a 300 euro la tonnellata. Il tutto grazie agli azzeramenti o alle progressive riduzioni dei dazi della tariffa doganale comune come previsto dall’accordo EBA (“Everything but arms”) che hanno colpito anche le aziende di trasformazione del riso, considerato che dal sud est asiatico il prodotto arriva spesso già pronto per essere venduto. Chiara, invece, ora la linea indicata dalla Camera al Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, il quale si è già dichiarato propenso a richiedere la clausola di salvaguardia.

L’approvazione della risoluzione 5 Stelle giunge proprio nel giorno in cui una delegazione di rappresentanti del “triangolo del riso” (Vercelli, Novara, Pavia) si incontra con gli europarlamentari Tajani e Cirio. “Occorre davvero un viaggio di rappresentanza per constatare che l’export del riso italiano è in flessione del 14% verso gli stessi Paesi Ue? – sottolinea il deputato vercellese Mirko Busto (M5S) – Quelli che dovrebbero essere nostri partner economici ormai preferiscono acquistare il più economico riso asiatico, spesso contenente sostanze chimiche da noi vietate. Con il provvedimento approvato oggi, il M5S dimostra di dare soluzioni efficaci ai bisogni dei cittadini senza spreco di denaro pubblico. Inoltre – conclude Busto – dal punto di vista di salute e sovranità alimentare, in Piemonte e Lombardia sono da tutelare le molte buone pratiche a basso impatto ambientale. Ci attendiamo che il Ministro Martina compia concretamente il proprio dovere mentre ci attendiamo dalle Regioni interessate un sapiente utilizzo dei Fondi strutturali nell’ambito dei Psr”.

Giuseppe L'Abbate
Deputato Movimento Cinque Stelle

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23/07/2014, 17:23
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CAMERA DEI DEPUTATI



On. Paolo Cova parlamentare del Partito Democratico
COMUNICATO STAMPA

On. Cova: “Malattie dei suini: approvata la risoluzione. Attenzione ai cibi, niente pascolo brado e abbattimenti mirati”

La XII Commissione Affari sociali della Camera dei deputati ha approvato oggi, mercoledì 23 luglio 2014, una risoluzione che chiede interventi a tutti i livelli per effettuare approfonditi controlli ed evitare ulteriori contagi negli allevamenti di suini italiani, attualmente colpiti da due emergenze sanitarie, soprattutto in alcune regioni italiane: la peste suina africana e la malattia vescicolare suina. Firmatario, l’on. Paolo Cova, deputato del Pd, componente della XIII Commissione Agricoltura.

“Queste due malattie stanno provocando danno a tutto il settore suinicolo e di trasformazione e ne limitano le esportazioni e la commercializzazione dei prodotti – spiega Cova –. E se non sono diffuse ovunque, condizionano tutto il comparto e non solo le regioni interessate”.

La peste suina africana e la malattia vescicolare suina, impediscono, in particolare, la commercializzazione verso l’estero di carne e dei suoi trasformati derivati dai maiali, ricorda Cova, e “gli allevatori virtuosi sono stati penalizzati per tanti anni, soprattutto quelli sardi”.

“Nessun pericolo per la salute pubblica – assicura Cova, parlamentare e veterinario di professione –, ma è necessario cercare di intervenire per eradicare le malattie. Il modo lo spieghiamo nella risoluzione: il punto principale è intervenire sul pascolo brado che è il principale serbatoio di questa infezione, iniziata 36 anni fa. Vietare il pascolo brado e dare mandato al Presidente della Regione Sardegna di abbattere i capi infetti è un primo passo importante”.

La risoluzione impegna il Governo anche in un altro fondamentale aspetto: “Verificare che l’azione congiunta e collaborativa tra tutti i soggetti pubblici assicuri inoltre la vigilanza su ristoranti, trattorie, negozi di alimentari, agriturismi e altre entità ricettive dove va garantita la somministrazione di alimenti di provenienza suina lecita, certificata e sicura”.

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23/07/2014, 17:28
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AGRICOLTURA, BERTUZZI (PD): AL VIA AUDIZIONI SU CRISI SETTORE RISICOLO

"In commissione Agricoltura al Senato è stata approvata la richiesta di avviare un'analisi approfondita sulle cause che stanno determinando la crisi del settore risicolo, strategico per l'agroalimentare italiano". Lo dichiara la senatrice del Pd Maria Teresa Bertuzzi, componente della commissione Agricoltura a Palazzo Madama che poi continua: "Nell'arco della prossima settimana si terranno le audizioni con i vari rappresentanti della filiera risicola italiana. Per le crisi di settore possono essere attivati sia strumenti nazionali che europei. Bisogna agire subito perché il ridimensionamento della risicoltura mette in difficoltà, di conseguenza, anche il sistema dei consorzi irrigui che salvaguardia il nostro territorio dai rischi connessi alla fragilità idrogeologica di queste terre".

