AGRICOLTURA: LA MORIA DELLE API METTE A RISCHIO LE COLTIVAZIONI NAZIONALI
Se ne discute alla Camera dove si punta a prendere contromisure ai pesticidi tossici utilizzati ed alla vespa velutina importata dalla Cina
Cocktail di pesticidi tossici mettono a rischio le api italiane, fondamentali per la sussistenza della nostra agricoltura. In tutta Europa, infatti, le api contribuiscono alla produzione agricola di 150 colture (84%) che dipendono parzialmente o interamente dagli insetti per l'impollinazione e il raccolto, per un valore commerciale che si aggira intorno ai 22 miliardi di euro all'anno. Di recente la FAI (federazione italiana apicoltori) ha dichiarato che vi sono molti motivi per ritenere che l'ape italiana sia a rischio di estinzione anche a causa di trattamenti insetticidi a base di imidacloprid, già bandito in Francia dal 2002. E se l’associazione Greenpeace ha invitato la Commissione europea e i governi nazionali a vietare l’utilizzo di neonicotinoidi, il M5S ha presentato una mozione in Aula alla Camera ed in discussione in questi giorni.
“Abbiamo chiesto al Ministro Martina ed al Governo Renzi di attivarsi per la protezione degli alveari – dichiara il deputato della Commissione Agricoltura Giuseppe L’Abbate (M5S) – Tra cui, ad esempio, il creare o mantenere habitat specifici. Chiediamo, inoltre, che anche le Regioni si impegnino attivando le limitazioni ed i divieti cui sottoporre i trattamenti antiparassitari con prodotti fitosanitari ed erbicidi tossici per le api. Urge un divieto definitivo, e non solo parziale e temporaneo, dei neonicotinoidi e di altri insetticidi sistemici dannosi per i pronubi – conclude L’Abbate (M5S) – Oltre che un controllo durante i trattamenti chimici in agricoltura”.
La rete nazionale di monitoraggio degli alveari (Progetto BeeNet attivo dal 2011 che sostituisce il monitoraggio APENET, approntato nel 2008 a seguito dei gravi casi di moria), ha comunque segnalato gravi fenomeni di apicidio (2012-2013), in Basilicata, Emilia Romagna, Marche, Sicilia. Durante questa primavera, Unaapi (Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani) ha segnalato nuovi, estesi e reiterati fenomeni di avvelenamenti, moria e spopolamenti d'interi apiari, soprattutto in concomitanza con l'epoca delle semine del mais, dal Friuli Venezia Giulia (dove sono stati spopolati migliaia di alveari) al Veneto, alla Lombardia, all'Emilia, e al Piemonte e analoghi fenomeni sui fruttiferi e sulle colture di cereali della Lombardia e della Campania.
Un’altra minaccia, infine, è data dalla vespa velutina importata accidentalmente dalla Cina, in grado di predare le api e di distruggere gli alveari. Negli ultimi otto anni ha colonizzato quasi tutto l'intero territorio francese, con la scomparsa del 50% degli alveari, arrivando a varcare i confini con il Belgio, la Spagna, il Portogallo e l'Italia, dove è stata ufficialmente rinvenuta in provincia di Imperia e Cuneo.
Giuseppe L'Abbate Camera dei Deputati Movimento Cinque Stelle
CAMERA DEI DEPUTATI On. Paolo Cova parlamentare del Partito Democratico
COMUNICATO STAMPA
On. Cova: “Per l’apicoltura prevenzione e profilassi per evitare di avere miele con residui di antibiotici e sulfamidici”
“Chiediamo di vietare l’uso di antibiotici e sulfamidici che le api assorbono direttamente dai fiori e che, volando di pianta in pianta, diffondono. Se lo consentiamo, rischiamo di avere la possibilità di immissione sul mercato italiano di miele con presenza di residui massimi. Chiediamo una vera politica sanitaria per combattere la moria delle api e azioni di profilassi e prevenzione, in collaborazione con veterinari pubblici e privati e associazioni apistiche e apicoltori”, lo ha chiesto oggi, mercoledì 28 maggio 2014, l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, intervenendo sulla mozione unitaria concernente iniziative a favore del settore dell'apicoltura, approvata nel pomeriggio.
“Il miele è un nettare prezioso, usato spesso come integratore, da cui si trae la pappa reale che svolge un ruolo fondamentale per le persone debilitate – ha ricordato Cova –. Esportiamo quasi 10mila quintali di miele italiano, molto gradito all’estero, non solo in Europa, ma anche nei Paesi extra europei, apprezzato per la sua alta qualità. Non solo: le api sono fondamentali per l’ecosistema, grazie all’impollinazione che permette alla vegetazione di moltiplicarsi”.
