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Trentino, un vino della montagna, 12-14/10, Ala (Trento) 
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Trentino, un vino della montagna?
Ala (Tn)

Ad Ala (Tn) dal 12 al 14 ottobre si terrà l'incontro intitolato: "Trentino, un vino della montagna?". L’evento principale attorno a cui ruota la manifestazione è un forum, "Quaderni di viticultura", accompagnato da una mostra-mercato, a cui parteciperanno 35 aziende rappresentative delle tante anime della viticoltura trentina.

Trentacinque produttori vitivinicoli, oltre 80 etichette in degustazione e in vendita. Una mostra-mercato, tre concerti, dibattiti, tavole rotonde, degustazioni e un workshop con una lunga serie di interventi. Sono questi in breve i numeri di Skywine 2012, un evento che andrà in scena per la prima volta ad Ala. Saranno tre giorni ricchi di appuntamenti, durante i quali produttori, consumatori, esperti, giornalisti, ma anche musicisti, editori on line, wine blogger e semplici appassionati, si incontreranno per assaggiare e acquistare vino trentino, scambiandosi opinioni e punti di vista.

L’evento principale attorno a cui ruota la manifestazione è un Forum sul vino, "Quaderni di viticultura", accompagnato da una mostra-mercato, a cui parteciperanno 35 aziende rappresentative delle tante anime della viticoltura trentina: ci saranno vignaioli, artigiani e cooperatori, dalle Dolomiti alla Terra dei Forti. Durante le tre giornate si assisterà ad un susseguirsi ininterrotto di concerti, dibattiti e workshop, per costruire un discorso e un’esperienza a 360° sulla musica, sulla rete e, soprattutto, sul vino.

Dopo un’anteprima venerdì 12 ottobre all’Osteria Vecchio Carnera di Ala, salvo diversa specificazione, tutti gli eventi avranno luogo ad Ala, nella sede del settecentesco Palazzo Azzolini, in piazza San Giovanni.

Il progetto, ideato e organizzato dall’Associazione Culturale Versus, è stato possibile anche grazie all’intervento e alla collaborazione di Trentino Marketing, Comunità della Vallagarina, Comune di Ala, Comune di Avio, Consorzio BIM dell’Adige, Cassa Rurale Bassa Vallagarina, Cassa Rurale di Brentonico.

Per informazioni e il programma: http://www.skywine.it" target="_blank


03/10/2012, 8:04
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03/10/2012, 13:47
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SKY WINE 2012, lo speciale evento dedicato ad appassionati e intenditori di vino trentino, che si terrà ad Ala (TN) nei giorni 12-13-14 ottobre.
Tre giorni di eventi e degustazioni di qualità e una mostra-mercato dove sarà possibile acquistare i vini direttamente dal produttore al prezzo di cantina.
Ma anche tre giorni di musica, dibattiti e workshop su temi d’attualità che spaziano dalle tecniche produttive alla presenza sul mercato, passando attraverso l’identità trentina, le aree di resistenza enologica, i nuovi mezzi di comunicazione.

La partecipazione agli eventi e alle degustazioni è libera e gratuita.


Allegati:

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09/10/2012, 15:30
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Dibattiti e musica di qualità oggi a Sky Wine 2012. La giornata però si è aperta con la cerimonia di premiazione del vincitore del contest “Wine Day” di Isera – promosso da Trentino Wine Blog e Comune di Isera, in collaborazione con la Casa del Vino della Vallagarina – alla quale hanno presenziato alcuni rappresentanti della Confraternita della Vite e del Vino e una delegazione del Sovrano e Nobilissimo ordine dell’Amarone e del Recioto, guidata dal Gran Maestro Arnaldo Semprebon. A tutti i partecipanti è stato offerto uno squisito buffet, curato dalla Casa del Vino della Vallagarina.
Poi nel pomeriggio, conversazione sui rossi autoctoni del Baldo a cura di Internetgourmet.it e dibattito sul ruolo della rete e dei social media nella diffusione e nella commercializzazione del vino trentino.

Domani domenica 14 ottobre la manifestazione Sky Wine 2012 di Ala arriva al culmine con la mostra mercato e il forum sul vino.

Alla mostra mercato saranno presenti gli stand di ben 35 aziende produttrici, rappresentative delle tante anime della viticoltura trentina: sarà possibile conoscere le realtà imprenditoriali del territorio, assaggiare i prodotti e acquistarli direttamente in un corner shop al prezzo praticato in cantina. Un’opportunità insostituibile per confrontare sul posto i caratteri dei vari vini, conoscere direttamente i produttori, scambiare opinioni con intenditori, scegliere un percorso di degustazione personale, in base alla cantina, al vitigno, o semplicemente lasciandosi incuriosire dall’etichetta o dal nome di un vino.

