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R.I.V.E. Rassegna Internazionale di Viticoltura ed Enologia 
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Domani è il giorno del debutto per R.I.V.E., Rassegna Internazionale di Viticoltura ed Enologia in programma alla fiera di Pordenone dal 12 al 14 dicembre. 110 espositori in rappresentanza di oltre 200 marchi porteranno in mostra all’interno dei 17.000 metri quadrati dei padiglioni 1, 2, 3, 4 e 5 l’intera filiera della produzione del vino, dal campo alla cantina.

Per la rassegna Enotrend due i convegni in programma: “Nuove sfide del Prosecco tra sostenibilità e mercato” (con prof. Vasco Boatto, dott. Diego Tomasi e Antonio Motteran); tavola rotonda a seguire con Stefano Zanette del Consorzio Prosecco DOC, Innocente Nardi per il Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG e Armando Serena per il Consorzio Vini del Montello e Colli Asolani.

Nel pomeriggio in programma "Lo scenario della viticoltura europea, tra crisi climatica e nuove esigenze del consumatore", con prof. Attilio Scienza, Monika Christmann presidente di OIV, Riccardo Ricci Curbastro di Federdoc ed Eugenio Sartori dei Vivai Cooperativi Rauscedo.

In calendario per domani anche i primi due workshop organizzati da L'Informatore Agrario: "Ultime acquisizioni in campo enologico" con Antonella Bosso e "La potatura meccanica, quando conviene" con Riccardo Castaldi.

Primo appuntamento infine con le degustazioni nella Sala Vino con il Consorzio di Tutela dei Vini di Soave, che guiderà il pubblico nell’assaggio del Cru.

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Il futuro del fenomeno Prosecco e la viticoltura europea, tra sostenibilità ambientale ed economica al centro degli incontri del primo giorno
R.I.V.E al debutto: Pordenone Fiere punta alla leadership nel settore della viticoltura ed enologia.

La rassegna internazionale di viticoltura ed enologia apre alla Fiera di Pordenone. Da martedì 12 a giovedì 14 dicembre 110 espositori in rappresentanza di oltre 200 marchi porteranno in mostra all’interno dei 17.000 metri quadrati dei padiglioni 1, 2, 3, 4 e 5 l’intera filiera della produzione del vino, dal campo alla cantina.
La manifestazione si rivolge ad un target ben preciso di visitatori: viticoltori, cantine sociali, consorzi di produzione, enologi, vinificatori e distributori, operatori che a RIVE potranno conoscere lo stato dell’arte del settore vitivinicolo, confrontandosi con colleghi e produttori di tecnologie, materiali e servizi per la produzione del vino. Rive è l’ultima manifestazione nel calendario 2017 ma è quella su cui Pordenone Fiere ripone le più alte aspettative di crescita e i motivi sono evidenti.
L’Italia è il primo Paese produttore di vino nel mondo, Il Friuli Venezia detiene il 4% della quota nazionale di produzione di vino, il Veneto il 19%. Insieme le due Regioni su cui fa riferimento la Fiera di Pordenone producono quasi un quarto del vino italiano. La provincia di Pordenone rappresenta un’eccellenza soprattutto nel settore del vivaismo viticolo: il nostro Paese è il primo produttore nel mondo di barbatelle. Proviene dal Friuli Venezia Giulia il 70% della produzione nazionale e il 40% della produzione mondiale di barbatelle; ha sede in provincia di Pordenone il più grande vivaio di barbatelle del mondo, i Vivai Rauscedo. Come dire: Rive è la fiera giusta nel posto giusto.
Già con questa prima edizione RIVE punta ad ottenere la certificazione di manifestazione internazionale. Le prime delegazioni in visita sono attese già nella prima giornata: si tratta di operatori selezionati del settore vitivinicolo, che oltre a visitare la fiera si recheranno presso alcune delle principali aziende espositrici con sede sul territorio, ad iniziare proprio dai Vivai Rauscedo. Gli ospiti arriveranno in particolare da Ungheria, Croazia e Portogallo. Atteso anche il portoghese Paulo Amorim, presidente del consorzio ANCEVE, che riunisce a Porto Commercianti ed Esportatori di Vino e Bevande Alcoliche di tutto il Paese.

