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Accademia Nazionale di Agricoltura - ANA 
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“New Generation” un innovativo progetto di insegnamento scientifico ai giovani agricoltori camerunensi per la coltivazione di cacao e caffè sostenibili a livello economico e ambientale.

Accademia Nazionale di Agricoltura, Consolato Onorario del Camerun di Milano, Università di Bologna e Associazione per gli Scambi Italia-Camerun (A.S.I.C.A) annunciano i risultati del progetto socio-agricolo “New Generation” che in sette anni ha favorito la formazione di più di 2000 giovani, sotto la guida del Cococa and Coffee Interprofessional Council. Gli studenti, dopo tre anni di formazione in aula e sul campo, diventano imprenditori agricoli capaci di produrre autonomamente, mediante le nozioni scientifiche acquisite, cacao e caffè di grande qualità. Il cacao del progetto “New Generation” è stato utilizzato da Ernst Knam, Maitre chocolatier di fama internazionale, per la realizzazione del “Kamerunino” per le attività sociali di A.S.I.C.A

Bologna 21 gennaio – Si è tenuta presso la sede del Cubiculum Artistarum del Palazzo dell’Archiginnasio di Bologna la conferenza stampa di presentazione dei risultati del “Progetto New Generation” alla quale hanno partecipato il Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura, la Dott.ssa Ester Edwige Nkolo Lekoua, Console Onorario del Camerun, il Dott. Simon Pierre Ntomb Ngue, Segretario Generale A.S.I.CA., il Dott. Doriano Ponzi, Vice Presidente A.S.I.CA. e il Prof. Moreno Toselli, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari Università di Bologna. L’obiettivo del progetto “New Generation” è fornire un aiuto concreto ai giovani agricoltori camerunensi nella produzione quali-quantitativa del cacao, la risorsa agricola più importante del Paese, permettendo loro di poter lavorare in autonomia, sviluppare l’economia camerunense e relazionarsi con il mondo del mercato internazionale del cacao e successivamente del caffè. Promosso dalla C.I.C.C (Cocoa and Coffee Interprofessional Council) e sostenuto da Accademia Nazionale di Agricoltura, Consolato Onorario del Camerun di Milano, Università di Bologna e A.S.I.CA. (Associazione per gli Scambi Italia-Camerun), il progetto "New Generation", organizza corsi triennali di formazione per i giovani dei villaggi rurali ai quali, al termine degli studi, vengono assegnati dallo Stato un minimo di 5 ettari di terreno per la realizzazione delle loro piantagioni. Per i primi tre anni, ogni assegnatario deve piantare almeno un ettaro di cacao o caffè ogni anno. I diplomati della scuola agraria sono annualmente circa 300 giovani che diventano piccoli imprenditori agricoli e che oggi hanno la necessità di coordinarsi in un valido sistema cooperativo, migliorare e qualificare la produzione ed organizzare la commercializzazione. Il progetto ha bisogno di accompagnamento non solo a livello scientifico ma anche a livello economico e logistico con la fornitura del materiale inerente all’efficienza del progetto. Attualmente 700 giovani, sia maschi che femmine, sono in formazione nei diversi villaggi. Considerando il contesto dell’Africa la presenza femminile nella gestione delle aziende agricole è di fondamentale importanza in quanto consente una loro indipendenza economica che ha una forte influenza sulla parità e sviluppo sociale.

Oggi in Camerun il sistema agricolo contribuisce al 25% del PIL nazionale e, nonostante assorba circa il 50% della popolazione, i giovani tendono a migrare verso le città o all’estero in cerca di nuove opportunità di vita e lavorative. Il progetto “New Generation” vuole arginare l’annoso problema dell'abbandono delle piantagioni che, a causa dell’invecchiamento degli agricoltori (l’età media degli agricoltori Camerunensi è di circa 60 anni) e della mancanza di adeguata formazione agricola e di mezzi, vengono lasciate ai loro eredi non più dediti all’agricoltura o emigrati. Di conseguenza le piantagioni vengono vendute o affittate ad aziende produttrici che si orientano verso coltivazioni intensive e spesso non autoctone. Viene in tal modo persa la tipologia del sistema agroforestale che ha caratterizzato, fino ad oggi, lo sviluppo dell’agricoltura famigliare del Camerun e anche la necessaria sostenibilità ambientale. Per quanto riguarda il settore del cacao, il governo ha l'obiettivo di una produzione di 600.000 tonnellate nel 2020. A tal fine, il Ministro del Commercio organizza ogni anno una fiera di promozione del cacao con l’obiettivo di migliorarne i rendimenti. Un secondo obiettivo è quello di garantire che il cacao del Camerun ottenga il grado 1 nella classifica dei professionisti del marketing internazionale. Di conseguenza saranno monitorati gli itineranti tecnici pre- e post- raccolta coerenti con gli standard di qualità.

All’interno del progetto “New Generation” l'Accademia Nazionale di Agricoltura e l’Università di Bologna si pongono come collettori tra le parti fornendo adeguato supporto alla divulgazione tecnica e scientifica. Pertanto, grazie alla parte accademica di alto profilo scientifico nei pertinenti campi d’insegnamento agronomico e agli ambiti connessi per la formazione degli studenti sono stati avviati due tipi d’intervento:

1. Supporto scientifico in loco da parte dell’Accademia Nazionale di Agricoltura. L’Accademia con i suoi Accademici addestra i giovani studenti a conoscere le tecniche più moderne legate alle buone pratiche di coltivazione e alla cura delle piante di cacao e caffè. L’introduzione di nuove tecniche agricole viene effettuata tenendo conto delle reali capacità operative di degli agricoltori camerunensi, seguendo le indicazioni dell’Associazione Produttori di Cacao e Caffè (C.I.C.C.) e prestando dovuta attenzione alle abitudini e alle tradizioni della popolazione locale. Su questi delicati aspetti si è in primis dedicato il Prof. Bruno Marangoni che si è recato in Camerun, con un amissione tecnico scientifica, organizzata da A.S.I.C.A., per avviare le prime prove dimostrative e ora ne segue con costanza il proseguo.

2. Ricerca e miglioramento varietale da parte dell’Università di Bologna. Sotto la guida del Prof. Moreno Toselli del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari, sta seguendo la creazione di un sistema vivaistico per raggiungere nel breve una uniformità varietale e un miglioramento qualitativo del cacao e del caffè, anche grazie alla collaborazione e al supporto tecnico della “Ditta Battistini Vivai” di Cesena. Il lavoro viene svolto presso il Dipartimento di Scienze Agrarie di Bologna e Cesena, con il coinvolgimento di studenti camerunensi di Agraria, iscritti all’Università di Bologna, che stanno svolgendo ricerche sperimentali sul cacao e caffè per la preparazione della loro tesi di laurea. La formazione acquisita verrà trasferita in Camerun una volta terminati gli studi. La preparazione tecnica degli studenti camerunensi a Bologna viene con attenzione completata con la gestione e la potatura delle piante, l’irrigazione e la nutrizione delle piante, la conservazione ambientale e l’economia agraria.

