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Accademia Nazionale di Agricoltura - ANA
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68714 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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La zucca: produzione, salute e il racconto della passione di Francesco, agricoltore dodicenne, al centro dell’incontro di settembre de “I Mercoledì dell’Archiginnasio”.
Il quinto appuntamento del ciclo di incontri de “I mercoledì dell’Archiginnasio” sarà dedicato alla zucca, tipica coltura settembrina, con focus specifici che tratteranno “valore del prodotto”, “valore nutrizionale e nutraceutico”, “valore in cucina e in tavola” con relazioni da parte di studiosi e addetti ai lavori del settore. La conferenza sarà conclusa dal giovanissimo Francesco, dodicenne agricoltore, che racconterà la sua passione per l’agricoltura e la coltivazione dei semi di zucca.
L’incontro organizzato in collaborazione tra l’Accademia Nazionale di Agricoltura, le delegazioni bolognesi dell’Accademia Italiana della Cucina e la Società Medica Chirurgica di Bologna si terrà, mercoledì 25 settembre alle ore 16.30, presso la Sala conferenze della Società Medica Chirurgica di Bologna (Palazzo dell’Archiginnasio, Piazza Galvani 1, Bologna).
I relatori saranno Moreno Morisi, Imprenditore agricolo e responsabile di produzione azienda Morisi, la Dott.ssa Cecilia Prata, Docente di Biochimica applicata e Biochimica della nutrizione Università di Bologna la Prof.ssa Cristina Bragaglia, Vice delegato Bologna Accademia della Cucina. Al termine delle tre relazioni Francesco, agricoltore dodicenne che fin dall’età di 6 anni coltiva una spontanea e smisurata passione per l’agricoltura, parlerà di come la stia coltivando con l’aiuto di suo padre.
La conferenza sarà moderata, dalla Prof.ssa Rosanna Scipioni, coordinatrice dell’iniziativa.
I motivi de “I Mercoledì dell’Archiginnasio”
La consapevolezza sempre più crescente che il settore agroalimentare rappresenti una ricchezza unica per il nostro Paese, da proteggere e valorizzare a vantaggio della nostra economia e delle importanti opportunità di lavoro che può creare, deve oggi essere accompagnata da una corretta conoscenza delle singole filiere alimentari delle eccellenze Made in Italy che vanno, dai processi produttivi, alle caratteristiche qualitative, fino alle potenzialità gastronomiche. Dalla sinergia tra le specifiche competenze dell’Accademia Nazionale di Agricoltura e il contributo storico-applicativo delle tre delegazioni bolognesi (Bologna, Bologna dei Bentivoglio, San Luca) dell’Accademia Italiana della Cucina, supportate dalla partecipazione scientifica di rappresentanti del mondo universitario, scientifico e da testimonianze di produttori, nasce il secondo ciclo di incontri con il pubblico de “I Mercoledì dell’Archiginnasio”. Le conferenze, intendono informare sul percorso completo della filiera alimentare articolandosi in tre relazioni: “prodotto agricolo”, “valore nutrizionale” e “aspetti storico-culturali dell’uso in cucina e a tavola”.
Informazioni su La zucca “I Mercoledì dell’Archiginnasio”
Sede
Cubiculum Artistarum Palazzo dell’Archiginnasio di Bologna, Piazza Galvani 1, Bologna
Periodo
25 Settembre 2019
Orario
Dalle 16.30 alle 18.30
Ingresso libero fino a esaurimento posti
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23/09/2019, 13:35 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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La zucca si rivela: proprietà nutrizionali, antitumorali per mammella e prostata e un innovativo metodo di stagionatura
I benefici salutistici dati dal consumo di zucca, la spiegazione di un nuovo e innovativo metodo di conservazione e il racconto dell’esperienza di un giovanissimo agricoltore sono stati i protagonisti della conferenza de “I mercoledì all’Archiginnasio”, ciclo di incontri divulgativi dedicati alle eccellenze dell’agroalimentare italiano, organizzato dall’Accademia Nazionale di Agricoltura, dalle delegazioni bolognesi dell’Accademia Italiana della Cucina e dalla Società Medica Chirurgica di Bologna.
La conferenza si è svolta il 25 settembre, alle ore 16.30, presso la Sala Conferenze della Società Medica Chirurgica di Bologna (Palazzo dell’Archiginnasio, Piazza Galvani 1, Bologna). I saluti istituzionali sono stati tenuti dal Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura, dal Prof. Claudio Borghi, Presidente Società Medica Chirurgica e dalla Prof.ssa Rosanna Scipioni, Coordinatrice scientifica della rassegna. I relatori sono stati Moreno Morisi, Imprenditore agricolo Responsabile di produzione azienda Morisi, la Dott.ssa Cecilia Prata, Docente di Biochimica Applicata e Biochimica della Nutrizione – Università di Bologna, la Prof.ssa Cristina Bragaglia, Vice delegato di Bologna – Accademia Italiana della Cucina. Al termine degli interventi Francesco, un giovane agricoltore in erba di 12 anni, ha raccontato della sua passione per l’agricoltura e la coltivazione della zucca che sta sviluppando nella azienda di famiglia a Pavullo sul Frignano (MO), con l’aiuto del padre.
Un innovativo metodo di stagionatura.