Gli eventi del primo giorno di R.I.V.E.
Nel primo giorno di manifestazione, martedì 12 dicembre, entra subito nel vivo il programma di ENOTREND che prevede 20 incontri di formazione e aggiornamento per gli operatori del settore sui temi più caldi per il futuro della viticoltura italiana. Alle 9.30 in Sala Enotrend (pad.3), dopo l’inaugurazione della manifestazione, il giornalista di Gambero Rosso Gianluca Atzeni darà il via al primo convegno del contenitore Enotrend darà il via al convegno intitolato “Nuove sfide del Prosecco tra sostenibilità e mercato”. Al centro dell’attenzione la sostenibilità, declinata negli aspetti economici, sociale ed ambientale contrapposta al boom commerciale di questo vitigno. Interverranno tre massimi esperti sui diversi aspetti del tema: Diego Tomasi, che come direttore del CREA - VIT di Conegliano ha costantemente sott’occhio la situazione del fenomeno del Prosecco, il professor Vasco Boatto, ricercatore di economia e politica agraria e fine analista degli scenari futuri del mercato vinicolo e Antonio Motteran, Senior Manager di aziende del calibro di Bauli, Illy, Carpenè Malvolti, consulente di strategia aziendale, docente presso ITS di Mktg&Sales management.
Per Motteran il futuro del Prosecco è strettamente legato alla sua immagine, che deve essere “forte, coerente e unitaria. Il Prosecco - spiega il senior manager - ha raggiunto dimensioni internazionali che gli conferiscono una posizione di leadership a livello di volumi, mettendolo in diretta competizione con lo Champagne, su cui può vantare dei primati in termini di caratteristiche qualitative. Per diventare il prodotto sparkling primo per volumi al mondo, è necessario che i tre consorzi del Prosecco siano uniti, per promuovere e salvaguardare l’immagine che lo lega al territorio ed evitare che diventi un prodotto indifferenziato con una ricaduta negativa sui produttori locali che ne costituiscono le radici storiche e culturali”.
“Partiamo dal presupposto - spiega Boatto - che il mercato internazionale premia gli spumanti, e in questo contesto il Prosecco, nelle tre versioni, DOCG Conegliano Valdobbiadene, DOCG Asolo e Prosecco DOC, conquista ulteriori quote su tutti i mercati, sia in volume sia in valore. Questa buona performance del prodotto va attribuita ai suoi caratteri di distintività, che lo rendono unico e diverso rispetto agli altri spumanti. Il Prosecco in questo momento si trova in diverse posizioni del suo ciclo di vita a seconda dei mercati: nella fase di sviluppo nei mercati sud est asiatico e nel nord Europa, in una fase di avvio della maturità nel Regno Unito, negli USA, in Svizzera e in Belgio e nella piena maturità nei mercati di Germania, Francia e Australia. Vanno quindi intensificate le attività volte a supportare l’immagine del prodotto in termini di differenze, qualificazione e delle basi che lo rendono unico e coerente con le aspettative, tenendo sempre a mente il tema della sostenibilità ambientale”.
Di sostenibilità ambientale parlerà Tomasi, che affronterà il tema in termini concreti, portando esempi di sostenibilità che riguardano la terra, l’aria e l’acqua. “Grazie alla ricerca - commenta Tomasi - stiamo capendo che il suolo ha una ricchezza di microorganismi impensabile, e la viticoltura sostenibile deve cercare in primis di preservarla in quanto responsabile del benessere del vigneto! Con l’uso di impianti efficienti, ad oggi possiamo risparmiare il 40% di acqua rispetto al passato e utilizzando le macchine a recupero possiamo ridurre notevolmente l’inquinamento dell’aria in seguito ai trattamenti”. Il Prosecco è fortemente legato al territorio, e anche di sostenibilità del paesaggio parlerà il dottor Tomasi. “Il paesaggio - commenta l’esperto - non è sostenibile dove la natura è abbandonata a se stessa, bensì dove è ben governata”.
Alla tavola rotonda che seguirà parteciperanno i presidenti dei tre Consorzi interessati: Stefano Zanette (Consorzio Prosecco DOC), Innocente Nardi (Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG) e Armando Serena (Consorzio Vini del Montello e Colli Asolani).

Sempre in Sala Enotrend, dalle 14 gli scenari si allargheranno sull’Europa con la partecipazione di due grandi nomi della viticoltura internazionale: il convegno “Lo scenario della viticoltura europea, tra crisi climatica e nuove esigenze del consumatore” avrà come protagonisti da una parte il professor Attilio Scienza, ordinario di viticoltura all’università di Milano e presidente del Comitato Scientifico di Enotrend, dall’altra Monika Christmann, Presidente di OIV, Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino che riunisce 46 Stati Membri da tutto il mondo.
L’analisi della situazione italiana, secondo Attilio Scienza, descrive tre ordini di problemi: una polarizzazione della viticoltura su 4 Regioni del nord, l’invecchiamento dei vigneti e la mancanza di progetti nazionali per affrontare il cambiamento climatico. “Veneto, Friuli Venezia Giulia,Trentino Alto Adige e Piemonte hanno incrementato il loro potenziale del 10,20%, mentre il centro sud ha perso superficie vitata, Calabria e Lazio in testa, rispettivamente con un -27% e -36%”. Causa principale del successo delle regioni settentrionali? “Soprattutto - afferma Scienza - la capacità di investire sui sui mercati internazionali attraverso la valorizzazione dei grandi marchi, delle loro denominazioni e di alcuni tipi di vitigno, come Pinot Grigio e Prosecco”. Nel sud, invece, “la sfiducia nelle denominazioni, la contrazione nelle coltivazioni di molti vitigni autoctoni e la frammentazione delle iniziative di comunicazione hanno avuto come principale conseguenza l’invecchiamento inarrestabile dei vigneti”. La produzione media dei vigneti centro meridionali è calata in 10 anni del 20-30%. “Il rischio - commenta Scienza - non è solo economico, ma di perdere la cultura e la tradizione viticola di intere Regioni!”. Tre le soluzioni proposte: il miglioramento genetico, un progetto nazionale per lo studio delle cause e dei rimedi al deperimento dei vigneti e, in tempi più brevi, la viticoltura di precisione.
Al convegno interverranno inoltre Riccardo Ricci Curbastro (Presidente di Federdoc) ed Eugenio Sartori (Presidente Vivai Cooperativi Rauscedo).

In Sala Vite (pad. 2) si svolgeranno i primi due workshop organizzati dal main media partner di Rive, L’Informatore Agrario. Il primo appuntamento è alle 10.30 con Antonella Bosso, del centro di ricerca per l’enologia CREA di Asti, che parlerà delle “Ultime acquisizioni in campo enologico”. Dalle 14 alle 15 sarà la volta di Riccardo Castaldi, del gruppo Cevico, che spiegherà “La potatura meccanica, quando conviene”. Primo appuntamento con le degustazioni in Sala Vino (pad.5) alle 11.30: il Consorzio di Tutela dei Vini di Soave guiderà il pubblico nell’assaggio del Cru.

