ETICHETTE A SEMAFORO, ZULLO (M5S): “FARO’ PRESSIONI: QUESTO REGOLAMENTO DEVE ESSERE ABROGATO, L’UE CORRA IMMEDIATAMENTE AI RIPARI. MADE IN ITALIANO FORTEMENTE A RISCHIO”
Bruxelles, 3 novembre 2017- “L’etichettatura a semaforo mina le nostre eccellenze: questo sistema già in vigore nel Regno Unito, è stato autorizzato anche a Parigi con gravissimi contraccolpi per il mercato italiano” dichiara l’europarlamentare Marco Zullo membro della Commissione agricoltura.
“Siamo di fonte al risultato paradossale per cui le nostre eccellenze quali il Parmigiano Reggiano, l’ olio d’oliva, la mozzarella, il Prosciutto di Parma, il Grana Padano e altri abbiano il bollino rosso per la presenza di sali, grassi, zuccheri, normalmente contenuti in prodotti sani, tradizionali e artigianali. Mentre prodotti usciti dai laboratori e studiati a tavolino per rispettare i rigidi canoni di questa normativa riescono ad ottenere la loro bella luce verde. Proprio nel Regno Unito, alcune bevande gassate di marche note sono riuscite a ottenere artificiosamente un bollino verde su tutti i fronti: la Cola di una famosa catena di supermercati ha il bollino verde. Tutto ciò è inammissibile: è chiaro che siamo di fronte all’ennesimo attacco all’alimentazione tradizionale per favorire il cibo industriale” incalza il parlamentare.
“L’ho denunciato in diverse sedi: proprio in occasione di un voto del Parlamento contro questo tipo di etichetta, ho segnalato come un’indicazione del genere possa essere fuorviante, perché tiene conto solo dei valori assoluti senza considerare anche la quantità di cibo effettivamente ingerito, le caratteristiche personali, la dieta e lo stile di vita di ogni persona” continua Zullo.
“Continuerò a fare pressioni affinché questo regolamento sia abrogato:di fatto in Plenaria a Strasburgo il M5S ha votato per eliminare qualunque tentativo di creare un modello all’inglese di etichetta a semaforo. Il nostro voto ha rappresentato un richiamo forte nei confronti della Commissione Europea, perché mira ad abrogare il regolamento 1924 del 2006, che aveva introdotto la possibilità di inserire nelle confezioni delle etichette a semaforo, ma senza stabilire i criteri scientifici di riferimento per le aziende che lo facevano. Un disastro per i consumatori che si trovano a leggere dati ingannevoli e distorti da aziende furbette. Un disastro per le aziende serie, costrette a subire concorrenza sleale” prosegue il parlamentare.
“Superare la normativa del 2006 significa entrare nel campo normativo del regolamento 1169 del 2011 il quale prevede che nelle etichette degli alimenti non ci siano più i semafori, ma debbano essere riportate solo le quantità di grassi, zuccheri, sali e altri nutrienti. Queste informazioni non sono fuorvianti per i consumatori, come accade nelle etichette a semaforo, ma non sono certo sufficienti a far comprendere al consumatore medio quale sia un consumo sano e sostenibile del prodotto” prosegue il deputato europeo.
“Una proposta per migliorare questo tipo di etichette potrebbe essere quella di affiancare ai valori nutrizionali le quantità che l’Organizzazione Mondiale per la Salute consiglia di consumare. In modo da rendere più comprensibili le etichette, ma senza banalizzare e distorcere le informazioni. Continuerò a battermi in Parlamento europeo: l’alimentazione sana, il made in italiano e la corretta informazione innanzitutto” conclude Zullo.
ZULLO (M5S): “NUOVO REGOLAMENTO DEL BIOLOGICO: OCCASIONE PERDUTA PER RIFORMARE IN MODO EFFICACE UN SETTORE IN CRESCITA. RISULTATO CHE DANNEGGIA L’ITALIA”
Bruxelles, 22 novembre 2017- “Il testo concordato tra Parlamento e Consiglio per la riforma del settore biologico arriva alla fine di un negoziato di più di 3 anni, che più volte è stato sul punto di fallire per gravi divergenze di opinioni tra le istituzioni europee. Il risultato a cui siamo arrivati è un compromesso reso possibile dalla sostanziale resa della Commissione europea, che ha accettato di annacquare un testo in origine ambizioso per assecondare le pressioni provenienti dai Paesi del Nord Europa. Un risultato che non possiamo che definire insoddisfacente: un'occasione perduta di riformare in modo efficace un settore in crescita per riuscire a garantirne efficienza e qualità. Un risultato che danneggia in modo particolare l'Italia ed i produttori italiani, al quale ci siamo opposti con un chiaro voto di rigetto” dichiara l’europarlamentare europeo Marco Zullo membro della commissione agricoltura.