“Da 3 anni utilizziamo un nuovissimo sistema di stagionatura delle zucche che ci sta dando ottimi risultati sotto il profilo della qualità del prodotto - ha esordito Moreno Morisi - Si tratta di un preciso controllo coordinato di temperatura e umidità, in celle frigo di maturazione dai 15 ai 18 gradi e con 65% di umidità, che attraverso cicli di innalzamento e abbassamento della temperatura provoca riduzione dell'umidità in tempi brevi, con conseguente aumento del tasso zuccherino. Così facendo la zucca risulta più dolce e soprattutto si evita il proliferare di malattie e funghi dati dall’eccessiva umidità presente al momento della raccolta. Una volta le zucche venivano fatte asciugare al sole in un procedimento lungo e delicato, oggi grazie a questo metodo, i tempi sono ridotti e il prodotto più buono. Questo trattamento lo utilizziamo sia per quelle commestibili, come la Delica e la Violina lunga, ma anche per le ornamentali in modo che possano durare più tempo ed essere anche più belle esteticamente”.
Utile come antiossidante e può essere consumata anche dai diabetici.
“Appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee faceva parte della medicina popolare e rappresentava uno dei mezzi di sostentamento delle popolazioni più povere - dice la Dott.ssa Cecilia Prata - negli ultimi anni sta riscuotendo notevole interesse grazie all’identificazione della composizione nutrizionale e fitochimica, a cui si correlano le varie proprietà ad essa attribuite come quella antimicrobica, antiossidante e anticancro, grazie ai fitoestrogeni presenti nella polpa che contrastano l’insorgenza delle neoplasie causate da ormoni, soprattutto a mammella e prostata, mentre l’estratto oleoso dei semi riduce i sintomi dei tumori benigni alla prostata. Del tutto falsa, invece, la credenza che il consumo di zucca possa portare problemi in caso di diabete”.
Conosciuta dai romani e lodata da Charles Perrault.
“La zucca non era sconosciuta ai Romani, ma si trattava di piccole cucurbitacee, che, svuotate, venivano utilizzate come contenitori di oggetti. La zucca che oggi mangiamo è uno dei tanti vegetali che Colombo ci ha portato dal suo viaggio al di là dell’Oceano. La scoprì a Cuba, il 3 dicembre 1492, ma era originaria di Messico e Perù - continua la Prof.ssa Cristina Bragaglia - si era però diffusa verso Nord, fino a diventare elemento fondamentale dell’alimentazione dei popoli amerindiani. Dalla fine del Quattrocento la zucca è coltivata in Europa fino a essere due secoli dopo al centro di molte preparazioni contadine. La letteratura la cita e la loda: alla fine del 600 Charles Perrault ne fa la carrozza di Cenerentola, tre secoli dopo il celebre film di Disney la rende icona mediatica. Oggi la zucca è indissolubilmente legata ad Halloween, trasformazione postmoderna di un’antica tradizione celtica”.
La passione dei giovani verso l’agricoltura.
“Il primo passo delle filiere agroalimentari, ovvero la produzione, è sempre stato espressione di una vera passione. Francesco, agricoltore in erba, è un ragazzino dodicenne che fin dall’età di 6 anni coltiva una spontanea e smisurata passione per l’agricoltura - ha concluso la Prof.ssaRosanna Scipioni - Le bustine di semi erano i doni che preferiva ricevere al posto dei giocattoli, e la coltivazione (zucca inclusa) la sua attività prediletta dopo gli impegni scolastici. È per passioni come questa, e per quella di tanti giovani che fanno scelte simili, che abbiamo il dovere di rispettare e sostenere l’agricoltura, la fatica di chi la pratica e la ricchezza che è in grado di rappresentare per tante realtà geografiche e culturali.”
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26/09/2019, 18:15 |
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Marco
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Dall’uva al vino tutti i segreti nell’incontro di ottobre de “I Mercoledì dell’Archiginnasio”.
Il sesto appuntamento del ciclo di incontri de “I mercoledì dell’Archiginnasio” sarà dedicato a uva e vino, coltura e produzione tipiche di ottobre, oggi uno dei punti di forza dell’agroalimentare Made in Italy. Focus specifici tratteranno “valore del prodotto”, “valore nutrizionale e nutraceutico”, “valore in cucina e in tavola” con relazioni da parte di studiosi e addetti ai lavori del settore. Termina l’incontro il racconto dell’esperienza di imprenditore vitivinicolo di Florio Terenzi.
L’incontro organizzato in collaborazione tra l’Accademia Nazionale di Agricoltura, le delegazioni bolognesi dell’Accademia Italiana della Cucina e la Società Medica Chirurgica di Bologna si terrà, mercoledì 16 ottobre alle ore 16.30, presso la Sala conferenze della Società Medica Chirurgica di Bologna (Palazzo dell’Archiginnasio, Piazza Galvani 1, Bologna).
I relatori saranno il Prof. Cesare Intrieri, Professore Emerito di Viticoltura Università di Bologna, il Dott. Marco Malaguti, Docente di Nutrizione umana e Biochimica Università di Bologna. il Dott. Giorgio Palmeri, Delegato Bologna dei Bentivoglio Accademia Italiana della Cucina. La case history vedrà il racconto di Florio Terenzi e della sua produzione di qualità di Morellino di Scansano.
La conferenza sarà moderata, dalla Prof.ssa Rosanna Scipioni, coordinatrice dell’iniziativa.
