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Accademia Italiana della vite e del vino 
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L’Accademia Italiana della Vite e del Vino tra i propri membri annovera docenti universitari, il meglio dei ricercatori italiani in campo vitivinicolo, i titolari delle maggiori imprese del settore e gran parte di coloro che, sotto diversi aspetti, contribuiscono alla esaltazione nell'ambito sociale, artistico e letterario delle denominazioni e dei vini di alta qualità. L’Accademia è collegata al Ministero dei Beni Culturali ed al Ministero dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e delle Foreste. L’attività si svolge in “tornate” a carattere itinerante con eventi organizzati insieme a visite conoscitive di specifiche realtà produttive. Questo ne consente la divulgazione e valorizzazione in Italia e all’estero.

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22/03/2024, 13:39
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Inaugurato stamani a Firenze il 75esimo anno accademico dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino



Vino: meno denominazioni per il rilancio del settore in Italia

Tra cambiamento climatico, mercati, gusto: le sfide da affrontare e risolvere da parte dell’enologia nazionale



Rosario Di Lorenzo (Presidente AIVV): «Daremo il nostro contributo per dare risposte alla filiera vitivinicola a partire dal punto di vista scientifico»

Lamberto Frescobaldi (Presidente UIV): «E’ necessario sfoltire il panorama delle denominazioni con politiche ragionate basate su quattro pilastri: razionalizzazione, investimenti, conoscenza dei mercati, promozione»



Aiutare il mondo del vino ad affrontare e a superare le sfide che si trova di fronte. È l’impegno dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino che oggi, 22 marzo, a Firenze, all’Auditorium della Camera di Commercio, ha ufficialmente inaugurato il suo 75esimo Anno Accademico. Un appuntamento di rilievo per il settore, e non solo, dato che oggi l’Accademia rappresenta il più importante sodalizio italiano dedicato alla vitivinicoltura, con al suo attivo circa 600 accademici tra studiosi, imprenditori e divulgatori del settore.

«L’apertura dell’anno accademico è sempre un momento molto importante», ha detto il presidente dell’Accademia Rosario Di Lorenzo. «E quest’anno ha un rilievo particolare per la prolusione affidata a Lamberto Frescobaldi, un grande imprenditore che guarda le sfide che il mondo del vino è chiamato ad affrontare e superare da un osservatorio privilegiato qual è quello di presidente di Unione Italiana Vini. Ne sono venuti fuori spunti di riflessione che l’Accademia utilizzerà per programmare le proprie attività e dare risposte nel 2024 e negli anni futuri».

Quanto tiene a sottolineare il Presidente dell’Accademia, Di Lorenzo, è come oggi «il comparto sia al centro di sfide complesse che interessano il mondo della produzione e che hanno come temi quelli della sostenibilità, dei cambiamenti climatici e dei vitigni resistenti. Ma ci sono anche da affrontare problemi di comunicazione oltre a quelli che incidono sul mercato del vino. Ad iniziare dall’approccio con il modo di bere dei giovani e dal cambiamento del gusto che è in atto a livello globale con la preferenza per i vini dealcolati. Sono aspetti che ci pongono di fronte a problematiche importanti che il comparto vitivinicolo deve saper affrontare e superare». Nel rimarcare «gli spunti significativi emersi in questa mattinata», il presidente in conclusione ha ricordato quindi «l’impegno dell’Accademia a svolgere il proprio ruolo per dare un contributo alla risoluzione di questioni che coinvolgono tutta la filiera».

La prolusione di Lamberto Frescobaldi, accademico, presidente dell’Unione Italiana Vini, è stato un intervento sulla “Situazione attuale e prospettive per il settore vitivinicolo nazionale”. «Lo sviluppo del vino italiano- ha detto Frescobaldi- deve reggersi su quattro fondamenta: razionalizzazione, investimenti, conoscenza dei mercati, promozione. In primo luogo, è necessario sfoltire il panorama delle denominazioni con politiche ragionate, attraverso accorpamenti o anche, laddove i numeri siano davvero scarsi, a cancellazioni. Oggi su circa 400 tra Doc e Docg attive, solo 7 hanno imbottigliamenti sopra i 500mila ettolitri e rappresentano oltre la metà del volume totale. Il sistema Dop-Igp nel complesso mostra tassi di volume imbottigliato insoddisfacenti rispetto al rivendicato di partenza. Una riorganizzazione darebbe al settore la possibilità di convogliare energie e risorse nella ricerca e nella promozione, perché i tempi per il settore vino stanno cambiando a una velocità insostenibile».

