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Agricoltura - Parlamento Europeo
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Marco
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Adottato il Rapporto Dorfmann sulla Farm to Fork
Il Green Deal è il piano dell’Unione europea per raggiungere la neutralità climatica entro il 2020. Un elemento importante di questo sforzo è la sua parte agricola, la cosiddetta “Farm to Fork”, nota anche come strategia “dal produttore al consumatore”. Con essa, l’Ue s’impegna a rendere cibo e bevande più sani, a continuare a garantire la sicurezza alimentare del continente, ad assicurare una giusta retribuzione agli agricoltori e, più in generale, a perseguire un’agricoltura sempre più sostenibile. L’europarlamentare sudtirolese Herbert Dorfmann è il relatore per il Parlamento europeo di questa strategia. Il Rapporto Dorfmann è stato discusso lunedì a Strasburgo e votato ieri in plenaria. Questa mattina, il Parlamento ha reso noto che il testo è stato approvato.
L’Europa vuole diventare entro il 2050 il primo continente neutrale dal punto di vista climatico e ridurre le emissioni del 55 per cento (rispetto ai livelli del 1990) entro il 2030. L’agricoltura gioca un ruolo importante: la strategia “Farm to Fork” deve essere attuata entro il 2030. Tra le altre cose, si parla di riduzione dei prodotti fitosanitari e di una migliore protezione del suolo. Un quarto dei terreni agricoli in Europa dovrà essere dedicato alla produzione biologica e andrà fatto di più per tutelare la biodiversità. Si parla anche di un minore uso di antibiotici negli animali da allevamento. Al contempo, si vuole promuovere un consumo più sano e informato, con una riduzione dei cibi ultra-lavorati e un netto calo degli sprechi alimentari. Il tutto all’interno di una cornice che vuole valorizzare i prodotti della filiera europea.
Dorfmann è convinto che la proposta della Commissione può essere migliorata quando si parla di impiego dei prodotti fitosanitari. Secondo lui, si tratta di una sfida sulla quale l’agricoltura europea lavora da anni: “Abbiamo i mezzi per ridurre gli input in agricoltura, ma dobbiamo stare attenti a non farlo a discapito della nostra sicurezza alimentare”. Gli agricoltori usano sempre di più nuove tecnologie, basate su sensori, satelliti e intelligenza artificiale. “Basta visitare una fiera agricola per rendersi costo che oggi quasi tutti i macchinari sono dotati di elementi di robotica o sensori”, afferma Dorfmann. Per raggiungere gli obiettivi climatici, non vanno portate indietro di cinquant’anni le lancette dell’agricoltura europea. L’innovazione è invece la chiave per ridurre l’uso di fitofarmaci, fertilizzanti o acqua.
“La formazione degli agricoltori costituisce un altro tema centrale”, continua Dorfmann. “Non abbiamo bisogno solo di più giovani in agricoltura. È fondamentale che essi siano preparati ad affrontare le sfide del futuro”, sostiene l’europarlamentare. Infine, ricerca e innovazione richiedono uno sforzo comune di università, centri di ricerca, partner privati e contadini, che devono anche loro essere inclusi in questo processo.
In quanto relatore della strategia sulla Farm to Fork, nei mesi scorsi Dorfmann ha ascoltato i vari esponenti e attori della filiera alimentare. Per lui una cosa è chiara: “Questa strategia può essere attuata solo se si lavora insieme. In particolare, il consumatore gioca un ruolo decisivo. È lui che decide ogni giorno, con le sue scelte di spesa, se prodotti sempre più sostenibili, con un valore più elevato e quindi anche con un prezzo corrispondente, hanno un futuro sul mercato”.
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20/10/2021, 17:40 |
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Marco
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Dealing with sustainable and balanced rural and urban development the key to EU citizens' well-being, says EESC
The EESC is calling on policy-makers to implement a comprehensive and holistic strategy for balanced, cohesive, equitable and sustainable rural and urban development. This will involve harnessing the role of local communities, boosting traditional industries and creating new economic activities and job opportunities in rural areas, while fostering synergies with urban areas. The opinion adopted on this topic will contribute to the implementation of the Commission's long-term vision for the EU's rural areas put forward last June.
Welcoming the European Commissioner for Agriculture, Janusz Wojciechowski, to the EESC plenary session on 21 October, EESC President Christa Schweng said that the EESC had been stressing for years the need to reduce the development gap between rural and urban areas.