R.I.V.E sarà aperta alla Fiera di Pordenone nelle giornate 12 -13 -14 Dicembre 2017
Orario dalle 9:00 alle 18:00. I padiglioni coinvolti dalla manifestazione sono 5: 1, 2, 3, 4, 5 con ingressi Centrale e Sud. L’accesso alla manifestazione è gratuito e riservato agli operatori del settore con registrazione obbligatoria sia on-line nel sito sia direttamente in fiera agli ingressi. Tutte le informazioni nel sito web: www.exporive.com; blog: www.enotrend.it

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R.I.V.E.: ottimo riscontro di pubblico per l’esordio di R.I.V.E. a Pordenone
Sale convegno affollate e grande interesse da parte del selezionato pubblico di visitatori professionali nel primo giorno della Rassegna di Viticoltura ed Enologia, inaugurata questa mattina nei padiglioni della fiera di Pordenone alla presenza di Sergio Bolzonello, vice presidente della Giunta Regionale del Friuli Venezia Giulia.

“La fiera giusta al posto giusto”: con queste parole Renato Pujatti, presidente di Pordenone Fiere, ha aperto le danze della prima edizione di R.I.V.E. “Così definirei questa rassegna, per noi che rappresentiamo un elemento di cerniera tra Friuli Venezia Giulia e Veneto Orientale. Con l’edizione zero delineiamo il percorso, in futuro faremo in modo di riempire tutti e dieci i padiglioni e negli anni di pausa il marchio RIVE verrà portato al di fuori del territorio per continuare a promuovere tutte le aziende di questa filiera”. Sergio Bolzonello, vicepresidente della Regione FVG, è intervenuto sottolineando il ruolo fondamentale del sistema fieristico nell’economia locale e italiana, grazie al contributo delle fiere specializzate, che rappresentano il futuro di questo comparto: “R.I.V.E., in particolare, è rappresentativa per questo territorio, che ha nella filiera vitivinicola una delle sue eccellenze: il prodotto agricolo, insieme alla metalmeccanica e all’innovazione tecnologica, rendono il FVG unico e R.I.V.E. raccoglie in sè tutte queste anime. Quello che la Regione vuole fare - ha affermato Bolzonello- è supportare la ricerca, non con risorse a pioggia ma con contributi finalizzati ad applicazioni specifiche. Pordenone Fiere ha un forte significato nel sistema economico del FVG, un significato che si va consolidando e che con questa manifestazione avrà ancora maggiore slancio”.
Hanno portato il loro saluto anche Pietro Piccinetti, Amministratore Delegato di Pordenone Fiere e forte sostenitore di questa manifestazione, che ha ricordato il fondamentale ruolo delle fiere nell’internazionalizzazione, Giovanni Pavan - presidente CCIAA Pordenone ed Emanuele Loperfido, assessore al commercio del Comune di Pordenone.

La sostenibilità del Prosecco: per Zanette “Via il glifosato dal disciplinare”
Nel corso del primo appuntamento convegnistico della giornata si è parlato di Prosecco e di sostenibilità: tre massimi esperti sono intervenuti sui diversi aspetti del tema: Diego Tomasi, direttore del CREA - VIT di Conegliano,che ha parlato di sostenibilità ambientale; il professor Vasco Boatto, ricercatore di economia e politica agraria e fine analista degli scenari futuri del mercato vinicolo, che si è soffermato sui mercati internazionali e Antonio Motteran, Senior Manager e consulente di strategia aziendale, che ha affrontato il tema della comunicazione di prodotto sottolineando l’importanza di una comunicazione coerente che rafforzi l’immagine del Prosecco nel mondo.
A margine della tavola rotonda Stefano Zanette, presidente del Consorzio Prosecco DOC, ha assicurato che, negli stretti tempi tecnici necessari per le approvazioni da parte del Comitato Nazionale Vini Dop e Igp del Mipaaf, il glifosato sarà tolto dal disciplinare di produzione del Prosecco DOC: “E’ una scelta di sostenibilità sociale - ha ribadito Zanette - perché siamo convinti che sia importante per una convivenza pacifica con la comunità e per dare una risposta concreta al consumatore”. Concorda sull’importanza della sostenibilità ambientale anche Innocente Nardi, Presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG: “Il Conegliano Valdobbiadene, zona storica di produzione del Prosecco Superiore, è una terra ricca di valore e bellezza da preservare e gestire con cura e attenzione. Siamo orgogliosi del laborioso percorso che abbiamo intrapreso in ambito di sostenibilità ambientale con il Protocollo Viticolo -ha affermato Nardi - Si tratta di un lavoro che è stato amplificato dalla collaborazione di numerosi enti locali, che hanno integrato i contenuti del nostro Protocollo nei loro regolamenti comunali. Segno quest’ultimo di un’efficace sintonia del sistema territoriale locale”.
Zanette ha dimostrato apprezzamento nei confronti della proposta di Motteran per una comunicazione unitaria: “Penso - ha commentato- che sia giunto il momento di comunicare in modo unitario per essere più forti e dimostrarlo al mondo intero”. Molto attento alle specificità locali il presidente Nardi: “Dobbiamo- ha aggiunto - proseguire sulla strada della promozione del Mondo Prosecco mettendo in evidenza le diverse specificità che contraddistinguono le tre Denominazioni”.
“La sostenibilità ambientale, sociale ed economica è fondamentale per il Consorzio Vini Asolo Montello - concorda Armando Serena, Presidente del Consorzio Vini del Montello e Colli Asolani - ed è un obiettivo che condividiamo con gli altri consorzi. Oltre al lavoro che stiamo già attuando per la difesa del termine "Prosecco", la volontà del Consorzio è di dare impulso ad azioni comuni di promozione e comunicazione, per valorizzare i nostri prodotti e il nostro lavoro. Il nostro consorzio, che ha competenza su altre due denominazioni che comprendono vitigni a bacca rossa e bacca bianca, riserva inoltre particolare attenzione alla biodiversità”.