Sul fronte del mercato, ha poi proseguito il presidente Uiv, «l’estero è stata la chiave di sviluppo di questi 2 decenni, trainato dalla progressiva sostituzione della vendita di sfuso per conto terzi con l’export di confezionato in Italia. Un esempio tra tutti, la Francia, nostro diretto competitor, dove siamo passati da essere anonimi produttori di sfuso a produttori di vini di medio-alto profilo, con un balzo a valore del 120% a fronte di una riduzione fisiologica dei volumi del 70% negli ultimi 20 anni».

«Ora però sui mercati – ha concluso Frescobaldi –serve un’ulteriore spinta: è necessario arricchire una ancor troppo esigua concentrazione di piazze di sbocco, con 5 Paesi (Usa, Germania, UK, Canada e Francia) che assieme sommano il 62% dell’export italiano. Non solo dobbiamo saper leggere e intercettare i cambiamenti demografici che detteranno l’evoluzione dei consumi. Negli Usa, per esempio, è in atto un veloce cambiamento etnico in favore dei non-White che necessita uno sforzo di riposizionamento straordinario per il vino made in Italy».

Il programma della mattinata ha visto, inoltre la consegna dei diplomi con l’ingresso di 35 nuovi accademici corrispondenti e la nomina di 16 accademici ordinari.

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22/03/2024, 13:39
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La Legalità Alimentare: le garanzie scientifiche e giuridiche nel percorso del vino



Vinitaly - Verona

Lunedì 15 aprile, ore 9.30 – Sala Rossi (Centro Servizi Arena)





Si svolgerà lunedì 15 aprile, a partire dalle 9.30, nel corso di Vinitaly a Veronafiere, il convegno dal titolo La Legalità alimentare: le garanzie scientifiche e giuridiche nel percorso del vino promosso dall’Accademia Italiana della Vite e del Vino e dal Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri con la collaborazione di Coldiretti. Si tratta del Convegno che viene tenuto a Vinitaly a cura dell’AIVV, secondo una tradizione ultradecennale di collaborazione tra l’Accademia e l’Arma dei Carabinieri con il CUFA.



Prenderanno parte al convegno, dopo i saluti del Presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, Il Gen. C.A. Andrea Rispoli, Comandante del CUFA Carabinieri Forestali. Il dibattito sarà moderato dall’Avv. Danilo Riponti dell’Accademia Italiana della Vite e del vino e animato dal Prof. Giorgio Palù, presidente emerito di AIFA, dal Dott. Biagio Morana, dell’ICQRF sede di Conegliano Veneto, dal Dott. Domenico Bosco per Coldiretti. Prenderanno parte al convegno poi il direttore del Consorzio del Pinot Grigio delle Venezie, Stefano Sequino, il Colonnello Amedeo De Franceschi del Comando per la tutela agroalimentare e il Dott. Roberto Larcher della Fondazione E. Mach. Sono previsti gli interventi di Oscar Farinetti e di Albino Armani. Concluderà con i saluti il dott. Stefano Amore, magistrato e assistente di studio del vicepresidente della Corte costituzionale.



Il convegno viene dedicato a tutti gli operatori del settore del mondo vitivinicolo, in particolare ai tecnici ed enologi. Al termine dell’incontro tutti i relatori riceveranno a titolo di riconoscenza un magnum di vino speciale Enanthio offerto dalla cantina Valdadige, con etichetta originale dipinta dal Maestro Lome dell’associazione “Bosco dei Poeti” che sarà presente in sala. Il gran finale sarà dedicato alla vigna con una poesia dal titolo La Vigna recitata dall’autore stesso, il Poeta Massimo Parolini.

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12/04/2024, 7:53
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A Firenze l’OIV festeggia i cento anni dalla fondazione

Iniziativa promossa dall’Accademia Italiana della Vite e del Vino sul tema del confronto scientifico e sul progresso della vigna e del vino nel mondo

L’OIV (Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino) sceglie Firenze per festeggiare i 100 anni di vita. E lo fa con un evento unico in Italia, un incontro organizzato dall’Accademia Italiana della Vite e del Vino (Aivv) che si terrà martedì 23 aprile all’Accademia dei Georgofili. Titolo dell’iniziativa, che inizierà dalle ore 10 per concludersi nel pomeriggio, è “Un secolo di confronto scientifico internazionale per il progresso della vigna e del vino nel mondo”.