“La conferma del divieto assoluto di fare uso di materiale OGM o derivato da tecniche di clonazione è certamente una nota positiva. Così come la fine delle numerose deroghe in materia di benessere animale e l'introduzione di norme più chiare in merito, nonché la disciplina che ora consentirà l'utilizzo di materiale riproduttivo vegetale eterogeneo, per salvaguardare la diversità genetica delle colture locali” continua il deputato europeo.
“Tuttavia un enorme passo indietro è stato fatto sul tema della contaminazione da sostanze non autorizzate, come i pesticidi. Parte del recente successo sul mercato dei prodotti biologici, infatti, è dovuto alla percezione che i consumatori ne hanno come di prodotti "a residuo zero". Questo elevato standard di tutela è sempre stato garantito in Italia da norme che prevedono la decertificazione del prodotto anche nel caso in cui si riscontri un residuo nel prodotto dovuto ad una contaminazione non volontaria, come per esempio nel caso in cui tali prodotti siano stati utilizzati in campi vicini. Un approccio che la Commissione avrebbe voluto estendere a tutti i Paesi membri: così non sarà” incalza Zullo.
“Con la decisione di abolire le soglie per i residui, i prodotti potranno essere decertificati solo nel caso di comprovato dolo o colpa da parte dell'agricoltore. Ci si limita a prescrivere delle misure preventive di prudenza per limitare quanto possibile il rischio, ma resta il fatto che si rinuncia a fornire una importante garanzia per il consumatore finale. Che potrebbe rivelarsi, nel lungo periodo, un duro contraccolpo per tutto il settore” continua il portavoce del M5S in Parlamento europeo.
“L'Italia potrá mantenere in vigore la normativa che garantisce il "residuo zero" sui prodotti biologici italiani, ma é in dubbio che il settore nostrano subirá una forte concorrenza a causa dei prodotti esteri meno garantiti ma che avranno la possibilitá di poter utilizzare il bollino biologico. Sará indispensabile puntare e valorizzare il made-in-Italia” prosegue l’europarlamentare.
“Il voto negativo é perciò dettato dalla necessità di salvaguardare il futuro di un comparto strategico sia dal punto di vista economico che da quello della sostenibilità ambientale, aspetti entrambi messi a rischio dalla odierna decisione positiva della Commissione AGRI” conclude Zullo.
Nota stampa con gentile richiesta di pubblicazione Ufficio Europarlamentare Marco Zullo
ZULLO (M5S): NOTA STAMPA SULLA VOTAZIONE ODIERNA RELATIVA ALLA PROROGA DI 5 ANNI ALL'UTILIZZO DEL GLIFOSATO In questa Europa il volere dei cittadini non conta nulla. Così, dopo milioni di firme raccolte contro l'erbicida potenzialmente cancerogeno, le mobilitazioni in tutta Europa da parte di cittadini e associazioni, l'ICE e i Monsanto papers, l'UE rinnova il glifosato grazie al voto a favore della Germania. È una sconfitta per tutti, in primo luogo per l'ambiente e per la democrazia.
ZULLO (M5S): “ GLIFOSATO: OGGI É UN GIORNO TRISTE PER MILIONI DI CITTADINI EUROPEI”
Bruxelles, 27 novembre 2017- “Oggi è un giorno molto triste per milioni di cittadini europei. Germania e Polonia, in sede di comitato d’Appello, hanno spostato gli equilibri tra gli Stati membri costituendo quella maggioranza qualificata che ha sancito la proroga di 5 anni all’utilizzo del glifosato in agricoltura. Una decisione scellerata che non tiene per nulla conto tanto di accreditati studi scientifici sulla potenziale dannosità del pesticida, quanto della volontà dei cittadini europei che più volte si è espressa nettamente contro l’utilizzo del glifosato”.
Con queste parole Marco Zullo, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, esprime il proprio sdegno per l’esito di questa votazione che consente una lunga proroga per l’utilizzo del pesticida.