La viticoltura europea: secondo Monika Christmann, presidente OIV, “la crisi climatica si vince con la ricerca in viticoltura”
Nel pomeriggio, sempre in Sala Enotrend dalle 14, alcuni grandi nomi della viticoltura italiana ed internazionale hanno animato il convegno “Lo scenario della viticoltura europea, tra crisi climatica e nuove esigenze del consumatore”: il professor Attilio Scienza, ordinario di viticoltura all’università di Milano e presidente del Comitato Scientifico di Enotrend, Riccardo Ricci Curbastro (Presidente di Federdoc) ed Eugenio Sartori (Presidente Vivai Cooperativi Rauscedo). Ospite d’eccezione Monika Christmann, Presidente di OIV, Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, che riunisce 46 Stati Membri da tutto il mondo.
“Il problema più stringente che si trova ad affrontare OIV - ha spiegato Monika Christmann - e che riguarda i produttori di vino di tutto il mondo, è in questo momento il cambiamento climatico, che sta influenzando in modo drammatico il modo di fare il vino. Le soluzioni non sono semplici: attualmente ci stiamo concentrando sulla vinificazione, ma dobbiamo trovare soluzioni nella viticoltura, e questo richiederà più tempo e maggiori investimenti. Ci stiamo poi occupando dell’etichettatura: si dice che il pubblico desideri sapere tutto quello che c’è nel vino, ma mi preme sottolineare che le sostanze approvate per la produzione di vino sono tutte regolamentate, e che non nascondiamo assolutamente nulla. C’è bisogno di sostegno alla ricerca da parte delle istituzioni e dei governi. In questo senso non ci sta aiutando la campagna anti alcool lanciata dal WHO, che non distingue tra l’abuso di alcool e il consumo responsabile”.

Tutti gli appuntamenti del 13 dicembre, secondo giorno di R.I.V.E.
Meccanizzazione agricola, le ultime frontiere del lievito in enologia e la viticoltura 4.0: il secondo giorno di R.I.V.E. sarà totalmente proiettato nel futuro, con tre convegni specialistici ad alto contenuto di innovazione e tanti altri appuntamenti, tra formazione e degustazioni, rivolti a tutti gli operatori del settore.
Programma intenso quello di domani, 13 dicembre alla fiera di Pordenone: tre convegni, quattro workshop e due degustazioni scandiranno la seconda giornata di R.I.V.E., offrendo ai visitatori nuove prospettive sul mondo della viticoltura e dell’enologia.
Alle 9.15 in Sala Vite (pad.2) prenderà il via il convegno organizzato da Unacma sulla Mother Regulation per le nuove omologazioni stradali. Rodolfo Catarzi (Unacma), Domenico Papaleo e Lorenzo Iuliano (Federunacoma) illustreranno le principali novità introdotte dal Regolamento Comunitario 167/2013, detto Mother Regulation, concentrandosi in particolare sugli aspetti pratici dell’impiego delle macchine.
A partire dalle 9.30 in Sala Enotrend (pad.3) il focus sarà invece sull’enologia: Paolo Peira, presidente di Assoenologi Giovani, modererà “Le frontiere del lievito enologico: incontrare le esigenze dei vinificatori”. Sul tema interverranno esperti internazionali da enti pubblici e privati, che esporranno gli ultimi esiti della ricerca sui lieviti per l’enologia. “Faremo - spiega Peira - il punto della situazione sulle nostre conoscenze a livello genetico sul lievito enologico, sui futuri campi di applicazione e sulle soluzioni ad oggi allo studio per contrastare il cambiamento climatico. Noi come Comitato Scientifico siamo convinti che la genetica sarà l’ultima risorsa possibile per affrontarlo!”. Al tavolo dei relatori Paola Vagnoli e Anne Julien-Ortiz (Lallemand) e Paola Corich (Università di Padova). Seguirà una tavola rotonda con gli enologi Vincenzo Pepe, Nicola Biasi e Maurizio Polo.
Si ritornerà in Sala Enotrend alle 14.30 con un convegno dedicato al vigneto e a tutte le novità varietali e gestionali, con un occhio di riguardo all’agricoltura di precisione. Il titolo della sessione, moderata da Riccardo Velasco del CREA, è “Viticoltura 4.0: viti, tecnologie, macchine e modelli per la coltivazione del futuro”.
L’innovazione, secondo il direttore di CREA, è fondamentale per la viticoltura del terzo millennio. “Pensare ad una viticoltura uguale a quella che è sempre stata - sostiene Velasco - è impensabile: oggi come oggi la sensibilità verso una sostenibilità a 360 gradi è fondamentale, perché senza reddito non c’è rispetto della coltivazione, senza rispetto per la coltivazione non c’è rispetto per l’ambiente e senza rispetto per l’ambiente non ci sono i requisiti per un’adeguata vivibilità e convivenza tra chi produce e chi consuma, soprattutto quando i terreni coltivati sono vicinissimi alle case. L’obiettivo della sostenibilità può essere raggiunto abbinando tecnologie di precisione e vitigni resistenti, in modo da ottenere un vigneto che necessiti di un intervento antropico molto limitato, con notevole risparmio di energie e di denaro da una parte, maggior rispetto per l’ambiente dall’altra”.
Tanti gli specialisti che si susseguiranno al microfono: il professor Reinhard Tofper (direttore dell’Institute for Grapevine Breeding al Julius Kühn Institut di Geilweilerhof), Marco Stefanini (FEM, Fondazione Edmund Mach), professor Lucio Brancadoro (DiSAA Milano), professor Michele Morgante (direttore IGA Udine), professor Stefano Cesco (Libera Università di Bolzano), professor Paolo Balsari (Università di Torino).