Come spiega il presidente dell’Accademia, Rosario Di Lorenzo, «abbiamo promosso questa iniziativa con l’Accademia dei Georgofili a scopo divulgativo. Il convegno vuole essere un omaggio alla storia dell’Oiv, nata il 29 novembre 1924 per volontà dell’Italia e di altri sette Paesi nel dare una risposta significativa ed armonizzata alla crisi del mondo vitivinicolo di allora». E, continua Di Lorenzo «nel corso di un secolo, la delegazione italiana ha dato un contributo fondamentale alla crescita dell’Organizzazione, partecipando attivamente alla creazione di norme e standard rilevanti nel settore della viticoltura e dell’enologia, oltre a ricoprire diverse cariche istituzionali al suo interno».

All’incontro saranno presenti, tra gli altri, Massimo Vincenzini, presidente Accademia dei Georgofili e Federico Castellucci, direttore generale onorario Oiv oltre a Luigi Moio presidente Oiv e Eugenio Pomarici dell’Università di Padova cui sono affidate la moderazione e le conclusioni dei lavori.

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19/04/2024, 12:30
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Cento anni per il miglioramento della coltivazione della vite e della produzione del vino con una celebrazione a firenze



Nel centenario di Oiv, l’Accademia Italiana della Vite e del Vino ha promosso l’unico evento in Italia per celebrare l’ente internazionale



L’Oiv è una delle organizzazioni intergovernative più rappresentative al mondo con 50 Stati membri in rappresentanza dell’87% della produzione mondiale del vino e oltre il 70% del consumo



«Aumento incontrollato della produzione e del commercio di bevande adulterate che venivano chiamate vino, mancanza di una definizione comune di vino che consentisse un contrasto unificato delle frodi, colpevolizzazione del vino durante il decennio del proibizionismo e mancanza di un organismo internazionale di confronto e di studio delle varie problematiche tecnico-scientifiche della filiera vitivinicola». Sono questi gli argomenti che cento anni fa spinsero Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Grecia a far nascere l’Organizzazione internazionale della vite e del vino (Oiv).



Lo ha ricordato questa mattina, martedì 23 aprile, Luigi Moio, presidente dell’Oiv, all’incontro, unico momento in Italia, che l’Accademia italiana della Vite e del Vino (Aivv) ha promosso in sinergia con l’Accademia dei Georgofili a Firenze. Il presidente Moio ha poi ricordato sottolineandolo che Oiv «è una organizzazione intergovernativa a carattere tecnico-scientifico che comprende ben 50 Stati membri e rappresenta l’87% della produzione mondiale di vino e il 71% del consumo mondiale».



Nel 1924, alla base della nascita dell’Organizzazione c’era la voglia di «stimolare gli studi scientifici finalizzati a far conoscere ed apprezzare il valore positivo di un consumo moderato del vino» oltre a «esaminare le normative adottate nei vari Paesi, allo scopo di predisporre una definizione comune di vino, tutt’oggi valida, ed incoraggiare lo sviluppo e l’adozione di procedure analitiche rivolte a garantire la purezza, la genuinità e l’integrità del vino». E infine «istituire un Ufficio Internazionale del Vino per concepire raccomandazioni su basi scientifiche agli Stati membri allo scopo di facilitare un’armonizzazione delle loro politiche vitivinicole per agevolare gli scambi internazionali» ha rimarcato Moio.



Nel porgere i saluti di benvenuto ai partecipanti, il Presidente dei Georgofili Massimo Vincenzini ha sottolineato come non ci sia luogo più adatto dell'Accademia dei Georgofili per celebrare i cento anni dell'OIV: "I Georgofili esistono da oltre 270 anni e si sono sempre interessati alla viticoltura e alla trasformazione dell'uva in vino, fin dalla loro fondazione, come è testimoniato da vari documenti custoditi nel nostro archivio storico. Siamo dunque molto lieti di ospitare l'OIV per celebrare insieme il compleanno di questa importante organizzazione, che tanto ha fatto per il progresso scientifico di viticoltura ed enologia".