“Ricordo che la Germania, guarda caso, è in attesa della decisione finale della Commissione sulla fusione Bayer – Monsanto, e mi pare legittimo pensare che i fatti possano avere un collegamento. Hanno prevalso ancora una volta gli interessi economici di alcuni a discapito dei cittadini” continua Zullo. “Fa riflettere che gli stati che hanno votato questa proroga siano gli stessi che chiedono un’agricoltura più sostenibile, consapevoli che prolungando di 5 anni l’utilizzo di questo pericoloso pesticida sicuramente l’Europa non va verso la direzione della sostenibilità. In questa Europa – conclude il parlamentare pentastellato- il volere dei cittadini evidentemente non conta nulla. Così, dopo milioni di firme raccolte contro l'erbicida potenzialmente cancerogeno, le mobilitazioni in tutta Europa da parte di cittadini e associazioni, l'ICE e i Monsanto papers, la proroga passa. E’ una sconfitta per tutti, per la salute dei cittadini europei, per l'ambiente, per la democrazia”.
Politica alimentare europea. M5S Europa: Da Hogan nessun passo verso la Politica Agricola Alimentare Comune.
Gli eurodeputati Marco Zullo e Ignazio Corrao: “La Commissione spreca altra occasione, ancora nessuna strategia sostenibile e appoggio a grandi interessi commerciali”.
Bruxelles 6 dicembre 2017 - “Un’altra occasione persa: anche questa volta purtroppo, nonostante la comunicazione della Commissione portasse il titolo “Futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura”, nessun passo avanti è stato fatto per trasformare la PAC in PAAC, Politica Agricola Alimentare Comune. Di fatto, di questa comunicazione pochissimo riguardava l’alimentazione”. A dichiararlo sono gli europarlamentari del Movimento 5 Stelle Marco Zullo e Ignazio Corrao a proposito del piano “The future of Food and Farming” presentato dal Commissario Phil Hogan, responsabile per l'Agricoltura e lo Sviluppo Agricolo.
“Tante volte - spiegano Zullo e Corrao - noi del M5S abbiamo sottolineato come all’Unione europea manchi una strategia alimentare strutturata, coerente e di largo respiro che ci permetta di non dipendere dalle importazioni dai Paesi terzi del cibo -bisogno primario- e che, al contempo, permetta di aumentare la produttività e il valore nutrizionale senza aumentare l’impatto sull’ambiente. Inoltre la comunicazione, pur elencando le priorità della prossima PAC, non ha delineato una strategia alimentare senza la quale andiamo solo a puntellare un sistema che purtroppo è eterodiretto dai grandi interessi commerciali. La Commissione mira ad adeguare la produzione in funzione dei comportamenti alimentari e delle richieste dei consumatori. Ma a nostro avviso i programmi di educazione e di informazione sono iniziative positive ma non bastano di certo. Per cambiare passo abbiamo bisogno di una strategia che miri ad educare ed orientare i cittadini e delle misure di sostegno all’agricoltura che siano funzionali a questo progetto”.
“Non dimentichiamo - aggiungono i due eurodeputati - che lo scenario che emerge dal rapporto “Too Big to Feed”, curato da Ipes-Food, organizzazione costituita dal gruppo di esperti internazionali sulle politiche di alimentazione, è allarmante: è’ in pericolo la capacità di soddisfare i fabbisogni alimentari e nutrizionali. Secondo tale rapporto le aziende dominanti nel settore agroalimentare sono diventate troppo grandi per nutrire l'umanità in modo sostenibile. La concentrazione degli attori dell'industria agroalimentare è un trend che si sta verificando nell'intero apparato industriale del cibo. Siamo di fronte ad uno smisurato aumento del potere contrattuale dell’industria e dei venditori al dettaglio del cibo nei confronti degli agricoltori e dei allevatori; ciò ha permesso di scaricare i maggiori costi nella catena produttiva e, di conseguenza, ha ridotto l´autonomia di agricoltori e di allevatori esponendoli a rischi economici. Fondamentale è invece puntare sulla redistribuzione del reddito, dei costi e dei benefici lungo la catena agricola. Le soluzioni per un mercato del cibo più sostenibile, equo e accessibile sono urgenti, chiare e alla portata di tutti. Si dovrebbe lavorare per creare un nuovo ambiente anti-trust, per avere la possibilità di accesso alle informazioni e alle tecnologie anche per i piccoli produttori e allevatori ed infine sperimentare nuove catene corte di approvvigionamento. Catene di approvvigionamento brevi dunque, distribuzione innovativa e modelli di scambio devono essere messe al centro per aggirare, interrompere e de-consolidare le catene di approvvigionamento tradizionali”.