Tre gli appuntamenti in Sala Vino (pad.5): il primo alle 11, con il workshop curato da Amorim Cork “I difetti sensoriali del vino”, con degustazione; il secondo alle 14.30: il dottor Maurizio Polo di Pololab parlerà di “Fermentazione maloalcolica: nuove prospettive di qualità”.Alle 16.30, infine, si svolgerà una degustazione di vitigni resistenti a cura di Vivai Cooperativi Rauscedo.

In Sala Vite (pad.2) sono in programma due appuntamenti tecnici a cura de L’Informatore Agrario. Dalle 14 alle 15 Giovanni Pascarella di Extenda Vitis parlerà di “Gelate, come gestire la vite per limitare i danni”, mentre dalle 15 alle 16 il professor Vasco Boatto dell’Università di Padova spiegherà “Come ottimizzare i costi del vigneto”.

R.I.V.E sarà aperta alla Fiera di Pordenone ancora mercoledì 13 e giovedì 14 Dicembre 2017. Orario dalle 9:00 alle 18:00. I padiglioni coinvolti dalla manifestazione sono 5: 1, 2, 3, 4, 5 con ingressi Centrale e Sud. L’accesso alla manifestazione è gratuito e riservato agli operatori del settore con registrazione obbligatoria sia on-line nel sito sia direttamente in fiera agli ingressi. www.exporive.com

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Nel secondo giorno di RIVE disegnati gli scenari del futuro dell’enologia e della viticoltura

L’offerta formativa proposta dal Comitato Scientifico di R.I.V.E. e dai partner della manifestazione ha dimostrato in questa seconda giornata di fiera tutto il suo potenziale: un folto pubblico ha seguito i convegni e gli workshop proposti nelle tre sale allestite all’interno dei padiglioni 2,3 e 5. Ha aperto la giornata UNACMA, in Sala Vite, con un convegno sulla “Mother Regulation” dedicato alle nuove omologazioni stradali nel settore della meccanizzazione agricola. In contemporanea in sala Enotrend Paolo Peira, presidente di Assoenologi giovani, ha condotto “Le nuove frontiere del lievito enologico: incontrare le esigenze dei vinificatori”, durante il quale ricercatori ed enologi si sono confrontati sul punto di contatto tra le esigenze del mercato e dei consumatori e gli ultimi risultati della ricerca applicata. Tra i relatori, Viviana Corich, professore associato dell’Università di Padova e coordinatrice del gruppo di ricerca di microbiologia enologica del CIRVE.  “Per la prima volta siamo riusciti in laboratorio - ha spiegato Corich - ad isolare dei lieviti che potrebbero essere utilizzati sia in vigneto sia in cantina. Si tratta di lieviti che non rientrano nel gruppo dei saccaromiceti, e che potrebbero fungere nel vigneto da agenti di biocontrollo, in cantina aumentando il glicerolo e riducendo il grado alcolico, garantendo una maggiore sostenibilità”.
Il pomeriggio è stato interamente dedicato, in Sala Enotrend, alla viticoltura 4.0. Riccardo Velasco, Direttore del CREA di Conegliano, ha coordinato esperti di livello internazionale, tra cui il direttore dell’Institute for Grapevine Breeding al Julius Kühn Institut di Geilweilerhof , il prof. Reinhard Toepfer,  Marco Stefanini (FEM, Fondazione Edmund Mach), il prof. Lucio Brancadoro (DiSAA Milano), il prof. Michele Morgante (direttore IGA Udine), il prof. Stefano Cesco (Libera Università di Bolzano), il prof. Paolo Balsari (Università di Torino). Al centro dell’attenzione il rapporto tra ricerca e vigneto nel prossimo futuro e, in particolare, la viticoltura di precisione e la tecnica del genome editing, che consente di modificare le varietà già esistenti senza intaccarne l’identità genetica, ma migliorandone la resistenza alle malattie.  “La viticoltura - ha spiegato Morgante - deve far uso di nuove tecnologie derivate dalla ricerca genetica per continuare a usare le varietà tradizionali e diventare più sostenibile dal punto di vista ambientale, ma anche economico e sociale. Perché l’innovazione passi dai laboratori alla cantina ci deve essere una certezza normativa: è necessario che l’Unione Europea regolamenti questo settore!” .
Hanno riscosso grande successo gli workshop organizzati in Sala Vite da L’Informatore Agrario, che hanno trattato i temi della limitazione dei danni delle gelate sui vigneti, a cura di Giovanni Pascarella e dell’ottimizzazione dei costi di gestione del vigneto, curato dal prof. Vasco Boatto. Pienone anche in sala Vino, dove in mattinata il dott. Stefano Zaninotto, rappresentante italiano del Ce Liege  (Confederazione Europea del Sughero) ha condotto una degustazione guidata sui difetti sensoriali del vino, mentre nel pomeriggio il pubblico ha potuto ascoltare il dott. Maurizio Polo presentare le nuove prospettive di qualità offerte dalla fermentazione maloalcolica. Ha chiuso la serie odierna delle degustazioni di Rive l’assaggio curato dai Vivai Cooperativi Rauscedo di vitigni resistenti. Qui alcune foto della giornata: https://we.tl/5iuNv76rcu

