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Tavola Rotonda: "La DOC Trasimeno guarda al futuro" 28.10 
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L’incontro è organizzato dalla Strada del Vino Colli del Trasimeno
EVOLUZIONE E PROSPETTIVE DELLA DOC TRASIMENO: DOMENICA 28 OTTOBRE UNA TAVOLA ROTONDA A CASTEL RIGONE
Produttori, istituzioni, enologi e ricercatori a confronto sul futuro della denominazione umbra

Fare il punto sullo sviluppo della DOC Trasimeno, con istituzioni locali, produttori della Strada del Vino Colli del Trasimeno ed enologi di fama: è questo l’obiettivo della tavola rotonda “La DOC Trasimeno guarda al futuro: evoluzioni e prospettive”, organizzata per domenica 28 ottobre al Relais La Fattoria di Castel Rigone (Passignano sul Trasimeno) dalla Strada del Vino Colli del Trasimeno, con il contributo del FEASR-Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale e della Regione Umbria nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale per l’Umbria 2007-2013.

L’appuntamento, moderato dal giornalista e scrittore Carlo Cambi, si inserisce nell’evento “DiVino Trasimeno”, percorso sensoriale lungo la Strada del Vino Colli del Trasimeno che negli stessi giorni coinvolge in degustazioni e visite in cantina una selezionata delegazione di stampa specializzata nazionale, enologi e curatori di guide enologiche, interessati ad approfondire la conoscenza della DOC Trasimeno attraverso i luoghi, le persone e le attività di valorizzazione e promozione della denominazione.

Dopo il saluto iniziale del Presidente della Strada del Vino Colli del Trasimeno Roberto Berioli, prenderanno la parola Alberto Palliotti dell’Università degli Studi di Perugia che presenterà una interessante ricerca su “Aspetti pedo-climatici e viticoli della DOC Trasimeno”, Roberto Luneia di Analysis, che interverrà sulla “Caratterizzazione Chimica e Sensoriale di alcuni vitigni della DOC Trasimeno”, Andrea Sisti del Parco Tecnologico 3A che parlerà di “Qualità: elemento di eccellenza del territorio” ed Emanuele Bizzi Presidente del Consorzio di Tutela DOC Colli del Trasimeno che illustrerà ai presenti le “caratteristiche della vendemmia 2012”.

Al termine degli interventi programmati, gli ospiti presenti – tra cui enologi di fama, il giornalista Antonio Boco autore del libro 'L'Umbria nel bicchiere, territori, vigne, vini e cantine' e altri rappresentanti della stampa di settore come Andrea Gabbrielli ed Emanuele Pellucci, conoscitori della DOC Trasimeno – potranno intervenire nel dibattito, a cui seguirà una conversazione-degustazione su dieci selezionati vini del territorio guidata dal sommelier Presidente AIS dell’Umbria Sandro Camilli, affiancato dai rispettivi produttori che racconteranno agli ospiti i loro vini al di là delle percezioni sensoriali.

La mattinata di lavoro si concluderà poi con un banco d’assaggio allestito con altri dieci vini rappresentativi del territorio e un “Pranzo DiVino con il produttore” a base di prodotti tipici e, naturalmente, vini del Trasimeno.

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24/10/2012, 15:44
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segnalazione molto interessante, si sa a che ora dovrebbe iniziare?


24/10/2012, 15:45
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Agriturismo sul Lago di Trasimeno:
http://agriturismo.agraria.org/umbria/l ... simeno.htm

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24/10/2012, 15:51
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LA DOC TRASIMENO GUARDA AL FUTURO. TREND POSITIVO E NUMERI IN CRESCITA