Il parlamentare Pd ha fatto presente poi che la moria di api, in questo momento problema fondamentale per il settore dell’allevamento di questi preziosi insetti, ha come cause principali “l’uso di pesticidi e insetticidi in agricoltura e alcune malattie e infezioni tipiche. Ma il tema è stato affrontato sempre e solo dal settore agricolo, mentre è strettamente legato a quello sanitario, perché stiamo parlando di insetti che generano un prodotto finale destinato al consumo umano. A questo punto la competenza è a livello sanitario e deve essere ricondotta all’interno dei servizi sanitari veterinari, non solo al solo settore agricolo, così come si fece, all’epoca, con le malattie dei grandi animali, i bovini e i suini. Serve, dunque, la collaborazione tra veterinari del servizio pubblico e liberi professionisti e con gli apicoltori e le loro associazioni. Le parole d’ordine devono essere prevenzione e profilassi”.
Deputato Giuseppe L'Abbate Movimenti Cinque Stelle
AGRICOLTURA: MONTECITORIO IMPEGNA IL GOVERNO RENZI A PROTEGGERE L’APICOLTURA
Mentre in Puglia vengono sequestrate api affette da “peste americana” dirette in Finlandia, la Camera approva la mozione congiunta per difendere un settore cruciale per tutta l’agricoltura italiana
La Camera dei Deputati prova ad arginare lo spopolamento delle api mellifere che, nell’ultimo decennio, ha subito una accelerazione, anche grazie ad un uso non proprio consono di fitofarmaci contenenti neonicotinoidi. Una situazione che ha gravi ripercussioni su tutta l’agricoltura italiana. E dopo la decisione della Commissione Europea, nel maggio 2013, di mettere temporaneamente al bando alcuni prodotti (clotianidin, imidacloprid e tiametoxam), a Montecitorio è stata approvata una mozione congiunta che impegna il Governo Renzi a rendere questa moratoria sui fitofarmaci permanente ed a valutare la pericolosità di altre sostanze, come i piretroidi ed alcuni fungicidi.
“Un grande risultato per l’agricoltura del nostro Paese – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S), cofirmatario della mozione approvata all’unanimità da opposizione e maggioranza – Abbiamo chiesto ed ottenuto che le Regioni individuino le limitazioni ed i divieti cui sottoporre i trattamenti antiparassitari con prodotti fitosanitari ed erbicidi tossici per le api, sulle colture arboree produttive, ornamentali e spontanee, non solo durante il periodo di fioritura, ma anche in quello di melata. Nonché l’attivazione immediata di un tavolo tecnico che coinvolga le associazioni di apicoltori riconosciute a livello nazionale, l’ISPRA, gli enti di ricerca universitari ed istituzionali e l’EFSA”.
È di questi giorni la notizia che un carico di api, colpite dalla “peste americana”, in partenza dalla Puglia verso il Nord Europa è stata sequestrato a Castellaneta. Due milioni e mezzo di api, destinate alla Finlandia, affette dalla più grave malattia in apicoltura. “Per questo servono azioni immediate – conclude L’Abbate (M5S) – che preservino un settore cruciale per tutta l’agricoltura italiana. Il Parlamento compatto ha dettato la linea, ora tocca al Governo agire quanto prima”.
PUGLIA: SULLE TRIVELLAZIONI OFF-SHORE I PARLAMENTARI M5S RISPONDONO AL MINISTRO GUIDI
Dinanzi alla nuova possibilità di ricerca di fonti fossili sia nello Jonio sia nell’Adriatico, i 5 Stelle ricordano l’importanza economica e paesaggistica della risorsa mare. Silenzio assordante da parte dei parlamentari pugliesi della maggioranza
Alle dichiarazioni, ritenute “sconcertanti”, del Ministro dello sviluppo economico Federica Guidi, alla conferenza nazionale di Confindustria, sulla volontà del Governo Renzi di trivellare l’Italia alla ricerca di greggio, rispondono in maniera ferma i parlamentari pugliesi del Movimento 5 Stelle. Ad essere interessati, in Puglia, sono sia i comuni adriatici sia quelli jonici.