Tutti gli appuntamenti dell’ultimo giorno di R.I.V.E: 14 dicembre
L’ultimo giorno della Rassegna Internazionale di Viticoltura ed Enologia sarà dedicato alle eccellenze e alle prospettive delle nuove promesse della vitivinicoltura nel territorio del nordest italiano: si parlerà della DOC del Pinot Grigio (30 milioni di bottiglie della prima vendemmia già richieste dagli USA!) e del futuro della Ribolla Gialla. Quattro università del nordest firmeranno in questo contesto un protocollo d’intesa. Completeranno il programma due interessanti workshop e una degustazione. Chiuderà i lavori l’assessore regionale alle Risorse Agricole e Forestali Cristiano Shaurli.

Il primo appuntamento del 14 dicembre a R.I.V.E. è per le 9.30 in Sala Enotrend (pad.3), dove Angelo Peretti, giornalista della rivista online The Italian Gourmet, modererà i lavori di “Pinot Grigio: l’unione fa la forza. Percorsi di successo per la nuova DOC”. Sul tema interverranno Albino Armani (Presidente del Consorzio di Tutela Doc delle Venezie), il professor Eugenio Pomarici (Università di Padova), il professor Roberto Zironi (Università di Udine) e Franco Passador (VI.VO. Cantine).
“Dopo aver vinto - commenta Albino Armani, presidente del nuovo Consorzio Doc Delle Venezie- la sfida di riunire i viticoltori e le imprese di un territorio molto vasto, il Triveneto, sotto un’unica denominazione, la doc delle Venezie, a tutela di uno dei nostri vini più importanti, il Pinot Grigio, oggi, conclusa la prima vendemmia, abbiamo iniziato il confronto con i mercati internazionali. I segnali che stiamo raccogliendo sono molto positivi. La degustazione dei primi Pinot grigio doc delle Venezie vendemmia 2017 ha riscosso apprezzamenti sia nel pubblico, alla manifestazione Vivite di Milano, che tra gli operatori, con due premi conquistati alla International Bulk Wine Competition di Amsterdam. E, dagli USA, la prenotazione di oltre 30 milioni di bottiglie di doc delle Venezie dimostra che il messaggio di certificazione dell’origine lanciato con la nuova denominazione ha convinto gli operatori. Sono fatti importanti: siamo sulla strada giusta”.

Sempre in Sala Enotrend, dalle 14, Walter Filipputti introdurrà un dibattito sui legami tra il futuro del Friuli Venezia Giulia in rapporto al futuro della Ribolla Gialla, con interventi del professor Attilio Scienza (Università di Milano), professor Carlo Petrussi, professor Sandro Sillani (Università di Udine) e Denis Pantini (Nomisma Wine Monitor). Seguirà un confronto aperto tra Fulvio Lovisa (Presidente Cantina Sociale Rauscedo), Pietro Biscontin (Presidente Consorzio DOC-FVG), Robert Princic (Presidente Consorzio Collio-Carso), Marko Primosic (Presidente Associazione produttori Ribolla Gialla) e l’onorevole Manlio Collavini (Eugenio Collavini Viticoltori). Chiuderà i lavori l’assessore regionale alle Risorse Agricole e Forestali, Cristiano Shaurli.
Dalle 14.30, presso la Sala Zuliani del Centro Servizi, si svolgerà il convegno “Banche del vino: le BCC per l’innovazione e lo sviluppo della filiera vitivinicola” organizzato da BCC Pordenonese.
Due gli appuntamenti programmati in Sala Vino (pad.5): dalle 9.30 alle 12.30 Daniele Stangherlin di Amorim Cork guiderà un seminario di marketing del packaging, cui sarà abbinata una dimostrazione di neuromarketing a cura del professor Vincenzo Russo (Behaviour & Brain Lab, IULM).
Dalle 12.30 alle 17.30 sarà la volta di Assoenologi Friuli Venezia Giulia, che, a conclusione del convegno svoltosi in mattinata in sala Enotrend, condurrà una degustazione di Pinot Grigio dal mondo
In Sala Vite (pad.2) si terranno invece gli ultimi due workshop organizzati da L’Informatore Agrario: dalle 10.30, con il professor Raffaele Testolin dell’Università di Udine si parlerà di “Criticità e potenzialità dei vitigni resistenti”; dalle 14 Giorgio Malossini e Luca Benvenuto (ERSA) affronteranno le possibili soluzioni per una problematica che inizia a minacciare l’integrità dei vigneti: la cimice asiatica.
L’ultima giornata sarà teatro di uno momento fondamentale per il futuro della ricerca italiana in viticoltura: alle 11, in sala Enotrend, sarà infatti firmato un protocollo di intesa tra le principali Università e gli Enti di Ricerca del Triveneto (Udine, Padova, Verona, Libera Università di Bolzano, Fondazione Mach, Crea) denominato Viticoltura 4.0, che avrà come oggetto il rinnovo della piattaforma varietale e il miglioramento delle tecniche di coltivazione della vite grazie alle innovative risorse del genome editing e della cisgenetica.