L’ingresso alla mostra mercato e a tutte le degustazioni è gratuito. È previsto solo il deposito di una cauzione di euro 5,00 per l’uso del bicchiere, con apposito borsino da collo, da riconsegnare al momento dell’uscita.

Durante il forum, invece, oltre quaranta relatori – scelti fra presidenti e direttori di cantine sociali, giornalisti di settore, enologi e appassionati wine blogger – interverranno per fare il punto sui temi che toccano da vicino il vino del Trentino. Il tema-guida è: “Trentino. Un vino della montagna?”, ma si parlerà anche di produzione, identità trentina, biologico, politiche agricole, comunicazione e consumo. Il forum è concepito come una “maratona no-stop” con interventi rapidi e concisi, che saranno ripresi e trasmessi in streaming su skywine.it. Tutto il materiale audio e video della giornata sarà poi disponibile anche nei giorni successivi sul sito.

Degustazioni e forum sono ad ingresso libero, per essere liberi di condividere gusto, emozioni e conoscenza.

Gli appuntamenti si svolgeranno ad Ala (TN) a Palazzo Azzolini, piazza San Giovanni 1.

La manifestazione è organizzata dall’Associazione Culturale VERSUS.

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13/10/2012, 18:22
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Il forum sul vino trentino a SKYWINE 2012 – Relazione

TRENTINO, UN VINO DELLA MONTAGNA?

Vignaioli, artigiani, produttori, enologi, politici, giornalisti, wine blogger e consumatori sono stati invitati domenica 14 ottobre a SKYWINE per provare a rispondere a questa domanda e offrire il loro punto di vista con interventi brevi, rapidi e concisi. Perché da troppo tempo il mondo del vino va discutendo su queste e altre questioni, ma ora è arrivato il momento di trarre delle conclusioni, di trovare dei punti fermi su cui fondare le future prospettive di sviluppo.
Un’esperienza nuova e originale per scoprire il pensiero di chi produce e diffonde il vino che beviamo. E riflettere su questioni importanti che interessano il settore vinicolo locale, da tempo alla ricerca di una nuova governance e anche una nuova identità. Alcune considerazioni suonavano come provocazioni, ma il loro scopo era quello di riportare l’attenzione al tema centrale della questione: il vino.

In generale è emerso che il vino è un descrittore della cultura di un territorio, in primo luogo per ragioni fisiche, perché è legato alla zona d’origine, al terreno, al clima; ma in senso più ampio anche perché è espressione di una gente, di un’intera regione. Lo stesso sistema attuale della viticoltura trentina è il risultato dell’applicazione di antichi saperi e tecniche colturali tramandate dalla civiltà contadina, che col tempo si sono specializzate, raffinate ed evolute.
La viticoltura, poi, è un fenomeno che non si limita alla produzione del vino, ma che agisce sul territorio dal punto di vista agricolo, lo plasma e lo modifica, interviene su di esso. Per questo motivo e poiché le coltivazioni sono strettamente legate al territorio su cui si innestano, è chiaro che l’equilibrio tra le due componenti – agricoltura e natura – è fondamentale per garantire prospettive di sviluppo sostenibile e a lungo termine e di conseguenza anche di essere competitivi a livello economico.
Attualmente, però, il vino trentino non sembra avere un legame saldo con proprio territorio e questo è alla base di numerosi problemi. Un passo da fare in tal senso sarebbe quello di legare maggiormente – a cominciare dal nome – il prodotto con il luogo di provenienza, perché è il territorio il vero protagonista e come tale va valorizzato e comunicato. Due esempi pratici: non Teroldego ma Rotaliana, non Marzemino ma Vallagarina. Basti pensare al caso del Trentodoc: nel settore degli spumanti il territorio di origine viene spesso a sparire, ma visto che in Trentino questo tipo di prodotto ha ottime potenzialità di sviluppo, si potrebbe provare a far diventare la provincia di Trento come una zona specifica dello spumante. E poi bisogna far capire che il Trentino è una realtà complessa, con molte identità e molti protagonisti e che dietro ad ogni prodotto ci sono delle persone, storie di vita vissuta con dedizione.