A CASTEL RIGONE UNA TAVOLA ROTONDA CON I PRODUTTORI



La DOC Colli del Trasimeno cresce. In tutti i sensi. Crescono gli ettolitri di vino DOC imbottigliato, così come le bottiglie e il numero degli imbottigliatori. E cresce soprattutto il vino certificato, quello che ha chiesto e ottenuto la DOC, negli ultimi tre anni. A fornire i dati relativi all’evoluzione nell’ultimo triennio della DOC Trasimeno è una ricerca condotta dal Parco Tecnologico dell’Agroalimentare dell’Umbria 3A cheha partecipato con uno dei suoi ricercatori alla tavola rotonda “La DOC Trasimeno guarda al futuro: evoluzioni e prospettive” organizzata al Relais La Fattoria di Castel Rigone (Passignano sul Trasimeno) dalla Strada del Vino Colli del Trasimeno con il contributo del FEASR-Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale e della Regione Umbria nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale per l’Umbria 2007-2013. All’incontro, moderato dal giornalista e scrittore Carlo Cambi, sono intervenuti - dopo il saluto iniziale del Presidente della Strada del Vino Colli del Trasimeno Roberto Berioli- Alberto Palliotti dell’Università degli Studi di Perugia con una interessante ricerca su “Aspetti pedo-climatici e viticoli della DOC Trasimeno”, Roberto Luneia di Analysis sulla “Caratterizzazione Chimica e Sensoriale di alcuni vitigni della DOC Trasimeno”, Luigi Bonifazi del Parco Tecnologico 3A sulla “Qualità: elemento di eccellenza del territorio” ed Emanuele Bizzi Presidente del Consorzio di Tutela DOC Colli del Trasimeno sulle “caratteristiche della vendemmia 2012”. Al termine della tavola rotonda, a cui sono intervenuti anche i produttori, il Presidente di AIS Umbria Sandro Camilli ha guidato gli ospiti in una degustazione alla scoperta dei vini del Trasimeno attraverso un percorso sensoriale a tutto tondo.

Tornando alle cifre, nel dettaglio si legge quanto l’incremento in ettolitri di vino imbottigliato dal 2009 al 2011 sia stato esponenziale: dai 664,61 ettolitri equivalenti a 88.615 bottiglie da 0,75 litri nel 2009 (il dato è comunque parziale in quanto il monitoraggio non copre l’intero anno solare) ai 2.747,35 ettolitri del 2011 equivalenti a 366.313 bottiglie da 0,75 litri. Il confronto su due anni solari pieni (2010 e 2011) conferma comunque un trend positivo per la DOC: tra i 2.558,78 ettolitri del 2010 e i 2.747,35 del 2011 si ha un plus di circa il 7%. Con l’innalzamento della quantità di vino imbottigliato si è alzato inevitabilmente anche il numero degli imbottigliatori, che sono passati dalle 5 unità del 2009 alle 10 del 2011.

Ma il dato più importante è quello in cui si legge la crescita, quasi un raddoppio, negli ettolitri di vino certificato, ovvero che ha chiesto e ottenuto la DOC negli ultimi tre anni: se nel 2009 erano 2.039,94, nel 2011 sono diventati 3.905,68. Di questi ultimi, 2.611,46 ettolitri (348.195 bottiglie) provengono da cantine aderenti al Consorzio di Tutela dei Vini Colli del Trasimeno, come testimoniano i dati in possesso del Consorzio che il Presidente Emanuele Bizzi ha presentato nel corso della tavola rotonda a Castel Rigone.

In parallelo alla crescita degli ettolitri di vino certificato, si è abbassato il quantitativo di vino “declassato” a IGT, diminuzione particolarmente accentuata tra il 2010 e il 2011 quando si è passati da 1.143 ettolitri ad “appena” 442 e giustificabile con una presa di coscienza da parte dei produttori del valore della denominazione sfociato nella richiesta di ammissione alla DOC.


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27/10/2012, 15:04
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COLLI DEL TRASIMENO, UNA DOC IN EVOLUZIONE
PRESENTE E FUTURO DELLA DENOMINAZIONE AL CENTRO DELLA TAVOLA ROTONDA TENUTASI A CASTEL RIGONE

La DOC Trasimeno cresce nei numeri, in qualità e anche in notorietà, divenendo ambasciatrice ideale nel mondo delle eccellenze enologiche umbre. Questi i concetti principali usciti stamattina dalla tavola rotonda “La DOC Trasimeno guarda al futuro: evoluzioni e prospettive” - organizzata al Relais La Fattoria di Castel Rigone dalla Strada del Vino Colli del Trasimeno con il contributo del FEASR-Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale e della Regione Umbria nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale per l’Umbria 2007-2013 - moderata dal giornalista e scrittore Carlo Cambi a cui hanno partecipato rappresentanti del mondo accademico, agronomico, enologi e stampa specializzata e dieci selezionati produttori tra quelli facenti parte la Strada del Vino Colli del Trasimeno.

“L’Associazione Strada del Vino Colli del Trasimeno – ha affermato il Presidente Roberto Berioli nel saluto iniziale - vuole contribuire a far crescere l’economia di questo comprensorio partendo dal mondo della vite e dell’enologia, essendo esso territorio di produzione di importanti vini nati dal Gamay del Trasimeno , il vitigno Merlot o il Grechetto . Ma anche di Vinsanto, orgoglio di diverse cantine, e Spumanti bianco e rosé “metodo classico. L’incontro di oggi fra le cantine e i loro vini a Denominazione di Origine Controllata, con il mondo del giornalismo e degli enologi , vuole mostrare quanto è stato fatto in questi anni per migliorarci, ma anche chi sono i nostri vitivinicoltori, la cultura e l’artigianato del Trasimeno”.