Ultimo giorno domani 14 dicembre, per R.I.V.E alla Fiera di Pordenone.
Orario dalle 9:00 alle 18:00. I padiglioni coinvolti dalla manifestazione sono 5: 1, 2, 3, 4, 5 con ingressi Centrale e Sud. L’accesso alla manifestazione è gratuito e riservato agli operatori del settore con registrazione obbligatoria sia on-line nel sito sia direttamente in fiera agli ingressi. Tutte le informazioni nel sito web: www.exporive.com; blog: www.enotrend.it

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13/12/2017, 20:07
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R.I.V.E. rilancia e si sposta negli anni pari
L’edizione “zero” di Rive guadagna un ottimo riscontro da parte degli espositori e spinge Pordenone Fiere a spostare l’asticella verso l’alto, puntando in modo convinto all’internazionalizzazione: Rive rimarrà biennale ma negli anni pari, con la prossima edizione fissata per il 27-28-29 novembre 2018.

Il debutto di R.I.V.E. ha registrato il consenso degli espositori, che hanno giudicato molto alta la qualità dei contatti avuti nei tre giorni di fiera. Cinque padiglioni espositivi su 17 mila metri quadrati coperti, 120 espositori con circa 200 marchi rappresentati, tre sale convegni e 20 eventi: ecco alcune delle cifre che descrivono un esordio più che positivo, che proietta la manifestazione direttamente alla prossima edizione.
Soddisfatto il presidente di Pordenone Fiere, Renato Pujatti, che ha confermato l’impegno dell’ente a trasformare questo appuntamento in un evento internazionale. “La nostra volontà - commenta - è quella di rilanciare e spingere il target di Rive più in alto, verso l’internazionalizzazione. Per questo motivo abbiamo deciso di mantenere la biennalità, spostandola però negli anni pari, in modo da non sovrapporci con SITEVI, la fiera di filiera di Montpellier, in Francia, programmata negli anni dispari. Sono dunque lieto di annunciare che la prossima edizione sarà nel 2018”. Francesco Terrin, coordinatore dell’area commerciale e marketing di Pordenone Fiere, ha dichiarato “Questi tre giorni sono stati positivi: gli espositori hanno dato degli ottimi feedback sulla qualità del contatto. Abbiamo voluto fortemente un evento come questo - continua Terrin- che in qualche modo recuperasse l’esperienza francese in questo campo, perchè in Italia non c’è un evento specifico di filiera. Abbiamo raccolto le indicazioni dei nostri espositori, e ne faremo tesoro per rendere R.I.V.E. un punto di riferimento internazionale per la filiera. L’appuntamento è per il 27-28-29 novembre del 2018” .
Un convinto plauso a R.I.V.E. è arrivato dall’assessore alle risorse agricole e forestali del Friuli Venezia Giulia, Cristiano Shaurli, che ha commentato: “Le iniziative fieristiche sono quasi sempre importanti per il sistema regionale, ma devo dire che R.I.V.E. è proprio ciò che mancava. Perché è davvero ora che si valorizzi e capisca quanto è importante la filiera lunga della viticoltura nella nostra Regione; dalle barbatelle ai distillati, passando per tecnologie di cantina e vino siamo un'assoluta eccellenza europea ed internazionale. Certo per la qualità dei prodotti, spesso più conosciuti, ma anche per un indotto, per i nostri Istituti Agrari e Università, per una capacità tecnica e di ricerca e innovazione che ha pochi eguali nel mondo. R.I.V.E. mette al centro tutto questo, con l'esposizione ma anche con momenti di confronto di altissimo livello e giustamente rivendica questa nostra grande ricchezza che dovrebbe essere sempre anche un nostro grande orgoglio".

A R.I.V.E. la firma di un accordo di ricerca senza precedenti nel settore e, in anteprima, i dati di Wine Monitor sull’export italiano 2017 e sul posizionamento della Ribolla Gialla
Nell’ultima giornata di R.I.V.E. sono stati due i momenti salienti che hanno avuto luogo in Sala Enotrend: da una parte la firma di uno storico accordo tra le università e gli istituti di ricerca del Triveneto, dall’altra la presentazione in anteprima, nel corso del convegno “Da FVG a FRG. Il futuro del FVG passa dal futuro della ribolla gialla” dei dati sull’export italiano e di un report specificamente tarato sulla Ribolla Gialla, il tutto da elaborazioni di Nomisma Wine Monitor.
“Il 2017 - spiega Denis Pantini, responsabile di Wine Monitor per Nomisma - si chiuderà con una ripresa dei consumi interni e una crescita dell’export intorno al 6%, che ci avvicinerà ai 6 miliardi, pur senza superarli. A settembre 2017 il consumo di vino in GDO è cresciuto del 3% a valore e dell’1,2% in volume: questo riflette concretamente la ripresa economica che sta interessando il nostro Paese”.
Continua la flessione dei consumi in Italia, con alcuni prodotti in netta controtendenza, tra cui gli spumanti, con il Prosecco in testa, e in generale vini bianchi, tra cui l’emergente promessa della Ribolla Gialla, che nel 2016 ha registrato una crescita del 31% nelle vendite nella GDO, risultando la prima denominazione in Italia, e il trend di crescita continua serrato anche nel 2017.  Proprio su questo vitigno e sul vino che se ne produce Wine Monitor ha presentato in anteprima a Rive uno studio mirato a capire il posizionamento del prodotto sul mercato italiano, analizzandolo sia dal lato del consumatore, sia da quello del ristoratore. I risultati sono a dir poco lusinghieri nei confronti della Ribolla Gialla: “Il tasso di penetrazione che abbiamo misurato - spiega Pantini - è del 32%, quindi molto alto in rapporto al numero di bottiglie prodotte. é stato estremamente interessante notare come la Ribolla Gialla risulti essere il vino preferito da millennials (18-35) e generazione X (35-55), ossia le fasce che sosterranno il consumo di vino nei prossimi anni”.
L’accordo firmato oggi a R.I.V.E ha coinvolto 7 tra università ed enti di ricerca sulla vite e sul vino del Triveneto, che hanno dichiarato il loro comune impegno verso lo sviluppo di un progetto di ricerca dal titolo “Viticoltura 4.0”. I firmatari sono le Università degli studi di Padova, Verona e Udine, la Libera Università di Bolzano, l’IGA di Udine, la FEM di San Michele all’Adige e il CREA di Conegliano. La ricerca verterà sui temi del rinnovo della piattaforma varietale e del miglioramento delle tecniche di coltivazione della vite, con l’obiettivo primario di ridurre l’impatto ambientale. L’accordo è preliminare ad una raccolta di fondi che vedrà tutti gli stakeholder, pubblici e privati, coinvolti nel finanziamento di un piano di lavoro di durata quinquennale.