“Nonostante il ‘presunto nuovo’ alla guida del Paese – dichiarano deputati e senatori pugliesi 5 Stelle – ci rimpiange constatare che per il Governo, il mare non sia ancora considerato una ricchezza per milioni di persone. Una risorsa sia economica (pesca, mitilicoltura, turismo) sia per uno stile di vita migliore per i cittadini che possono godere di un paradiso naturale, in cui vi sono anche diversi siti marini di importanza comunitaria. I nostri mari, inoltre – continuano i parlamentari M5S – sono popolati a straordinarie creature, dai coralli profondi fino ad arrivare alle grandi tartarughe marine e ai delfini che ogni giorno solcano Jonio ed Adriatico, luoghi di riproduzione per alcune specie. Un tesoro, naturale ed economico, oggi messo nuovamente a rischio da attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi. Dagli incidenti avvenuti in altre parti del mondo – ammoniscono senatori e deputati M5S – sembra che questa classe politica non voglia imparare nulla. Rimaniamo esterrefatti e sconcertati dal silenzio dei rappresentanti regionali e dei parlamentari pugliesi del PD, Forza Italia, NCD e Scelta Civica: come si può tacere di fronte a questa ennesima aggressione al nostro territorio?”.
“Ci siamo opposti fermamente a questa politica energetica basata sulle fonti fossili, inquinanti e comunque destinate ad esaurirsi. In un Paese come l’Italia, baciato dal sole e dal mare, dovrebbero essere le Fonti di Energia Rinnovabile ad esser agevolate favorendo l’autoproduzione di energia per ogni abitazione e impresa. Ma il Governo Renzi – proseguono i parlamentari pugliesi 5 Stelle – getta la maschera e mostra dietro un’apparente innovazione, metodi e argomentazioni obsolete e superate. È così che il “giovane-vecchio” Renzi vuole rilanciare l’Italia? Contribuendo alla sua devastazione e correndo il rischio di compromettere attività come turismo e pesca? Ci opporremo con tutte le forze e sosterremo i cittadini che continuano a difendere i nostri territori. Renzi, giù le mani dal nostro mare!”.
AGRICOLTURA: TUTELA AMBIENTALE E DI IMMAGINE DELLE ZONE A MARCHIO DOP E IGP
Iniziata la discussione sulla piattaforma LEX della proposta di legge del M5S per arginare gli inceneritori e gli impianti altamente inquinanti nei territori di pregio dell’agricoltura italiana
È uno dei settori più floridi dell’economia italiana e, troppo spesso, viene posto in secondo piano dinanzi a logiche industriali e di cosiddetto “sviluppo”. Le produzioni enogastronomiche ed agroalimentari di alta qualità, infatti, aumentano il proprio fatturato ogni anno e hanno raggiunto, nel 2012, i 7 miliardi di euro, grazie soprattutto alle vendite all’estero. Ad oggi esistono 262 marchi di specialità alimentari ricadenti in ambiti tutelati da marchio DOP e IGP, con oltre 84.000 operatori certificati che occupano un territorio di oltre 1.500 chilometri quadrati. Un intero settore che garantisce anche sempre più posti di lavoro e su cui bisogna puntare per il rilancio dell’economia italiana. Almeno per il M5S, che ha realizzato una proposta di legge (a prima firma del deputato toscano Segoni) per proteggere il territorio italiano, almeno dove dà i suoi frutti migliori, tutelando al contempo chi ne trae profitto in maniera sostenibile.
“Questa proposta di legge non vuole essere un ostacolo allo sviluppo economico e produttivo del Paese – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S), componente della Commissione Agricoltura e cofirmatario della proposta di legge – piuttosto è figlia di un modello di sviluppo sostenibile e maggiormente ragionato, programmato e pianificato. Una volta tipizzate le attività che possono arrecare pregiudizio alle matrici ambientali del territorio circostante, non si intende vietarle o ostacolarne la diffusione in sé, ma semplicemente si propone di limitare arealmente la loro distribuzione spaziale in modo che non confliggano con eventuali attività produttive relative alla realizzazione di prodotti agroalimentari di qualità. Il settore industriale e quello agroalimentare devono svilupparsi senza ledersi l’un l’altro. Per questo vogliamo tutelare le aree di qualità da possibili danni ambientali e di immagine. Raffineremo questa proposta di legge – conclude L’Abbate (M5S) – con i cittadini sulla rete, dove ognuno potrà suggerire le proprie modifiche o integrazioni”.
La legge Segoni, infatti, sarà a disposizione degli oltre 80.000 iscritti certificati del Movimento 5 Stelle sulla piattaforma online LEX per i prossimi due mesi. Una volta accolte le segnalazioni dei cittadini, la proposta di legge verrà modificata ed integrata e, infine, depositata alla Camera dei Deputati. A scaturire la necessità di una norma del genere, la volontà del PD al governo della Toscana di costruire un inceneritore proprio nel bel mezzo del Chianti.
