Mostra Nazionale del Bovino di Razza Romagnola,
un convegno dedicato alla sua salvaguardia
Dal 15 al 17 aprile 2016 Riolo Terme (RA) ospiterà per la prima volta la
rassegna dedicata a una delle eccellenze zootecniche dell’Emilia Romagna.
Il convegno in programma, grazie alla partecipazione degli esperti più
illustri, farà il punto sul miglioramento genetico della razza e sul contrasto
alle malattie a salvaguardia della biodiversità
Granarolo Emilia, 2 aprile 2016 - “Sanità, biodiversità e miglioramento
genetico nei bovini di razza Romagnola”.
E’ questo il titolo del convegno che si terrà venerdì 15 aprile 2016, alle ore
20.30, presso la Sala San Giovanni (ex Chiesa) in via Verdi 5 a Riolo Terme
(RA), nell’ambìto della 25ma Mostra Nazionale del Bovino di Razza
Romagnola organizzata dall’Associazione regionale allevatori dell’Emilia
Romagna (Araer) in collaborazione con Anabic (Associazione nazionale
allevatori bovini italiani carne), e che la cittadina termale romagnola ospiterà
per la prima volta presso gli spazi del Parco Fluviale.
Il titolo del convegno offre già l’immagine dei temi che nel corso della serata
verranno affrontati dai relatori che vi prenderanno parte e che saranno
introdotti e coordinati nei loro interventi dal direttore di Araer, Claudio Bovo.
Si tratta della dottoressa Roberta Guarcini, direttore di Anabic; del dottor
Giovanni Filippini, direttore sanitario dell’Istituto zooprofilattico sperimentale
di Umbria-Marche; di Andrea Quaglia, responsabile del Libro Genealogico
Anabic; della dottoressa Fiorella Sbarra, responsabile delle valutazioni
genetiche dell’Anabic e del dottor Valtiero Mazzotti, direttore generale
dell’assessorato regionale all’Agricoltura dell’Emilia Romagna cui spetterà il
compito di trarre le conclusioni della serata.
“L’importanza delle tematiche sanitarie – afferma la dottoressa Guarcini – è
stata finalmente posta al centro delle azioni europee per la salvaguardia delle
razze autoctone, come la Romagnola, al centro di un progetto di recupero che
non può prescindere, oltre che dall’aspetto sanitario, da quello del
miglioramento genetico. Nel corso del convegno presenteremo i risultati del
primo anno di attività legato al Piano di gestione delle 5 razze italiane da carne
iscritte al Libro genealogico: Romagnola, Marchigiana, Chianina, Maremmana e
Podolica, finalizzato al risanamento dal virus responsabile della rinotracheite
infettiva del bovino, conosciuta anche come Ibr, senza tralasciare e tantomeno
sottovalutare un’altra patologia molto insidiosa: la paratubercolosi.
SEDE: Via Roma,89/2 – Loc Viadagola 40057 Granarolo dell’ Emilia (BO) Tel 051/760600 – Fax 051/760484 e-mail
info@araer.it web
www.araer.it C.F 80079150373 P.Iva 02800631208
LABORATORIO REGIONALE ANALISI LATTE E ALIMENTI ZOOTECNICI: Via Casorati, 5 42010 Mancasale (RE) Tel e Fax 0522/271266 e-mail
laboratorio@araer.it Associazione Regionale Allevatori
dell’ Emilia Romagna
Riconoscimento Persona Giuridica D.P.G.R. Emilia Romagna n. 566 del 19/06/1984
Registro Persone Giuridiche Tribunale di Bologna Pag.n. 96 – Volume II n. 167
Relativamente al miglioramento genetico – prosegue la direttrice di Anabic –
verranno illustrati i dati legati all’evoluzione e all’andamento della popolazione
dei bovini di razza Romagnola e, tra gli altri, i nuovi indici genetici”.
Contrariamente a quanto avvenuto negli ultimi 10 anni, finalmente nel 2015 si è
assistito a un aumento dei capi di razza Romagnola allevati, passati da 9.882
unità registrate nel 2014 a 10.687 (+8,15%). In crescita anche il numero di
allevamenti (+2,8%) passati da 321 a 330. “Sono senza dubbio segnali
incoraggianti – riflette Roberta Guarcini – ma la sola attività delle associazioni
non basta a garantirne la sopravvivenza, anche perché questi allevamenti sono
realtà di piccole dimensioni, con una consistenza media di soggetti allevati non
superiore ai 20 capi. Per quello che ci compete forniamo tutti gli elementi per
rendere efficiente l’azienda, ma non vi è alcun dubbio che servono politiche sia
in ambìto locale che nazionale capaci di favorire anche quel ricambio
generazionale indispensabile per la sopravvivenza delle aziende. Nel 2009 si
svolse un congresso internazionale sulle razze Podoliche a cui parteciparono
moltissimi Paesi. Ebbene, emerse che l’unica nazione ad annoverare ancora
queste razze sul suo territorio era l’Italia, in tutti gli altri Stati erano pressochè
scomparse. E’ evidente allora – conclude Guarcini – che un patrimonio
zootecnico tanto prezioso vada conservato e preservato dal rischio di una
possibile estinzione”.