“Coerente al nuovo statuto, l’A.N.A ha ampliato la propria missione verso iniziative sociali promuovendo azioni culturali e scientifiche sul tema Agricoltura in realtà internazionali bisognose – ha dichiarato il Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura – Il primo atto è consistito nel siglare un accordo collaborativo con l’Università Nazionale di Rio Negro in Argentina per lo sviluppo d’iniziative sulla filiera agro-alimentare ed è appena terminata la co-partecipazione alla “Settimana della Cucina Italiana nel Mondo a Villa Regina”. L’A.N.A tramite Accademici e Docenti dell’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna, ha poi affiancato A.S.I.C.A nel progetto “New Generation” che sta assumendo una grande valenza sociale per i giovani del Camerun che vogliono divenire esperti agricoltori, in particolare nella coltivazione di cacao e di caffè di alta qualità. I primi risultati incoraggiano questa importante iniziativa sociale: si formano giovani esperti nel lavoro e nella gestione agricola delle loro piccole aziende concesse dal Governo e si introducono con i loro prodotti nel circuito commerciale internazionale, dando speranza di futuro nella loro terra e contrastando così tutte le negatività e le sofferenze di dover emigrare. Questa iniziativa, di grande responsabilità morale, è una risposta concreta e alternativa alle dolorose immagini di sofferenza umana che questi tempi ci hanno purtroppo abituato. Sempre sul tema di qualificazione delle coltivazioni di cacao e caffè, l’A.N.A ha di recente siglato un accordo con il Governo della Repubblica Domenicana, che includerà anche la formazione specialistica di giovani agricoltori. Altri accordi internazionali sono attualmente in gestazione. Un doveroso e sentito ringraziamento lo rivolgo al prof. Bruno Marangoni, Consigliere delegato all’Azione Internazionale e guida illuminata di queste iniziative”.

I primi risultati della produzione di cacao da parte dei giovani agricoltori coinvolti nel progetto “New Generation” sono stati valutati dal 10 al 15 novembre 2019 durante la missione della Delegazione Commerciale Italiana in Camerun, organizzata da A.S.I.C.A con un gruppo di industrie dell'agroalimentare italiano che si sono recate a Yaoundé per consolidare le loro attività internazionali, avviare nuovi contatti per lo sviluppo agricolo e del sistema commerciale locale, e tutto questo in collaborazione con il progetto "New Generation". Nello stesso periodo Ernst Knam, il Maitre Chocolatier di fama internazionale, ha creato il "Kamerunino" a base di cacao proveniente dalle piantagioni coltivate nell’ambito del progetto “New Generation” e di banane del Camerun, certificando così la bontà del progetto e la qualità del prodotto. Si vuole infine far conoscere che la quota A.S.I.CA. raccolta dalla vendita del "Kamerunino" sarà interamente devoluta all'orfanotrofio di Yaoundé "Le Sourire des Orphelins" come contributo alla costruzione di una nuova sede. Un terreno di quattro ettari è già stato acquistato per il progetto di costruzione della sede dell’orfanotrofio e prevede anche l’edificazione di una scuola e di un centro di formazione ai mestieri per i ragazzi. L’orfanotrofio è oggi insufficiente ospitando una ventina di bambini, alcuni presso la sede attuale e altri sono seguiti dai responsabili dell’orfanotrofio ma collocati presso famiglie.

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21/01/2020, 17:13
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Imballare e confezionare al meglio i prodotti ortofrutticoli per tutelare maggiormente la salute dei cittadini in questo momento di difficoltà per l’intero Paese.



Milioni di tonnellate di prodotti ortofrutticoli stanno attualmente affluendo in ipermercati e supermercati nazionali. L’Accademia Nazionale di Agricoltura, volendo dare un contributo alla tutela della salute dei cittadini e al contempo mettere in corretta luce il comparto agroalimentare nazionale, invita i cittadini che, per le necessarie limitazioni governative, non possono fare giornalmente la spesa a scegliere prodotti freschi e già confezionati. Invita altresì i produttori e la filiera agroalimentare a predisporre in maniera protetta i prodotti ortofrutticoli, specie quelli a più rapida deperibilità, in confezioni da 250 – 500 – 1.000 g (a seconda della varietà trattata).



Bologna 18 marzo - L’Accademia Nazionale di Agricoltura, vista l’attuale situazione di grande emergenza sanitaria che sta attraversando il Paese, intende sensibilizzare i produttori, la filiera agroalimentare italiana e la stampa sull’esigenza di consumare più ortofrutta nazionale perché fresca e ricca di contenuti ed elementi salutistici. Inoltre, ai fini igienico-sanitari, ritiene importante che l’ortofrutta venga posta in vendita preconfezionata in contenitori sigillati.

Il settore ortofrutticolo, in questo momento, sta attraversando un periodo di relativa tranquillità non avendo ancora raggiunto l’apice produttivo e quindi riesce agevolmente a preconfezionare le attuali produzioni stagionali legate a fragole, peperoni, zucchine, melanzane, cavolfiori, cavoli cappucci, broccoli, radicchi, carciofi, asparagi. bietole da costa, lattughe, scarole, finocchi e sedani, ecc. Infatti, queste produzioni stanno arrivando al consumatore ben selezionate, calibrate e imballate.



Tale comportamento deve essere attentamente posto in atto anche nelle prossime settimane in quanto, con l’inizio delle grandi produzioni stagionali, l’attività distributiva potrebbe subire un rallentamento nel processo di confezionamento specie per frutta, patate e pomodori, che rappresentano la grande fetta dell’annuale produzione ortofrutticola italiana (25 milioni di tonnellate).



Gli attuali regolamenti dati dal Governo ai cittadini in materia di afflusso alle rivendite alimentari (supermercati, ipermercati e distribuzione specializzata) può comportare una maggiore permanenza delle derrate ortofrutticole nei negozi stessi. L’Accademia invita a prestare particolare attenzione all’inevitabile precoce deperimento che alcuni prodotti possono avere se non conservati in celle frigorifere, come ad esempio le orticole e gli asparagi, in quanto risentono dei caldi diurni e vanno rapidamente a maturazione.



In un momento di crisi come quello che il nostro Paese sta ora vivendo si chiede di porre un’attenzione particolare all’economia dell’agroalimentare italiano che deve essere sì sostenuta e tutelata per l’importante ruolo socio-lavorativo che riveste per l’Italia, ma soprattutto per la qualità e la sicurezza (ben certificata dalle Autorità preposte) dei propri prodotti indispensabili presidi per la salute dei cittadini.



L’Accademia Nazionale di Agricoltura invita i produttori e la catena agroalimentare italiana a prediligere il collocamento sui mercati, o nelle grandi catene della GDO, di prodotti ortofrutticoli preconfezionati al fine di conservare la qualità alimentare in un ambiente in sicurezza igienico-sanitaria, ed è certa che i consumatori apprezzeranno particolarmente l’ulteriore impegno.



Infatti il consumo di prodotti ben sigillati è una strategia sicura e igienica in un momento di grave infezione come quello che stiamo vivendo e permette di accedere alla spesa in maniera più saltuaria per continuare a mantenere uno stile di vita sano e rispettoso della salute.



Rimaniamo a disposizione per ulteriori informazioni e chiediamo gentilmente di segnalarci alla mail ufficiostampa@accademia-agricoltura.it le pubblicazioni relative.