Durante la mattinata sono stati consegnati dal Presidente di Oiv, Luigi Moio, il bicchiere, la bottiglia e la spilla celebrativa del centenario di Oiv al Presidente dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, Rosario Di Lorenzo, al Presidente dell’Accademia dei Georgofili, Massimo Vincenzini e al Presidente di Masi, Sandro Boscaini, in qualità di Accademico di Aivv e sostenitore di Oiv per il programma di borse di studio per la formazione dei giovani professionisti del settore. “Un onore poter ricevere questo riconoscimento che premia lo sforzo e il lavoro anche dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino in questo sessanta anni di storia che ricorrono proprio nel 2024 – ha commentato il Presidente di Aivv, Rosario Di Lorenzo – questa giornata rappresenta l’importanza oggi più che mai di fare sistema nel mondo del vino italiano e mondiale”.



“Sono estremamente onorato di essere presente alla celebrazione per i 100 anni di Oiv in veste di accademico e in qualità di Presidente della sesta azienda membro del suo ‘Consortium’, composto da importanti realtà vitivinicole che sostengono l’organizzazione in materia di Ricerca e Sviluppo. Masi è infatti l’unica a rappresentare l’Italia in questo prestigioso gruppo. Il riconoscimento ricevuto oggi è un tributo alla nostra azienda e all’impegno di oltre quattro decenni del nostro Gruppo Tecnico che, attraverso la presenza consolidata nei più importanti contesti scientifici internazionali e il suo storico Seminario in occasione di Vinitaly, porta un contributo costante alla conoscenza del mondo del vino, delle uve autoctone e delle espressioni enologiche del nostro Paese” ha dichiarato Sandro Boscaini, Presidente di Masi Agricola.



Nella giornata poi hanno preso la parola alcuni tra i più luminari esperti del settore. Tra questi anche Mario Fregoni, presidente onorario Oiv, che ha tenuto a precisare come «all’inizio del 1900 esistessero 10 milioni di ettari di vite, diffusi soprattutto in Europa. Spagna, Italia e Francia erano i tre grandi Paesi viticoli». Ma in quegli anni, oltre ai problemi, anche sociali, causati della Prima guerra mondiale, la viticoltura dovette fare i conti con «l’arrivo della fillossera dall’America settentrionale, che distrusse quasi 3 milioni di ettari dei vigneti europei. Sempre nella seconda metà del 1800 giunsero in Europa dall’America altri due flagelli fungini, l’oidio e la peronospora», ha ricordato Fregoni.



All’incontro che si è tenuto presso l’Accademia dei Georgofili, Enrico Battiston, capo Unità Viticoltura di Oiv, ha messo in luce il lavoro fatto dall’Organizzazione per l’impatto del cambiamento climatico sulla vitivinicoltura internazionale e lo sviluppo sostenibile del sistema vitivinicoli. In particolare, ha detto Battiston, «più di vent’anni fa, l’Oiv avviò un percorso di riflessione che ha portato all’elaborazione di diverse risoluzioni, a partire dalla definizione di sostenibilità fino all’analisi degli aspetti ambientali, sociali, economici e culturali associati ai principi generali della sostenibilità». Ha portato avanti «un percorso normativo e di armonizzazione realizzato anche grazie alla creazione di un gruppo di esperti dedicato, il gruppo Clima poi divenuto Enviro ed infine Sustain». E questo gruppo ha in discussione «tre bozze di risoluzione riguardanti la definizione della viticoltura di montagna e in forte pendenza, la definizione dei principi dell’agroecologia e la più complessa definizione di resilienza per il settore vitivinicolo».



Sempre per quanto riguarda il ruolo dell’Oiv, Vittorino Novello vicepresidente della Commissione Viticoltura Oiv, ha detto che negli anni «con il progredire delle conoscenze e l’incremento delle problematiche vitivinicole, si è reso necessario affrontare i problemi in modalità maggiormente interdisciplinare e trasversale». E «La Commissione viticoltura ha approvato 171 risoluzioni, di cui 57 sulle tecniche viticole, 42 su argomenti ambientali, 32 su prodotti non fermentati e 40 sulle varietà di vite».



Oiv, tuttavia, non si occupa oggi soltanto di pratiche, ma fornisce anche contributi fondamentali di Economia e Diritto grazie al lavoro della Commissione III. E questo lo ha fatto presente Antonio Seccia segretario scientifico. «La Commissione Economia e Diritto è articolata in 5 gruppi di esperti. Si tratta di Diritto e informazioni ai consumatori, Analisi economica, mercati e consumo, bevande spiritose vitivinicole, Cultura, formazione e patrimonio e statistica». E, dal «1928 al 2023 la Commissione ha adottato 263 risoluzioni, riferite in particolare a tematiche quali l'etichettatura dei vini e delle bevande a base di vino, la protezione del consumatore, il consumo responsabile, la tracciabilità dei prodotti, gli aspetti normativi della dealcolazione, la definizione delle bevande spiritose di origine vitivinicola, l’armonizzazione dei programmi di formazione nel settore vitivinicolo».