“L’unica nota positiva è che la Commissione stia riflettendo su quali misure adottare per promuovere una distribuzione più equilibrata del sostegno dal momento in cui solo il 20% degli agricoltori sia il destinatario dell’80% degli aiuti. La Commissione si rifà all’“agricoltore attivo”, ma non dimentichiamoci che questa definizione è stata salvaguardata dal lavoro del Parlamento nel regolamento Omnibus: se fosse stato per la Commissione sarebbe stata completamente smantellata” concludono Zullo e Corrao.
REGOLAMENTO OMNIBUS, ZULLO (M5S): “SODDISFAZIONE PER IL RISULTATO RAGGIUNTO ANCHE GRAZIE A NOSTRI EMENDAMENTI. ORA LA POLITICA AGRICOLA E’ PIU’ VICINA ALLE AZIENDE”
Bruxelles, 12 dicembre 2017- “Sono soddisfatto del lavoro svolto dal nostro gruppo e dal fatto che i nostri emendamenti alla proposta originaria, relativamente al Regolamento Omnibus, siano stati recepiti e abbiano ottenuto un voto favorevole” dichiara l’eurodeputato Marco Zullo membro della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale (AGRI). “Il Regolamento Omnibus, che grazie all’impegno del Parlamento sarà operativo già dal 1 gennaio 2018, è una semplificazione e un aggiornamento di alcune norme della riforma della PAC 2013, in vista della prossima programmazione settennale. Siamo soddisfatti che si sia arrivati -grazie anche ai nostri emendamenti -misure concrete di semplificazione e tutela dei nostri agricoltori per una politica agricola davvero più vicina alle esigenze delle aziende” incalza il deputato europeo. “Veniamo ora ad elencare le varie novità di questo regolamento. Innanzitutto si continua a valorizzare il ruolo dei giovani in agricoltura: viene infatti estesa la platea dei beneficiari degli aiuti tenendo conto che anche i giovani che già sono insediati in azienda e non hanno mai ricevuto il premio per il primo insediamento non possono e non devono essere esclusi, portando al 25% in più i titoli per gli under 40 insediatisi dal 2010, con la possibilità di aumentarne il valore da parte degli Stati membri” continua il deputato europeo. “Inoltre, anche grazie al nostro lavoro, il Parlamento europeo ha rigettato la proposta di eliminare la figura dell’agricoltore attivo ribadendo la necessità della certezza dei beneficiari. Di fatto il testo finale, come chiesto nei nostri emendamenti, difende il principio per il quale possono essere beneficiari degli aiuti esclusivamente chi coltiva la terra e non chi si accaparra appezzamenti a scopi speculativi. A nostro avviso infatti la trasparenza e la corretta destinazione delle risorse è alla base di un patto tra agricoltori e cittadini sostenibile nel tempo” prosegue Zullo. “In questo regolamento la parola chiave è stata “semplificazione” soprattutto in merito all’applicazione delle misure del “greening”: per esempio si semplificano gli oneri per i coltivatori di riso, riconoscendo al contempo l'importanza della coltura; mentre l'obbligo viene di fatto cancellato per tutti gli agricoltori che coltivano oltre il 75% della superficie a leguminose e foraggere o che lo lasciano a riposo indipendentemente dalla grandezza dell'azienda” continua l’esponente del M5S. “Inoltre le organizzazioni di produttori e Associazioni di OP potranno al proprio interno derogare alle regole sulla concorrenza che riguardano la produzione, la vendita e la trasformazione dei prodotti agricoli, affinché vi sia maggiore autonomia di gestione” prosegue l’eurodeputato. “Un altro aspetto fondamentale è la gestione dei rischi che per noi rappresenta una grande sfida per il futuro della nostra agricoltura: in mercati sempre più volatili e in un contesto sempre più caratterizzato dai rischi climatici, dare agli agricoltori la possibilità di accedere più agevolmente a strumenti di copertura è indispensabile ed è quello che abbiamo cercato di introdurre con le nostre proposte. Abbiamo