Un inno alla qualità come elemento di eccellenza del territorio, concetto ribadito anche da Luigi Bonifazi del Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria3A che ha detto: “L’area DOC Colli del Trasimeno è una delle denominazioni più significative in provincia di Perugia. Rappresenta, infatti, la seconda potenza in termini di ettari vinificati”.

Qualità che dipende in gran parte dagli aspetti pedoclimatici e viticoli, sottolineati da Alberto Palliotti dell’Università degli Studi di Perugia: “L’ottimizzazione dei processi produttivi nel vigneto, indispensabile per innalzare il livello qualitativo e la salubrità delle produzioni ottenibili, deve oggi necessariamente passare attraverso un razionale sfruttamento sia delle risorse naturali che delle tecniche colturali, tenendo in debita considerazione i mutamenti climatici in atto, nonché le nuove tendenze dei mercati nazionali ed esteri. A tal fine assume particolare importanza la conoscenza dell’interazione “vitigno-ambiente” che, come è noto, risulta dipendente dal decorso stagione dei fattori meteo (effetto annata) e dalle caratteristiche pedologiche del suolo. Tale interazione indirizza la produzione verso una maturazione tecnologica, fenolica ed aromatica ottimale o sub-ottimale, facendo richiedere in questo ultimo caso tempestivi ed appropriati interventi di tecnica colturale”.

Alle considerazioni del professor Palliotti, ha fatto seguito l’illustrazione da parte del Presidente del Consorzio di Tutela dei Vini Colli del Trasimeno Emanuele Bizzi dei dati relativi alla vendemmia 2012 in atto: “Quella del 2012 rimarrà alla memoria come la vendemmia caratterizzata dalla più pesante siccità degli ultimi anni. Le tecniche agronomiche non hanno consentito di limitare l’evidente calo delle produzioni, anche se l’annata 2011 altrettanto siccitosa, aveva già preparato gli agricoltori ad affrontare la siccità, anche se non a questi livelli. Il risultato del raccolto è stato che la produttività e la qualità sono state condizionate da svariati fattori, anche positivi che hanno permesso di contenere i cali nell’ordine del 10-15%, mentre dove non si sono avute attenuazioni di alcun tipo il calo è stato di oltre il 30%. Questo andamento anomalo, inoltre, ha messo in evidenza la risposta naturale dei vari vitigni coltivati nel nostro territorio che grazie ad una notevole diversificazione, prevista dal disciplinare di produzione, ha fatto si che fosse salvo il livello qualitativo”.

Sulla caratterizzazione chimica e sensoriale di alcuni vitigni della DOC Trasimeno è intervenuto Roberto Luneia di Analysis che ha recentemente condotto uno studio sui vitigni tipici del territorio Trasimeno come il Gamay, il Grechetto e il Ciliegiolo. “I vitigni in oggetto hanno dimostrato notevoli potenzialità sia dal punto di vista salutistico che sensoriale, consentendo di ottenere vini con interessanti contenuti di composti fenolici, in particolare antociani. Ma non è l’unico risultato positivo a cui ci ha condotto questo studio: ci ha infatti permesso di individuare delle basi su cui tracciare le linee guida per realizzare una “carta d’identità” chimica e sensoriale dei vini ottenuti con questi vitigni tipici del territorio”.

L’incontro ha visto la partecipazione tra gli altri di Antonio Boco, giornalista e scrittore, autore del libro "L'Umbria nel bicchiere, territori, vigne, vini e cantine" e si è concluso con una degustazione “alla cieca” di dieci vini prodotti dalle cantine presenti all’appuntamento, guidata da un sommelier d’eccezione: il Presidente di AIS Umbria Sandro Camilli.


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il tavolo dei relatori della tavola rotonda a castel rigone.JPG
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un momento della degustazione guidata da Sandro Camilli.JPG
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28/10/2012, 14:55
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NON SOLO VINO: IN VIAGGIO NELLE TERRE DELLA DOC TRASIMENO IN OCCASIONE DI “BIANCO, ROSSO & BLUES”

Ancora un appuntamento – il 3 novembre a Castiglion del Lago – con la buona musica associata ai vini dei Colli del Trasimeno e ai sapori tipici. Nello scorso week end la rassegna ha fatto tappa a Panicale, dove ha sede il Museo del Tulle e dell'Ars Panicalensis e l'affresco del Perugino "Martirio di San Sebastiano".

Senza dimenticare una visita al Museo del Vetro nella vicina Piegaro...

