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Agricoltura - Parlamento Europeo 
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Dichiarazione di Herbert Dorfmann



coordinatore del Partito Popolare Europeo (PPE) nella Commissione Agricoltura del Parlamento europeo



Herbert Dorfmann, recentemente riconfermato nel ruolo di coordinatore del Partito Popolare Europeo (PPE) nella Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, ha commentato con favore le dichiarazioni programmatiche della presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen in materia di agricoltura.



“Le parole della presidente Von der Leyen – ha dichiarato Dorfmann – costituiscono un impegno preciso per la promozione della sostenibilità, della sicurezza alimentare e della gestione responsabile delle risorse naturali, principi fondamentali per il futuro dell'agricoltura europea. Von der Leyen – ha aggiunto Dorfmann - ha inoltre sottolineato con forza l'importanza di garantire agli agricoltori europei un reddito equo, priorità imprescindibile per il PPE e per tutti coloro che credono nella necessità di sostenere il lavoro e il sacrificio dei nostri produttori agricoli e zootecnici. Gli agricoltori non devono essere costretti a vendere i loro prodotti al di sotto dei costi di produzione e il bilancio dell'UE e la politica agricola comune dovranno essere riorientati a trovare il giusto equilibrio tra incentivi, investimenti e regolamentazione per garantire un sostegno adeguato al settore primario”.



Dorfmann, che da agronomo conosce a fondo i temi agricoli e ambientali, ha ancora evidenziato che “gli agricoltori europei sono in prima linea nella lotta contro il cambiamento climatico e stanno adottando soluzioni innovative per costruire un sistema agricolo resiliente e competitivo. È cruciale che queste iniziative siano sviluppate in stretta collaborazione tra agricoltori, politici, società civile e cittadini”.



La sicurezza alimentare è un altro pilastro fondamentale evidenziato da Von der Leyen e sostenuto pienamente dal PPE. “La qualità della vita in Europa – ha detto Dorfmann - dipende dall’approvvigionamento sicuro e conveniente di alimenti locali di qualità. È quindi strategico proteggere e rafforzare la nostra sovranità alimentare, garantendo che gli agricoltori possano continuare a lavorare senza eccessiva burocrazia e che siano premiati per le loro pratiche sostenibili, correggendo gli squilibri esistenti nella catena del valore alimentare e proteggendo gli agricoltori contro le pratiche commerciali sleali”.



Cordialmente,





Herbert Dorfmann



Abgeordneter Europäisches Parlament

Membro del Parlamento europeo

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24/07/2024, 18:23
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Dorfmann: “Maggiore sostegno agli agricoltori biologici”



“L’agricoltura biologica necessita di un suo spazio all’interno della politica agricola comune e di un maggiore sostegno, affinché possa crescere e svilupparsi grazie alla domanda del mercato”, ha affermato l’europarlamentare Herbert Dorfmann, citando anche l’esperienza positiva del Sudtirolo, durante il suo intervento al Congresso europeo del biologico organizzato dall’IFOAM (Federazione Internazionale dei Movimenti per l’Agricoltura Biologica) a Budapest.

Il “Congresso europeo del biologico 2024” riunisce in questi giorni in Ungheria rappresentanti del settore da tutta Europa per discutere le novità e gli sviluppi più recenti. Tra i temi centrali vi sono le politiche agricole, sia a livello dei singoli stati, sia a livello europeo. “La politica agricola comune deve favorire un’agricoltura sostenibile e produttiva, includendo ovviamente il settore biologico, affinché possa crescere in modo positivo”, ha affermato Dorfmann.

Questo è particolarmente rilevante se si considerano le sfide recenti del settore. “Sono convinto che il mercato dei prodotti biologici si riprenderà e si stabilizzerà dopo le difficoltà degli ultimi anni. - ha dichiarato l’europarlamentare - L’esperienza del Sudtirolo dimostra che i prodotti biologici non sono solo destinati a un pubblico di nicchia, ma possono avere un ruolo importante nei grandi settori agricoli. Una parte significativa della nostra produzione di mele, latte e latticini è biologica e ha successo sul mercato”.

