COLLI DEL TRASIMENO, UNA DOC IN EVOLUZIONE
PRESENTE E FUTURO DELLA DENOMINAZIONE AL CENTRO DELLA TAVOLA ROTONDA TENUTASI A CASTEL RIGONE
La DOC Trasimeno cresce nei numeri, in qualità e anche in notorietà, divenendo ambasciatrice ideale nel mondo delle eccellenze enologiche umbre. Questi i concetti principali usciti stamattina dalla tavola rotonda “La DOC Trasimeno guarda al futuro: evoluzioni e prospettive” - organizzata al Relais La Fattoria di Castel Rigone dalla Strada del Vino Colli del Trasimeno con il contributo del FEASR-Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale e della Regione Umbria nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale per l’Umbria 2007-2013 - moderata dal giornalista e scrittore Carlo Cambi a cui hanno partecipato rappresentanti del mondo accademico, agronomico, enologi e stampa specializzata e dieci selezionati produttori tra quelli facenti parte la Strada del Vino Colli del Trasimeno.
“L’Associazione Strada del Vino Colli del Trasimeno – ha affermato il Presidente Roberto Berioli nel saluto iniziale - vuole contribuire a far crescere l’economia di questo comprensorio partendo dal mondo della vite e dell’enologia, essendo esso territorio di produzione di importanti vini nati dal Gamay del Trasimeno , il vitigno Merlot o il Grechetto . Ma anche di Vinsanto, orgoglio di diverse cantine, e Spumanti bianco e rosé “metodo classico. L’incontro di oggi fra le cantine e i loro vini a Denominazione di Origine Controllata, con il mondo del giornalismo e degli enologi , vuole mostrare quanto è stato fatto in questi anni per migliorarci, ma anche chi sono i nostri vitivinicoltori, la cultura e l’artigianato del Trasimeno”.
Un inno alla qualità come elemento di eccellenza del territorio, concetto ribadito anche da Luigi Bonifazi del Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria3A che ha detto: “L’area DOC Colli del Trasimeno è una delle denominazioni più significative in provincia di Perugia. Rappresenta, infatti, la seconda potenza in termini di ettari vinificati”.
Qualità che dipende in gran parte dagli aspetti pedoclimatici e viticoli, sottolineati da Alberto Palliotti dell’Università degli Studi di Perugia: “L’ottimizzazione dei processi produttivi nel vigneto, indispensabile per innalzare il livello qualitativo e la salubrità delle produzioni ottenibili, deve oggi necessariamente passare attraverso un razionale sfruttamento sia delle risorse naturali che delle tecniche colturali, tenendo in debita considerazione i mutamenti climatici in atto, nonché le nuove tendenze dei mercati nazionali ed esteri. A tal fine assume particolare importanza la conoscenza dell’interazione “vitigno-ambiente” che, come è noto, risulta dipendente dal decorso stagione dei fattori meteo (effetto annata) e dalle caratteristiche pedologiche del suolo. Tale interazione indirizza la produzione verso una maturazione tecnologica, fenolica ed aromatica ottimale o sub-ottimale, facendo richiedere in questo ultimo caso tempestivi ed appropriati interventi di tecnica colturale”.
Alle considerazioni del professor Palliotti, ha fatto seguito l’illustrazione da parte del Presidente del Consorzio di Tutela dei Vini Colli del Trasimeno Emanuele Bizzi dei dati relativi alla vendemmia 2012 in atto: “Quella del 2012 rimarrà alla memoria come la vendemmia caratterizzata dalla più pesante siccità degli ultimi anni. Le tecniche agronomiche non hanno consentito di limitare l’evidente calo delle produzioni, anche se l’annata 2011 altrettanto siccitosa, aveva già preparato gli agricoltori ad affrontare la siccità, anche se non a questi livelli. Il risultato del raccolto è stato che la produttività e la qualità sono state condizionate da svariati fattori, anche positivi che hanno permesso di contenere i cali nell’ordine del 10-15%, mentre dove non si sono avute attenuazioni di alcun tipo il calo è stato di oltre il 30%. Questo andamento anomalo, inoltre, ha messo in evidenza la risposta naturale dei vari vitigni coltivati nel nostro territorio che grazie ad una notevole diversificazione, prevista dal disciplinare di produzione, ha fatto si che fosse salvo il livello qualitativo”.
Sulla caratterizzazione chimica e sensoriale di alcuni vitigni della DOC Trasimeno è intervenuto Roberto Luneia di Analysis che ha recentemente condotto uno studio sui vitigni tipici del territorio Trasimeno come il Gamay, il Grechetto e il Ciliegiolo. “I vitigni in oggetto hanno dimostrato notevoli potenzialità sia dal punto di vista salutistico che sensoriale, consentendo di ottenere vini con interessanti contenuti di composti fenolici, in particolare antociani. Ma non è l’unico risultato positivo a cui ci ha condotto questo studio: ci ha infatti permesso di individuare delle basi su cui tracciare le linee guida per realizzare una “carta d’identità” chimica e sensoriale dei vini ottenuti con questi vitigni tipici del territorio”.
L’incontro ha visto la partecipazione tra gli altri di Antonio Boco, giornalista e scrittore, autore del libro "L'Umbria nel bicchiere, territori, vigne, vini e cantine" e si è concluso con una degustazione “alla cieca” di dieci vini prodotti dalle cantine presenti all’appuntamento, guidata da un sommelier d’eccezione: il Presidente di AIS Umbria Sandro Camilli.
- Allegati
-
-