NUOVO REGOLAMENTO SULL’AGRICOLTURA BIOLOGICA. ZULLO (M5S): “ABBIAMO VOTATO CONTRO, NON TOLLERABILE L’ELIMINAZIONE SOGLIE SOSTANZE NON CONSENTITE. E’UN COMPROMESSO AL RIBASSO. OCCASIONE PERSA”
BRUXELLES, 19 APRILE 2018- “Oggi abbiamo votato contro al nuovo regolamento sull’agricoltura biologica dal momento in cui è prevista l'eliminazione delle soglie per le sostanze non consentite: questo regolamento –relativo alla produzione biologica e all'etichettatura dei prodotti biologici che modifica il regolamento UE- di fatto rappresenta un’occasione sprecata per un settore importante e in forte crescita” dichiara l’europarlamentare Marco Zullo membro della commissione agricoltura.
“La votazione di oggi danneggia anche il nostro Paese e i nostri produttori. Come ho già ribadito in altre sedi, il risultato è frutto di una lunghissima negoziazione tra Parlamento e Consiglio –durata ben più di tre anni e che è stata più volte sul punto di fallire per le gravi e interessate pressioni di alcuni Stati Membri in seno alle istituzioni- per trovare la quadra tra opinioni divergenti. Sì è giunti dunque ad un compromesso che non ci soddisfa per niente: la Commissione europea si è piegata alla volontà dei Paesi del Nord Europa annacquando quello che era il progetto originario ambizioso” incalza il deputato europeo.
“Sicuramente ci sono aspetti positivi all’interno di questo regolamento quali la conferma del divieto assoluto di fare uso di materiale OGM o derivato da tecniche di clonazione e la disciplina che consentirà l'utilizzo di materiale riproduttivo vegetale eterogeneo per la tutela della diversità genetica delle colture locali. Ma questo non è sufficiente: è stato fatto un enorme passo indietro sul tema della contaminazione da sostanze non autorizzate, come i pesticidi. Parte del recente successo sul mercato dei prodotti biologici, infatti, è dovuto alla percezione che i consumatori ne hanno come di prodotti “a residuo zero”. Questo elevato standard di tutela è sempre stato garantito in Italia da norme che prevedono la “decertificazione” del prodotto anche nel caso in cui si riscontri un residuo nel prodotto dovuto ad una contaminazione non volontaria, come per esempio nel caso in cui tali prodotti siano stati utilizzati in campi vicini” prosegue l’esponente pentastellato.
“Un approccio che la Commissione avrebbe voluto estendere a tutti i Paesi membri, prevedendo ovviamente delle compensazioni per gli agricoltori in buona fede: così non sarà. Una decisione questa particolarmente pesante e penalizzante. Così i prodotti potranno essere decertificati solo nel caso di comprovato dolo o colpa da parte dell’agricoltore. Ci si limita a prescrivere delle misure preventive di prudenza per limitare quanto possibile il rischio, ma resta il fatto che si rinuncia a fornire un’importante garanzia per il consumatore finale. Che potrebbe rivelarsi, nel lungo periodo, un duro contraccolpo per tutto il settore” continua il parlamentare europeo.
“Come relatore per il mio gruppo ho insistito in ogni fase dell’iter per poter avere una legislazione che prevedesse delle soglie uniformi a livello europeo, per difendere lo standard che ha reso vincente la produzione biologica, ma ho dovuto scontrarmi con la irremovibile posizione di altri colleghi, in primo luogo quelli tedeschi. L’Italia potrà mantenere in vigore la normativa che garantisce il “residuo zero” sui prodotti biologici italiani, ma è indubbio che in tal caso il settore nostrano subirebbe una forte concorrenza a causa dei prodotti esteri meno garantiti ma che avranno la possibilità di poter utilizzare il bollino biologico. Sarà indispensabile puntare a valorizzare il made-in-Italy” prosegue.