Dorfmann ha inoltre sottolineato l’importanza della produzione biologica per l’intero comparto agricolo: “Dà un impulso fondamentale allo sviluppo dell’agricoltura in Europa. - ha affermato - Promuovere l’agricoltura biologica e il suo sviluppo è un investimento per il futuro. A questo proposito, è importante evidenziare che i finanziamenti agricoli dell’Ue non sono un obiettivo in sé, ma mirano a garantire i nostri mezzi di sostentamento a lungo termine. Per fare questo, la politica agricola comune punta anche ad avvicinare i giovani all’agricoltura o a mantenerli nel settore. L’agricoltura biologica gioca un ruolo cruciale in questa sfida”.

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11/09/2024, 11:19
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Dorfmann: pieno sostegno al rapporto Draghi



Mario Draghi ha presentato oggi in Parlamento europeo il suo atteso rapporto sulla competitività nell’Unione. In un documento di 400 pagine, l’ex presidente della BCE presenta chiare raccomandazioni su come la politica economica europea dovrebbe essere finanziata e coordinata per non restare indietro sulla scena mondiale. Il gruppo del Partito Popolare Europeo (PPE) sostiene con vigore le misure contenute in questo rapporto, da tempo convinto che la competitività debba essere uno dei principi guida dell’azione dell’Ue.

L’europarlamentare sudtirolese Herbert Dorfmann, membro del PPE, sottolinea l’importanza di attuare queste raccomandazioni: “L’Europa sta indubbiamente affrontando una serie di crisi - dalla recessione economica al cambiamento climatico e alle conseguenze della guerra alle nostre frontiere. Le proposte di Draghi sono ambiziose ma necessarie per mettere l’Europa sulla strada giusta”.

Il rapporto Draghi chiede un investimento annuale di 800 miliardi di euro in tecnologia, difesa e innovazione per garantire la leadership tecnologica del nostro continente. Secondo l’ex presidente della BCE, senza questi investimenti l’Europa rimarrà indietro rispetto agli Stati Uniti e alla Cina. “Dobbiamo agire subito se non vogliamo perdere il nostro posto di potenza economica e innovativa globale”, evidenzia Dorfmann. Un allentamento dei controlli sulle fusioni, in particolare nel settore delle telecomunicazioni, dovrebbe servire a rafforzare l’innovazione. Draghi propone anche un debito comune europeo per finanziare progetti industriali e di difesa, un tema controverso che continua a dividere gli stati membri.

Particolare preoccupazione destano i prezzi dell’energia troppo elevati. “L’Europa ha i prezzi dell’energia più alti al mondo e questo rappresenta un enorme onere per la nostra industria”, afferma Dorfmann. In tal senso, il rapporto presentato oggi identifica la transizione verso la produzione e il consumo di energie pulite come una delle soluzioni chiave per aiutare l’Europa a raggiungere un approvvigionamento energetico stabile e conveniente a lungo termine.

Un altro punto importante è la mancanza di dinamismo dell’economia europea. “Solo quattro delle più grandi aziende tecnologiche del mondo hanno sede in Europa.L’Europa deve riuscire a colmare il suo gap di innovazione rispetto a Stati Uniti e Cina e trasformare le buone idee in sucessi imprenditoriali, invece di essere frenata dalle normative”, continua Dorfmann.“Se non integriamo l’intelligenza artificiale al processo produttivo e non riflettiamo a come utilizzarla in modo sensato, resteremo ancora più indietro”.

Il rapporto sottolinea anche la necessità di una strategia coordinata per le materie prime, soprattutto per quelle critiche come il rame e il litio, per contrastare il monopolio della Cina. Inoltre, Draghi fa notare che solo dieci stati membri raggiungono l’obiettivo di una spesa per la difesa pari al 2% del Pil. Dorfmann commenta a riguardo: “Senza una difesa forte e progetti industriali comuni, l’Europa sarà più insicura, più diseguale e meno capace di determinare il proprio destino”.