I motivi de “I Mercoledì dell’Archiginnasio”
La consapevolezza sempre più crescente che il settore agroalimentare rappresenti una ricchezza unica per il nostro Paese, da proteggere e valorizzare a vantaggio della nostra economia e delle importanti opportunità di lavoro che può creare, deve oggi essere accompagnata da una corretta conoscenza delle singole filiere alimentari delle eccellenze Made in Italy che vanno, dai processi produttivi, alle caratteristiche qualitative, fino alle potenzialità gastronomiche. Dalla sinergia tra le specifiche competenze dell’Accademia Nazionale di Agricoltura e il contributo storico-applicativo delle tre delegazioni bolognesi (Bologna, Bologna dei Bentivoglio, San Luca) dell’Accademia Italiana della Cucina, supportate dalla partecipazione scientifica di rappresentanti del mondo universitario, scientifico e da testimonianze di produttori, nasce il secondo ciclo di incontri con il pubblico de “I Mercoledì dell’Archiginnasio”. Le conferenze, intendono informare sul percorso completo della filiera alimentare articolandosi in tre relazioni: “prodotto agricolo”, “valore nutrizionale” e “aspetti storico-culturali dell’uso in cucina e a tavola”.
Informazioni su “I Mercoledì dell’Archiginnasio”
Sede
Cubiculum Artistarum Palazzo dell’Archiginnasio di Bologna, Piazza Galvani 1, Bologna
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09/10/2019, 15:35 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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COMUNICATO STAMPA
L’Accademia Nazionale di Agricoltura ricorda il Senatore Giuseppe Medici, suo Presidente dal 1960 al 1995, con un incontro a lui dedicato.
La manifestazione “Giuseppe Medici. Un uomo, un secolo…una storia” vuole celebrare l’illustre professore e uomo politico, nonché il più longevo Presidente dell’Accademia Nazionale di Agricoltura in carica dal 1960 al 1995, ricordandone la sua complessa attività di innovatore in campo agricolo, economico e scientifico. Tra i relatori presenti, l’europarlamentare Paolo De Castro, tratterà dell’impegno di Giuseppe Medici nella creazione del Mercato Comune Europeo.
L’Accademia Nazionale di Agricoltura organizza giovedì 17 ottobre, alle ore 16 presso la Sala della Cultura del Museo della Storia di Bologna in Palazzo Pepoli Vecchio (Via Castiglione, 8) la manifestazione “Giuseppe Medici. Un uomo, un secolo…una storia”.
Come da programma il saluto di apertura sarà tenuto dal Prof. Fabio Alberto Roversi-Monaco, Presidente di Genus Bononiae-Musei nella Città. A seguire gli interventi del Prof. Giorgio Amadei, Accademico Emerito, del Prof. Antonio Saltini, Accademico Ordinario, del Dott. Giovanni Tamburini, Presidente del Consorzio della Bonifica Renana e del Prof. Paolo De Castro, Coordinatore del gruppo S&D Commissione agricoltura e sviluppo Parlamento Europeo. Le conclusioni saranno tenute dal Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente dell’Accademia Nazionale di Agricoltura.
“Giuseppe Medici è stato il maggiore tecnico agricolo italiano del Novecento e l’ispiratore dei più efficaci interventi in agricoltura nell’Italia dello sviluppo economico e della democrazia parlamentare - dichiara il Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura – più volte ministro e grande europeista la sua intelligenza, alla quale aggiungeva una cristallina qualità politica, è stata non solo di grande aiuto al Paese, ma anche all’Accademia Nazionale di Agricoltura del quale è stato Presidente per più di trent’anni”.
"Giuseppe Medici - osserva l'europarlamentare Prof. Paolo De Castro - è stato uno straordinario innovatore in campo scientifico anche fuori dall'ambito universitario. Qualità che ebbe modo di dimostrare, tra l'altro, come presidente di Nomisma e, ancora prima, di Montedison. A Nomisma, ad esempio, il senatore Medici fu il primo a sollecitare Romano Prodi a istituire un nucleo di economisti prodromico alla nascita dell'Osservatorio agroalimentare. E fu proprio questa sua intuizione a indurre poi Prodi, nel 1989, a formalizzare la nascita di quell'Osservatorio che vide anche l'inizio del mio impegno al fianco del professore".
Il Senatore Giuseppe Medici, uomo di grande spessore culturale e scientifico, nel corso della sua lunga attività ha saputo coniugare l’attività accademica con quella di politico e promotore del rafforzamento dell’agricoltura italiana durante il secondo dopoguerra. Dal 1940 Capo Ufficio Studi presso il Ministero dell’Agricoltura negli anni, come Senatore della Repubblica, ha ricoperto numerosi incarichi di natura istituzionale come quelli di Ministro della Pubblica Istruzione, Ministro dell’Agricoltura e Ministro degli Esteri. Nel 1974 è stato Presidente della Conferenza mondiale dell’ONU per i problemi della fame nel mondo, Presidente della Società Montendison dal 1976 e di Nomisma dal 1984.
