CIOCCA, LEGA: "Il movimento 5 stelle vota a favore degli hamburger senza carne e non tutela la filiera italiana"
" Preoccupante come a Bruxelles il movimento 5 stelle sia l'unica forza italiana a decidere di stare dalla parte delle multinazionali e delle lobby della carne sintetica invece che da quella dei produttori. Al posto di difendere gli allevatori italiani e l'intera filiera produttiva, il movimento 5 stelle vota a favore degli hamburger senza carne. Un voto che non tutela i consumatori, ma che cerca di ingannarli con denominazioni forvianti, lasciando credere che prodotti di laboratorio o lavorati a livello industriale possano avere lo stesso apporto nutritivo e qualità di prodotti a base di carne. La tutela della trasparenza e del lavoro di migliaia di lavoratori deve essere tutelando invece che minato."
E' questa la dichiarazione dell'On. Angelo Ciocca sul voto di oggi al Parlamento europeo che ha visto respingere l’emendamento 165 del Regolamento OCM 1308/2013 recante “organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli”.
Dorfmann scrive a von der Leyen: “Timmermans, giù le mani dalla PAC”
Nei giorni scorsi, il primo vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans, è entrato a gamba tesa nel dibattito sull’adozione della nuova politica agricola comune (PAC). Egli è intervenuto sia sulla stampa europea sia sui social, minacciando di ritirare la proposta della Commissione relativa alla PAC. Questo avviene quando i negoziati tra Parlamento e Consiglio sono entrati nella fase finale, con i triloghi. La paura del vicepresidente della Commissione è che il loro risultato non sia all'altezza delle sue aspettative, soprattutto, per quanto riguarda gli obiettivi del Green Deal europeo.
“Timmermans viola le regole basilari della democrazia europea.- sostiene l’europarlamentare Herbert Dorfmann, coordinatore del Partito Popolare Europeo in commissione agricoltura - È inaccettabile che egli minacci di ritirare la proposta sulla PAC solo perché gli organi legislativi dell’Unione europea, Parlamento e Consiglio, non si sono espressi come lui desiderava”. Entrando nei contenuti, Dorfmann fa notare che il testo votato dal Parlamento europeo è molto equilibrato dal punto di vista della sostenibilità, con un terzo dei fondi della PAC che saranno destinati alle politiche ambientali.
Per questo, oggi i responsabili del Partito Popolare Europeo in commissione agricoltura sono passati al contrattacco. In una lettera inviata alla presidente della Commissione, firmata oltre che da Herbert Dorfmann anche da Norbert Lins, presidente della commissione agricoltura, Juan Ignacio Zoido, vice coordinatore Ppe nella medesima commissione e Anne Sander e Peter Jahr, relatori Ppe per la PAC, si chiede che “venga rispettato il normale processo decisionale e che nessun membro del collegio dei commissari intervenga minacciando la cooperazione istituzionale. In questo momento, la Commissione ha il compito di facilitare i negoziati tra Parlamento e Consiglio, non di spingere per far passare le proprie priorità politiche”.
La mossa di Timmermans contraddice tra l’altro la posizione del suo diretto superiore, Ursula von der Leyen. Questa si è più volte impegnata a proteggere la proposta legislativa che è ormai in dirittura d’arrivo. Negli ultimi tempi, l’ha difesa da un attacco dei verdi, simile a quello del vicepresidente.
Non è tutto. Timmermans non solo non rispetta la posizione dei co-legislatori o della presidente della Commissione, ma, con il suo comportamento, lede alla ripartizione delle competenze all’interno del collegio dei Commissari: spetterebbe infatti a Janusz Wojciechowski, Commissario europeo all’Agricoltura, intervenire su questi temi.
“Frans Timmermans era il capolista dei socialisti alle ultime elezioni europee e le ha perse. Hanno vinto i popolari, il gruppo politico mio e di von der Leyen. Ciononostante, il primo vicepresidente cerca sempre di attribuirsi nuove competenze. - lamenta Dorfmann - Questa volta però si è spinto troppo in là. Non spetta a lui definire i dettagli della nuova politica comune. Spetta agli organi co-legislatori. Questo Timmermans dovrebbe saperlo bene. Proprio lui ricorda spesso e giustamente l’importanza dei processi democratici in Europa. Ora tocca a lui rispettare queste regole, anche se l’esito non è quello che avrebbe desiderato”.
Ciocca (Lega): "Dal Parlamento europeo un gesto per sostenere i produttori di vino colpiti dal Covid"
"L’UE negli anni ha tratto grandi vantaggi dagli sforzi e dai sacrifici dei viticoltori italiani, per questo ora ha il dovere di fornire risposte concrete per salvare l’intero settore produttivo.
Serve un gesto concreto per aiutare e sostenere i produttori di vino italiani, e quale miglior gesto se non consumare un bicchiere di vino Made in Italy al giorno?"