Il gruppo del PPE vede nell’attuazione delle proposte di Draghi un’opportunità per rendere l’Europa più indipendente economicamente e politicamente e per preservare i suoi valori fondamentali come la democrazia, la libertà, la pace e la prosperità. “Se non difendiamo con determinazione questi valori, perderemo le basi su cui si fonda il nostro sistema”, ha sottolineato Dorfmann, che conclude con un chiaro appello: “La volontà di cambiare deve esserci. Il futuro dell’Ue dipende da questo: o diamo forma a questo cambiamento insieme o rischiamo la stagnazione e la divisione. Solo se davvero unita, l’Europa può affermare la sua forza nel mondo”.

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17/09/2024, 17:15
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Svolta sulla protezione del lupo. Dorfmann: “Più margine di manovra a livello regionale



Nella riunione di oggi, 25 settembre, il Consiglio europeo ha dato il via libera all’abbassamento dello status di protezione del lupo. “Abbiamo lavorato a lungo per raggiungere questo risultato”, ha dichiarato l’europarlamentare sudtirolese Herbert Dorfmann, dopo l’annuncio dell’esito del voto. “La decisione di oggi avvia il processo di modifica della Convenzione di Berna, che darà a stati e regioni maggiore flessibilità nella gestione del lupo”.

La Convenzione di Berna regola la protezione delle piante e degli animali selvatici. Secondo i suoi allegati, il lupo è una specie “strettamente protetta” in Europa. “Da mesi chiediamo un aggiornamento della Convenzione per rispecchiare la realtà. – afferma Dorfmann – Oggi ci sono oltre 20.000 lupi nell’Unione europea, e la loro popolazione è in costante crescita in tutti gli stati membri."

Insieme a un gruppo di colleghi europarlamentari, Dorfmann ha convinto la Commissione europea a spingere per una revisione della Convenzione di Berna. Non è stata solo la crescita della popolazione dei lupi a influenzare questa decisione, ma anche i crescenti problemi legati alle numerose aggressioni al bestiame, specialmente nelle regioni alpine. “La proposta della Commissione di ridurre lo status di protezione del lupo è stata discussa e approvata oggi dal Consiglio europeo”, nota con soddisfazione Dorfmann.

La proposta adottata dal Consiglio prevede l'avvio della procedura di modifica degli allegati II e III della Convenzione di Berna, mirata a ridurre il livello di protezione del lupo da “strettamente protetto” a “protetto”. “Questa modifica consentirebbe a stati e regioni con popolazioni stabili di lupi di adottare misure concrete per tutelare il bestiame nei pascoli e sugli alpeggi, senza compromettere l’impegno nella conservazione del lupo”, spiega Dorfmann.

Con la decisione odierna del Consiglio europeo, si apre finalmente la strada per stabilire una base giuridica solida per una gestione efficace del lupo. “Era ora”, commenta Dorfmann, “perché questo non solo risponde alle esigenze degli agricoltori, ma garantisce anche la tanto attesa certezza del diritto, che è mancata completamente negli ultimi anni”.

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25/09/2024, 20:33
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Il regolamento europeo sulla deforestazione slitta di un anno. Dorfmann: “Approfittare del rinvio per migliorarne l’attuazione”



Dopo lunghe trattative, la Commissione europea ha deciso oggi di posticipare l’entrata in vigore del regolamento UE sulla deforestazione, spostandola dall’inizio del 2025 all’inizio del 2026. L’europarlamentare sudtirolese Herbert Dorfmann, che ha fortemente sostenuto questa proroga nelle ultime settimane a Bruxelles, commenta: “Spero sinceramente che questo anno aggiuntivo venga impiegato per realizzare un’attuazione più sensata e praticabile, esentando le aree dove la gestione forestale è già sostenibile, come nel caso della nostra Regione”.

