27/07/2012, 9:13
SICILIA, SUL BANCO DEGLI IMPUTATI L'AGLIO ROSSO DI NUBIA: UN PROCESSO "SEMISERIO" PER SALVAGUARDARE E TRAMANDARE UN PRODOTTO DELLA TRADIZIONE
Si terrà domenica 29 Luglio alle ore 10 quello che si prospetta come un lungo dibattimento. Sul banco degli imputati sale l’Aglio rosso di Nubia, la perla di Trapani che cresce a ridosso del mare e presidio Slow Food. E, infatti, il Museo del Sale di Nubia si trasformerà per un giorno in un tribunale speciale per processare proprio l'Aglio rosso. L’iniziativa è proposta dall’Accademia Italiana della cucina delegazione di Trapani. Ci sarà la Corte con i giudici a latere, ma ci saranno anche il Pubblico Ministero, il collegio di difesa e il cancelliere, i consulenti tecnici per il P.M. e quelli per la difesa. Il mondo accademico, della Giustizia, del Giornalismo e della Medicina e della Zootecnia, si riunirà per mettere al vaglio pregi e difetti di questo prodotto d’eccellenza made in Sicily.
“Si tratta di un processo semiserio. Lo facciamo per farlo conoscere, per salvaguardarlo e tramandarlo ai posteri. Ha proprietà uniche, oltre quelle afrodisiache più note. Un vanto di tutto il territorio, colonna della cultura gastronomica del luogo”, spiega Ignazio Aversa, organizzatore e coordinatore della delegazione.
Un prodotto talmente speciale perché cresce nutrito dal sale, che si vuole tutelare nella sua espressione più canonica e apprezzata, nella ricetta aglio, olio e peperoncino. E infatti, proprio questa verrà depositata presso la Camera di Commercio. “Nessuno potrà rivendicarla. E’ una nostra ricetta, fa parte della nostra storia. Verrà depositata perché ne rimanga traccia”, dichiara Aversa.
Davanti al giudice e alla giuria verranno portate le prove della difesa cucinate dallo chef Giuseppe Giuffrè, nominato Gran Priore dell’Associazione “A Pasta cu l’agghia a trapanise”. Così la Giuria, prima di ritirarsi per deliberare, dovrà valutare al piatto: bruschette, busiati e jolanda con l’agghia a trapanise accompagnate da patate fritte e salsiccia in punta di coltello.
Ecco i capi d’accusa:
Attentato alla linea e alla salute per avere, rendendo sapidi e più appetibili gli alimenti, arrecato grave nocumento all’armonia fisica e alla salute degli umani;
Atti di libidine culinaria continuata per avere, in concorso con altri elementi di perversione (quali spaghetti, pane, bruschette, pomodoro, patatine, olio d’oliva e altro), provocato o comunque eccitato la libidine gastronomica delle persone;
Concorso in commercio di prodotti alimentari pericolosi per la salute (artt. 110, 444 c.p.) per avere agevolato e favorito la diffusione e il commercio di sostanze destinate all’alimentazione umana pregiudizievoli per la salute pubblica;
Attentato all’unità delle coppie per avere, provocando rilevanti alitosi, gravemente compromesso le loro manifestazioni di affettività;
Strage (art. 422 c.p.) per avere determinato innumerevoli ecatombi di vermi solitari (taenia solium);
Genocidio (legge 9/10/1967 n. 962) per avere cagionato o comunque concorso a cagionare l’estinzione dei vampiri nella Valachia rumena;
Concorso esterno in criminalità organizzata (artt.110 – 416 bis c.p.) per avere, con le condotte sopra elencate e altre ancora parimenti turpi e deplorevoli, destabilizzato l’ordinato svolgimento delle relazioni sociali.
Fonte: Cronache di Gusto