Deputato Giuseppe L'Abbate Movimento Cinque Stelle
DL IRPEF: BERTUZZI (PD), BENE ESENZIONE PER PICCOLI PRODUTTORI DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI "Positiva l'approvazione dell'emendamento all'articolo 22 del Decreto IRPEF sulle energie rinnovabili", lo afferma la Senatrice del PD Maria Teresa Bertuzzi, della Commissione Agricoltura, in riferimento all'approvazione di un emendamento al DL 66/2014 da parte delle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato. "Con questo emendamento - continua la Senatrice - si vuole assicurare un futuro alle rinnovabili agricole che stanno già dando un contributo alla diminuzione delle emissioni e più in generale alla tutela dell'ambiente. Inoltre - aggiunge - viene ridimensionato il contributo richiesto per la produzione di energia elettrica, i piccoli produttori, infatti, con questo provvedimento, saranno esentati dal nuovo regime fiscale. Il cambiamento della copertura, fortemente richiesto dai componenti PD della Commissione Agricoltura, è un buon risultato", conclude la senatrice Bertuzzi.
Roma, 4 giugno 2014 Antonella Clementi Ufficio stampa Gruppo Pd Senato
AGRICOLTURA, RUTA (PD): ASPETTIAMO CON ANSIA APPROVAZIONE DI CAMPOLIBERO
"Aspetto con ansia l'approvazione del decreto #campolibero annunciato dal governo. E' un piano d'azione importantissimo a sostegno dell'inserimento dei giovani nell'attività agricola ed è anche per questo che tutto il mondo dell'agricoltura confida in una rapida approvazione del decreto. Alcune misure sono attese da anni, tra queste le sanzioni per chi coltiva Ogm, il taglio degli enti vigilati dal Mipaaf, il credito d'imposta, la semplificazione dei controlli e soprattutto i mutui a tasso zero per le imprese dei giovani under 40. Molte cose contenute nel decreto sono anche il frutto delle proposte delle commissioni Agricoltura di Camera e Senato. Non resta che aspettare il 13 giugno, sperando che quella sia la data definitiva per la nascita di #campolibero". Lo dichiara Roberto Ruta, capogruppo Pd in commissione Agricoltura a Palazzo Madama.
SALUTE: ALLERTA ESCHERICHIA COLI IN POMODORINI CILIEGINA DAL MAROCCO
Nonostante l’allarme internazionale, il Ministero della Salute non informa dei pericoli i cittadini italiani. Il M5S presenta una interrogazione parlamentare per vagliare anche le possibili difese sanitarie alla libertà concessa dall’accordo comunitario per i prodotti marocchini
L’allarme è giunto pochi giorni fa direttamente dalla Repubblica Ceca. Attraverso il Sistema di Allerta Rapido Europeo, il Paese mitteleuropeo ha notificato il ritrovamento in un lotto di pomodorini ciliegina, provenienti dal Marocco ed importati dalla Francia, di tossine prodotte da Escherichia coli. Una tossinfezione alimentare su cui i transalpini avevano già avvertito i mercati dove sono stati distribuiti i pomodorini, ovvero Germania, Slovacchia, Romania, Regno Unito ed Italia. Una allerta che ricorda gli avvenimenti del 2011 quando dei germogli crudi di soia contaminati da ceppi di Escherichia coli, pericolosi per la vita umana, furono riscontrati in maniera prevalente in Germania e Francia, provocando anche alcuni decessi.
“Un serio pericolo per tutti i consumatori italiani, da non sottovalutare assolutamente – dichiara il deputato Giuseppe L’Abbate (M5S), componente della Commissione Agricoltura alla Camera – ma dal Ministero della Salute non è giunta, sinora, alcuna informazione volta a rendere edotti i cittadini sulle eventuali precauzioni da adottare nel consumo di pomodorini ciliegina. La recente sottoscrizione dell’accordo tra Unione europea e Marocco ha, peraltro, di fatto liberalizzato lo scambio commerciale di molti prodotti agricoli e ciò – continua L’Abbate – oltre a compromettere il mercato nazionale di tali produzioni potrebbe, se tali prodotti non fossero sottoposti a stringenti controlli igienico-sanitari, pregiudicarne la qualità. E chi ci rimette, alla fine, sono sempre i cittadini consumatori”.