Il regolamento UE sulla deforestazione impone che, in futuro, i prodotti agricoli e in legno dovranno garantire la loro provenienza da zone non deforestate. “È una richiesta comprensibile e giusta. - afferma Dorfmann - Non possiamo permetterci di tollerare la deforestazione, soprattutto in aree sensibili come le foreste pluviali tropicali. Al contrario, è prioritario adottare misure concrete per fermare questo fenomeno”.

Dorfmann ha sostenuto il rinvio per altre ragioni di ordine pratico: “Se il regolamento fosse stato applicato nella sua forma originaria, avrebbe creato un pesante carico burocratico”, sostiene l’europarlamentare. Ogni singolo intervento di taglio del legname nell’UE, anche in Sudtirolo e in Trentino, avrebbe richiesto una nuova verifica. “Per ogni pezzo di legno usato da falegnami, carpentieri o intagliatori, sarebbe stato necessario dimostrare dove è stato abbattuto l’albero e fornire una certificazione separata che provi l’assenza di deforestazione” continua Dorfmann.

In contesti come la nostra Regione, dove le foreste sono già gestite in maniera sostenibile, tali obblighi risultano superflui e inutilmente gravosi. “Richiedere ulteriori certificazioni sarebbe assurdo, considerando che ogni albero abbattuto è già certificato. – conclude Dorfmann - Mi auguro che il rinvio sia sfruttato per escludere dal regolamento aree come la nostra Regione, dove ormai da tempo le foreste sono gestite in modo sostenibile”.

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03/10/2024, 9:16
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Le regioni montane europee si incontrano.

Dorfmann: “Solo insieme possiamo raggiungere i nostri obiettivi”



La Convention Europea della Montagna, tenutasi a Puigcerdà, in Catalogna, è stata dedicata al futuro dell’economia delle regioni montane europee. L’europarlamentare sudtirolese Herbert Dorfmann ha colto l’occasione per chiedere il rafforzamento di una rete di rappresentanti politici e istituzionali, capace di tutelare meglio gli interessi delle regioni montane in Europa. “Questa rete è per me di particolare importanza, poiché possiamo raggiungere i nostri obiettivi come regioni montane solo se ci presentiamo con un gruppo unito di fronte ai rappresentanti delle aree urbane densamente popolate”, ha dichiarato Dorfmann.

A questo scopo, l’europarlamentare ha incontrato a margine della Convention diversi rappresentanti delle istituzioni, in particolare del Comitato europeo delle Regioni. “È fondamentale essere presenti a tutti i livelli e garantire che, come regioni montane, possiamo partecipare a tutte le discussioni rilevanti e contribuire al processo decisionale”, ha spiegato Dorfmann, che attribuisce grande importanza alla cooperazione tra i rappresentanti delle regioni montane tra istituzioni e tra gruppi politici differenti.

Durante una tavola rotonda coi rappresentanti di altre regioni montane, l’europarlamentare sudtirolese ha inoltre sottolineato a Puigcerdà che lo sviluppo economico è strettamente legato all’accesso alle risorse digitali, il che richiede solide infrastrutture. “Se la diffusione della banda larga e delle reti 5G viene lasciata al mercato, le aree meno densamente popolate saranno lasciate indietro, come nello specifico le regioni montane, con le loro sfide logistiche particolari. - ha messo in guardia Dorfmann - Servono quindi incentivi pubblici per garantire pari opportunità tecnologiche sia nei centri urbani sia nelle zone rurali”.

Oltre alla trasformazione digitale, Dorfmann ha evidenziato il ruolo centrale dell’agricoltura nello sviluppo economico delle regioni montane. “Noi eurodeputati provenienti da regioni montane da anni ci battiamo affinché l’UE riconosca le sfide specifiche dell’agricoltura di montagna, compensi per quanto possibile gli svantaggi in termini di costi e garantisca così una concorrenza più equa”, ha dichiarato. Questo approccio sarà difeso anche nel dibattito sulla riforma della Politica Agricola Comune (PAC) europea, che inizierà nei prossimi mesi.