E' questo l’appello lanciato oggi dall’Eurodeputato Angelo Ciocca durante l'intervento in commissione Agricoltura.
"La chiusura di bar e ristoranti, e i conseguenti mancati acquisti di cibi e bevande, hanno portato a una perdita del fatturato di 9,6 miliardi di euro e in Europa, invece di potenziare i nuovi finanziamenti, ci sono addirittura alcuni gruppi politici che chiedono una riduzione della PAC per la filiera vitivinicola, senza pensare che solo in Italia il comparto ha generato oltre a 1 milione di posti di lavoro. Non si può ancora una volta rimanere immobili, la competitività delle nostre aziende vuole maggior tutela e le istituzioni europee devono intervenire al più presto per salvaguardare un lavoro tramandato nelle generazioni."
COMUNICATO STAMPA Ciocca, Lega: "Prima gli hamburger e adesso il pollo finto da Singapore. Fermiamo la carne da laboratorio"
“La Singapore Food Agency, che più che un’agenzia sembra un centro di esperimenti, ha dato il via libera alla vendita di bocconcini di pollo finti creati in laboratorio. Dopo un solo anno dall’entrata in vigore dell’accordo di libero scambio con l’UE, Singapore dimostra che le nostre perplessità su questo accordo erano fondate e apre alla prima vendita al mondo di carne di pollo da laboratorio. Prima dovevamo preoccuparci di alghe e insetti, poi degli hamburger vegetali e adesso anche del pollo sintetico.
In un momento di difficoltà sanitaria e economica, dove a causa della chiusura del canale horeca abbiamo subito ingenti perdite, ma soprattutto in un momento in cui la salute dovrebbe essere messa al primo posto, si pensa a produrre cibi chimici in laboratorio invece di sostenere i nostri produttori e allevatori”.
E' questa la dichiarazione dell'On Angelo Ciocca che sul tema ha presentato un'interrogazione alla Commissione europea.
DORFMANN - DE CASTRO: 'FARM TO FORK' SIA ALLEATA DEI PRODUTTORI UE
Gli europarlamentari chiedono valutazione impatto economico durante audizione PE
Bruxelles, 4 febbraio 2021. "Gli obiettivi della 'Strategia dal campo alla tavola' dovranno basarsi su valutazioni scientifiche e non ideologiche, per poter garantire un equilibrio tra sostenibilità economica, ambientale e sociale", così Herbert Dorfmann, relatore per la Commissione agricoltura del Parlamento UE sulla Farm to Fork, e Paolo De Castro, relatore per la Commissione Commercio Internazionale, durante l'audizione che si è tenuta oggi a Bruxelles, alla presenza di esperti del campo agricolo, alimentare e accademico tra i quali il Vice Presidente del COPA Massimiliano Giansanti, il Presidente di ORIGIN Claude Vermot-Desroches e la Prof.ssa dell'Istituto per lo sviluppo economico sostenibile BOKU, Marianne Penker.
"I prodotti agro-alimentari dell’Unione europea sono riconosciuti a livello globale per gli elevatissimi standard qualitativi, ambientali e di sicurezza alimentare che i nostri agricoltori e l'intera filiera produttiva rispettano ogni giorno. Non solo – sottolineano i due eurodeputati – il tutto nel pieno rispetto delle normative sul lavoro, e tutelando il nostro territorio".
Per De Castro e Dorfmann "l'audizione di oggi è stata anche l'occasione per ribadire la nostra contrarietà a sistemi obbligatori di etichettatura, come il Nutriscore francese, che non solo non forniscono informazioni precise ai consumatori, ma ne influenzano le scelte d'acquisto fuorviandoli con indicazioni eccessivamente semplicistiche. Non possiamo accettare che si vogliano demonizzare dei prodotti agricoli europei senza ricordarsi che la dieta mediterranea riconosciuta come sana in tutto il mondo si basa anche su un consumo equilibrato di cibi con diversi profili nutritivi. In questo senso, ci ha fatto piacere il parere negativo espresso anche dai produttori di qualità francesi, che non si riconoscono nelle scelte del proprio governo. Dobbiamo quindi rispettare il nostro territorio e la nostra ricca tradizione alimentare che caratterizza le regioni e gli Stati dell'Unione europea.
"Non possiamo nasconderci – proseguono i parlamentari S&D e PPE -: gli obiettivi ambiziosi che l’Unione si pone con questa strategia rischiano di pregiudicare la sopravvivenza economica dell'intero comparto agro-alimentare europeo, in mancanza di un approccio scientifico che individui obiettivi realizzabili, garantendo al tempo stesso piena convergenza e reciprocità degli standard produttivi per tutti i prodotti agricoli, alimentari e forestali importati nell’Ue. Non solo, un approccio ideologico porterebbe a una perdita repentina di produttività, accompagnata da un aumento dei prezzi, che renderebbe i prodotti europei accessibili solo ad una élite di consumatori. "Per questo – chiedono i due relatori - la Commissione deve presentare al più presto una valutazione dell’impatto cumulativo per ogni target individuato, nonché proposte proporzionali al raggiungimento degli obiettivi, continuando a monitorarne gli effetti sulla competitività delle nostre imprese".