"We need to ensure that no areas or citizens are left behind in the just transition to a climate-neutral, sustainable and prosperous European Union," said Ms Schweng. "As demonstrated during the COVID-19 crisis, EU rural areas play a critical role in providing economic stability through delivering crucial services such as food production. Nevertheless, they are still lagging behind and have featured less and less on the political agenda compared to towns and cities."
Given this vital role they play, the EESC emphasises the urgent need to act now and implement a paradigm shift for rural areas, bearing in mind that they represent almost 30% of the EU's population and over 80% of its territory.
Mr Wojciechowski stressed that: "With the Long-term Vision, the European Commission is attempting to enable political decisions that take a long-term view of challenges and opportunities that take into account the wide complexity of European rural areas and that take on board the full range of views and voices within rural communities. That is why the participation of the European Economic and Social Committee, and the wide range of voices you represent, is so important. If we share this Vision, and share the work required to bring it to reality, I believe that we can look forward to success."
Levelling the playing field between rural communities and the urban environment
The challenges faced by rural areas (such as demographic change, depopulation, the digital divide, low incomes, limited access to certain services, the need for better employment prospects and specific impacts of climate change) can only be addressed from a holistic and renewed place-based perspective that seeks out a reciprocal as well as complementary rural/urban relationship for development.
The EESC opinion on the topic: Towards a holistic strategy on sustainable rural/urban development makes several recommendations, based on multi-stakeholder involvement and a "bottom-up" approach, which are key ingredients for ensuring sustainability and local ownership of rural policies.
Piroska Kállay, co-rapporteur for this opinion stressed that: "The supply of jobs, training and housing should reflect and harness rural natural resources, while also creating innovative business opportunities. Promoting decent work and improving working conditions in rural areas is essential. Everyone involved should have a say in this improvement process, for example through rural parliaments: we must ensure participatory democracy!"
Cross-cutting coordination and tailored policies are crucial
All policies in this area must be consistent with and complementary to European strategies such as the European Green Deal, and the Farm to Fork and Biodiversity Strategies, as well as the New Industrial Strategy, which points to the agri-food sector as one of the key strategic ecosystems in the EU. Experimenting with new forms of urban-rural cooperation is not only a prerequisite but also an opportunity for a just transition and territorially balanced sustainable development.
"It is essential to move towards an integrated approach to action and funding in the different policies that have an impact on rural areas, with the objective of achieving well-being and quality of life for citizens", pointed out rapporteur Josep Puxeu Rocamora. "A sufficient supply of good-quality services, housing, energy, leisure, education and training, lifelong learning and healthcare systems is also necessary to ensure that rural areas are not only sustainable but also attractive places to live. The quality of life in the rural world will be measured by the increase in the number of young people and new initiatives that provide quality, well-paid jobs", he concluded.
Watch the debate with Janusz Wojciechowski on the EESC's twitter account @EU_EESC
The EESC opinion Towards a holistic strategy on sustainable rural/urban development will shortly be available on the EESC's website.
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21/10/2021, 17:15 |
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Marco
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Prosecco, Dorfmann e De Castro: No a falso made in Croazia
Richiesta a Commissario Ue Wojciechowski: le Ig vanno tutelate
Bruxelles, 26 ottobre 2021. "Non possiamo tollerare che la denominazione protetta 'Prosecco', una delle più emblematiche a livello Ue, diventi oggetto di imitazioni e abusi, in particolare nell'Unione europea". Così Paolo De Castro e Herbert Dorfmann, coordinatori dei Gruppi S&D e PPE alla commissione Agricoltura del Parlamento europeo, durante lo scambio di vedute di oggi con l'esecutivo UE, in merito alla procedura di riconoscimento della menzione tradizionale croata 'Prosěk'.
"Di fronte alla richiesta di tutela di una menzione, Prosěk, che altro non è se non la traduzione in lingua slovena del nome 'Prosecco' – sottolineano De Castro e Dorfmann – sottolineiamo ancora una volta che il regolamento Ue sull'Organizzazione Comune dei Mercati agricoli stabilisca che le denominazioni di origine e indicazioni geografiche protette devono essere tutelate da ogni abuso, imitazione o evocazione, anche quando il nome protetto viene tradotto in un'altra lingua. Senza contare che, al momento della sua adesione all'Ue, la Croazia non aveva chiesto la protezione della denominazione 'Prosěk', consapevole del fatto che fosse in conflitto con la tutela riservata al nostro Prosecco".