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18/03/2020, 13:00
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Il Prof. Giorgio Cantelli Forti rieletto Presidente per il 2020-2022.

Primo atto del suo terzo mandato il lancio della “Rivista di Divulgazione di Cultura Agraria”, per dare un nuovo strumento sui temi di attualità con focus storico-scientifici, anche per sfatare le fake news in campo alimentare.

“L’Accademia vuole essere sempre più opinion leader seguendo le basi della scienza e dell’innovazione contro la disinformazione in campo alimentare. Ci faremo portatori delle istanze legate alla tutela delle nostre eccellenze agroalimentari e della necessità di fare sistema per garantire al consumatore prodotti sani, certificati e italiani contro la troppa disinformazione e speculazione in tali campi”, sottolinea il Prof. Giorgio Cantelli Forti, rieletto al vertice dell’Accademia Nazionale di Agricoltura. Primo atto del mandato la pubblicazione della “Rivista di Divulgazione di Cultura Agraria”, nuova sfida editoriale dell’Accademia, con l’intento di creare uno strumento di conoscenza storica e scientifica per tutti, tale da fornire nozioni sugli alimenti e dare maggiore consapevolezza al consumatore nella spesa di tutti i giorni.

Bologna 15 giugno – Il Prof. Giorgio Cantelli Forti è stato rieletto per il terzo mandato consecutivo, con voto unanime degli Accademici, alla Presidenza dell’Accademia Nazionale di Agricoltura per il triennio 2020-2022.

“Essere riconfermato alla presidenza dell’Accademia Nazionale di Agricoltura è, senza dubbio, un grande onore e un riconoscimento del lavoro svolto. Il mio mandato – sottolinea il Prof. Giorgio Cantelli Forti - per i prossimi tre anni, continuerà a basarsi sull’apertura dell’Accademia verso l’opinione pubblica e la società promuovendo i temi legati all’agricoltura e agli ambiti multidisciplinari ad essa connessi, come la tutela dell’ambiente, delle eccellenze agroalimentari di qualità e della promozione di corretti stili di vita. L’Accademia vuole sempre più essere un centro di conoscenza di questi temi, importanti non solo per il Paese, ma anche per la nostra salute”.

Il triennio si inaugura con il lancio della “Rivista di Divulgazione di Cultura Agraria”, una nuova pubblicazione in campo culturale e scientifico, che vuole diventare un punto di riferimento sui temi legati all’alimentazione e alla produzione agroalimentare.

“Questo è il primo atto dei prossimi tre anni di mandato – sostiene il Prof. Giorgio Cantelli Forti – una Rivista capace di divulgare corrette informazioni per stimolare possibili riflessioni nelle scelte comportamentali, specialmente a livello alimentare e nella spesa connessa. Come Accademia vogliamo dare un servizio etico pubblicando uno strumento rigoroso nelle basi scientifiche, ma dotato di un metodo divulgativo e di un linguaggio invogliante la lettura e la riflessione. In conclusione ci auguriamo di poter offrire un agile strumento educativo e un punto fermo nella battaglia per contribuire alla maturità della Comunità e alla qualità della vita”.

“Sui media generalisti e nei programmi televisivi viene trasmessa l’idea che la moderna agricoltura sia inquinante e fonte di sfruttamento delle risorse ambientali e quindi passa il messaggio che è bene tornare alle vecchie pratiche antiche per assolvere alla propria missione – sottolinea il Dott. Ercole Borasio accademico e coordinatore della Rivista - Questo immaginario respinge l’innovazione, soprattutto quella biologica, con un atteggiamento spiccatamente antiscientifico. L’Accademia, con questa iniziativa editoriale si fa interprete di questa situazione ed intende promuovere una equilibrata funzione di raccordo tra Scienza e Società civile con particolare attenzione alla corretta informazione dell’opinione pubblica, cercando di coinvolgerla su temi di attualità con approfondimenti scientifici e storici. L’intento è quello di gettare qualche seme utile alla crescita culturale ricordando che l’agricoltura ha fatto costantemente ricorso all’innovazione per rispondere alle mutate esigenze dell’umanità”.

Il numero zero della “Rivista di Divulgazione di Cultura Agraria” vede i contributi del Prof. Massimo Montanari, ritenuto uno dei massimi esperti mondiali di storia dell’alimentazione, che apre la pubblicazione con “Cibo, cultura, biodiversità”, il Prof. Roberto Defez, Direttore del Laboratorio di biotecnologie microbiche dell’Istituto di Bioscienze e Biorisorse del CNR di Napoli, il quale analizza “La cultura del pane”, il Prof. Attilio Scienza che col contributo “La civiltà del vino in Europa attraverso il DNA dei suoi vitigni: il ruolo del limes” racconta la storia dei vini europei, il Prof. Riccardo Valentini, all’interno del Comitato Intergovernativo sul cambiamento climatico insignito nel 2007 del Premio Nobel per la Pace, che insieme ad Ilaria Mazzoli e Roberto Ranieri di Open Fields presentano l’innovativo progetto Treetalker in “Ascoltare gli alberi fa bene anche a noi”, il Prof. Oliviero Mordenti, del Dipartimento del Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie dell’Università di Bologna e il Prof. Corrado Piccinetti, Responsabile Scientifico del Laboratorio di Biologia Marina e Pesca di Fano Università di Bologna, che trattano “Il mistero dell’anguilla” e infine Antonio Saltini che conclude la pubblicazione con lo scritto “I pianeti del sole al gran ballo di Satana. Note sull’agricoltura biodinamica”.

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15/06/2020, 15:13
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L’Accademia Nazionale di Agricoltura inaugura il 213° Anno Accademico con la Relazione del Presidente Prof. Giorgio Cantelli Forti e la consegna della prima edizione del “Premio Filippo Re” per articoli e pubblicazioni originali in ambito agronomico di autori under 40.

La cerimonia sarà inaugurata dal Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente dell’Accademia Nazionale di Agricoltura, che parlerà dei risultati dell’attività accademica ottenuti durante i suoi 6 anni di presidenza. Al termine sarà conferito il “Premio Filippo Re”, nato dalla collaborazione tra Accademia Nazionale di Agricoltura e Image Line. I tre finalisti sono il Dott. Nicola Busatto, Fondazione Edmund Mach, la Dott.ssa Roberta Calone, PhD Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari Università di Bologna e il Prof. Antonio Stasi, Dipartimento degli Alimenti e dell’Ambiente Università degli Studi di Foggia. La diretta streaming sarà disponibile sul canale Youtube dell’Accademia e sul portale Agronotizie.

Bologna 7 ottobre - Si inaugurerà lunedì 12 ottobre, alle ore 16 presso la Sala dello Stabat Mater dell’Archiginnasio di Bologna, il 213° Anno Accademico dell’Accademia Nazionale di Agricoltura. La cerimonia sarà inaugurata dalla Relazione del Prof. Giorgio Cantelli Forti “Dalle parole ai fatti: l’impegno dell’Accademia nella società” che porrà l’attenzione su quanto fatto in questi anni dall’Accademia Nazionale di Agricoltura a favore dei temi legati a sicurezza alimentare, ambiente, acqua, tutela del suolo e sviluppo della ricerca scientifica. Successivamente saranno consegnati i diplomi ai nuovi accademici e la cerimonia sarà conclusa dalla consegna del “Premio Filippo Re”.