Impossibile a questo punto non considerare il ruolo chiave della comunicazione, fondamentale nel diffondere qualitativamente e quantitativamente il vino trentino. Affinché il “locale” diventi “globale”, tutto ciò che si produce in una zona deve essere comunicato, se ciò non avviene il messaggio non passa e non accade nulla. Per avere successo oggi nel mercato globale – ma potremmo restare anche a quello nazionale, il concetto è lo stesso – occorre essere identificabili. Il modo più efficace affinché l’identificazione sia immediata sembra essere quello di unire indissolubilmente il marchio con il territorio. Questa strategia è interessante anche se si considera che il consumatore medio – in Italia come all’estero – manca di “educazione”, se non è consigliato adeguatamente spesso sceglie il vino in base al luogo di provenienza, alla gradazione alcolica, all’etichetta. Un esempio su tutti: diversi prodotti si fregiano delle denominazioni “biologico” o “biodinamico” e, pur trattandosi di concetti ben distinti (come ben sanno i produttori), per il consumatore medio tutto sommato sono la stessa cosa. Quindi, una corretta comunicazione deve agire anche su questo: offrire al consumatore una preparazione di base, in modo che quando egli si trova in un bar o in un ristorante sappia cosa chiedere. Questo passo è fondamentale, perché se un prodotto è diffuso nei locali e nella piccola e media distribuzione è perché i clienti lo richiedono.
L’attività di promozione dei vini trentini dovrebbe trovare presto un appoggio istituzionale in Trentino Marketing con la collaborazione del Consorzio dei vini e dell’Istituto Trento doc e si auspica che questa promozione avvenga nel segno di un costante coinvolgimento degli organismi che rappresentano gli operatori del settore. Ma nel frattempo i piccoli produttori cosa fanno? In generale c’è la tendenza ad attribuire a internet e ai nuovi mezzi di informazione un grande ruolo nelle dinamiche di promozione. In questo senso alcuni produttori in particolare hanno scoperto che è fondamentale lanciarsi nei nuovi social media, insomma, lavorare sull’innovazione e tenersi sempre aggiornati. E questo significa frequentare in maniera assidua blog vari, facebook, twitter, insomma, tutto quello che la rete può offrire. Il resto lo fanno i wine blogger, che spesso hanno un folto seguito di lettori, che tengono continuamente stimolati con interventi interessanti e con il continuo aggiornamento dei contenuti.

Un’altra causa importante delle difficoltà attuali del settore è certamente la corsa al ribasso dei prezzi, praticata negli ultimi anni per cercare di risultare competitivi sui mercati esteri. Ma questo si è dimostrato essere un modo errato di essere competitivi e alla lunga non ha ripagato. Anzi, una regione come il Trentino, che eccelle per qualità in tanti settori, lo dovrebbe fare anche nel vino. Anche perché a lungo andare, assecondando solo il mercato, i punteggi delle gare e i gusti dell’ipotetico ‘bevitore globale’, si perde di vista il legame con la propria terra e la propria tradizione. La strada giusta è, invece, cercare di insistere sulla qualità, abbinata al giusto prezzo. Altrimenti si rischia il tracollo, insidiati da gruppi enologici del sud del mondo, una concorrenza che è impossibile pensare di battere sul piano dei prezzi. Il Trentino dovrebbe puntare di più sulla sua peculiarità, cioè quella di essere una regione che ospita nel medesimo territorio colossi enologici e cooperative, accanto a piccole e interessanti realtà, che si sono votate a un tipo di produzione mirata, curatissima, di qualità eccellente. I loro prodotti basano la loro particolarità, oltre che sulla qualità intrinseca del vino, anche su aspetti emozionali, che rimandano a bellezze ambientali, storie, sensazioni, aspetti che da soli valgono il prezzo (talvolta anche elevato) dei loro vini. E questo ci riconduce ancora una volta all’importanza del legame con il territorio. In questo discorso rientra anche la scelta di alcuni viticoltori di convertirsi al biologico, spinti da convinzioni personali che vanno dal desiderio di un contatto diverso con la terra e la vite, a quello di difendere la biodiversità, a quello di produrre uva genuina, perché non credono ai metodi chimici e alle conseguenze nefaste che possono avere sulla salute del loro stesso luogo di residenza. Nessuna motivazione economica, quindi, perché, come loro stessi affermano, con il biologico non si diventa né più ricchi né più poveri; ma ora che hanno intrapreso questa scelta, non tornerebbero più indietro.

Insomma, per attuare un’inversione di rotta è necessario ripensare alcuni modi di agire e mettere in atto dei cambiamenti, partendo in primo luogo dalla corretta valorizzazione delle proprie risorse. Tutto questo con un reale coinvolgimento delle parti, affinché il vino trentino possa finalmente diventare espressione fedele della nostra specificità territoriale.

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18/10/2012, 18:03
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