All’interno dell’Accademia Nazionale di Agricoltura è stato il Presidente più longevo, dal 1960 al 1995, anno nel quale è stato eletto Presidente Onorario. Durante la sua presidenza, oltre all’organizzazione di numerosi convegni scientifici nazionali e internazionali di grande rilievo, la pubblicazione di studi sulle pratiche agricole e agronomiche, ancora oggi validissimi strumenti di studio per accademici e addetti ai lavori, il Ministero della Pubblica Istruzione ha concesso all’ente di potersi fregiare del titolo di Nazionale. A queste attività si aggiunge l’acquisizione del piano nobile del cinquecentesco Palazzo dei Pasi a Bologna, dove sono attualmente insediati gli uffici, la presidenza, la biblioteca con il suo fondo antico e l’archivio storico dell’Accademia. Di Giuseppe Medici restano anche alcuni interventi pubblicati negli Annali dell’Accademia e il discorso celebrativo “L’Accademia Nazionale di Agricoltura al suo CLII anno di vita” pronunciato il 28 maggio 1960 nella Sala dello Stabat Mater dell’Archiginnasio di Bologna.
Al termine dell’incontro verrà sottoscritto il protocollo di collaborazione tra l’Accademia Nazionale di Agricoltura e la FIDAF (Federazione Italiana Dottori in Agraria e Forestali).
Informazioni su “Giuseppe Medici. Un uomo, un secolo…una storia”
Sede - Sala della Cultura, Museo della Storia di Bologna, Via Castiglione 8, Bologna. Periodo - Giovedì 17 ottobre.
Orario - Dalle ore 16.
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11/10/2019, 17:06 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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Uva e vino: il punto sull’impatto del global warming sulla produzione e le qualità nutrizionali per la salute
Le ultime ricerche relative all’impatto del global warming sulla produzione di uva, le sue qualità nutrizionali per la salute dell’uomo e i benefici dati da un consumo moderato del vino al centro de “I mercoledì all’Archiginnasio”, ciclo di incontri divulgativi dedicati alle eccellenze dell’agroalimentare italiano, organizzato dall’Accademia Nazionale di Agricoltura, dalle delegazioni bolognesi dell’Accademia Italiana della Cucina e dalla Società Medica Chirurgica di Bologna.
La conferenza si è svolta il 16 ottobre, alle ore 16.30, presso la Sala Conferenze della Società Medica Chirurgica di Bologna (Palazzo dell’Archiginnasio, Piazza Galvani 1, Bologna). I saluti istituzionali sono stati tenuti dal Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura, dal Prof. Claudio Borghi, Presidente Società Medica Chirurgica e dalla Prof.ssa Rosanna Scipioni, Coordinatrice scientifica della rassegna. I relatori sono stati il Prof. Cesare Intrieri , Professore Emerito di Viticoltura – Università di Bologna, il Dott. Marco Malaguti, Docente di Nutrizione umana e Biochimica applicata – Università di Bologna, il Dott. Giorgio Palmeri, Delegato di Bologna – Accademia Italiana della Cucina. Al termine degli interventi Florio Terenzi, che insieme alla sua famiglia produce Morellino di Scansano, ha raccontato la sua esperienza nel modo della produzione vitivinicola.
Il global warming, un problema per la quantità di zucchero dell’uva
“L’ampia forbice tra i valori minimi e massimi dell’uva da vino riscontrati nel 2018 è spiegabile considerando due aspetti fondamentali: la denominazione della zona di produzione (IGT, DOC, DOCG) e il grado zuccherino dell’uva – ha esordito il Prof. Cesare Intieri - La notorietà della zona di origine determina il valore base dell’uva da vino, ma il valore del prodotto fresco tende ad aumentare in modo notevole con l’aumentare del suo contenuto in zucchero; tuttavia, oltre una determinata soglia, il grado zuccherino comporta paradossalmente un forte decremento di valore, poiché l’eccesso di zuccheri, che in genere deriva da una velocità di maturazione superiore alla norma, penalizza la composizione dell’uva per altri caratteri qualitativi di fondamentale importanza enologica (acidità troppo bassa, colorazione incompleta, aromi non tipici, ecc.). Anomalie di questo tipo si stanno oggi manifestando in diverse zone viticole del Centro-Sud Italia come risultato dei cambiamenti climatici degli ultimi anni, che comportano temperature primaverili-estive più elevate e incrementi delle sommatorie termiche stagionali nel periodo della maturazione. In definitiva, a parità di zona, la gradazione zuccherina dell’uva può accrescere, ma anche ridurre il valore del prodotto. Il problema del “Global Warming” ha quindi stimolato in modo notevole l’attività di ricerca nel settore della viticoltura, e le ricerche hanno permesso di mettere a punto nuovi interventi di gestione controllata del comportamento vegeto-produttivo, capaci di accelerare o rallentare la produzione e la traslocazione degli zuccheri nell’uva nel corso della maturazione”.
L’uva un concentrato di energia
“Dal punto di vista nutrizionale l’uva da tavola, come tutti i frutti, si caratterizza per un contenuto elevatissimo di acqua, oltre l’80% della parte edibile e per il contenuto di zuccheri, circa 15% in peso. A differenza di altri frutti il contenuto di fibra è relativamente modesto, pari a circa l’1,5% del peso. - spiega Marco Malaguti - Del tutto trascurabili dal punto di vista nutrizionale sono i contenuti di lipidi e proteine. Interessante notare come gli zuccheri presenti nella polpa dell’uva matura siano principalmente monosaccaridi di glucosio e fruttosio, tale caratteristica rende l’uva un alimento ancora più dolce di quanto il contenuto di carboidrati farebbe presupporre. Dal punto di vista energetico, l’uva apporta circa 61 kcal/100g un valore che la colloca tra i frutti più ricchi di energia fra quelli più comunemente consumati in Italia come pesche, prugne, albicocche, mele, pere o meloni. L’uva presenta inoltre un interessante contenuto di polifenoli totali raccolti, se ci si riferisce alla parte edibile, nella buccia, che corrispondono a circa 1600mgGAE/100g peso secco, ovvero circa 300 mgGAE/100g di uva”.