così ottenuto di rendere più accessibili le tradizionali assicurazioni contro le avversità atmosferiche: la soglia di perdita del raccolto per l'attivazione dell'indennizzo è stata abbassata al 20%, si possono usare indici per il calcolo (non c’è più bisogno di misurare le perdite effettive) ed è stato innalzato da 65% a 70% il contributo pubblico per stipulare la polizza. Si punta dunque ad incentivare uno strumento che dovrebbe garantire il reddito degli agricoltori in caso di calamità naturali che mettono a repentaglio il raccolto” prosegue. “Di grande importanza sono infine -tra l'altro fortemente volute anche dalla nostra delegazione - le novità introdotte alla misura della consulenza aziendale che, pur se inserita negli attuali Programmi di sviluppo rurale, risulta praticamente inapplicata a causa di limiti oggettivi previsti nella regolamentazione di base ”continua il deputato in Parlamento europeo. “Questo regolamento, dunque, avvicina maggiormente la politica agricola alle aziende e agli addetti al settore; questo significa che quando c’è una chiara volontà politica comune –e l’approvazione dei nostri emendamenti va in questo senso- ottimi risultati possono essere conseguiti” conclude Zullo
ZULLO (M5S): “LA PAC E’ UN’OCCASIONE CHE NON POSSIAMO PIU’ PERDERE, NE VA DEL FUTURO DELL’AGRICOLTURA EUROPEA E DELLA SALUTE DEI CITTADINI”
Bruxelles, 22 gennaio 2018. Domani 23 gennaio si riapriranno i lavori futuro della PAC (Politica Agricola Comunitaria) dov’è previsto l’intervento in aula di Marco Zullo, europarlamentare del M5S nonché titolare in Commissione Agricoltura. “Se da un lato posso ritenere positivo che la PAC abbia tra i suoi obiettivi prioritari quello dell’occupazione, più volte ho sottolineato che occorre una visione strategica che non si riduca alla mera individuazione di obiettivi quantitativi, ma che metta al centro la qualità dei prodotti e consideri in modo dettagliato e ragionato come ci si arrivi.
Se la popolazione che lavora in ambito agricolo in Europa, gli oltre 44 milioni di addetti, invecchia, è sicuramente necessario creare degli strumenti che rendano attrattivo questo settore” afferma l’eurodeputato 5 Stelle. “ Sono convinto che siamo sulla strada giusta quando leggo nella proposta di riforma della Commissione europea che il primo macro-obiettivo sarà promuovere occupazione, crescita e investimenti, che si cercherà di rafforzare la tutela dell'ambiente, l'economia circolare e la bioeconomia, e che ci si impegna a trovare applicazione concreta per le politiche di ricerca e innovazione, cosicché i risultati ottenuti non siano solo enunciazioni puramente accademiche. Allo stesso modo mi pare corretto spingere per una stretta connessione tra agricoltori, le aree rurali e l’economia digitale”, continua Zullo,.
“Peraltro c’è da dire che esistono delle aree di forte miglioramento in questo Report d’Iniziativa, posizione che ho già espresso più volte, ovvero che occorrono regole comunitarie sui controlli al fine di evitare casi di concorrenza sleale tra Stati membri. Poi vi è la cosiddetta convergenza dei pagamenti in base alla quale rischieremmo un livellamento dei pagamenti agli agricoltori con caratteristiche analoghe di diversi paesi, non considerando i diversi livelli di reddito. Ciò avvantaggerebbe tutta la zona dell’Est Europa a discapito degli altri.”
Zullo di seguito conclude: ”Resta grande assente la politica alimentare, per la quale si spendono poche righe. Si dichiara come obiettivo la lotta all'obesità attraverso un'alimentazione sana, ma la soluzione proposta riguarda solo i regimi di distribuzione e non un indirizzo della produzione.”
PAC, ZULLO (M5S): “NO AI TAGLI ANNUNCIATI DA OETTINGER: SI PUNTI INVECE SU UNA POLITICA DI RISPARMIO. FONDAMENTALE INOLTRE DARE MAGGIORE ATTENZIONE ALLE POLITICHE ALIMENTARI E ALL’ ECONOMIA DIGITALE”.