"A seguito dell'approvazione preliminare della richiesta croata da parte della Commissione, ci auguriamo che lo scrutinio degli Stati membri e di tutte le organizzazioni e associazioni impegnate nella tutela delle nostre eccellenze agroalimentari - aggiungono gli europarlamentari PD e SVP – porti al più presto all'interruzione della procedura di registrazione. In caso contrario, si farebbe passare il messaggio pericoloso che la protezione di Dop e Igp nell'Unione possa essere facilmente aggirata tramite altri schemi, come le menzioni tradizionali, e indeboliremmo la posizione dell'Ue nel quadro di negoziati commerciali con Paesi terzi, tra cui quelli in corso con Australia, Nuova Zelanda e Cile, che già si oppongono alla protezione completa del 'Prosecco'".
"Per questi motivi - concludono De Castro e Dorfmann – chiediamo il supporto da parte di tutti gli Stati membri e attori coinvolti nella filiera viti-vinicola e delle produzioni di qualità, perché manifestino la propria opposizione entro i 60 giorni a disposizione a partire dal 22 settembre scorso, e rinnoviamo la nostra richiesta al commissario Wojciechowski di intervenire per scongiurare la protezione della menzione tradizionale 'Prosěk', e dimostrarsi al fianco dei nostri produttori nel rafforzamento delle Indicazioni geografiche, come richiesto peraltro dalla presidente Ursula von der Leyen".
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26/10/2021, 14:35 |
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Vino, Dorfmann – De Castro: oltre 150 firme a favore di un consumo moderato
Presentati emendamenti a piano anti-cancro Pe
Bruxelles, 09 febbraio 2022: "Esiste una differenza netta tra l’abuso di alcol, da combattere dati i rischi che ne derivano in termini di salute pubblica, e il consumo moderato e responsabile di vino e bevande alcoliche, che in combinazione con diete e stili di vita sani quali la dieta mediterranea, può avere effetti positivi scientificamente provati, in particolare per quanto riguarda malattie cardiovascolari. Questa differenza, più volte sottolineata anche dalla Commissaria Ue alla salute Stella Kyriakides, deve essere messa in risalto anche all'interno della relazione della commissione speciale contro il cancro (Beca) dell'Europarlamento”. È quanto dichiarano da Herbert Dorfmann e Paolo De Castro , primi firmatari di quattro emendamenti alla relazione, che sarà votata dalla plenaria di Strasburgo la settimana prossima. "Per questo, – aggiungono De Castro e Dorfmann - grazie al sostegno di oltre 150 colleghi appartenenti quasi esclusivamente ai tre Gruppi politici della "maggioranza Ursula" (PPE, S&D e Renew Europe), siamo voluti intervenire sul testo del rapporto, chiedendo una differenziazione tra uso e abuso di alcol".
"Non solo, – proseguono i due - al fine di evitare di demonizzare settori che rappresentano un patrimonio della nostra cultura e tradizione eno-gastronomica, chiediamo l'eliminazione della richiesta paradossale di avere sulle bottiglie di vino avvertenze sanitarie come sui pacchetti di sigarette. Al contrario – spiegano – vogliamo sistemi di etichettatura delle bevande alcoliche più trasparenti, che forniscano ai consumatori informazioni sul consumo moderato e responsabile".
"Ora la battaglia si sposta in Plenaria, - concludono Dorfmann e De Castro - dove occorrerà una maggioranza solida a sostegno di queste proposte, perché il testo finale possa avere un approccio bilanciato e, soprattutto, fondato su basi scientifiche”.
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09/02/2022, 18:45 |
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Marco
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AGRICOLTURA: CON IL PEGNO MOBILIARE NON POSSESSORIO UN NUOVO STRUMENTO DI CREDITO PER LE IMPRESE AGROALIMENTARI
10 febbraio – “Dopo il successo del ‘Pegno Rotativo’, le imprese agricole potranno presto contare su un ulteriore strumento per l’accesso al credito. Il ‘Registro dei Pegni mobiliari non possessori’ sarà realtà entro il primo semestre dell’anno. Si tratta di una norma prevista sin dal 2016 e sui cui abbiamo lavorato affinché fosse emanato il relativo decreto attuativo, finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 10 agosto. L’Agenzia delle Entrate sta infatti procedendo, senza intoppi, allo sviluppo del software relativo al registro informatizzato su cui si poggia lo strumento che determina una garanzia creditizia su un prodotto soggetto a trasformazione”. Lo rende noto il deputato Alberto Manca, esponente M5S in commissione Agricoltura, che sin dalla sua interrogazione nell’agosto 2020 ha sollecitato per l'attuazione della misura.
