Biologico
Iscritto il: 03/08/2009, 10:37 Messaggi: 940 Località: Perugia
Formazione: Studente alla facoltà di agraria
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Il 18 dicembre alle ore 10 presso Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali (già Facoltà di Medicina Veterinaria),Via F. Delpino, 1 Napoli è in programma il convegno Nobilat - “Un nuovo modello per rivitalizzare la filiera del latte".
Programma:
Saluto del professor Luigi Zicarelli, direttore Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali dell'Università di Napoli
Moderatore: Prof. Federico Infascelli
Roberto Rubino e Michele Pizzillo "Un nuovo modello di valutazione del latte. Il caso del Latte Nobile"
Domenico Vecchio "Tecniche di allevamento e benessere animale"
Serena Calabrò "Impiego di fonti proteiche alternative in alimentazione animale"
Nino Pascale "Il Latte Nobile dell’Appennino Campano è un Presidio Slow Food"
Il convegno, supportato dalla presenza di alcuni tra i massimi esponenti della didattica di quell'ateneo (i professori Luigi Zicarelli, docente di zootecnica speciale e Federico Infascelli docente di nutrizione e alimentazione animale) ribadirà i sacrosanti concetti che sono alla base della nascita stessa del Latte Nobile, e alla necessità di sdoganare il "prodotto latte" dai luoghi comuni, falsi e forieri di problemi per tutti (dai consumatori agli allevatori) secondo cui il latte sarebbe un prodotto sempre uguale a sé stesso.
"Il latte" infatti, si legge nella presentazione dell'evento, "non è tutto uguale, ma sul mercato mondiale è considerato una commodity. L’apparente similitudine dipende dal fatto che vengono utilizzati, per misurarne la qualità, il grasso e le proteine, parametri questi che niente hanno a che fare con la qualità". Sacrosante affermazioni di fronte alle quali il consumatore medio non può che trasecolare. Ma tant'è.
Il consumatore desidera un latte e un formaggio che abbiano un gusto, un sapore, un valore nutrizionale il più alto possibile. Se prendiamo in considerazione questi parametri, ci accorgiamo allora che le aziende bovine non producono un latte abbastanza simile, ma molto diverso non solo fra animale ed animale ma anche fra allevamento e allevamento. Di qui il progetto "Nobilat" ed il tentativo di riscrivere i parametri della qualità in maniera corretta, di misurarne i valori e di proporre al settore un nuovo modello di lettura e di valorizzazione del latte: il Latte Nobile.
L’Anfosc (Associazione Nazionale Formaggi Sotto il Cielo) sta coordinando, nell’ambito della Misura 124 Hc della Regione Campania, “Cooperazione per lo sviluppo dei nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo, alimentare e forestale" (ambito Operativo 3.2.2. “Innovazioni connesse al miglioramento della competitività del settore lattiero-caseario”), il progetto di ricerca del latte bovino”, progetto che vede come protagonisti piccoli allevatori dell’Appennino campano, il CoRFiLaC (Consorzio Regionale Filiera Lattiero Casearia) di Ragusa, l’azienda confezionatrice Vallepiana e Slow Food.
La strategia in atto prevede un aumento della quota di erba nella razione delle vacche e la messa a punto di indici di qualità in grado di meglio definire il valore di un latte: il Rapporto Omega-6/Omega3, il Grado di Protezione Antiossidante e la Complessità Aromatica. E così, sulla base dei primi risultati è stato definito il disciplinare di produzione ed il primo Latte Nobile.
Al termine del convegno sarà possibile degustare la pasticceria e i gelati prodotti con il Latte Nobile.
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