I vinaccioli una interessante scoperta in campo alimentare
“Una nota a parte va riservata ai vinaccioli, gli spesso odiati semi dell’uva che sono in realtà una fonte interessante di acidi grassi polinsaturi della serie omega-6 - continua Marco Malaguti - L’olio di vinacciolo, infatti, è un olio delicato dal colore chiaro e dal sapore dolce e fruttato che si caratterizza per l’elevato contenuto di acido linoleico, circa il 67% e per il bassissimo contenuto di acidi grassi saturi, circa 9%. Il suo impiego principale è nell’industria cosmetica, chimica per la prodizione di vernici. Il suo utilizzo in cucina è modesto anche se recentemente chef e blogger ne stanno proponendo l’impiego in alcune interessanti ricette”.
Il vino consumato con moderazione è un alleato della salute
“Dal punto di vista nutrizionale il vino si caratterizza per il contenuto di etanolo, frutto della fermentazione a cui gli zuccheri dell’uva sono sottoposti durante la vinificazione. Durante tali processi, particolarmente per i vini rossi, si assiste all’estrazione dalle vinacce di numerosi composti fenolici che si concentreranno nei vini fino a raggiungere quantitativi davvero significativi, compresi tra 1 e 5 g/L. - conclude Marco Malaguti - I principali fenoli presenti nei vini sono catechine, procianidine, antocianidine, acidi fenolici, resveratrolo e per la maggior parte, circa il 60-70% del totale da polifenoli polimerici come tannini condensati o proantocianidine responsabili della caratteristica astringenza dei vini rossi dovuta alla capacità di precipitare le proteine ricche di prolina come quelle salivari. L’azione protettiva dei polifenoli del vino nei confronti di malattie cardiovascolari, diabete, sindrome metabolica e stati infiammatori e stress ossidativo. Dal 2012 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha incluso l’etanolo nel “Gruppo 1” in cui sono incluse tutte le note sostanze cancerogene per l’uomo. Il cuore del problema è ancora legato alla quantità, facile è parlare di consumo moderato, consumo compreso tra 1 e 2 unità alcoliche giornaliere (10-20 g etanolo/die), molto più difficile è educare seriamente a tale consumo moderato”.
Il vino in cucina
“L’utilizzo dell’uva e del vino in cucina affonda le sue radici nel tempo e la conoscenza degli usi praticati dalle popolazioni etrusche e romane testimonia le finalità che il vino si proponeva nel migliorare la conservazione delle carni e dei cibi grassi, in quanto la sua acidità tendeva ad ammorbidire le fibre ed equilibrare le parti grasse, oltre ad insaporire ed esaltare i profumi delle carni stesse – conclude Giorgio Palmeri - Il vino, nella gastronomia moderna, è ancora saldamente presente soprattutto nella preparazione dei risotti e non solo, attraverso la tecnica della “sfumatura”, ove, nel processo di cottura, la parte alcoolica evapora, mentre la parte aromatica impreziosisce le preparazioni e serve quindi per deglassare grazie alla componente alcoolica; infatti i grassi vengono sciolti e si crea una cremosità capace di dare morbidezza alla preparazione. Ed ancora il vino può essere anche il protagonista di preparazioni di eccellenza, come nel caso tipico dei risotti che, come sosteneva un vecchio adagio “il riso nasce nell’acqua e muore nel vino”. Basti pensare alle tradizioni piemontesi e venete del “risotto al Barolo” ed il “risotto all’Amarone”.
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17/10/2019, 16:59 |
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Marco
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L’incontro su funghi e tartufo chiude l’edizione 2019 de “I Mercoledì dell’Archiginnasio”.
Il settimo e ultimo appuntamento del ciclo di conferenze de “I mercoledì dell’Archiginnasio” sarà dedicato a funghi e tartufo, tipici prodotti autunnali e oggi uno dei punti di forza dell’agroalimentare Made in Italy. Focus specifici tratteranno “valore del prodotto”, “valore nutrizionale e nutraceutico”, “valore in cucina e in tavola” con relazioni da parte di studiosi e addetti ai lavori del settore.
L’incontro organizzato in collaborazione tra l’Accademia Nazionale di Agricoltura, le delegazioni bolognesi dell’Accademia Italiana della Cucina e la Società Medica Chirurgica di Bologna si terrà, mercoledì 6 novembre alle ore 16.30, presso la Sala conferenze della Società Medica Chirurgica di Bologna (Palazzo dell’Archiginnasio, Piazza Galvani 1, Bologna).
I relatori saranno il Prof. Lucio Pierantoni, Esperto in tartuficoltura e tartuficoltore Vicepresidente Associazione Tartuficoltura e Ambiente, la Prof.ssa Cristina Angeloni, Associato di Biochimica – Università di Camerino, il Prof. Giovanni Ballarini, Emerito Università di Parma Presidente Onorario Accademia Italiana della Cucina.