“Questo regolamento è un vero compromesso al ribasso: non è possibile sprecare occasioni così importanti solo per rispondere a logiche di negoziazione tra paesi membri. La votazione contraria di oggi da parte nostra vuole essere, da parte nostra, una forte presa di posizione: basta negoziazioni, lo sviluppo e la qualità di questo settore in forte crescita tornino finalmente ad essere messi al centro” conclude Zullo.
A BRUXELLES VOTATA LA RISOLUZIONE PER LO STOP ALLA SPERIMENTAZIONE SUGLI ANIMALI PER LA COSMETICA - MARCO ZULLO: "IMPORTANTE PASSO AVANTI DI CIVILTA'"
Il Parlamento Europeo ha votato oggi la risoluzione per bloccare la sperimentazione sugli animali usata per la commercializzazione di prodotti di cosmetica.
E’ stato votato un documento che chiede all’Unione Europea l’impegno e il sostegno per giungere al più presto alla formalizzazione di una convenzione internazionale, giuridicamente vincolante, per vietare in via definitiva, i test effettuati sugli animali e chiudere il commercio di tutti i prodotti cosmetici che non risultino totalmente “cruelty free”. Una battaglia portata avanti con forte determinazione della Delegazione a Bruxelles del Movimento 5 Stelle di cui fa parte il Deputato Marco Zullo, “Una tappa fondamentale ed importantissima della nostra azione in Europa – afferma Zullo – un documento che attraverso la convenzione internazionale, obblighi di fatto a seguire finalmente una norma di civiltà, fortemente sentita dai cittadini. Accanto a tale risoluzione, l’UE s’impegna a farsi promotrice di una campagna di sensibilizzazione che possa farci arrivare alla messa al bando totale di questo genere di pratiche. Anche se vietata in Europa dal 2013 – ricorda Zullo - la vendita di cosmetici testati sugli animali, continua inesorabilmente, aggirando la norma e facendo rientrare in Europa cosmetici testati in altri Paesi, rimessi in commercio a casa nostra.”
Marco Zullo, eurodeputato del Movimento 5 Stelle eletto per il territorio, prenderà parte alla marcia contro i pesticidi, da Cison di Valmarino a Follina, in provincia di Treviso. La marcia è organizzata da varie Associazioni, Comitati e istituzioni, per bloccare l’uso di fitofarmaci nelle coltivazioni. “ Si tratta di manifestare per il sacrosanto diritto alla salute. – afferma Zullo – E’ fondamentale cambiare modalità di approccio alla pratica agricola. Oggi esistono molte tecniche per un’agricoltura sostenibile, risulta quindi necessario informare i cittadini ed istruire gli addetti al settore. Troppo spesso l’uso dei pesticidi si porta avanti soltanto per una questione di abitudine, con l’illusione di trarre il massimo dei guadagni con le vecchie tecniche. In realtà si spendono molti più soldi distruggendo la salute e l’ambiente. E’ quindi necessario dare un segnale forte – conclude Zullo – per far capire che ci sono altri modi di agire e che questi vanno messi in pratica. E questa è un’enorme responsabilità a carico delle istituzioni”.
I giudici del Tar di Bolzano hanno deciso di rinviare l’udienza in merito al ricorso degli agricoltori di Malles, nella provincia altoatesina, contrari al regolamento comunale che vieta l’uso dei pesticidi nella coltivazione delle mele. Marco Zullo, eurodeputato del M5 stelle, supportato anche dal fatto che la norma del Regolamento era nata dal volere popolare, espressosi durante il referendum del 2015, afferma che “La determinazione dei cittadini di Malles nel pretendere un territorio libero da pesticidi, è da prendere a modello perché è ora di mettere al centro dell’azione politica la salute delle Persone e dell’ambiente. Questo non deve spaventare gli agricoltori. Anzi: si deve evitare di creare contrapposizioni che alla fine fanno perdere tutti. Già oggi è possibile mettere in campo azioni sostenibili, in quanto esistono già tecnologie consolidate ed un ottimo livello di conoscenza. È compito soprattutto della politica mettere a disposizione dei soggetti interessati – conclude Zullo - gli strumenti utili a fare interessi di tutti. Tutti noi dobbiamo contribuire a informare i cittadini e gli operatori del settore, condividendo e costruendo una filiera agroalimentare sana. L’agricoltura e il rispetto dell’ambiente possono essere un grande volano non solo sociale ma soprattutto economico.”