I tre studi finalisti del premio sono:
. Nicola Busatto Fondazione Edmund Mach - "Apple fruit superficial scald resistance mediated by ethylene inhibition is associated with diverse metabolic processes" intende contribuire a modificare la visione generale delle conoscenze relative al riscaldo superficiale del melo. Un cambiamento nel paradigma consolidato della causa che genera lo sviluppo della fisiopatia, la principale alterazione in grado di danneggiare le pomacee durante il periodo di frigoconservazione.
. Roberta Calone Università degli Studi di Bologna - "Improving water management in European catfish recirculating aquaculture systems through catfish-lettuce aquaponics", tratta dell'acquaponica come esempio di economia circolare, prevedendo, dopo la filtrazione, il reimpiego delle acque reflue dell'acquacoltura per la produzione fuori suolo di ortaggi, con un consumo controllato delle risorse idriche. Lo studio propone una metodologia di approccio facilmente riproducibile e a costi contenuti, per valutare la conversione di un impianto di produzione a ciclo aperto verso un impianto a ciclo chiuso.
. Antonio Stasi Università degli Studi di Foggia - "Neuromarketing empirical approaches and food choice: A systematic review" è un contributo nell'ambito delle neuroscienze applicate al marketing agroalimentare. Oltre all'approccio olistico e multidisciplinare, lo studio propone la sistematizzazione delle metodologie per l'utilizzo di tali tecniche nello stile di "manuale teorico-operativo" per i ricercatori che utilizzeranno la neuroscienza per la comprensione e la previsione dei comportamenti di scelte alimentari dei consumatori.

Il premio alla sua prima edizione è dedicato ad articoli, studi e pubblicazioni in ambito agronomico con focus specifico sui temi di Economia, Ambiente, Territorio, Società ed è aperto ad autori under 40 che hanno redatto articoli o pubblicazioni scientifiche, editi da Testate registrate o Annali di Accademie, durante l’anno 2019. Nato dalla collaborazione tra Accademia Nazionale di Agricoltura e Image Line, il premio ha l’intenzione di promuovere la costante evoluzione del ruolo dell’agricoltura per il Paese e diffondere una sempre maggiore conoscenza e consapevolezza delle interazioni di questo settore con le dinamiche economiche, sociali, ambientali e territoriali. Il bando di partecipazione, svoltosi nel corso del 2019, ha visto l’invio di numerosi paper scientifici da tutta l’Italia, esaminati da una apposita commissione formata da Accademici e addetti ai lavori, scelti per le loro qualificate conoscenze scientifiche nei campi d’interesse richiesti dal Premio. I tre finalisti saranno presenti alla cerimonia e il vincitore riceverà un attestato di benemerenza e un premio di 2.500 euro sponsorizzato da Image Line.

Partner dell’Accademia Nazionale di Agricoltura nell’organizzazione del “Premio Filippo Re” è Image Line (www.imagelinenetwork.com), specializzata nello sviluppo di soluzioni digitali per l’agricoltura. In 30 anni di attività, Image Line ha dato vita alla più grande Community di operatori agricoli con oltre 240.000 utenti e un trend di crescita in progressivo aumento. L’azienda mira alla diffusione della cultura del “coltivato in Italia” (il più sano, sicuro e sostenibile) per valorizzare e tutelare l’agroalimentare Made in Italy, ma anche ispirare scelte consapevoli. Nel corso degli anni, l’azienda ha messo a punto un vero e proprio network di portali web per l’agricoltura, web application, servizi cloud, raccolte di opere scientifiche e database professionali. Image Line, inoltre, condivide con L’Accademia Nazionale di Agricoltura il comune obiettivo di rinnovare le forme di divulgazione per creare sempre più spazi di conversazione fra imprenditori del settore agricolo ed agroindustriale.

La stampa è invitata all’evento. In ottemperanza alle normative per la sicurezza sanitaria in materia di COVID-19 è necessario contattare preventivamente l’ufficio stampa dell’Accademia Nazionale di Agricoltura alla mail ufficiostampa@accademia-agricoltura.it per prenotare l’accredito d’ingresso.

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07/10/2020, 16:14
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Inaugurato il 213° Anno Accademico con la nomina di venti nuovi accademici e la consegna del “Premio Filippo Re” alla Dott.ssa Roberta Calone del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari Università di Bologna.

La relazione del Presidente Prof. Giorgio Cantelli Forti ha aperto la cerimonia alla quale è seguita la consegna dei diplomi ai 20 nuovi Accademici. A conclusione è stata consegnata la prima edizione del “Premio Filippo Re” a Roberta Calone che ha presentato un innovativo studio di miglioramento della gestione dell’acqua nei sistemi di acquacultura europei.

Bologna 13 ottobre – Si è svolta nel pomeriggio del 12 ottobre, presso la Sala dello Stabat Mater del Palazzo dell’Archiginnasio di Bologna, la cerimonia d’inaugurazione del 213° Anno Accademico dell’Accademia Nazionale di Agricoltura, inaugurata dalla Relazione del Prof. Giorgio Cantelli Forti “Dalle parole ai fatti: l’impegno dell’Accademia nella società”.

“In questi 6 anni di presidenza l’Accademia è diventata sempre più un centro di sapere multidisciplinare sull’agricoltura unendo materie come scienza, innovazione, alimentazione, salute e tutela del territorio. Ci siamo impegnati molto – continua il Prof. Giorgio Cantelli Forti (Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura) - sostenendo numerose attività divulgative ed editoriali verso il pubblico, molto apprezzate per la qualità scientifica dei contenuti, e promuovendo progetti di livello internazionale e nazionale come “New generation” per il supporto scientifico ai giovani produttori di cacao sostenibile in Camerun o la valorizzazione del Parco Didattico Sperimentale del Castagno di Granaglione insieme alla Fondazione Carisbo. Quanto fatto ci spinge maggiormente a perseguire questi obiettivi di diffusone e valorizzazione della conoscenza in campo agroalimentare che sono patrimonio di tutti noi”.

Successivamente sono stati consegnati i diplomi ai nuovi 20 Accademici, tra Corrispondenti e Ordinari. La lista completa dei nuovi Accademici è in allegato.

La cerimonia si è conclusa con l’assegnazione della prima edizione del “Premio Filippo Re” alla Dott.ssa Roberta Calone, Phd Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari Università di Bologna, che nello studio "Improving water management in European catfish recirculating aquaculture systems through catfish-lettuce aquaponics", tratta dell'acquaponica come esempio di economia circolare, prevedendo, dopo la filtrazione, il reimpiego delle acque reflue dell'acquacoltura per la produzione fuori suolo di ortaggi, con un consumo controllato delle risorse idriche. Lo studio propone una metodologia di approccio facilmente riproducibile e a costi contenuti, per valutare la conversione di un impianto di produzione a ciclo aperto verso un impianto a ciclo chiuso. Tale innovativa possibilità di riutilizzo dei sistemi di acquacultura per l’irrigazione dei terreni fornisce risposte concrete agli sprechi idrici in agricoltura dimostrando come coltivazioni differenti, che necessitano di notevoli quantità di acqua, possono coesistere in maniera virtuosa e sostenibile per l’ambiente e l’economia.