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16/10/2024, 18:44
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Dorfmann riconfermato presidente dell’Associazione Parlamentare Europea



Per i prossimi cinque anni, l’europarlamentare sudtirolese Herbert Dorfmann continuerà a ricoprire la carica di presidente dell’Associazione Parlamentare Europea. Con sede a Strasburgo, questa organizzazione riunisce deputati europei di diverse nazionalità e appartenenze politiche, con l’obiettivo di promuovere un confronto aperto e trasversale su temi cruciali per il futuro dell’Europa. Dorfmann ricopre il ruolo di presidente dal 2014.

Situata a soli cinque minuti a piedi dal Parlamento europeo a Strasburgo, l’Associazione Parlamentare Europea si è consolidata come un punto d’incontro aperto a tutti i membri dell’Eurocamera. “Durante le sessioni plenarie a Strasburgo, i miei colleghi e io ci riuniamo nella sede dell’Associazione, un ambiente informale che facilita il dialogo sulle sfide attuali per l'Europa”, spiega Dorfmann.

Per Dorfmann, riconfermato presidente per un terzo mandato, l’Associazione Parlamentare Europea funge da vero e proprio think tank a livello europeo. Questo, da un lato, perché il dibattito al suo interno è aperto non solo agli europarlamentari, ma anche a rappresentanti di altre istituzioni, a partire dal Consiglio d'Europa, oltre che a esperti provenienti dal mondo della ricerca, della scienza, dell’economia e della società civile. “Dall'altro lato, il confronto beneficia del fatto che l’Associazione opera in modo apartitico, affrontando i temi senza pregiudizi e permettendo così di sviluppare nuove idee e prospettive, libere da pressioni istituzionali o rigidi vincoli formali”, aggiunge Dorfmann.

Uno degli obiettivi principali del riconfermato presidente è di continuare a promuovere un ambiente favorevole al dialogo e allo scambio interpartitico. “Grazie all'Associazione, i deputati europei hanno l'opportunità di interagire e conoscersi a un livello personale”, afferma Herbert Dorfmann. “Questo facilita i contatti e la comprensione di posizioni e preoccupazioni diverse, migliorando così il dialogo all'interno del Parlamento europeo, un aspetto cruciale soprattutto di fronte alle enormi sfide che l’Unione europea deve affrontare”.



Foto: Herbert Dorfmann e gli altri membri del direttivo dell’Associazione Parlamentare Europea: Angel Marc, Bernhuber Alexander, Cavedagna Stefano, Costanzo Vivien, Düpont Lena, Ferber Markus, Fiocchi Pietro, Gahler Michael, Grossmann Elisabeth, Grudler Christophe, Keller Fabienne, Ní Mhurchú Cynthia, Prebilič Vladimir, Sokol Tomislav, Szczerba Michał, Vaidere Inese, Vincze Lorant, Zovko Željana

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24/10/2024, 14:12
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Consultazione popolare sugli orsi.

Dorfmann: “È ora di agire.”



All’indomani del plebiscito per dire “no” all’orso nelle Valli di Sole, Pejo e Rabbi, l’europarlamentare della nostra Regione, Herbert Dorfmann, prende la parola per commentare il risultato dall’alto valore politico: “L’esito di questa consultazione popolare è un chiaro incarico ad agire, a ogni livello, dal locale all’europeo e, soprattutto, a Roma, là dove si può e si deve sbloccare davvero la situazione”.

“È ormai chiaro che il progetto Life Ursus è stato un vero e proprio fallimento. – continua l’europarlamentare sudtirolese – Quando praticamente tutti i cittadini di tre valli dicono che sono contro, non si può fare finta di niente”.