ZULLO IN AUDIZIONE SULLA PAC A BRUXELLES :“Incentivare i giovani agricoltori con strumenti innovativi e agevolazioni al fine di bloccare l’inesorabile invecchiamento dei lavoratori del comparto”
“Il settore dell'agricoltura è afflitto da un crescente ed allarmante invecchiamento della forza lavoro: appena il 6% del totale di quanti dirigono aziende agricole nell’Ue ha meno di 35 anni, mentre più del 50% ha superato i 55 anni.” Questo, il grido d’allarme lanciato dall’Eurodeputato Marco Zullo, durante la sua dichiarazione al voto di oggi a Bruxelles per l’attuazione degli strumenti della PAC, Politica Agricola Comune, a favore dei giovani agricoltori. Un report di iniziativa, con cui il Parlamento esprime una posizione in merito alla situazione dei giovani in agricoltura, e agli strumenti che la PAC ha messo, o dovrebbe mettere in futuro, a loro disposizione. “Se vogliamo invertire questa tendenza, e rilanciare la nostra produzione agroalimentare, è necessario non solo favorire il passaggio generazionale all'interno delle aziende, ma anche agevolare l'inserimento in quest’ambito, di giovani provenienti da altri contesti familiari e che vogliono investire il proprio futuro in tal senso. Questo capitale umano, giovane e intraprendente, è la vera chiave per rinnovare l'agricoltura europea attraverso metodi tecnologie, modelli di business innovativi.”
Zullo pone l’accento sulla collaborazione fattiva degli Enti Pubblici che devono mettere in campo politiche atte a correggere le distorsioni che si sono create nel mercato. “Uno dei problemi principali- continua Zullo - è la disponibilità ed il prezzo dei terreni agricoli. La concentrazione della proprietà e la speculazione fondiaria stanno infatti rendendo sempre più difficile l'accesso a questo mercato da parte di chi non ha già un'azienda nelle disponibilità familiari: serve una netta inversione di tendenza per ristabilire equità e aprire opportunità. Adeguati strumenti sono certamente misure utili, prestiti agevolati, ma anche tassi di cofinanziamento più alti nel quadro della PAC, a condizione che venga scrupolosamente verificato che tali aiuti vadano a sostenere gli agricoltori attivi. Ma il sostegno finanziario deve essere accompagnato da disposizioni che puntino alla formazione dei nuovi imprenditori agricoli, in particolare nei settori della gestione aziendale e delle competenze finanziarie, che sono troppo spesso trascurati, e a quei progetti di innovazione che puntano a modernizzare e a ad aumentare l'efficienza del modello agricolo europeo. Attraverso l’uso delle tecnologie digitali, possiamo rendere questo mondo più attraente per le nuove generazioni. Se vogliamo fare in modo che l'agricoltura europea resti competitiva, - Conclude l’Eurodeputato - dobbiamo permettere alle nuove leve di svilupparne appieno le proprie potenzialità.”