Il Premio Filippo Re
“Per l’Accademia questo premio, intitolato al famoso agronomo bolognese e padre fondatore del nostro sodalizio, è un vero fiore all’occhiello che ci rende molto orgogliosi. La nostra mission – sostiene il Prof. Giorgio Cantelli Forti (Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura) - è promuovere studi di valore che sviluppano i temi dell’innovazione e della ricerca scientifica in agricoltura. Un’agricoltura sostenibile, attenta alle esigenze ambientali e alla qualità degli alimenti rappresenta la sfida del futuro e, insieme ad Image Line, siamo felici di dare il nostro contributo promuovendo lo sforzo dei giovani ricercatori che studiano in questi campi di grande importanza”.

“L’innovazione è nel DNA dell’agricoltura e, per creare nuovi percorsi di sostenibilità delle produzioni e portare l’innovazione dalla ricerca al campo in maniera decisiva, abbiamo siglato un accordo con l’Accademia Nazionale di Agricoltura – ha detto Cristiano Spadoni (Business Strategy Manager Image Line). Grazie al “Premio Filippo Re” desideriamo testimoniare l’impegno di tanti giovani ricercatori nell’ideazione, sviluppo di nuove soluzioni e trasferimento tecnologico nei differenti campi che l’agricoltura offre. I finalisti del premio hanno raccontato tre possibili declinazioni innovative che avranno un sicuro impatto economico per il settore agricolo nazionale”.

Il “Premio Filippo Re – Economia, Società, Ambiente e Territorio”, nasce con l’obiettivo di promuovere una costante evoluzione del ruolo dell’agricoltura per l’economia del Paese e le interazioni di questo settore con le sue dinamiche sociali, ambientali e territoriali. Nello specifico, il premio del valore economico di 2.500 euro, quest’anno è stato assegnato alla pubblicazione scientifica che, con approccio multidisciplinare, originale e con sguardo d’insieme, ha meglio indagato l’impatto del settore agricolo sul sistema economico nazionale. Il premio, intitolato al famoso botanico e agronomo italiano, primo segretario dell'Accademia e uno dei suoi più illustri padri fondatori, ha cadenza annuale ed è organizzato in collaborazione tra l'Accademia Nazionale di Agricoltura e Image Line.

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Grazie per la condivisione! È stato proprio un bel momento!
Nel corso dell'incontro ho annunciato la nuova edizione del premio Filippo Re che sarà dedicato al binomio Agricoltura + Ambiente.
Presto online maggiori informazioni.

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Realizzo reportage per https://www.agronotizie.imagelinenetwork.com. Lavoro nell'area Business Strategy di Image Line, da oltre 30 anni impegnata nell'agricoltura digitale https://www.imagelinenetwork.com/it/agricoltura-digitale/


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Ripartono in modalità online “I Mercoledì dell’Archiginnasio” il ciclo di incontri dedicati alla scoperta dei segreti
degli alimenti che consumiamo ogni giorno sulle nostre tavole.

“In questo delicato momento di pandemia mondiale - sottolinea il Presidente dell’Accademia Prof. Giorgio Cantelli Forti - risulta più che mai necessario salvaguardare la nostra salute e quella della collettività anche attraverso una corretta alimentazione. Con questi incontri vogliamo incentivare la popolazione a conoscere ancora di più i benefici salutistici del consumo di prodotti alimentari freschi, sicuri e italiani. Una alimentazione sana rappresenta uno dei più grandi alleati per il nostro benessere”.



Bologna, 9 aprile - L’Accademia Nazionale di Agricoltura, in collaborazione con le Delegazioni Bolognesi dell’Accademia Italiana della Cucina e la Società Medica Chirurgica di Bologna, annuncia l’inizio del ciclo di incontri 2021 “I Mercoledì dell’Archiginnasio. L’Odissea del cibo dal campo alla tavola”. Dopo i grandi successi di pubblico delle edizioni 2018 e 2019, che hanno portato 1.500 persone ad assistere a un totale di 12 incontri, il prolungato lockdown e l’impossibilità di organizzare manifestazioni aperte al pubblico, causato dall’emergenza pandemica Covid-19, non ha consentito l’organizzazione dell’edizione 2020. Da quest’anno la volontà dell’Accademia e dei suoi partner di riprendere questa importante attività di disseminazione scientifica al pubblico ha fatto sì che, dal 14 aprile al 7 novembre 2021, gli incontri ripartiranno in modalità online. Gli incontri saranno dedicati alla conoscenza di 7 eccellenze agroalimentari italiane ovvero Crostacei e molluschi, Latte latticini e formaggi, Pomodoro, Pesca, Mela, Legumi e Castagna arricchiti anche da curiose “case history” dedicate alla valorizzazione della Mela Rosa Romana dell’Appennino, la cosmesi con latte d’asina, il controllo satellitare sulla produzione di pomodori e le attività del Castagneto Sperimentale Didattico di Granaglione. Gli incontri seguiranno l’ormai abituale formula divisa in tre relazioni: una relativa al “prodotto agricolo”, una seconda incentrata sul suo “valore nutrizionale” e una conclusiva dedicata agli “aspetti storico-culturali in cucina e in tavola”, trasmettendo la consapevolezza che il valore del nostro settore agroalimentare si fonda su un percorso che parte dai processi produttivi e passa attraverso le caratteristiche qualitative arrivando fino alle potenzialità gastronomiche.



Primo incontro il 14 aprile alle ore 16.30 dedicato a “Crostacei e molluschi” con relatori il Prof. Corrado Piccinetti del Laboratorio di Biologia Marina e Pesca di Fano, il Dott. Oliviero Mordenti del Corso di Laurea in Acquacoltura di Cesenatico e il Prof. Atos Cavazza delegato di Bologna San Luca A.I.C.



“La missione dell’Accademia Nazionale di Agricoltura è diffondere la buona cultura nei campi dell’alimentazione e della salute, oggi messa ancora più a rischio, e dunque da tutelare con maggiore forza. In questo delicato momento di pandemia mondiale - sottolinea il Presidente dell’Accademia Prof. Giorgio Cantelli Forti - risulta più che mai necessario salvaguardare la nostra salute e quella della collettività anche attraverso una corretta alimentazione. Con questi incontri vogliamo incentivare la popolazione a conoscere ancora di più i benefici salutistici del consumo di prodotti alimentari freschi, sicuri e italiani. Una alimentazione sana rappresenta uno dei più grandi alleati per il nostro benessere.”



“La crescente partecipazione di pubblico dei primi due anni ha premiato tutte le scelte fatte - sottolinea la Prof.ssa Rosanna Scipioni Coordinatrice dell’iniziativa - e le diverse competenze coinvolte, da rappresentanti del mondo universitario a professionalità pubbliche a testimonianze di produttori, confermano il desiderio da parte di tutti, cittadinanza, esperti, addetti ai lavori, di acquisire conoscenze precise in grado di superare disinformazione e luoghi comuni e di testimoniare ancora una volta che il settore agroalimentare è ricchezza di tutti gli italiani e che è importante conoscere il percorso completo della filiera alimentare attinente alle nostre eccellenze enogastronomiche.”



