Macfrut 2023, si prospetta un’edizione da record +25% aree espositive, +50% imprese estere
Cesena (28 Febbraio 2023) – A due mesi dall’evento fieristico si prospetta un Macfrut da record. Due dati fotografano l’edizione numero 40 in programma il 3-5 maggio al Rimini Expo Centre: +25% delle aree espositive e +50% delle imprese internazionali, rispetto alla edizione dello scorso anno.
Il motivo del successo sta nel format che ne fa un unicum nel panorama fieristico internazionale, dal momento che rappresenta l’intera filiera e alla parte espositiva di business, affianca eventi specialistici e aree dinamiche dedicate all’innovazione.
Più nel dettaglio, l’incremento degli spazi fieristici, con un +25%, proietta l’evento a superare l’edizione 2019, quella della pre-pandemia, tanto che per la prima volta Macfrut si allarga ai padiglioni dell’area Ovest della Fiera di Rimini. L’ampliamento è dovuto all’incremento degli espositori, nonché alla crescita delle aree tematiche a partire dal pre raccolta che avrà due interi padiglioni sulle ultime novità in fatto di Vivaismo, Blueberry, Acquacampus, a cui si aggiungono i saloni tematici dedicati a Spezie ed Erbe Officinali, e Biosolutions.
Il secondo asset di incremento è l’imponente crescita internazionale (+50%), con alcune aree estere in notevole espansione: il Sudamerica al quale sarà dedicato il focus dell’edizione 2023 della fiera; il Nord Africa con una imponente presenza dell’Egitto; Africa Subsahariana; Medio Oriente. Da registrare inoltre, dopo alcuni anni di assenza, il ritorno della Cina con una trentina di espositori. In questo percorso fondamentale è stato il ruolo di Ice-Agenzia e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), insieme a numerosi enti e istituzioni, che hanno consentito la realizzazione di 20 presentazioni internazionali in presenza nei tre Continenti.
“Si respira un’area di grande ottimismo per una 40esima edizione che si prospetta sotto il segno delle più rosee previsioni - spiega Renzo Piraccini, Presidente di Macfrut – Il motivo del successo sta nel format che fa di Macfrut una fiera diversa dalle altre: al business affianca conoscenza e networking. Questa è una strategia che sta riscontrando un grandissimo interesse soprattutto da parte delle aziende di medie dimensioni, che nei tre giorni di fiera, oltre ad incontrare clienti e fornitori, vogliono rendersi conto delle innovazioni nei vari segmenti della filiera”.
Il Ministro Francesco Lollobrigida per l’inaugurazione della quarantesima edizione di Macfrut, un evento di riferimento per il settore ortofrutticolo a livello internazionale
"Macfrut è un evento straordinario che compie 40 anni: sono una bella data che fa scavallare nella vita e si passa a una seconda fase. Quarant'anni di successo. Un evento in costante crescita con questa edizione che si prospetta riuscitissima, vede la partecipazione di tanti imprenditori italiani e di tanti imprenditori stranieri che vengono a vendere e poi, mi dicono, comprano più di quello che vendono. Qui abbiamo di fronte un sistema virtuoso specie con i Paesi in via di sviluppo che vengono promuovere le loro produzioni e a comprare le nostre tecnologie. E questo dimostra che la filiera italiana è, da una parte, una filiera competitiva e di qualità ma è anche una filiera capace di organizzare un sistema che permette ad altri di crescere”.
"Rispetto al consumo interno in calo stiamo lavorando molto sull'export, perché c'è grande fame di prodotti italiani: dovunque andiamo troviamo mercato, come conferma la missione a Londra, che ha avuto un grande successo: si aprono nuove fette di mercato. Questa ricchezza va redistribuita, ma dobbiamo evitare due strade, quella dell'indebitamento e della vendita degli asset strategici. Resta una sola scelta, quella di investire sull'impresa".
"Dobbiamo aumentare i consumi attraverso la crescita economica e la valorizzazione della qualità, il vero elemento cardine della nostra economia. Il campo di gioco è delimitato da questa parola, che significa benessere, piacere, così noi vinciamo sempre. Per questo dobbiamo alimentare questo modello contrastando la standardizzazione del cibo, in qualunque forma sintetica, che porterebbe ad una distanza siderale da un livello di connessione tra uomo, terra e cibo".