“Dopo l’approfondimento richiesto dal Consiglio di Stato, con un supplemento di istruttoria da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze e il coinvolgimento degli stakeholder - prosegue - si è giunti alla definitiva attuazione del decreto interministeriale Mef-Giustizia, con quest’ultimo dicastero a cui spettano compiti di vigilanza e controllo sul registro informatizzato dell’Agenzia delle Entrate”.
“Si è proceduto, pertanto, alla definizione delle 25 categorie merceologiche che potranno usufruire dello strumento di accesso al credito - aggiunge -. Tra queste gli animali vivi e i prodotti del regno animale, le piante e i prodotti del regno vegetale, i prodotti delle industrie alimentari nonché i grassi, gli olii e le cere animali e vegetali”.
“Attraverso il ‘Registro Pegni’ si riuscirà, ad esempio, a concedere credito sul mosto d’uva o sul latte, senza spossessamento del bene e consentendo alle nostre realtà imprenditoriali agricole di poter contare su un valido supporto, ancor più determinante in questo periodo di pandemia” conclude Manca.
----------------- MoVimento 5 Stelle Camera dei Deputati
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10/02/2022, 17:36 |
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Marco
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AGRICOLTURA, GALLINELLA (M5S): ECCO LE INNOVAZIONI NELLA GESTIONE DEL RISCHIO A SOSTEGNO DEGLI AGRICOLTORI
11 febbraio – “Dal 2022 gli agricoltori potranno contare sia sulle polizze agevolate a copertura dei rischi climatici e delle fitopatie, infestazioni parassitarie ed epizoozie sia sugli strumenti per la stabilizzazione dei prezzi in caso di fluttuazioni di mercato nonché sull’innovativo ‘Fondo di Mutualizzazione nazionale’ a copertura delle avversità catastrofali, gelo, brina, alluvioni e siccità attivato con il prelievo del 3 per cento a valere sugli aiuti diretti. Come ho sempre fortemente richiesto, tale fondo entra in vigore già quest’anno con un finanziamento di ben 621,5 milioni di euro, in anticipo su quanto previsto con la nuova Politica Agricola Comune (PAC). Queste risorse si aggiungono ai 250 milioni delle assicurazioni agevolate e ai 50 milioni destinati alle Regioni per coprire gli anticipi a valere sul credito di soccorso. Le imprese agricole potranno così essere sostenute con maggiore celerità, efficacia e immediatezza, in modo tale da non dover affrontare con forze proprie le avversità atmosferiche che mettono a repentaglio le produzioni e la redditività”. Lo dichiara il deputato Filippo Gallinella, presidente della commissione Agricoltura, durante il XIV Convegno Nazionale Gestione del Rischio in Agricoltura organizzato da Ce.S.A.R. (Centro per lo Sviluppo Agricolo e Rurale), ISMEA, Università degli Studi di Perugia (Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Ambientali) e ASNACODI Italia (Associazione Nazionale dei Consorzi di Difesa) a cui ha partecipato con Chiara Gagnarli, capogruppo M5S in commissione Agricoltura, e al ministro Stefano Patuanelli (Mipaaf).
“I fondi di mutualizzazione - prosegue - dovranno coprire i rischi non assicurati dalle compagnie per l’assenza di informazioni sufficienti alla quantificazione del rischio e integrare le coperture quando siano solo parzialmente assunte dalle compagnie. L’introduzione dello standard value sulla misura assicurativa, invece, ha al contempo permesso di ridurre i tempi di istruttoria, facendo sì che il Ministero delle Politiche agricole possa liquidare quasi il 90 per cento degli importi richiesti e riducendo in maniera considerevole le anticipazioni finanziarie dei Condifesa e dei singoli agricoltori. Se i valori assicurati dalle aziende rientrano nello standard value, non sarà necessario presentare documenti per dimostrare la veridicità dei valori assicurati”.