Camilla Povia
Ufficio Stampa Pd Senato

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23/07/2014, 17:31
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PESCA ILLEGALE: LA CHIUSURA DELLA PROCEDURA DI INFRAZIONE RELATIVA ALL’UTILIZZO DELLE SPADARE SODDISFA TUTTI, TRANNE I GRANDI PESCI PELAGICI, I CETACEI E LE TARTARUGHE

Mentre continua la pesca con reti proibite, all’interrogazione dei deputati M5S il Ministro dell’Agricoltura Martina non dà segnali definitivi sulla proposta della Commissione Ue di mettere al bando definitivamente dal 2015 le reti derivanti

Da oltre 30 anni, il sistema di pesca con le reti derivanti rappresenta una piaga. È un metodo distruttivo per i grandi pesci pelagici, cetacei e tartarughe e danneggia la pesca tradizionale. I pescatori hanno ricevuto sovvenzioni per cambiare tecniche ma gli sbarchi notturni di pesce spada continuano. La Commissione Ue ha tenuto sotto osservazione speciale il nostro Paese fin dal 1995 e le autorità negli ultimi anni hanno incrementato i controlli, giungendo alla chiusura della procedura di infrazione a carico del nostro Paese. Proprio lo scorso 11 luglio, infatti, il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Martina si dichiarava soddisfatto della chiusura della procedura di infrazione relativa all'utilizzo delle reti derivanti cosiddette «spadare», vietate dall'Unione europea sin dal 1992. Dopo oltre 20 anni, dunque, si è chiuso il contenzioso con la Commissione europea e si è pertanto scongiurato il pericolo di incorrere in una sanzione di oltre 130 milioni di euro. Da quanto confermato anche dalle recenti dichiarazioni del Ministro Martina, l’Italia rispetta le normative in materia di pesca, tutela gli stock ittici dei propri mari e assicura adeguati controlli. È noto tuttavia, come dimostra un report di Oceana, che i pescherecci spesso sbarcano sulle nostre coste esemplari di pesce spada, catturati verosimilmente con reti derivanti illegali dal 2002 anche per i pelagici come il tonno o il pesce spada.

“Con la nostra interrogazione abbiamo chiesto al Ministro di intensificare i controlli sul territorio soprattutto presso le marinerie già segnalate, con l'intento di sequestrare definitivamente gli attrezzi illegali e dare una risposta rapida e una pianificazione intelligente alla proposta di divieto di tutte le reti da posta derivanti lunghe – dichiara la deputata Silvia Benedetti (M5S), prima firmataria dell’interrogazione – Il Ministro non si è sbilanciato a spiegare come mai i controlli latitano ora che l'infrazione con l'UE è chiusa, infatti, si sa che non appena finisce il regime straordinario dei controlli tutto torna come prima, per questo non dovrebbe esserci ‘pausa’ negli stessi, ma continuità e assiduità”.

Il Ministro Martina, inoltre, non ha specificato cosa intenda fare a riguardo del bando definitivo a gennaio 2015 delle reti derivanti proposto dalla Commissione Ue e ha parlato di “dovute e necessarie procedure di consultazione”. “Dimenticando – continua Benedetti (M5S) – che il problema non si pone oggi, ma dal lontano 1992! Ci chiediamo se ci sia l’intenzione di tutelare reti come l’alacciara e la bisara che, con maglie più piccole, non vanno ad insidiare i grandi pelagici e che, quindi, con le dovute cautele possono ancora essere usate dalla piccola pesca costiera. Dopo anni di provvedimenti presi senza la formazione dei pescatori – conclude la deputata della Commissione Agricoltura – sarebbe opportuno attuare una pianificazione intelligente proprio per non lasciarli ‘in braghe di tela’ in caso di bando definitivo”.

Giuseppe L'Abbate
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25/07/2014, 13:06
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DL COMPETITIVITA', PIGNEDOLI (PD): MISURE IMPORTANTI PER SETTORE AGROALIMENTARE

"Il fatto che la commissione Agricoltura abbia presentato un pacchetto di emendamenti al Dl Competitivit à sottoscritti da tutti i gruppi parlamentari è motivo di grande soddisfazione, tanto più se la quasi totalità di questi e' stata poi accolta dal Governo". Lo afferma Leana Pignedoli, vicepresidente della commissione Agricoltura a Palazzo Madama.