Come partecipare

Gli incontri si terranno su piattaforma a libero accesso senza limite di partecipanti, il che salvaguarda la caratteristica di incontri aperti al pubblico, e l’Accademia Nazionale di Agricoltura darà comunicazione, sul proprio sito internet, sui social network ufficiali e alla newsletter dedicata del link al quale collegarsi per partecipare a ogni singolo incontro. Per maggiori informazioni e chiarimenti si invita a contattare la mail ufficiostampa@accademia-agricoltura.it



Calendario degli incontri (ore 16.30-18.30)

14 aprile – Crostacei e molluschi

Dott. Oliviero Mordenti, Titolare Corso di Laurea in Acquacoltura e Igiene dei Prodotti Ittici di Cesenatico Università di Bologna, Prof. Corrado Piccinetti, già Direttore Laboratorio di Biologia Marina e Pesca di Fano Università di Bologna, Prof. Atos Cavazza, Delegato Bologna San Luca Accademia Italiana della Cucina.



12 maggio – Latte, latticini, formaggi (più case history sulla cosmesi con latte d’asina)
Prof.ssa Rosanna Scipioni, Professore ordinario di Zootecnica speciale Università di Modena e Reggio-Emilia, Vicedelegato Bologna dei Bentivoglio Accademia Italiana della Cucina – Accademico Ordinario Accademia Nazionale di Agricoltura. Prof. Marcello Mele, Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro Ambientali Università di Pisa, Prof. Giovanni Ballarini, Emerito Università di Parma e Presidente Onorario Accademia Italiana della Cucina, Chiara Caggiula, Imprenditore agricolo specializzato in olivocultura e allevamento asinino.



16 giugno – Pomodoro (più case history sul controllo satellitare nella produzione di pomodori)

Dott.ssa Cecilia Prata, Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie Università di Bologna, Dott. Gianluca Vertuani, Presidente Confagricoltura Ferrara e Vicepresidente Nazionale Confagricoltura, Simone Gatto, agricoltore specializzato nel controllo satellitare sul pomodoro.



8 settembre – Pesca
Prof. Daniele Bassi, Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali Università di Milano, Dott.ssa Luciana Prete, Direttore UOC Igiene Alimenti e Nutrizione Ovest Azienda AUSL di Bologna, Giorgio Palmeri, Delegato Bologna dei Bentivoglio Accademia Italiana della Cucina.



29 settembre – Mela (più case history sulla coltivazione della mela romana nell’Appennino emiliano)

Dott. Roberto Piazza, Già Direttore di Fedagro ACMO Mercati Bologna, Prof.ssa Silvana Hrelia, Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita Università di Bologna, Giorgio Palmeri, Delegato Bologna dei Bentivoglio Accademia Italiana della Cucina, Prof. Silviero Sansavini, Emerito di Frutticoltura Università di Bologna.



20 ottobre – Legumi

Prof. Paolo Parisini, Presidente Federazione Nazionale di Prodotto Biologico di Confagricoltura, Prof.ssa Cristina Angeloni, Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della salute Università di Camrino, Dott. Maurizio Campiverdi, Delegato Onorario Bologna San Luca Accademia italiana della Cucina.



17 novembre – Castagna (più case history delle attività del Castagneto Sperimentale Didattico di Granaglione)

Dott. Renzo Panzacchi, Presidente Consorzio Castanicoltori dell’Appennino Bolognese, Prof. Marco Malaguti, Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita Università di Bologna, Avv. Guido Mascioli, Delegato Bologna Accademia Italiana della Cucina, Dott. Ercole Borasio, Accademico Ordinario dell’Accademia Nazionale di Agricoltura.

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Crostacei e molluschi fonte di nutrimento salutare, ma attenzione a controllarne freschezza e provenienza,

per essere certi di consumare prodotti sicuri e preferibilmente nostrani.



Le qualità nutrizionali dei crostacei e dei molluschi e i numeri del loro consumo in Italia sono stati gli argomenti trattati nel primo incontro de “I Mercoledì dell’Archiginnasio”. Durante la conferenza è stato presentato anche l’esperimento che sta portando il polpo ad essere una specie innovativa nell’allevamento in acquacoltura.



Bologna, 21 aprile – Si è svolto in modalità online, mercoledì 14 aprile, il primo incontro del ciclo 2021 de “I Mercoledì dell’Archiginnasio. L’Odissea del cibo dal campo alla tavola” dedicato a crostacei e molluschi. I relatori dell’incontro sono stati il Prof. Corrado Piccinetti del Laboratorio di Biologia Marina e Pesca di Fano, il Dott. Oliviero Mordenti del Corso di Laurea in Acquacoltura di Cesenatico Università di Bologna e il Prof. Atos Cavazza delegato di Bologna San Luca A.I.C. Il ciclo di conferenze, che si terranno una volta al mese da aprile a novembre, vede Accademia Nazionale di Agricoltura, Delegazioni bolognesi dell’Accademia Italiana della Cucina e Società Medica Chirurgica di Bologna insieme per divulgare la buona comunicazione in campo alimentare favorendo la conoscenza al pubblico delle fasi di produzione, qualità salutistiche e storia in cucina delle eccellenze agroalimentari italiane. Di seguito quanto emerso durante l’incontro.



Consumare solo prodotti freschi ma attenzione alla provenienza

“Le modalità di commercializzazione sul mercato sono diverse e si vendono organismi vivi, organismi freschi morti, organismi congelati più o meno trasformati. Una specie molto consumata sono i gamberi – ha esordito il Prof. Piccinetti – ma spesso quelli venduti non vivono nel Mediterraneo e sono pescati e trattati chimicamente prima di essere congelati, per evitare l'annerimento della testa che indica poca freschezza. Un carattere di freschezza per i crostacei è dato dalla brillantezza dell'occhio e dal colore rosa del carapace, quindi attenzione sempre a questi elementi durante l’acquisto. Infine spesso avviene che le specie con maggiore valore economico siano importate e mantenute vive anche per diversi giorni in vasche con acqua fredda, per cui acquistare animali vivi non è sempre un indice di provenienza locale. Perciò bisogna sempre informarsi sulla provenienza dei prodotti, accertarsi che siano freschi e pescati preferibilmente nei nostri mari con tecniche di pesca regolamentate e habitat naturali conosciuti che ne danno le giuste qualità organolettiche ”.



Le qualità nutrizionali di crostacei e molluschi

“I crostacei, le pannocchie, gli scampi, l'astice e l'aragosta hanno caratteristiche migliori quando sono commercializzati vivi. La parte edibile nei crostacei è modesta, nella Granseola ad esempio è meno del 20% del peso, il tenore dei grassi è modesto, ma hanno una presenza sopra la media di colesterolo. I molluschi invece – ha continuato il Prof. Piccinetti - sono ricchi di sali minerali in particolare rame, ferro e zinco, con il congelamento le carni divengono più tenere, ma perdono il sapore. Molto importante per le seppie, ad esempio, è il momento in cui sono pescate, avendo fasi che hanno una consistenza dei tessuti e delle fibre differenti, da piccole quando sono di circa 80 grammi sono molto morbide crescendo si induriscono”.