Il contributo dell’Italia alla crescita dell’Oiv è stato importante in quanto, ha evidenziato Damiano Li Vecchi capo delegazione italiana Oiv, direzione generale del Masaf, «ha consentito di contribuire in modo incisivo allo sviluppo lavori importanti, alcuni fondamentali, per il perseguimento degli stessi obiettivi dell’Oiv e che, nel futuro, contribuiranno al raggiungimento delle ulteriori sfide che la attendono».

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23/04/2024, 20:43
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Vitigni autoctoni, internazionali, Piwi o TEA?

Il Rinnovamento Varietale nella Viticoltura da Vino e da Tavola Italiana: il 3 maggio un incontro a Rutigliano (Ba)

Iniziativa promossa dal GAL Sud Est Barese e dall’Accademia Italiana della Vite e del Vino per fare il punto sullo stato delle varietà in viticoltura

Il GAL Sud Est Barese, l'Accademia Italiana della Vite e del Vino ed il Comune di Rutigliano organizzano il prossimo 3 maggio 2024 a Rutigliano (Bari) presso l'Auditorium dell'IISS ALPI MONTALE un convegno dal titolo "Rinnovamento Varietale nella Viticoltura da Vino e da Tavola Italiana". L’iniziativa sarà un'occasione per fare il punto sulle ultime novità varietali del settore viticolo italiano con il mondo della ricerca italiano.

Come spiega il presidente dell’Accademia, Rosario Di Lorenzo, «in una delle regioni vitivinicole più importanti d’Italia abbiamo voluto sviluppare, insieme al GAL Sud Est Barese, uno dei temi più sentiti dalla viticoltura moderna, prendendolo da vari punti di vista grazie alle relazioni tecniche di docenti e accademici che saranno presenti nel corso della giornata di studio, ancora con l’obiettivo della nostra Accademia di creare un momento di confronto e di sviluppo delle tematiche attraverso la scienza e la ricerca che abbiamo a disposizione».

“Con questa prestigiosa iniziativa sulla filiera viticola e sul rinnovamento varietale, realizzata in stretta sinergia con l'Accademia Italiana della Vite e del Vino ed il Comune di Rutigliano, continua l’incessante e pluriennale impegno del GAL Sud Est Barese a favore della valorizzazione delle più importanti filiere produttive locali. Iniziativa rientrante in un piano di informazione triennale destinato al mondo agricolo locale che ha permesso al GAL di realizzare oltre 40 iniziative tra fiere internazionali, visite studio in altre regioni, workshop e convegni per aggiornare le imprese agricole sulle novità del settore”, aggiunge Pasquale Redavid, Presidente del GAL Sud Est Barese.

All’incontro, aperto dal Consigliere dell’Accademia Italiana della Vite e del vino, Leonardo Palumbo, prenderanno parte alcuni esponenti istituzionali locali, regionali e nazionali. La prima sezione tecnica della giornata, condotta dal Presidente dell’Accademia, Rosario Di Lorenzo, vedrà le relazioni di Paola Bettinelli, della Fondazione Mach, sui vitigni Piwi; Riccardo Velasco, direttore del CREA di Conegliano, parlerà delle TEA in viticoltura mentre Pasquale Venerito, del CRSFA di Locorotondo, parlerà della biodiversità viticola e dei vitigni autoctoni della Puglia. Le relazioni tecniche della seconda parte della giornata, moderata dal Consigliere dell’Aivv Vittorino Novello, saranno affidate a Lucio Brancadoro, Università di Milano e Presidente di Acovit, sul tema della selezione clonale in Italia; Laura De Palma dell’Università di Foggia sul rinnovamento varietale in Puglia; Antonio Pisciotta dell’Università di Palermo sui materiali d’Impianto per una moderna viticoltura.

L'evento rientra nel piano di informazione triennale promosso dal GAL con l'Intervento 2.1 "Convegni, Workshop e Visite di Aziende del Piano di Azione Locale 2014 2022" volto al trasferimento di conoscenze ad imprenditori agricoli ed agroalimentari del sud est barese.

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30/04/2024, 13:12
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