Bruxelles, 23 gennaio 2018- “Il commissario Oettinger poco tempo fa ha annunciato tagli per 10 miliardi al bilancio per l’agricoltura. Pur comprendendo la necessità di rivedere le dotazioni sono convinto che la soluzione migliore non siano i tagli, ma i risparmi: non sforbiciate lineari qui e là, ma un’analisi attenta di come vengono utilizzati i fondi per comprendere quali siano le spese inutili e come invece migliorare l’efficienza di quelle indispensabili”: queste le dichiarazioni di Marco Zullo, europarlamentare del M5S, in vista del dibattito di questo pomeriggio in Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo in merito ai futuri lavori della PAC (Politica Agricola Comunitaria) 2021-2027.
“Inoltre, se l’intenzione della Commissione è quella di andare verso una convergenza dell’ammontare dei pagamenti diretti negli Stati membri, questa impostazione non può trovarmi d’accordo” continua il parlamentare europeo membro della Commissione agricoltura.
“Di fatto il tessuto sociale ed economico europeo è ancora molto differente, come è evidente. Un’equiparazione completa sarebbe del tutto iniqua, finendo col penalizzare ingiustamente gli agricoltori in quei Paesi in cui il costo della vita è sensibilmente più alto. Credo sia indispensabile conservare un legame tra la consistenza dei pagamenti e gli indicatori come il reddito medio pro capite. I pagamenti poi dovrebbero andare incontro anche alle realtà aziendali di dimensioni più ridotte che hanno più difficoltà sul mercato” prosegue Zullo.
“I dati ci dicono che tra il 2005 e il 2015 il numero delle aziende agricole è diminuito di circa 3,8 milioni e la dimensione delle aziende è invece aumentata del 36%: andiamo cioè verso una sempre più alta concentrazione della proprietà e della produzione e una pericolosa “industrializzazione” dell’agricoltura. I pagamenti dovrebbero perciò essere modulati in modo da favorire quelle aziende che generano maggiore occupazione in proporzione all’estensione, decrescendo con l’aumentare della dimensione per disincentivare le speculazioni che attualmente soffocano il mercato fondiario”continua l’esponente del M5S.
“Inoltre mi dispiace molto che alle politiche alimentari siano dedicate poche righe. Mi auguro che il Parlamento riesca a colmare questa lacuna con una chiara presa di posizione a favore di misure che promuovano la produzione e il consumo di cibi sani e di qualità” incalza il deputato europeo.
“Un ultimo cenno infine ad uno degli obiettivi enunciati nella comunicazione sul quale credo sarà opportuno sviluppare dei ragionamenti: collegare il mondo rurale all’economia digitale. Troppo spesso infatti nell’immaginario comune il settore agricolo rischia di apparire come obsoleto o ancorato al passato. Dobbiamo invece cogliere tutte le opportunità per dimostrare che così non deve essere e che anzi, le nuove tecnologie e metodologie -nel rispetto dei principi di tutela di salute e sicurezza- possono portare grandi benefici al settore, renderlo più efficiente sia nella fase della produzione che in quella della commercializzazione e attrarre le nuove generazioni” conclude Zullo.
SCENARI POST BREXIT, ZULLO (M5S): “NO AI TAGLI ALL’AGRICOLTURA E AI FONDI PER LE REGIONI, SI’ ALL’ELIMINAZIONE DEGLI INNUMEREVOLI SPRECHI. ATTEGGIAMENTO DI KURZ ANTIEUROPEISTA”
BRUXELLES, 15 FEBBRAIO 2018- “I tagli previsti all’agricoltura e ai fondi per le Regioni sono inconcepibili. La richiesta portata avanti dal cancelliere austriaco Sebastian Kurz, che ha sollecitato tagli a diversi programmi comunitari, è di fatto antieuropeista. Non dimentichiamo che l’Austria assumerà a luglio la presidenza di turno dell’Ue: proprio l’Austria che prima dimostra di voler abbandonare la collaborazione europea, chiudendo le frontiere ai migranti, ora chiede tagli al budget. Questi sono veri esempi di antieuropeismo ma si hanno remore a definirli tali perché formalmente appartengono, come Kurz membro del PPE, ai gruppi politici dominanti a Bruxelles” dichiara l’eurodeputato in commissione agricoltura Marco Zullo.
“Fondamentale a mio avviso è puntare sui risparmi: per far ciò bisogna analizzare attentamente come vengono utilizzati i fondi per far venire a galla le spese realmente inutili e al contempo comprendere come migliorare l’efficienza di quelle indispensabili” continua Zullo.