La conferenza sarà moderata, dalla Prof.ssa Rosanna Scipioni, coordinatrice dell’iniziativa.
I motivi de “I Mercoledì dell’Archiginnasio”
La consapevolezza sempre più crescente che il settore agroalimentare rappresenti una ricchezza unica per il nostro Paese, da proteggere e valorizzare a vantaggio della nostra economia e delle importanti opportunità di lavoro che può creare, deve oggi essere accompagnata da una corretta conoscenza delle singole filiere alimentari delle eccellenze Made in Italy che vanno, dai processi produttivi, alle caratteristiche qualitative, fino alle potenzialità gastronomiche. Dalla sinergia tra le specifiche competenze dell’Accademia Nazionale di Agricoltura e il contributo storico-applicativo delle tre delegazioni bolognesi (Bologna, Bologna dei Bentivoglio, San Luca) dell’Accademia Italiana della Cucina, supportate dalla partecipazione scientifica di rappresentanti del mondo universitario, scientifico e da testimonianze di produttori, nasce il secondo ciclo di incontri con il pubblico de “I Mercoledì dell’Archiginnasio”. Le conferenze, intendono informare sul percorso completo della filiera alimentare articolandosi in tre relazioni: “prodotto agricolo”, “valore nutrizionale” e “aspetti storico-culturali dell’uso in cucina e a tavola”.
Informazioni su “I Mercoledì dell’Archiginnasio”
Sede
Cubiculum Artistarum Palazzo dell’Archiginnasio di Bologna, Piazza Galvani 1, Bologna
Periodo
6 novembre 2019
Orario
Dalle 16.30 alle 18.30
Ingresso libero fino a esaurimento posti
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04/11/2019, 18:52 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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Funghi e tartufo una fonte naturale di salute e gusto per l’uomo
Le qualità nutrizionali dei funghi e gli effetti salutistici del tartufo sono stati al centro dell’ultima conferenza del 2019 de “I Mercoledì dell’Archiginnasio”, ciclo di incontri divulgativi dedicati alle eccellenze dell’agroalimentare italiano, organizzato dall’Accademia Nazionale di Agricoltura, dalle delegazioni bolognesi dell’Accademia Italiana della Cucina e dalla Società Medica Chirurgica di Bologna.
La conferenza si è svolta il 6 novembre, alle ore 16.30, presso la Sala Conferenze della Società Medica Chirurgica di Bologna (Palazzo dell’Archiginnasio, Piazza Galvani 1, Bologna). I saluti istituzionali sono stati tenuti dal Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura, dal Prof. Claudio Borghi, Presidente Società Medica Chirurgica e dalla Prof.ssa Rosanna Scipioni, Coordinatrice scientifica della rassegna. I relatori sono stati il Prof. Lucio Pierantoni, Esperto in tartuficoltura e tartuficoltore Vicepresidente Associazione Tartuficoltura e Ambiente, la Prof.ssa Cristina Angeloni, Associata di Biochimica – Università di Camerino, il Prof. Giovanni Ballarini, Emerito Università di Parma e Presidente Onorario Accademia Italiana della Cucina..
I funghi medicinali: una fonte di salute per l’uomo
“Il fungo più coltivato è l'Agarico bisporus, comunemente noto come champignon, seguito da Lentinus edodes noto come Shiitake, Pleurotus spp e Flammulina velutipes. I funghi sono alimenti ad alto valore nutrizionale – ha esordito la Prof.ssa Cristina Angeloni - contengono proteine complete, elevati quantitativi di fibra dietetica e adeguati livelli di minerali e vitamine. Oltre che per le proprietà organolettiche, i funghi vengono apprezzati per le loro attività biologiche tanto che molte specie vengono addirittura classificate come “funghi medicinali”. I funghi hanno moltissime attività biologiche tra cui attività antiossidante, antitumorale, antidiabetica, antiallergica, immunomodulante, anticolesterolemica, antivirale e antibatterica. Queste diverse attività sono attribuibili alla presenza di composti bioattivi quali polisaccaridi, proteine, grassi, alcaloidi, terpenoidi, tocoferoli, polifenoli e carotenoidi. L’azione antitumorale dei funghi è principalmente legata alla presenza di b-glucani, tra cui quello maggiormente studiato e attivo è il lentinano presente in Lentinus edodes. I funghi sono inoltre una buona fonte di polifenoli, metaboliti secondari con effetto antiossidante, ossia in grado di contrastare l’eccessiva produzione di radicali liberi implicata nell’insorgenza di varie patologie cronico degenerative quali malattie cardiovascolari, neurodegenerative e cancro”.
I tartufi una ottima componente nutrizionale e di gusto
“A differenza dei macrofunghi che crescono al di fuori dal terreno, i tartufi sono funghi ipogei che crescono ad una profondità di 8-10 cm, con un ciclo vitale complesso durante il quale il micelio stabilisce un’interazione simbiotica (ectomicorrizia) con le radici degli alberi – ha continuato la Prof.ssa Cristina Angeloni - I tartufi sono caratterizzati da un forte aroma dovuto alla presenza di composti volatili a basso peso molecolare. Sono stati identificati circa 200 composti volatili che comprendono acidi grassi, terpenoidi, composti aromatici e composti contenenti zolfo. I tartufi, analogamente ai funghi, hanno un’ottima composizione nutrizionale”. Purtroppo, ad oggi, sono stati condotti pochissimi studi sui potenziali effetti salutistici dei tartufi. I pochi studi hanno evidenziato una loro modesta attività antiossidante e una buona attività antinfiammatoria. Sono state inoltre osservate attività citotossiche in linee cellulari tumorali, con particolare attività verso la linea cellulare di adenocarcinoma mammario. In generale il tartufo bianco sembra avere un potenziale biologico leggermente più elevato del tartufo nero. In conclusione, funghi e tartufi, non solo appagano il gusto dei consumatori grazie alle loro eccellenti caratteristiche organolettiche, ma rappresentano una vera e propria fonte di importanti composti nutraceutici in grado di prevenire importanti patologie”.