Metti una giornata sul Trasimeno, alla scoperta dei suggestivi borghi che si arrampicano sulle dolci colline umbre affacciate sul lago di Annibale. Metti anche la rilassante distesa di vigneti di Gamay, Grechetto, Sangiovese, Merlot e Cabernet Sauvignon che si stendono fieri al sole di questa terra, cullati dal microclima perfetto di umidità che gli regala la vicinanza con il bacino. E magari una bella degustazione di vino e prodotti tipici del territorio direttamente in cantina o nelle aziende agricole, perchè qua nascono grandi vini, come la DOC Colli del Trasimeno. Se si aggiunge infine una buona dose di musica d'autore allora il mix è perfetto per una esperienza sensoriale a tutto tondo. Anche quest'anno i Comuni attraversati dalla Strada del Vino Colli del Trasimeno hanno infatti scelto di sposare la manifestazione “Bianco, Rosso & Blues”, che si concluderà sabato 3 novembre con l'ultimo appuntamento, in programma a Castiglione del Lago a Palazzo Duca della Corgna, dedicato a Ilaria Graziano & Francesco Forni.

Ogni appuntamento è un viaggio tra i sapori tradizionali, l'arte, la storia e la cultura del territorio da scoprire man mano che si percorre la strada del Vino, avvicinandosi alla mèta. Una cultura che si respira in primo luogo nelle cantine, dove fermarsi lungo il percorso per conoscere in anteprima luoghi e personaggi che fanno grande questa DOC, in crescita sia nei quantitativi sia in popolarità, tanto da candidarsi a diventare l’ambasciatrice dell’enologia umbra nel mondo. Tuttavia, pur rappresentando una delle principali economie del territorio, il vino non è la sola eccellenza di queste terre e non è l'unico gioiello da scoprire lungo la Strada del Vino. Andando per cantine a sorseggiare il nettare di Bacco della DOC Colli del Trasimeno e scegliendo di percorrerla per il fronte più a sud del Lago ad esempio, ci si immerge in un itinerario culturale di grande effetto: siamo nelle terre del Perugino, del quale si possono trovare significativi riferimenti a Città della Pieve ma anche a Panicale, dove tra il XIV e il XV secolo fu eretta la Chiesa di San Sebastiano nella quale si trova una delle pitture più suggestive del celeberrimo pittore, ovvero il Martirio di San Sebastiano, ultimato dal Perugino nel 1505.

Sempre a Panicale poi, sorge anche un altro importante polo culturale: il Museo del Tulle. E non è un caso che si trovi proprio qui. Lunga e varia è la storia di questo prezioso lavoro amanuense che fin dal Seicento fregiava i guardaroba e la passamaneria delle famiglie di estrazione sociale nobile o alto borghese, come lunga è la storia che lega questa arte a Panicale. Nei documenti storici rinvenuti, si legge che il regolamento del Collegio per le Vergini di Maria in Panicale, fatto redigere nel 1750 da Mons. Virgilio Giannotti, Vescovo di Città della Pieve, prevedesse per l'Accettazione dell'Abito religioso, una dote per ogni ragazza consistente in almeno un cuscino da cucire - con tutte le cose necessarie - e il tombolo. Ma soprattutto Panicale è un luogo simbolo per il tulle perché sarà una panicalese, Anita Belleschi, a ispirare e diffondere l’Ars Panicalensis ovvero l’arte del ricamo sul tulle che ha reso questo borgo famoso nel mondo, attraverso l'unica scuola di tulle esistente in Italia che si trova proprio a Panicale nella sede del Museo.

Dal Museo del Tulle a un altro luogo che racconta una forma artistica tipica di questi territori, il Museo del Vetro di Piegaro. Ricavato all’interno dell’antica fabbrica del vetro risalente ai primi dell’Ottocento, la struttura ospita in esposizione i manufatti di un tempo, biccheri, bottiglie e caraffe decorate finemente a mano talvolta rifinite con oro zecchino, ma soprattutto damigiane e fiaschi impagliati, che riportano la mente al grande patrimonio enologico di questa regione. Ancora evidenti sono le tracce del lavoro in questa fornace spenta dal 1968 che rappresenta uno dei pochi esempi conservati in Italia di strutture preindustriali per la lavorazione del vetro: le pareti annerite attorno al forno fusorio, il magazzino di stoccaggio di materie prime e prodotti finiti e una imponente e suggestiva colata di vetro verde formatasi al momento dello spegnimento della fornace. Il patrimonio documentale custodito nelle sale del Museo, approfondisce gli aspetti tecnici della produzione del vetro dall’antichità all’epoca contemporanea e riconduce a questa struttura molte opere significative, tra cui la realizzazione di lastre di vetro e tessere musive utilizzate per le vetrate ed i mosaici del Duomo di Orvieto.

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01/11/2012, 0:57
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