“Infine, il Mipaaf, che ringrazio per l’operato, è già al lavoro con Agea sulla possibilità di istruire digitalmente le circa 160mila domande annuali, agevolando ulteriormente gli agricoltori” conclude Gallinella.
----------------- MoVimento 5 Stelle Camera dei Deputati
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11/02/2022, 15:19 |
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Marco
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AGRICOLTURA, L’ABBATE (M5S): DAL MEDIOCREDITO CENTRALE QUASI 5 MILIARDI DI EURO AL COMPARTO PRIMARIO
11 febbraio – “Grazie all’accesso diretto al Fondo di Garanzia di Mediocredito Centrale, le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura hanno potuto ottenere oltre 4,7 miliardi di euro di finanziamenti. Un risultato raggiunto in appena un anno e mezzo di operatività e che ha visto beneficiarne ben 27.760 aziende in tutta Italia. L’importo medio è stato pari a 170mila euro, a riprova che sono state istruite pratiche più complesse di quelle sino a 30mila euro previste con garanzia statale al 100% per fronteggiare la pandemia da Covid-19”. Lo rende noto il deputato Giuseppe L’Abbate (M5S), promotore della norma inserita nel Dl Cura Italia e divenuta parte del ‘Progetto Credito’ che ha avviato al Mipaaf quando ricopriva il ruolo di sottosegretario.
“Tra i territori che maggiormente stanno attingendo al fondo - aggiunge - vi sono il Veneto (739 milioni di euro), la Lombardia (681 mln) e la Toscana (635 mln) che da sole raggiungono il 43 per cento degli impieghi totali. Rilevante anche il risultato del Lazio con 427 milioni di euro ottenuti per 2.487 imprese. Appena 1,16 miliardi di euro i finanziamenti giunti nel Sud e nelle Isole, invece, un segnale chiaro di come sia necessario in alcuni territori incentivare il dialogo tra imprese agricole e istituti di credito. Leader è la Campania con 417 milioni di euro finanziati per 2.987 pratiche”.
“La palma dell’istituto di credito più operativo - prosegue L'Abbate - spetta a Intesa Sanpaolo con 876 milioni di euro di pratiche istruite, con un valore medio di 173mila euro per ognuna, che da sola rappresenta poco meno del 20 per cento del totale finanziato dalla misura. A seguire, con circa 485 milioni di euro a testa di finanziamenti, Unicredit (2.355 pratiche) e Banco BPM (2.131). Ben 394 gli istituti di credito coinvolti”.
“Alla luce di questi risultati eccezionali, che testimoniano necessità di liquidità e investimenti nel comparto primario, siamo al lavoro per rendere strutturale l’accesso diretto al Fondo di Garanzia anche oltre il periodo pandemico. Un ulteriore tassello del ‘Progetto Credito’ che stiamo portando avanti per riaprire le porte degli istituti finanziari alle imprese agricole” conclude.
----------------- MoVimento 5 Stelle Camera dei Deputati
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11/02/2022, 15:20 |
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AGRICOLTURA, CILLIS (M5S): GOVERNO AL LAVORO PER SALVAGUARDARE LA DIGA DEL BASENTELLO IN BASILICATA
11 febbraio – “La Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, alla luce delle ulteriori valutazioni tecniche e approfondimenti forniti dall’EIPLI (Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia), sta vagliando la possibilità di salvaguardare i livelli idrici della Diga del Basentello, permettendo l’accumulo di ulteriori 14 milioni di metri cubi di acqua. A causa della mancata programmazione e manutenzione da parte della Regione Basilicata, infatti, il comprensorio del Consorzio di Bonifica Bradano-Metaponto rischia di non poter contare sui quantitativi necessari per l’irrigazione di questa importante area agricola”. Lo dichiara il deputato lucano Luciano Cillis, esponente M5S in commissione Agricoltura, a margine dell’interpellanza urgente oggi in Aula a Montecitorio.
“Le operazioni di svaso, sghiaiamento e sfangamento delle dighe - prosegue -, finalizzate ad assicurare il mantenimento della capacità di invaso e la salvaguardia sia della qualità dell’acqua invasata sia del corpo ricettore sono, infatti, di competenza regionale per legge. Oggi ci ritroviamo a pagare le conseguenze di una gestione errata delle proprie mansioni da parte della Regione Basilicata”.