Amati in cucina da Gioacchino Rossini.
“La biologia e l’etologia comparata insegnano che fungi e tartufi si sono evoluti per essere mangiati da ogni genere di animali e l’uomo è arrivato per ultimo trasformandoli in pietre preziose della sua cucina – ha concluso il Prof. Giovanni Ballarini - Funghi e tartufi attraverso il gusto e soprattutto l’olfatto parlando alla psiche scatenano una passione che dà sostentamento a un immaginario gastronomico che trasforma la più umile cucina in un’alta gastronomia. Funghi e tartufi hanno una grande importanza in molte cucine e gastronomie e tra queste in quelle bolognesi alle quali è dedicata particolare attenzione, mettendo in luce l’aspetto spesso trascurato o dimenticato del ruolo avuto da Gioacchino Rossini quale eccezionale ambasciatore delle ricette bolognesi di tartufo nella gastronomia francese e internazionale”.
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07/11/2019, 19:27 |
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Marco
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Il campo nel piatto
La filiera agroalimentare che dal campo va alla tavola del consumatore rappresenta uno dei punti di eccellenza dei prodotti agricoli italiani. Oggi fare la spesa ed essere informati su ciò che si acquista diventa, sempre più, un atto di conoscenza indispensabile per la nostra salute e la tutela dei prodotti di qualità nazionali. Di questi argomenti si parlerà nella presentazione del volume “Il campo nel piatto” con l’autore Andrea Sonnino per il ciclo “I libri all’Accademia”, il 10 dicembre alle ore 16.30, presso il Cubiculum Artistarum del Palazzo dell’Archiginnasio di Bologna.
La pregevolezza dei cibi dipende soprattutto dalla qualità delle materie prime impiegate per prepararli, senza niente togliere all’abilità di chi quelle materie prime trasforma in pietanze. E difatti i migliori cuochi ripongono massima cura nella spesa. Ma come si ottengono prodotti vegetali di qualità? Quali sono i fattori naturali e le pratiche agronomiche che incidono sulla qualità finale? E, quindi, come possiamo riconoscere la qualità dei prodotti vegetali quando dobbiamo fare i nostri acquisti? Questo libro, nato come raccolta di appunti delle lezioni dell’insegnamento “Produzioni vegetali di qualità” del Corso di laurea in Scienze e Culture Enogastronomiche dell’Università Roma Tre, si propone di presentare la qualità dei prodotti agricoli come la vedono due agronomi, come l’esito finale cioè del nesso tra ambiente di coltivazione e pratiche agronomiche. Non un piccolo trattato di agronomia e coltivazioni erbacee quindi, né un manuale veloce per agricoltori e ortolani hobbisti, né tantomeno una raccolta di aneddoti a uso di gourmet curiosi, ma una discussione dei fattori e delle attività che determinano la qualità degli alimenti e dello ambiente in cui vengono prodotti (da Informat edizioni).
La presentazione de “Il campo nel piatto”, organizzata dall’Accademia Nazionale di Agricoltura il 10 dicembre alle ore 16.30 presso il Cubiculum Artistarum dell’Archiginnasio di Bologna, rientra all’interno del ciclo di incontri de “I libri all’Archiginnasio” che hanno l’intenzione di presentare i più recenti volumi dedicati alla produzione agricola e agroalimentare nazionale.
Notizie sull’autore: Andrea Sonnino è presidente della FIDAF (Federazione Italiana Dottori in Agraria e Forestali). Attualmente insegna “Produzioni vegetali di qualità” per il Corso di laurea in Scienze e Culture Enogastronomiche presso l’Università Roma Tre e tiene il corso telematico di “Ecologia e sostenibilità” per il corso di laurea in Gastronomia, Ospitalità e Territorio presso l’Universitas Mercatorum di Roma.
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02/12/2019, 12:12 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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Il futuro dell’agricoltura: sostenibilità ambientale a favore di cibo sano e di qualità
Il volume “Il campo nel piatto” ha attirato l’attenzione di un pubblico largo interessato a capire come sono prodotti i piatti gustosi che prediligono e come operare le loro scelte alimentari a seconda della produzione agricola di riferimento.
La presentazione del volume si è svolta il 10 dicembre, alle ore 16.30, presso il Cubiculum Artistarum del Palazzo dell’Archiginnasio (Piazza Galvani 1, Bologna). I saluti istituzionali sono stati tenuti dal Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura. Con il Prof. Andrea Sonnino, autore del volume, ha dialogato il Prof. Gianpietro Venturi, Segretario dell’Accademia Nazionale di Agricoltura. L’incontro è stato organizzato dall’Accademia Nazionale di Agricoltura all’interno del ciclo di incontri “I libri all’Accademia” volti alla presentazione delle ultime e più recenti pubblicazioni in campo agronomico, alimentare, ambientale e culturale.