Il progetto Life Ursus nacque per salvare un piccolo nucleo di orsi da un’inevitabile estinzione, ma la situazione è ormai totalmente ribaltata: gli orsi in Trentino sembra siano ormai intorno ai duecento. Secondo Dorfmann: “Il numero di orsi in Trentino non è compatibile con le esigenze del nostro territorio e della nostra popolazione. Il progetto Life Ursus avrebbe potuto avere successo, ma si è invece rivelato tutto il contrario, a causa della miopia con cui alcuni attori istituzionali - soprattutto statali - hanno gestito o, meglio, non sono riusciti a gestire la specie. A peggiorare la situazione è poi l’incomprensibile militanza di chi si professa amante degli animali, ma rifiuta di accettare che le norme europee per la tutela dell’orso proteggono la specie, non il singolo esemplare, e che dunque non esiste alcun divieto alla soppressione di un orso specifico quando necessario”.

“La risposta ce l’abbiamo già. Il numero di capi va ridotto per rientrare nei limiti previsti dal Piano d'Azione interregionale per la conservazione dell’Orso bruno sulle Alpi centro-orientali (PACOBACE), il quale dice che la popolazione di orsi in Trentino dovrebbe limitarsi a cinquanta esemplari. Le condizioni sono oggi riunite per uscire dallo stallo attuale. La politica, tutta, deve assumersi questa responsabilità. Io continuerò a fare la mia parte a Bruxelles e Strasburgo”, conclude l’europarlamentare.

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28/10/2024, 15:08
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Regolamento UE sulla deforestazione: l’entrata in vigore slitta al 2026

Dorfmann: “Un’eccezione per il Trentino-Alto Adige è possibile”.



L’atteso regolamento UE sulla deforestazione, inizialmente previsto per la fine del 2024, entrerà in vigore con un anno di ritardo. La decisione, approvata oggi dal Parlamento europeo, introduce inoltre un’importante eccezione: le aree classificate come senza rischio di deforestazione saranno esentate dagli obblighi del regolamento. “Anche il Sudtirolo e il Trentino rientrano in questa categoria. Questo consentirà alle nostre aziende attive nel settore del legno di evitare le misure restrittive previste”, afferma Herbert Dorfmann, eurodeputato sudtirolese.

Nella primavera del 2023, il Parlamento europeo ha adottato il regolamento sulla deforestazione, con lo scopo di vietare l’ingresso sul mercato europeo di prodotti agricoli provenienti da aree deforestate. “Questo regolamento mira a frenare la deforestazione globale, con particolare attenzione alle foreste pluviali tropicali”, spiega Dorfmann, che è pienamente a favore di questo obiettivo. “Tuttavia, l’attuazione delle norme si sta rivelando eccessivamente complessa dal punto di vista burocratico”.

Al fine di consentire alla Commissione europea il tempo necessario per completare i preparativi, oggi il Parlamento europeo ha adottato due importanti decisioni. In primo luogo, l’entrata in vigore del regolamento è stata posticipata alla fine del 2025. “Questa proroga darà alla Commissione il tempo necessario per determinare il rischio di deforestazione a livello globale e assegnare ogni area a una corrispondente categoria di rischio”, sottolinea Dorfmann. I requisiti del regolamento saranno dunque differenziati in base al livello di rischio. “Ad esempio, criteri particolarmente stringenti si applicheranno alla soia proveniente dal Brasile”, aggiunge l’europarlamentare.

La seconda decisione chiave del Parlamento europeo è l’introduzione di una nuova categoria per le aree senza rischio di deforestazione. “Questa categoria riguarda interi stati o regioni in cui la superficie forestale non è diminuita negli ultimi decenni e in cui vigono leggi che tutelano i boschi dalla deforestazione”, argomenta Dorfmann. Poiché il Suditirolo e il Trentino soddisfano tali requisiti, le due Province potranno essere incluse in questa nuova categoria. “In questo modo i vincoli previsti dal regolamento non si applicheranno al nostro territorio”, continua Dorfmann.

Le modifiche approvate dal Parlamento europeo dovranno ora essere ratificate dal Consiglio europeo. “Se anche il Consiglio voterà a favore, i nostri agricoltori e proprietari di foreste potranno beneficiare di una sostanziale riduzione del carico burocratico,” conclude Dorfmann, “e non saranno più gravati da requisiti eccessivi e talvolta irragionevoli”.

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15/11/2024, 22:51
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