Le prospettive della nuova DOC Delle Venezie sul Pinot Grigio, le banche del vino e gli altri eventi
Nel corso della mattinata del 14 dicembre Sala Enotrend ha ospitato il convegno “Pinot Grigio: l’unione fa la forza. Percorsi di successo per la nuova DOC”: nell’anno della prima vendemmia della DOC Delle Venezie, esperti, operatori di settore, produttori si sono confrontati sulle prospettive di una delle DOC più grandi d’Europa, che ha tutte le carte in regola per giocare un ruolo decisivo nella promozione del prodotto enologico made in Italy. La conferma del potenziale economico del Pinot Grigio è arrivata anche dall’autorevole voce del professor Eugenio Pomarici, professore associato Dipartimento di Territorio e Sistemi Agro-Forestali (Università di Padova), che ha spiegato “si tratta di una produzione che ha massa critica, è supportata da una comunità di produttori estremamente esperti e dà vita ad un prodotto che continua ad avere fortuna sul mercato. Tutti questi fattori, uniti al nuovo assetto della filiera, più strutturato grazie alla DOC e al Consorzio, fanno sì che il Pinot Grigio possa sviluppare un vantaggio competitivo crescente, aumentando il valore generato sia per i produttori sia per l’intero territorio del Triveneto”. Nel corso del convegno Albino Armani, presidente del Consorzio di Tutela della  DOC Delle Venezie, ha parlato di un aumento esponenziale delle richieste di certificazione da parte dei produttori, segno di una fiducia e di un’attesa forte del mondo produttivo nei confronti della denominazione. “Ad appena due mesi dalla vendemmia - ha commentato - abbiamo già ricevuto richieste per la certificazione di 150mila ettari di Pinot grigio Delle Venezie. Un’ulteriore conferma che siamo sulla strada giusta e che i mercati internazionali stanno guardando con grande interesse alla nostra denominazione”.
Gli eventi organizzati da L’Informatore Agrario hanno incontrato l’interesse del pubblico anche durante quest’ultima giornata, facendo registrare il pienone in Sala Vite sia nell’analisi di criticità e potenzialità delle varietà resistenti curata dal prof. Raffaele Testolin, sia nell’incontro pomeridiano dedicato alla cimice asiatica, con Giorgio Malossini e Luca Benvenuto di ERSA.
Grande interesse anche per il workshop sul marketing del packaging, tenuto in Sala Vino dal dottor Daniele Stangherlin di Amorim Cork, e l’abbinata dimostrazione di neuromarketing del prof. Vincenzo Russo dello IULM.
In Sala Zuliani, al centro congressi di Pordenone Fiere, si è tenuto nel pomeriggio il convegno organizzato da BCC, Banca di Credito Cooperativo Pordenonese, dal titolo “Banche del vino: BCC per l’innovazione e lo sviluppo della filiera vitivinicola”.

Delegazioni da Croazia e Ungheria in visita a R.I.V.E.
Si è conclusa con successo la visita a R.I.V.E. della delegazione croata e ungherese composta da 12 operatori del comparto vitivinicolo e coordinata da ConCentro –Azienda Speciale della Camera di Commercio di Pordenone, in qualità di partner della rete europea Enterprise Europe Network. Gli operatori esteri, selezionati dalla Camera di Commercio di Pola e dalla Camera di Commercio ungherese, oltre ad aver partecipato ad un intenso programma di workshop settoriali e degustazioni, hanno incontrato diversi espositori della rassegna e con alcuni di essi sono state poste le basi per future collaborazioni commerciali. Particolarmente apprezzata la visita a VCR Vivai Cooperativi Rauscedo, una realtà di eccellenza del nostro territorio, durante la quale è stata presentata la preparazione delle barbatelle esportate a livello mondiale e la continua ricerca di nuove varietà e cloni attraverso una degustazione guidata di vini ottenuti da microvinificazioni realizzate annualmente nella Cantina Sperimentale. Il delegato ungherese, professor Tibor Gonda dell’Università di Pecs e membro dell’associazione Pécs-Mecsek Wine Route, si è dichiarato molto soddisfatto della qualità dei contatti avuti in fiera ma soprattutto colpito dalla realtà vitivinicola del Friuli Venezia Giulia sia per quanto riguarda la spinta innovativa delle tecnologie di questo comparto, sia per quanto riguarda la produzione di vini di eccellenza grazie alle caratteristiche pedoclimatiche del territorio.

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14/12/2017, 17:57
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