I numeri dei consumi in Italia di crostacei e molluschi

“In Italia come nel mondo la costante domanda di prodotto, non sempre garantita dalla disponibilità in natura che deriva dalla pesca, ha dato una forte spinta al settore dell’acquacoltura. In ambito nazionale – ha detto il Dott. Mordenti - analizzando la ripartizione percentuale per varietà ittica dei consumi domestici, possiamo osservare come i molluschi incidano per il 21% in valore ed il 26% in volume, ed i crostacei con una quota pari al 6% in valore e al 5% in volume. Tra i molluschi il 50% dei consumi in volume è rappresentato dalle cozze, in virtù di prezzi medi inferiori a quelli delle vongole, e dai calamari, più economici delle seppie. In termini di valore le specie più consumate sono i polpi e i calamari. Per i consumi di crostacei si osserva come i gamberi rappresentino da soli circa il 50% dei consumi, sia in termini quantitativi che di valore economico, seguiti dai gamberetti che superano il 20% sia in volume che in valore”.



Un nuovo esperimento: l’allevamento del polpo

“Al momento il polpo è considerato una specie innovativa per l’acquacoltura, in quanto presenta alcune caratteristiche biologiche molto interessanti come ciclo di vita breve, elevato tasso di accrescimento ed elevato tasso di fecondità. Vi è attualmente un grande interesse in tutta Europa – ha sostenuto il Dott. Mordenti - per lo sviluppo di nuove tecniche di riproduzione artificiale, svezzamento e ingrasso sia in vasche a circuito chiuso che in strutture galleggianti. Gli esperimenti che stiamo eseguendo al Corso di Laurea in Acquacoltura di Cesenatico dell’Università di Bologna stanno fornendo risultati che hanno messo in evidenza come con un adeguato impianto a ricircolo ed un idoneo programma ambientale è possibile ottenere la riproduzione spontanea in cattività del polpo comune. Inoltre è stato osservato come una dieta a base di crostacei non solo ha favorito migliori tassi di crescita ma soprattutto ha migliorato le prestazioni riproduttive in termini di quantità di uova prodotte e di conseguenza di paralarve”.



Molluschi e crostacei in cucina

“Trattare di questi due tipi di alimenti in cucina vuol dire aprire una finestra sulla storia della cucina mondiale. Ovunque – ha concluso il Prof. Cavazza - sono presenti ricette e tecniche di preparazione di cottura, riferite anche a specie meno conosciute, come il gambero della Louisiana, il Gambero reale o blu, la Sepa seca, lo Sannakij della cucina giapponese, le “uova” di seppia, il Percebe spagnolo o il Geoduck conosciuta comunemente come “vongola con la proboscide”. In Italia abbiamo ricette regionali con le Sparnocchie, le sfere di nero di seppia o le Moeche dette “pepite di Venezia” cucinate in maniera differente utilizzando i prodotti numerosi regionali. Sia l’Artusi che il Guerrini, a cavallo fra Ottocento e Novecento, avevano trattato ampiamente di ricette con questi due prodotti del mare che, anche in Italia, rappresentano una vera e propria eccellenza”.

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Alla scoperta dei benefici di latte, latticini e formaggi con il secondo del secondo incontro online de “I Mercoledì dell’Archiginnasio”.

“Le qualità nutrizionali del latte, gli aspetti salutistici di latticini e formaggi, la loro storia in cucina e il racconto di una innovativa produzione cosmetica al latte d’asina saranno i temi trattati dai relatori della conferenza organizzata da Accademia Nazionale di Agricoltura, Delegazioni bolognesi dell’Accademia Italiana della Cucina e Società Medica Chirurgica di Bologna”.

Bologna, 6 maggio – “I Mercoledì dell’Archiginnasio. L’Odissea del cibo dal campo alla tavola” sono il ciclo d’incontri dedicati al mondo del food e delle eccellenze agroalimentari italiane organizzate in collaborazione, per il terzo anno consecutivo, da Accademia Nazionale di Agricoltura, Delegazioni bolognesi dell’Accademia Italiana della Cucina e Società Medica Chirurgica di Bologna. Il secondo incontro dedicato a “Latte, latticini e formaggi” si terrà mercoledì 12 maggio, a partire dalle ore 16.30, in modalità online libera e senza bisogno di preiscrizione collegandosi al link https://meet.jit.si/MERCOLEDIARCHIGINNASIO (consigliato l’utilizzo di Google Chrome per una visione ottimale).

I relatori dell’incontro saranno la Prof.ssa Rosanna Scipioni, Ordinario di Zootecnia speciale Università di Modena e Reggio Emilia, il Prof. Marcello Mele, Ordinario di Zootecnia speciale Università di Pisa, il Prof. Giovanni Ballarini, Emerito dell’Università di Parma e Presidente Onorario Accademia Italiana della Cucina e Chiara Caggiula, Imprenditore agricolo.



L’incontro tratterà il valore del prodotto in termini economici e di elaborazione della materia prima, i benefici per la salute e il valore nutraceutico del latte e dei suoi derivati, la loro plurisecolare storia in cucina e infine i possibili sviluppo di utilizzo del latte d’asina nella creazione di prodotti cosmetici. Gli incontri “I Mercoledì dell’Archiginnasio. L’Odissea del cibo dal campo alla tavola” sono conferenze dedicate alla conoscenza delle eccellenze agroalimentari italiane e una volta al mese, da aprile a novembre, i prodotti trattati saranno Crostacei e molluschi, Latte latticini e formaggi, Pomodoro, Pesca, Mela, Legumi e Castagna arricchiti anche da curiose “case history” dedicate alla valorizzazione della Mela Rosa Romana dell’Appennino, la cosmesi con latte d’asina, il controllo satellitare sulla produzione di pomodori e le attività del Castagneto Sperimentale Didattico di Granaglione sull’Appennino bolognese. Gli incontri seguiranno l’ormai abituale formula divisa in tre relazioni: una relativa al “prodotto agricolo”, una seconda incentrata sul suo “valore nutrizionale” e una conclusiva dedicata agli “aspetti storico-culturali in cucina e in tavola”, trasmettendo la consapevolezza che il valore del nostro settore agroalimentare si fonda su un percorso che parte dai processi produttivi e passa attraverso le caratteristiche qualitative arrivando fino alle potenzialità gastronomiche.

Come partecipare

Gli incontri si terranno su piattaforma a libero accesso senza limite di partecipanti, il che salvaguarda la caratteristica di incontri aperti al pubblico al link https://meet.jit.si/MERCOLEDIARCHIGINNASIO.

Per maggiori informazioni e chiarimenti si invita a contattare la mail ufficiostampa@accademia-agricoltura.it

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06/05/2021, 13:10
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Da Giulio Cesare e il burro, ai consumi di latte in Italia, fino alla cosmesi col latte d’asina.

Le qualità nutrizionali dei prodotti caseari, i numeri in diminuzione del consumo di latte fresco in Italia e i racconti storici su burro e formaggi di Giulio Cesare, Boccaccio e Tayllerand sono stati gli argomenti trattati nel secondo incontro de “I Mercoledì dell’Archiginnasio. L’Odissea del cibo dal campo alla tavola”. Durante la conferenza è stato presentato anche l’innovativo progetto di utilizzare le proprietà del latte asinino in campo cosmetico.