"Il nostri impegno sarà ora quello di mettere a disposizione dei nostri produttori alternative valide per produrre di più, in modo più sostenibile e con meno input". "Su questo versante – concludono De Castro e Dorfmann - esiste un ventaglio di opportunità che vogliamo sfruttare, dallo smart farming alle NBTs, le nuove bio-tecnologie sostenibili".
Con il “passaporto verde” l’Ue cerca di tornare alla normalità
Si ricomincia a parlare di mobilità e viaggi all’interno dell’Unione europea: la Commissione europea ha presentato oggi il “passaporto verde” digitale, con il quale chi vive nei ventisette stati membri potrà muoversi liberamente, a partire dell’estate, in tutta l’Unione. Il “passaporto verde” dovrebbe contenere informazioni sulla vaccinazione, sui test e sullo stato della guarigione in seguito a un’infezione da coronavirus. Dopo uno scetticismo iniziale, tutti gli stati membri sostengono adesso un tale sistema di passaporto vaccinale. Anche l’europarlamentare sudtirolese Herbert Dorfmann plaude questo passo avanti: “Il passaporto verde ci permette di avvicinarci al ritorno alla normalità e alla libertà”. Tuttavia, questo strumento sarà davvero utile solo se ci saranno quante più persone vaccinate. In tal senso, le consegne dei vaccini dovrebbero essere accelerate.
Secondo la proposta presentata dall’esecutivo europeo, coloro che sono stati vaccinati contro il Covid-19 o guariti dovrebbero essere in grado di dimostrare la loro immunità con un certificato e chi invece non è vaccinato avrà la possibilità di presentare i risultati negativi del test. Questo strumento digitale dovrebbe essere un documento di facile lettura, a prova di falsificazione. Funzionerebbe un po’ come un biglietto del treno, che può essere stampato su carta, scaricato sul proprio telefono e controllato attraverso un “QR code”.
Il Parlamento deve ora approvare questa proposta, mentre la Commissione dovrà invece occuparsi di creare la struttura digitale necessaria. L’adattamento delle banche dati nazionali sarà necessario per fare in modo che i dati possano essere confrontati. La base digitale europea per questo tipo di documentazione dovrebbe essere creata entro tre mesi. In ogni caso, l’iniziativa del passaporto verde deve restare limitata ai viaggi e alla mobilità. I membri della Commissione hanno in questo senso sottolineato l’importanza di garantire la protezione dei dati, la sicurezza e la privacy delle persone.
L’introduzione di questo documento a livello europeo era chiara già dal 21 gennaio, quando il Consiglio europeo decise di lanciare un certificato di vaccinazione comune, utilizzabile e visualizzabile attraverso i vari sistemi nazionali.
Dorfmann si auspica che quest’estate l’industria del turismo possa beneficiare di una rinnovata mobilità. Il passaporto verde consentirebbe infatti di garantire sia il movimento sicuro delle persone sia il ritorno a una parte di normalità. “Il nuovo strumento permetterà di vedere chi è stato vaccinato, chi è guarito da un’infezione e chi è stato testato negativo. – spiega Dorfmann – Ora è urgente che si faccia tutto il necessario per accelerare il processo di vaccinazione”. Tutti coloro che vogliono farsi vaccinare devono avere la possibilità di farlo entro l’estate.
DORFMANN - DE CASTRO-DORFMANN: ‘NO A PALETTI PER LE INDICAZIONI GEOGRAFICHE IN CINA’ Chiesto intervento Commissione su richieste Pechino per la promozione dei prodotti UE
Bruxelles, 23 marzo 2021. “La richiesta è in netto contrasto con l’accordo appena entrato in vigore tra Unione europea e Repubblica popolare cinese, e Pechino dovrà spiegare quali misure ha predisposto per tutelare nel suo territorio la promozione delle nostre Indicazioni geografiche”. Questo, in sintesi, il messaggio di Paolo De Castro e Herbert Dorfmann, coordinatori S&D e PPE alla commissione Agricoltura del Parlamento europeo, che insieme ad altre due deputate – Clara Aguilera (S&D) e Anne Sander (PPE) – hanno presentato oggi alla Commissione Ue un’interrogazione con richiesta di risposta scritta per evitare ulteriori difficoltà commerciali per i Consorzi di tutela dei prodotti agroalimentari a Indicazione geografica (Ig).