“Lo scenario, purtroppo, è il medesimo anche nelle altre dighe lucane: per questo invito l’amministrazione regionale a effettuare un'inversione di rotta per non pregiudicare anche gli altri invasi e i relativi territori agricoli” conclude.
----------------- MoVimento 5 Stelle Camera dei Deputati
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11/02/2022, 23:02 |
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MiPAAF: Via libera in Consiglio dei Ministri al decreto legge per arrestare la diffusione della peste suina africana
(11.02.2022)
E’ stato approvato in Consiglio dei Ministri, su proposta dei Ministri Patuanelli e Speranza, il decreto legge per arrestare la diffusione sul territorio nazionale della peste suina africana. Il provvedimento di urgenza si è reso necessario al fine della eradicazione dalla PSA nei cinghiali e per prevenirne il contagio nei suini da allevamento. Scopo del decreto è quello di assicurare la salvaguardia della sanità animale, la tutela del patrimonio suinicolo nazionale e dell’Unione europea e non ultimo salvaguardare le esportazioni, il sistema produttivo nazionale e la relativa filiera. Il decreto si rende necessario perché, a partire da gennaio del 2022, è stata accertata la presenza della peste suina africana nelle popolazioni di cinghiali nei territori delle Regioni Piemonte e Liguria. La Peste Suina Africana (PSA) è una malattia virale, non trasmissibile all’uomo, altamente contagiosa, che colpisce i suini domestici e selvatici per i quali è spesso letale. Il provvedimento, che non avrà ricadute sulla finanza pubblica, prevede l’attuazione, entro 30 giorni dalla sua entrata in vigore, dei Piani Regionali di interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina africana, con la ricognizione della consistenza della specie all’interno del territorio di competenza suddiviso per provincia, l’indicazione dei metodi ecologici, le aree di intervento diretto, le modalità, i tempi e gli obiettivi annuali del prelievo, esclusivamente connessi ai fini del contenimento della PSA. Viene nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della Salute, del Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali e del Ministro degli Affari Regionali, un Commissario straordinario con compiti di coordinamento e monitoraggio delle azioni e delle misure messe in atto per prevenire e contenere la diffusione della malattia virale, il quale si avvarrà degli enti del Servizio sanitario nazionale e dei competenti uffici di Ministeri, Regioni, Province, Città metropolitane, Comuni e Forze di polizia. E’ infine previsto l’obbligo, per chi rinviene esemplari di cinghiali feriti o deceduti nell’ambito delle attività di attuazione dei Piani regionali o nello svolgimento di attività venatoria o boschiva, di coltivazione di fondi agricoli o coinvolto in un sinistro con cinghiali, di segnalare il rinvenimento immediatamente al servizio veterinario della ASL competente per territorio.
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11/02/2022, 23:04 |
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PESTE SUINA, GALLINELLA (M5S): COESIONE E VELOCITÀ DI AZIONE NELLA LOTTA ALLA MALATTIA MA PERMETTERE ATTIVITÀ ANTROPICHE
11 febbraio – “L’approvazione in Consiglio dei ministri del decreto legge per arrestare la diffusione della peste suina africana (PSA) rappresenta un risultato importante e cruciale per la tutela del patrimonio suinicolo nazionale e di tutta la filiera. Sono certo che le Regioni, sotto il coordinamento del super-commissario all’emergenza, che abbiamo fortemente voluto, redigeranno nel più breve tempo possibile i piani di gestione e intervento per l’eradicazione della malattia, avvalendosi della competenza dell’Ispra e dell’Istituto Zooprofilattico di Perugia. Ritengo che l’esperienza della Sardegna dove, dopo anni, si sta finalmente vincendo la sfida contro questa malattia così infettiva, debba essere presa ad esempio, affinché non si vadano a pregiudicare le altre attività che rendono vivi e produttivi i singoli territori, oltre agli allevamenti. Auguro buon lavoro al super-commissario e a tutti coloro che da oggi dovranno fronteggiare questa difficile emergenza. Il Parlamento è dalla loro parte e non farà mancare il proprio apporto”. Lo dichiara il deputato Filippo Gallinella (M5S), presidente della commissione Agricoltura, in merito al decreto-legge emanato per fronteggiare la PSA.
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11/02/2022, 23:04 |
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