Voto sulla PAC: Zullo all’Europarlamento- “No a tagli indiscriminati, serve maggiore attenzione a chi contribuisce al bene comune con la propria attività”
Conclusa con il voto dell’Assemblea la seduta Plenaria a Strasburgo sulla PAC: un voto che ancora non decide sull’applicazione della politica agricola ma delinea la posizione del Parlamento in merito alle priorità che dovranno essere al centro della riforma. L’Eurodeputato del Movimento 5 stelle Marco Zullo ha così espresso la posizione del gruppo durante il suo intervento: “In Commissione abbiamo lavorato a ritmi serrati per giungere ad una posizione omogenea sulla Politica Agricola del domani. Ciò che preoccupa di più sono sicuramente i tagli al bilancio annunciati, che oggi sembrano addirittura più pesanti di quanto prospettato in un primo momento, tanto da poter inficiare un buon andamento della Politica stessa. E’ quanto mai necessario concentrarsi invece su risparmi mirati, sull'efficienza della spesa e sull'efficacia delle azioni proposte.” Zullo sottolinea che anche il "new delivery model", presentato come una via di maggiore autonomia per gli Stati membri, rischia invece di essere un ritorno al concetto di nazionalizzazione per tutto il settore agricolo, in cui il soggetto che deve individuare regole e misure è lo stesso che poi dovrà applicarle e anche valutarne l'applicazione, frammentando così ulteriormente il mercato a causa dei nuovi spazi lasciati alla concorrenza sleale tra nazioni. “ La riforma in arrivo è un’occasione unica, da non perdere, - continua - per disegnare una nuova politica agricola fondata sul rispetto dell’ambiente e la promozione dello sviluppo per un modello produttivo e di consumo del cibo più sostenibile e più equo in particolar modo per i soggetti più deboli della filiera.” Zullo giudica in modo positivo l’ambizione che identifica le giuste priorità in attuazione di norme amministrative, chieste a gran voce dagli agricoltori. Ma come realizzare tale percorso?: “Innanzitutto con la semplificazione delle procedure burocratiche - afferma l’Eurodeputato- così da rendere più agevole la raccolta dei dati e l’erogazione dei fondi; in secondo luogo rafforzando la premialità per gli agricoltori che contribuiscono al bene pubblico con la loro attività.” Zullo, infine, ribadisce l’opportunità di un tetto per i pagamenti diretti, al fine di non incentivare le speculazioni finanziarie e la concentrazione dei terreni:“ Dobbiamo supportare le piccole e medie aziende con aiuti modulati e degressivi che rappresentino davvero un sostegno alle piccole e medie imprese e non un modo per falsare il mercato a favore dei grandi”
MAMME NO PFAS A BRUXELLES. ZULLO "MISURE A TUTELA DELLA SALUTE A NORMA DI FUTURO."
Le mamme No Pfas, unite per liberare le acque del Veneto dai contaminanti chimici, hanno incontrato a Bruxelles i deputati all’Europarlamento per portare all’attenzione dell’assemblea il problema che sta attanagliando le province di Verona, Padova e Vicenza, con concentrazioni al disopra dei livelli consentiti. Una questione non soltanto ambientale ma anche e soprattutto sanitaria, sorta in base alle prime denunce nel 2013, e che ancora non ha trovato soluzioni. A Bruxelles il gruppo ha portato le proprie esperienze di vita, l’angoscia di aver scoperto nei bambini valori ematici alterati, la rabbia di aver visto le istituzioni minimizzare un grave problema per la salute di almeno ottocentomila veneti, la determinazione di arrivare a livello zero di valori di PFAS nell’acqua di casa. Il gruppo di mamme chiede che venga riveduta la Direttiva comunitaria sulle acque potabili che è in corso di discussione e a cui partecipano Marco Zullo, rappresentante al Parlamento UE per il Movimento 5 Stelle, Eleonora Evi, che segue il report in Commissione Ambiente e Dario Tamburrano. Un decalogo vero e proprio che parte dalla richiesta di un forte intervento da parte dell’Unione Europea per l’uso del principio di precauzione e il divieto di produzione di tali sostanze, assieme alla tolleranza zero per i trasgressori, l’uso di impianti a circuito chiuso in industria e divieto di autocertificazione per le aziende a rischio.. Zullo ha condiviso con il gruppo gli incontri istituzionali : “ La Commissione Europea ha introdotto per la prima volta le PFAS, componenti usate per impermeabilizzare, tra i parametri di contaminazione chimica da monitorare per la salubrità dell’acqua potabile. Evidenziato finalmente questo grave problema, si propone di normare l’eventuale presenza di tali sostanze