“Nelle ultime settimane – spiegano i due europarlamentari – le autorità cinesi hanno avanzato una richiesta nei confronti dei Consorzi di tutela dei prodotti IG europei, di dotarsi di un rappresentante legale nella Repubblica popolare cinese per potervi svolgere normali attività di promozione dei propri prodotti. Una richiesta che comporterebbe per i Consorzi un’interruzione immediata delle attività promozionali in territorio cinese, con gravi ripercussioni in termini di visibilità e tutela dei prodotti di qualità europei ed esacerbando una situazione già critica a causa della pandemia da Covid-19”.
“Considerando che questa richiesta si pone in contrasto con la recente entrata in vigore dell’Accordo tra l’Unione europea e la Repubblica popolare cinese sulla cooperazione e la protezione dall’imitazione e dall’uso improprio della denominazione di 200 Indicazioni geografiche europee e cinesi”, concludono De Castro e Dorfmann “chiediamo alla Commissione di intervenire con le autorità cinesi per chiarire tale situazione, e predisporre misure immediate per salvaguardare la tutela e la promozione delle Indicazioni geografiche italiane ed europee in territorio cinese”.
“La Commissione europea chieda la restituzione dei fondi europei agli eventuali responsabili di questa truffa”
Cantina Terre d’Oltrepò: “Non possiamo permettere che il lavoro di onesti produttori di eccellenze vitivinicole come i vini dell’Oltrepò venga nuovamente intaccato dall’ennesimo scandalo.
Per questo ho chiesto attraverso un’interrogazione parlamentare che la Commissione europea si costituisca parte civile e chieda al Consiglio d’amministrazione, qualora questa truffa sia accertata, la restituzione dei finanziamenti europei assegnati durante il loro mandato.
Una vicenda su cui deve essere fatta chiarezza non solo a livello regionale, ma anche europeo perché i responsabili vengano individuati e paghino per il danno di immagine arrecato al territorio e per non aver saputo vigilare a dovere. “
INSETTO COME CIBO, CIOCCA (LEGA): “MEGLIO IL NOSTRO ‘MADE IN ITALY’ ALIMENTARE”
Bruxelles, 4 maggio 2021 - “L’Unione europea, su autorizzazione degli Stati membri, dà il via libera al primo insetto come cibo aprendo alla commercializzazione delle larve gialle essiccate, ritenute ora un alimento. Quest’ultimo infatti, dopo la valutazione scientifica da pare dell’EESA, potrà essere utilizzato come spuntino o come ingrediente proteico. Una scelta tuttavia non condivisa dal 54% degli italiani, secondo la Coldiretti/Ixè, che considera giustamente gli insetti come estranei alla nostra cultura alimentare nazionale. L’approvazione a livello europeo di questa commercializzazione, per di più in nome di un sistema alimentare più sostenibile, rappresenta un vero e proprio affronto nei confronti del nostro made in Italy alimentare, riconosciuto in tutto il mondo e ritenuto il migliore dell’anno secondo il ranking elaborato da US News & World Report: una risposta alle ultime perplessità indotte dalle etichette a semaforo volute in Ue, tutt’ora un vero e proprio pericolo per le nostre eccellenze. Il nostro made in Italy, con la sua dieta mediterranea, rappresenta già uno dei modelli alimentari più sostenibili per l’ambiente e la salute, universalmente riconosciuta dall’Unesco”.
Questo è stato il commento che l’eurodeputato leghista, Angelo Ciocca, ha fornito dopo il primo ok da Bruxelles all'immissione sul mercato della tarma della farina.
CIOCCA, LEGA: "UE: Latte finto a colazione? Ennesimo attacco ai produttori locali"
“Dopo che l’Europa ha proposto l’introduzione di insetti e vino annacquato nella nostra dieta alimentare, ora Nestlé ci invita anche a bere latte sintetico a colazione. Un falso latte estratto dalla farina di piselli che, secondo l’assurdo sistema di etichettatura Nutriscore, andrebbe premiato con una bella A per descrivere un prodotto altamente salutare. Così adesso negli scaffali dei supermercati accanto al nostro eccellente Grana Padano, considerato dannoso solo perché ottenuto da una ricetta tradizionale a partire dal vero latte, vi troveremo anche questo nuovo prodotto “lattiero”, la cui unica A attribuibile è quella di prodotto “Artificioso”. Assurdo che l’Unione Europea continui a promuovere politiche volte a cancellare le nostre tradizioni e i nostri piccoli produttori locali per fare arricchire le grandi multinazionali. Non possiamo rimanere a guardare questa follia e permettere che in futuro le prossime generazioni non conoscano la bontà di un vero cappuccino italiano ottenuto da latte intero”.
Questo il commento dell’eurodeputato leghista, Angelo Ciocca, dopo l’annuncio del lancio del nuovo prodotto Nestlé.