Per questo i deputati 5 Stelle della Commissione Agricoltura hanno presentato una interrogazione parlamentare indirizzata al Ministro Lorenzin (Salute) ed al collega Martina (Agricoltura) per chiedere come intendano garantire un’adeguata e tempestiva informazione ai consumatori italiani, quali azioni mettere in pratica per evitare l’ingresso o individuare i lotti già in circolazione dei pomodorini ciliegina provenienti dal Marocco e su cui è partito l’allarme, così da tutelare la salute degli italiani. Nonché quale sia la tipologia di controlli igienico-sanitari applicata ai prodotti alimentari ed agricoli provenienti dai Paesi extracomunitari, in particolare quelli che giungono sul mercato nazionale dal Regno del Marocco, visto l’accordo siglato dall’UE che rende più facile l’ingresso dei prodotti agricoli magrebini in Italia.
EXPO, PIGNEDOLI (PD): BENE RENZI SU CIBO, IN SENATO MOZIONE GIA' PROSSIMA SETTIMANA
"Renzi oggi in Cina ha detto che bisogna usare l'Expo per scrivere una pagina nuova del racconto del Made in Italy. Considero le sue dichiarazioni molto positive. Se le cose stanno così, il Parlamento è pronto. Non a caso, già nelle scorse settimane, il Pd del Senato ha presentato una mozione, calendarizzata con procedura d'urgenza per mercoledì prossimo, che verte sulla necessità di creare un vero e proprio "Patto globale del cibo". La sfida oggi è quella di adeguare la produzione di cibo alla crescita demografica del pianeta, con un impatto ecologico sostenibile. Intendiamo impegnare il Governo ad attivarsi affinché in occasione dell'Expo le istituzioni e gli enti pubblici e privati avviino un confronto su questo tema per combattere la devastante iniquità tra la scarsità di cibo da un lato e problemi di spreco dall'altro. Un dialogo necessario che proprio grazie all'Expo può portare ad un vero e proprio patto globale sul cibo in una prospettiva comprensiva di tutti gli aspetti collegati, dall'ambiente, alla salute, all'economia". Lo dichiara Leana Pignedoli, vicepresidente Pd della commissione Agricoltura a Palazzo Madama, prima firmataria della mozione.
A DIFESA DELL’OLIO ITALIANO IL GOVERNO RENZI SI IMPEGNA A CREARE UNA BANCA DATI
Gli studi dell’Università del Salento dimostrano le potenzialità di nuove metodologie per tutelare e valorizzare le produzioni italiane di extravergine di oliva. Accolto l’ordine del giorno del deputato pugliese Cariello (M5S)
L’olio di oliva italiano, prodotto d’eccellenza del nostro Paese che si conferma il secondo produttore mondiale grazie ad un patrimonio unico fatto di tradizione, territorio e abilità artigianali, potrà contare sul supporto scientifico per la sua valorizzazione e tutela. Con questi obiettivi, infatti, il deputato Francesco Cariello (M5S) ha presentato un ordine del giorno per impegnare il Governo a valutare l’opportunità di creare una banca dati di confronto rappresentativa delle diverse produzioni ottenute nelle varie aree geografiche italiane, utilizzando le metodologie fornite dalla comunità scientifica per la caratterizzazione e tipizzazione degli oli extravergini di oliva ed al fine di fornire ai produttori un ulteriore strumento di riferimento e confronto. L’Esecutivo di Renzi ha accolto l’impegno in difesa dell’agricoltura italiana di qualità.
“La contraffazione nel settore agroalimentare, e particolarmente in quello olivicolo-oleario ha raggiunto oramai livelli insostenibili e rappresenta uno dei principali ostacoli alla crescita del settore – dichiarano il deputato Francesco Cariello (M5S) ed il collega Giuseppe L’Abbate che, con gli altri membri 5 Stelle della Commissione Agricoltura, ha cofirmato l’ordine del giorno – nonché un evidente rischio per la sicurezza dei consumatori. Gli studi del Prof. Fanizzi e della Dr.ssa Del Coco del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali dell’Università del Salento dimostrano che le recenti metodologie sviluppate per lo studio delle caratteristiche degli oli extravergini d’oliva monovarietali e multivarietali, come la NMR (spettroscopia di risonanza magnetica nucleare, ndr), consentono una appropriata classificazione del prodotto, volta a garantire l’autenticità su scala molecolare ed a meglio definirne le peculiarità legate al territorio d’origine”.
I regolamenti dell’Unione europea, infatti, definiscono le caratteristiche fisiche e chimiche degli oli d’oliva per il riconoscimento della qualità ed i metodi basati su NMR affiancano le analisi convenzionali già regolamentate, in maniera complementare. La creazione del database da parte del Ministero dell’Agricoltura, quindi, permetterebbe un confronto per lo studio di campioni di composizione ignota, con il fine ultimo di tutelare le produzioni nazionali di qualità.
Giuseppe L'Abbate Deputato Movimento Cinque Stelle