I numeri dell’agricoltura mondiale “Ogni giorno – esordisce il Prof. Andrea Sonnino - l’agricoltura mondiale mette a disposizione dei consumatori 23,7 milioni di tonnellate di cibo, per un valore totale di 7 miliardi di dollari. Ogni giorno ogni abitante della terra ha teoricamente a disposizione 2831 Kilocalorie, più che sufficienti per condurre una vita sana ed attiva. La distribuzione ineguale della produzione agricola produce poi i fenomeni contrapposti della denutrizione e della malnutrizione da una parte e della obesità dall’altra. Oltre al cibo, l’agricoltura produce fibre, combustibili, materiali da costruzione ed altre materie prime per l’industria. In aggiunta a soddisfare i bisogni basici dell’umanità, le 570 milioni di aziende agricole presenti sulla terra, di cui 500 milioni sono aziende familiari, offrono impiego a circa un lavoratore occupato su tre, garantiscono la coesione sociale e preservano l’eredità culturale e le tradizioni delle popolazioni rurali e forniscono servizi ecosistemici essenziali, anche se non sempre riconosciuti, quali il governo del territorio, la regimazione delle acque, la manutenzione del paesaggio, la protezione della biodiversità. È proprio il caso di dire con la FAO: “Se oggi hai mangiato, ringrazia un agricoltore”.
La qualità delle produzioni alimentari, una richiesta ormai consolidata da parte del consumatore “Ma poterci alimentare in modo sufficiente non basta: vogliamo mangiare cibo di qualità, ossia gustoso e piacevole alla vista, e anche sano, nutriente e accessibile ad un prezzo ragionevole – continua il Prof. Andrea Sonnino - Un numero sempre maggiore di consumatori mantiene anche un occhio a che il cibo che mangiano sia stato prodotto rispettando l’ambiente e i lavoratori coinvolti. Nella qualità si incontrano il soggetto e l'oggetto, per concretizzarsi nella sicurezza alimentare e nella sostenibilità. Ma dove nasce la qualità dei prodotti alimentari? La bravura della cuoca – o del cuoco – che prepara le nostre pietanze è certo determinante, ma la qualità delle materie prime impiegate per prepararle lo è ancor di più. La qualità si costruisce infatti in campo, durante la coltivazione, può poi essere conservata ed esaltata in cucina, ma non si può preparare buone pietanze partendo da prodotti agricoli scadenti. Qualità quindi come risultato dell’incontro tra le risorse naturali caratteristiche del territorio (clima, giacitura ed esposizione dei terreni, acqua, suolo, biodiversità), le pratiche agronomiche utilizzate (varietà coltivate, lavorazioni, irrigazione, raccolta, conservazione) e i fattori umani che hanno concorso alla produzione (conoscenze scientifiche, saperi tradizionali, organizzazione e logistica, cooperazione e associazionismo”.
La nuova agricoltura: una componente decisiva per la sostenibilità ambientale “Nutrire la crescente popolazione mondiale nell’attuale contesto di erosione delle risorse naturali e di cambiamento climatico, senza compromettere le fonti di sostentamento delle generazioni future rappresenta una sfida di dimensioni e natura senza precedenti per il genere umano – conclude il Prof. Andrea Sonnino - Si sta quindi attuando una trasformazione radicale dei sistemi agroalimentari, che li sta convertendo da importante fattore di degrado ambientale a componente decisivo della transizione verso la sostenibilità. La strategia di trasformazione integrata dei sistemi agroalimentari deve considerare contemporaneamente i modelli di produzione e di consumo degli alimenti, senza trascurarne gli aspetti sociali ed economici. Tale trasformazione non può certo essere realizzata ritornando a pratiche arcaiche e obsolete, ma solo per mezzo della generazione di una cospicua mole di nuova conoscenza e della efficiente traduzione di questa conoscenza in innovazione”.
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17/12/2019, 20:59 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Presentazione del progetto “New Generation” per la formazione e il sostegno di giovani agricoltori nella coltivazione di cacao e caffè sostenibili in Camerun Martedì 21 gennaio ore 12.00 la conferenza stampa si terrà presso la sala “Cubiculum Artistarum” piano terra del quadriportico del Palazzo dell’Archiginnasio di Bologna (Piazza Galvani 1, Bologna) Saranno presenti: Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura Dott.ssa Ester Edwige Nkolo Lekoua, Console Onorario del Camerun Dott. Simon Pierre Ntomb Ngue, Segretario Generale A.S.I.CA. Dott. Doriano Ponzi, Vice Presidente A.S.I.CA. Prof. Moreno Toselli, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari Università di Bologna R.S.V.P ___ Lorenzo Bonazzi – Ufficio stampa e comunicazione Accademia Nazionale di Agricoltura ufficiostampa@accademia-agricoltura.itwww.accademia-agricoltura.itVia Castiglione 11, Bologna Tel. 051-268809 c.347-9570042 Laura de Angelis - Ufficio stampa e comunicazione A.S.I.CA. laura.deangelis@assoasica.orginfo@assoasica.orgwww.assoasica.orgVia Pier Francesco Mola 48, Milano Tel. 02-23181490 c. 349-7839051
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17/01/2020, 17:44 |
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