"Il provvedimento oggi in discussione contiene un piano d'azione importantissimo a sostegno dell'inserimento dei giovani nell'attività agricola - continua - con la possibilità di usufruire dei mutui a tasso zero. Ma al suo interno ci sono anche tante altre misure sulle quali abbiamo lavorato duramente in commissione durante quest'anno. Penso soprattutto alla semplificazione dei controlli alle imprese: con l'inserimento del Registro Unico dei Controlli si impone un sistema che pone fine alla moltiplicazione di visite in aziende con sovrapposizione di richieste, di tempi inutilmente persi e conseguentemente di costi inutilmente sprecati. Per il sostegno al Made in Italy invece - continua Pignedoli - è stato ampliato l'accesso al credito d'imposta per il potenziamento dell'e-commerce e per lo sviluppo delle reti di impresa che noi abbiamo chiesto e ottenuto che venisse esteso alle imprese dei settori della pesca e dell'acquacoltura. A fronte poi di una delle maggiori criticità del settore agricolo italiano, ovvero la polverizzazione e la mancanza di sistemi per affrontare i mercati internazionali, il decreto prevede incentivi per le imprese che attuano contratti di rete, per investimenti in ricerca e innovazione tecnologica per le imprese aderenti. Naturalmente - conclude la senatrice del Pd - questo è solo il pirmo tempo per una riforma del settore agricolo, il secondo sarà l'approvazione del collegato Agricoltura alla legge di Stabilità attualmente in discussione in commissione al Senato".

Camilla Povia
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25/07/2014, 13:09
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DL COMPETITIVITA', GATTI (PD): ABOLIZIONE PATENTINO PER USO MACCHINE AGRICOLE NON SIGNIFICA SEMPLIFICARE

"Nel testo del decreto Competitività, nella parte che riguarda il settore dell'Agricoltura, c'è una norma che di fatto limita fortemente l'obbligo di patentino per l'uso delle macchine agricole così come è previsto dal testo unico sulla sicurezza del lavoro". Lo rende noto la senatrice del Pd Maria Grazia Gatti.

"I dati dell'osservatorio Inail sugli infortuni in agricoltura ci dicono che ogni anno ci sono 270 lavoratori addetti alla guida del trattore che sono coinvolti in incidenti. Di questi circa 150 muoiono. Il patentino per utilizzare le macchine agricole - continua Gatti - è fondamentale per l'addestramento del personale ed evitare infortuni sul lavoro. Non è possibile pensare che la patente necessaria per circolare per le strade con trattore e macchine agricole sia sufficiente per garantire la sicurezza quando si lavora sui pendii, su terreni sconnessi, nei boschi. Voterò la fiducia al governo sul decreto rispettando le indicazioni del Gruppo - conclude la senatrice del Pd - ma lavorerò perché questa norma venga cancellata al più presto per evitare un aumento delle morti sul lavoro in un settore che ha già un triste primato".

Camilla Povia
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27/07/2014, 13:42
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COMPETITIVITÀ; TOMASELLI (PD): DL RAFFORZA CAPACITÀ DI FARE IMPRESA
Dichiarazione sen. Salvatore Tomaselli, capogruppo PD in commissione Industria

"Per il nostro Paese è fondamentale rendere più facile fare impresa e diventare imprenditore e poiché questo provvedimento punta proprio a questo obiettivo così concreto, voteremo convintamente sì". Lo ha detto il senatore del Pd Salvatore Tomaselli, capogruppo PD in commissione Industria, intervenendo in aula a nome del suo gruppo, durante le dichiarazioni di voto sul dl competitività.
"Il dl competitività - ha proseguito Tomaselli - dà un contributo importante all’abbattimento delle barriere che influiscono negativamente sulla vita economica italiana. Lo fa con tante utili misure sull’agricoltura, con l’attenzione ai giovani che vogliono affacciarsi in questo settore, con la difesa del Made in Italy e di quella grande ricchezza che è il nostro settore agroalimentare. Lo fa intervenendo sull’ambiente, con un impegno concreto alla messa in sicurezza di tante aree ex industriali. E lo fa soprattutto nel rinnovato sforzo per un’energia più pulita e meno costosa per le imprese. In questo senso, il dl competitività, grazie soprattutto al lavoro del Pd, che ha operato con forza in Parlamento per il miglioramento del testo del governo, ribadisce che la scelta per le rinnovabili è irreversibile. Infine - ha concluso il parlamentare democratico - è molto importante quanto si è fatto con questo provvedimento sull’Ilva, sulla quale si gioca una partita fondamentale per coniugare il mantenimento della produzione della più grande acciaieria di Europa con il risanamento ambientale e la tutela della città di Taranto".

Roma 25 luglio 2014

Giovanni Orfei
Ufficio stampa PD Gruppo Senato

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