Bologna, 19 maggio – Si è svolto in modalità online al link , mercoledì 12 maggio, il secondo incontro del ciclo 2021 de “I Mercoledì dell’Archiginnasio. L’Odissea del cibo dal campo alla tavola” dedicato a latte, latticini e formaggi. I relatori dell’incontro sono stati la Prof.ssa Rosanna Scipioni, già Ordinario di Zootecnia speciale Università di Modena e Reggio-Emilia, il Prof. Marcello Mele, Ordinario di Zootecnia speciale Università di Pisa, il Prof. Giovanni Ballarini, Presidente Onorario A.I.C. e Chiara Caggiula, Imprenditore agricolo. Il ciclo di conferenze “I Mercoledì dell’Archiginnasio. L’Odissea del cibo dal campo alla tavola”, che si tengono una volta al mese da aprile a novembre al link https://meet.jit.si/MERCOLEDIARCHIGINNASIO, vede Accademia Nazionale di Agricoltura, Delegazioni bolognesi dell’Accademia Italiana della Cucina e Società Medica Chirurgica di Bologna insieme per divulgare la buona comunicazione in campo alimentare favorendo la conoscenza al pubblico delle fasi di produzione, qualità salutistiche e storia in cucina delle eccellenze agroalimentari italiane. Di seguito quanto emerso durante l’incontro.

Su 310 DOP e IGP italiane ben 57 sono prodotti lattiero caseari

“Il comparto lattiero-caseario rappresenta una delle principali realtà dell'agroalimentare italiano - esordisce la Prof.ssa Rosanna Scipioni - che incide sul valore totale della produzione agricola, sul fatturato dell'industria alimentare e sull'export alimentare. Per legge quando si parla di latte, senza aggettivi, si intende quello vaccino, ma latte e relativi prodotti trasformati italiani provengono da più specie animali: bovine, pecore, bufale, capre. Da ricordare che i latticini sono prodotti generalmente freschi (yogurt, burro, panna, crescenza, stracchino, ricotta, fiocchi di latte, latti fermentati) non derivati dalla coagulazione delle caseine come i formaggi, e che sono questi ultimi a comporre lo straordinario numero di ben 57 prodotti DOP e IGP del comparto lattiero caseario (su un totale di 310)”.

Cala il consumo di latte fresco e aumenta quello del latte a lunga conservazione

“La produzione italiana di latte ovicaprino è in crescita (nel 2005 era 5% rispetto al vaccino e al bufalino). Il consumo di latte fresco presenta una tendenza alla riduzione da una quindicina d’anni - continua la Prof.ssa Rosanna Scipioni - a questa parte, attestandosi sui 52 kg/persona nel 2018, contro un consumo mondiale unitario di 117 kg, ma è di particolare interesse osservare come la pandemia da Covid-19 abbia influito sulla dinamica degli acquisti domestici (ISMEA, Panel famiglie Nielsen): dal 2019 al 2020 il consumo di latte fresco è calato bruscamente del 5,9%, mentre è cresciuto dell’8,6% il consumo del latte a lunga conservazione, oltre a tutti i derivati e trasformati”.

I valori nutraceutici per la salute

“Il latte, i latticini e i formaggi sono elementi importanti della nostra dieta e apportano nutrienti fondamentali per il nostro benessere psico-fisico. Al di là dell’importante ruolo che svolgono come fonti di calcio ad elevata assimilabilità – ha proseguito il Prof. Marcello Mele - la loro importanza nella dieta è legata anche al contributo di specifici nutrienti strategici contenuti nella componente proteica e lipidica di questi alimenti. Le proteine del latte, infatti, oltre ad essere fonte di aminoacidi essenziali, generano, attraverso i processi digestivi e/o di maturazione del latte, peptidi con azione bioattiva, per i quali sono state dimostrate numerose azioni benefiche sula salute dell’uomo. I lipidi del latte sono spesso ricordati solo per il contenuto di acidi grassi saturi, ritenuti avere un’azione negativa sulle patologie cardiovascolari, dimenticando che all’interno del grasso del latte ci sono molti altri acidi grassi, anche insaturi, di cui è stata accertata un’azione positiva sulla salute umana. Sulla base delle evidenze scientifiche che si sono accumulate negli ultimi 15 anni, sembrerebbe che il bilancio complessivo dell’effetto relativo alle diverse molecole lipidiche contenute nel latte e nei formaggi sia del tutto positivo, riabilitando il grasso del latte, rispetto alla valutazione negativa che lo ha accompagnato per molti anni”.



Giulio Cesare, Boccaccio, Tayllerand e i prodotti caseari

“Il latte e i latticini nascono e si sviluppano come alimenti a breve, media e lunga conservazione di culture pastorali e in cucine popolari con connotazioni di tipo barbarico, ma fin dall’antichità soprattutto i formaggi assumono prerogative gastronomiche conquistando ruoli e significati identitari nelle diverse culture e società. In quest’ultima prospettiva - sostiene il Prof. Giovanni Ballarini - di particolare importanza sono i matrimoni che nelle differenti epoche i prodotti caseari contraggono con il vino, le carni, i pesci, le verdure, le paste e i dolci. I testimoni autorevoli del valore in cucina e in tavola dei prodotti caseari sono stati tanti: leggenda narra che Giulio Cesare pronunciò la famosa frase “De gustibus non disputandum est” mangiando un piatto di asparagi al burro durante una cena offertagli da Valerio Leone, Boccaccio nel “Decamerone” descrive il paese di Bengodi come un luogo formato da una montagna di Parmigiano-Reggiano e il Ministro francese Tayllerand, durante un convito tra ambasciatori, organizzò una gara per presentare un formaggio di loro scelta proveniente dal paese natale. Si sa che la Francia portò il Brie, l’Inghilterra lo Stilton e il Regno di Sardegna uno stracchino di alta qualità ben stagionato; il Gorgonzola”.

La cosmesi col latte d’asina

“Il latte d’asina in campo estetico è conosciuto fin dall’antichità perché ricco di minerali e proteine che donano un effetto morbido alla pelle, acidi grassi polinsaturi come Omega 3 e Omega 6 che hanno azione nutriente, Vitamina C, Retinolo che accelera la produzione di collagene mantenendo la pelle elastica e Lisozima che lenisce le malattie cutanee. Nella nostra azienda - conclude Chiara Caggiula - abbiamo scelto una particolare razza di asine, le ragusane, che hanno dimensioni piuttosto grandi e sono quelle che producono la maggior quantità di latte, circa 300/750 ml di media, con picchi che arrivano fino a 1500 ml. Nel nostro caso abbiamo sempre messo al primo posto il benessere animale dando la priorità allo svezzamento del puledro e limitandoci all’utilizzo esclusivo del latte in eccesso per la cosmesi. Per questo motivo la nostra produzione di cosmetici ogni tanto subisce qualche battuta di arresto, i prodotti vengono realizzati solo quando abbiamo disponibilità di latte, ma siamo fieri di aver inserito le nostre asine in un consorzio territoriale laziale, dove abbiamo l’azienda, che lavora al fine di proteggere e promuovere la razza ragusana che rientra tra le razze a rischio di estinzione.”

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19/05/2021, 16:22
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