chimiche, secondo un parametro individuale, ovvero per ogni componente della famiglia delle PFAS e per cumulo, riferito alla concentrazione di PFAS totali in ogni litro d’acqua. Ma, mentre la Commissione propone valori di 100 nanogrammi ogni singolo PFAS e 500 nanogrammi in cumulo, e la Regione Veneto ha imposto i limiti di 30 in parametro individuale e 90 per cumulo, il Movimento 5 Stelle chiede ben di più, puntando in futuro alla presenza zero, per avere 10 soli nanogrammi di valore individuale e 50 per cumulo di PFAS. Abbiamo deciso di proporre valori ancora più stringenti rispetto a quelli proposti dal Veneto – conclude Zullo – pur mantenendo il giusto proponimento della Commissione che riconosce ora la pericolosità di questi elementi, perché vogliamo tener conto della necessità di introdurre un’ equivalenza in nanogrammi, l’unità di misura di Arpa Veneto, a cui affiancare parametri applicabili alle PFAS ancora da recensire, per un percorso di condivisione con i comitati e i cittadini. Chi legifera deve cambiare l’approccio a questo genere di problema, mettendo al centro delle soluzioni da trovare, il principio di precauzione, blindando i principi a prova di futuro: oggi infatti, si parla di PFAS, domani può essere individuata qualche altra molecola pericolosa per la nostra salute. Il nostro dovere è di essere preparati e non dover rimettere costantemente mano a nuovi provvedimenti su principi di salvaguardia della salute, già ampiamente acquisiti.”
FESTA DEL BIO A VERONA. MARCO ZULLO: "IL BIO DEVE DIVENTARE METODO CONSOLIDATO."
Domani, in Piazza dei Signori a Verona, l’Europarlamentare Marco Zullo, tra i relatori del nuovo regolamento europeo sul Biologico, visiterà la Festa del Bio, organizzata con incontri ed interventi su vari temi del mondo dell’ agroalimentare. “Sono per l’agricoltura sostenibile, secondo canoni di salvaguardia dei prodotti che arrivano sulle nostre tavole. Credo che il Biologico debba diventare uno standard, un metodo consolidato, uscendo dalla visione che lo relega ancora troppo spesso in un contesto di uso riservato soltanto a pochi. – afferma Zullo – in Europa e nel mondo vi è molta richiesta di prodotti biologici e quelli italiani rappresentano delle eccellenze. Conto su una nuova visione sull’agricoltura, che porti all’eliminazione delle sostanze chimiche, nocive per tutti, in un contesto di apertura a tecniche e concetti di cura per il territorio. Lo si può fare garantendo opportunità, guadagni e vantaggi a tutta la filiera, dal contadino al consumatore.”
Si è parlato di Riforma della Politica Agricola Comune, delle pratiche sleali nella filiera agroalimentare, del nuovo regolamento sul biologico e delle prospettive di lavoro e impresa per i giovani agricoltori, ieri sera a Remanzacco in provincia di Udine. Marco Zullo Europarlamentare del Movimento 5 Stelle eletto dal territorio, ha incontrato i cittadini presso l’azienda agricola Righi per una serata di discussione e confronto. “Un momento molto importante della nostra attività politica è proprio quello della presenza diretta nelle nostre zone, per raccogliere le istanze di chi vive la quotidianità del lavoro agricolo e delle sue problematiche. – afferma Zullo – I tagli della Pac, mettono in allarme i produttori che temono una ricaduta negativa sul mercato e sui lavoratori. Il ruolo di controllo e garanzia dell’Istituzione Europea sulle pratiche sleali di alcuni e sulla sanzione in caso di comportamenti non conformi, deve essere chiaro e ben definito: l’Europa vuole risultare supporto e protezione di chi intraprende la pratica agricola, in un quadro di costante condivisione e risoluzione di problemi per giungere ad una buona prassi. Gli incentivi per i giovani che si affacciano al mondo agricolo, anche grazie all’innovazione e alle tecniche di migliore sostenibilità della green economy – conclude Zullo – possono essere un importante nuovo punto di partenza per un’economia che stenta ancora a riprendere vigore.” Erano presenti all’ incontro, il Vicepresidente di Confagricoltura Udine Philip Thurn della Torre Valsassina ed Ennio Benedetti, Direttore della Confederazione Agricoltori italiani FVG, che hanno posto l'accento sullo snellimento di una burocrazia ancora troppo pesante e di difficile approccio e sulla necessità di avere il riconoscimento economico della produzione. La manifestazione è stata presentata da Cristina de Michelis, consigliera Comunale M5Stelle di Remanzacco, ed è intervenuto il Consigliere regionale pentastellato, Cristian Sergo.