“Inoltre, ribadisco con forza anche in questa sede, che non ci può essere una convergenza dell’ammontare dei pagamenti diretti negli Stati membri: gli agricoltori di quei Paesi in cui il costo della vita è più alto non devono essere penalizzati. Non dimentichiamo inoltre quanto sia importante agevolare le piccole aziende che ovviamente fanno più fatica sul mercato trovandosi a competere con i grandi colossi” prosegue il deputato europeo.
“Non bisogna sottovalutare poi i dati che ci dicono che in un decennio, a partire dal 2005, la dimensione delle aziende è aumentata del 36% e il numero delle aziende agricole è diminuito del 3,8% circa: questo significa che si va verso una vera e propria industrializzazione dell’agricoltura. Dunque a mio avviso i pagamenti devono essere calcolati in modo da favorire quelle aziende che generano maggiore occupazione in proporzione all’estensione, decrescendo con l’aumentare della dimensione per disincentivare le speculazioni di cui, ad oggi, soffre il mercato fondiario” incalza il parlamentare M5S in Europa.
“Ci vuole una forte strategia e una volontà comune in questo senso: basta tagli ad un settore così importante quale l’agricoltura, sì alla razionalizzazione delle risorse e al taglio degli sprechi” conclude Zullo.
ZULLO, SANTORO (M5S): VIA L’IMU PER CHI COLTIVA LA TERRA, RIFORMA AGEA E REVISIONE DELLA POLITICA AGRICOLA COMUNE NEL PROGRAMMA AGRICOLTURA M5S
1 MARZO 2018- “Ci stiamo spendendo molto in questa campagna per far conoscere il programma del M5S frutto di una continuità con il lavoro svolto sia nel Parlamento italiano che in quello europeo. In questo sede ci vogliamo soffermare ed elencare alcuni punti presenti nel programma agricoltura” dichiarano in una nota congiunta l’eurodeputato Marco Zullo e la candidata all’uninominale Maria Chiara Santoro.
Revisione della Politica Agricola Comune (PAC) Pensiamo che la PAC vada rivista in funzione del territorio e del reddito dei produttori, in un contesto di reale eco-sostenibilità del modello economico agricolo dal momento in cui il modello attuale è quello industrializzato e globalizzato. Vogliamo che la PAC: sia depurata da interventi che favoriscono fenomeni di mera rendita; siano rafforzati gli interventi in favore dello sviluppo rurale; siano effettivamente sostenute tutte le forme produttive responsabili quali l’agricoltura biologica, la bio-dinamica el’ agro-ecologia; siano incentivate le forme di agricoltura che riutilizzano o reimpiegano scarti e sottoprodotti; siano previsti interventi a difesa dei redditi agricoli per accrescere il potere contrattuale degli agricoltori all’interno delle filiere agro-alimentari, ad esempio promuovendo le forme associative.
Riforma di Agea L’Agea è incaricata della erogazione delle risorse destinate al sistema agricolo e presenta varie criticità. Le proposte in merito sono: trasferire in capo ad Agea le funzioni di organismo pagatore svolte dall’ente nazionale Risi; rivedere l’insieme delle prestazioni istituzionali esternalizzate da Agea e restringere le possibilità di promuovere o costituire consorzi e società; riportare in capo ad Agea il coordinamento tecnico delle attività svolte da SIN; fare in modo che i Centri di assistenza agricola e gli organismi pagatori ottimizzino il processo di raccolta delle informazioni e di monitoraggio in modo da assicurare in tempo reale la trasmissione dei dati all'organismo di coordinamento e garantire loro l'accesso al database di Agea per un quadro allineato dei dati e dei requisiti; separare la gestione del contenzioso relativo alle attività della “vecchia” Agea dalla nuova organizzazione dell’Ente. Proponiamo inoltre che i liberi professionisti (agronomi, forestali e periti), possano accedere ai fascicoli aziendali senza l’istanza di delega alla Regione.
Via l’Imu per chi coltiva la terra: la cosiddetta “tassa sulla terra” deve essere eliminata: la Legge di Stabilità 2016 esclude dal pagamento dell’IMU i proprietari terrieri che siano Coltivatori Diretti o Imprenditori Agricoli Professionali, non tenendo conto però che questi possono avere terreni in affitto o in comodato d’uso sui quali, indirettamente ricade il costo dell’IMU