MERCOSUR, CAVEDAGNA (ECR-FDI): “SERVONO GARANZIE SU RECIPROCITÀ E TUTELA PRODUZIONI ITALIANE”
L’eurodeputato Stefano Cavedagna del gruppo ECR-FDI, vicepresidente dell’European Food Forum, si è espresso in seguito alla Flash Action davanti alla sede di Strasburgo del Parlamento UE svoltasi ieri mattina per manifestare contro il trattato UE-Mercosur, il cui accordo politico è stato raggiunto nel dicembre scorso e ora si attende il passaggio al Consiglio e al Parlamento Europeo. “Condividiamo i forti dubbi degli agricoltori sull’accordo commerciale Mercosur che rischia, se non rivisto, di penalizzare filiere strategiche del sistema agroalimentare italiano aprendo le porte in maniera indiscriminata alle importazioni a basso costo di prodotti da Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay, dove non sono rispettati i requisiti di sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale che vengono invece chiesti ai produttori italiani ed europei” ha affermato Cavedagna. “Chiediamo garanzie sulla reciprocità degli obblighi da rispettare, sulla qualità dei prodotti che finirebbero sulle tavole dei consumatori italiani ed europei – ha aggiunto l’eurodeputato di ECR-FDI -. Troppe volte l’UE non ha difeso chi produce e chi lavora la terra, non possiamo più accettare che si smantellino intere filiere produttive strategiche per il nostro Paese, facendo spazio ad importazioni incontrollate che finirebbero per creare concorrenza sleale alle nostre imprese agricole senza assicurare sufficienti standard di sicurezza alimentare ai nostri cittadini”.
“Non siamo aprioristicamente contrari ai trattati commerciali, siamo contrari all’attuale formulazione, che porterebbe più danni che benefici – ha sottolineato Cavedagna -. Chiediamo siano inserite sufficienti garanzie per il mondo agricolo, dalla protezione dei prodotti con Indicazione Geografica (IG) ad un sistema di quote e clausole di salvaguardia bilaterale, fino a un fondo di compensazione per gli agricoltori europei, richiesta questa che sta trovando aperture nella Commissione UE visto l’annuncio dei giorni scorsi di un fondo da 1 miliardo di euro. Chiederemo però di fare di più, di prevedere ulteriori garanzie e risorse per il settore primario al quale l’Europa non può continuare a mettere i bastoni tra le ruote con accordi capestro per una parte significativa del suo sistema produttivo. Siamo pronti ad intervenire per migliorare sensibilmente il testo di questo accordo perché così com’è non può essere accettato”.
CASO TIMMERMANS, CAVEDAGNA (ECR-FDI) AL FORUM IMPRESA PERSONA AGROALIMENTARE: “GREEN DEAL NON PIÙ CREDIBILE, ORA VA FERMATO”
“Chiederemo con forza uno stop alle norme del Green Deal che ormai non ha più alcuna credibilità, soprattutto dopo lo scandalo sui fondi elargiti dalla Commissione Ue a Ong per influenzare gli orientamenti dei deputati a favore delle follie green dell’ex vicepresidente esecutivo della Commissione Ue Frans Timmermans”.
Così l’eurodeputato Stefano Cavedagna (ECR-FDI), vicepresidente dell’European Food Forum, interviene a latere del Forum di Impresa Persona Agroalimentare che si è aperto a Milano Marittima (RA) con il titolo “Tutti impazziti: clima, mercati e tecnologie. Come crescere nel caos?”. “Il gruppo ECR-FDI al Parlamento europeo, attraverso il nostro capo-delegazione Carlo Fidanza, ha già chiesto l’istituzione di una commissione di inchiesta che faccia luce su quanto accaduto, insieme alla necessità di fermare qualsiasi erogazione di contributi ad associazioni e organizzazioni che hanno lo scopo di influenzare il lavoro di noi eurodeputati. Si tratta di una gravissima violazione del processo decisionale democratico. È per questo che interesseremo sicuramente anche la commissione anti ingerenze democratiche appena istituita al Parlamento.” ha detto Cavedagna.
“Le follie green di Timmermans, sostenuto da lobby pseudo-ambientaliste, hanno il solo scopo di smantellare filiere produttive di eccellenza come quelle da voi rappresentate” ha sottolineato l’eurodeputato vicepresidente dell’European Food Forum in occasione dell’incontro con oltre 400 tra imprenditori, manager e professionisti del sistema agroalimentare italiano presenti in sala. “L’obiettivo di questa offensiva scandalosamente finanziata con fondi della Commissione Ue – ha aggiunto - è quello di distruggere interi comparti, soprattutto in un Paese come il nostro simbolo della Dieta mediterranea, per fare spazio sui mercati a cibi ultra processati, carne sintetica, alimentazione a base di insetti e larve. Ne sono un esempio provvedimenti privi di qualsiasi base scientifica come la legge sul ripristino della natura o il regolamento sulla riduzione dei fitofarmaci, che siamo riusciti a fermare, destinati non certo a generare benefici per il Pianeta bensì a ridimensionare il sistema agricolo europeo e in particolare italiano così da favorire ben altri interessi”.
“Il Green Deal va fermato, noi ci impegneremo con forza su questo – ha concluso Cavedagna – e spiegheremo ai burocrati di Bruxelles che le aziende agricole italiane da decenni sono impegnate in processi di riduzione dell’impatto ambientale, che hanno ottenuto già importanti risultati e vanno sostenute e incentivate nel percorrere le grandi transizioni, non certo vessate e penalizzate fino a farle scomparire. La narrazione di Timmermans finanziata dalla Commissione Ue ha voluto criminalizzare gli agricoltori, facendoli passare come nemici dell’ambiente e paragonandoli alle grandi industrie inquinanti, come si è tentato di fare per la zootecnia. È arrivato il momento di dire basta e cambiare rotta, come sta facendo il Governo Meloni che ha messo l’agricoltura in cima alle priorità dell’agenda politica del Paese”.