EUROPARLAMENTARI DEL MOVIMENTO 5 STELLE IN VISITA ALLA “FABBRICA DEI VELENI” DI PERNUMIA
“Un enorme deposito che contiene circa 50.000 tonnellate di rifiuti tossici classificati come pericolosi. Entrare e vedere dal vivo la ex C&C di Pernumia è un'esperienza scioccante. Qui, nonostante le denunce, le interrogazioni parlamentari e le petizioni dei comitati cittadini, l’immenso cumulo di rifiuti è rimasto tale e quale da anni, nell’immobilismo della politica”. Questo il commento dell'eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Eleonora Evi, dopo la visita di ieri, 13 luglio 2018, alla C&C di Pernumia, nel Padovano, effettuata insieme al collega Marco Zullo. Dopo un breve incontro con il Sindaco di Pernumia, Simonetto, si è svolta la visita del deposito insieme al Vice Sindaco di Battaglia Terme, Rango, ed esponenti delle associazioni impegnate da anni sul territorio, quali Loredana Turatto, Associazione ‘La Vespa’, Annachiara Capuzzo e Maria Angela Cappellozza del comitato ‘SOS C&C”, Christian Bergamin del comitato popolare 'Lasciateci Respirare' e il rappresentante del coordinamento associazioni ambientaliste 'Parco Colli Euganei'.
Una situazione, quella della C&C di Pernumia, sollevata già nel 2013 dallo stesso Comitato “SOS C&C”, che ha presentato una petizione al Parlamento europeo per denunciare lo stoccaggio di 52mila tonnellate di rifiuti tossici. Diverse sono state le audizioni a Bruxelles in cui i rappresentanti della petizione hanno presentato la situazione di pericolo in cui permane da anni il territorio padovano, a causa della presenza dei rifiuti tossici. “La richiesta era chiara – hanno commentato gli europarlamentari – rimuovere i rifiuti e bonificare l'intera area. La precaria messa in sicurezza del capannone non offre alcuna rassicurazione sulla tenuta dell’edificio affinché svolga una seria azione di prevenzione della contaminazione del territorio. Non solo. A poche decine di metri dal deposito, scorre il canale Vigenzone. In caso di piena, il potenziale danno ambientale all’intero territorio a valle sarebbe gravissimo”, . “La visita alla ex C&C - hanno detto Marco Zullo ed Eleonora Evi- ci ha mostrato una situazione drammatica, una bomba ecologica che può mettere a repentaglio la salute dei cittadini e dell’ambiente. Oggi si deve intervenire per ripristinare la salubrità e la sicurezza del sito: purtroppo sarà una operazione costosa ma questo non deve essere un alibi per lasciare tutto come è. È necessario fare squadra a tutti i livelli istituzionali, dall’Europa ai Comuni interessati passando da Roma e dalla Regione. Molti soldi vengono nominalmente destinati alla bonifica, ma poi si perdono in mille rivoli facendo risultare le azioni insufficienti. È il momento di definire e pianificazione interventi certi e efficaci, perché la salute dei cittadini è prioritaria”. Un punto da cui non si torna indietro perché “con il Governo del Cambiamento - hanno concluso Zullo ed Evi - l’ambiente è tornato ad essere centrale ed è ora di fare dei passi avanti in questa direzione”.