Leguminaria, il valore dei piatti "poveri" della cucina marchigiana 11ª EDIZIONE
Ceci, fagioli, lenticchie, roveja. In realtà si tratta di piatti sostanziosi, dagli indiscutibili benefici nutritivi. In passato si preparavano in abbondanza: quello che rimaneva si mangiava la mattina successiva, prima di andare a lavorare nei campi. Come altri piatti, anche questi venivano cotti nelle pigne di coccio, dal momento che il camino e il fuoco a legna erano l’unica fonte di calore.
Il cibo così preparato aveva un sapore eccezionale: cuoceva lentamente e gli aromi non evaporavano. Ancora oggi Leguminaria propone i suoi piatti serviti nelle ciotole di terracotta realizzate dai Maestri Vasai di Appignano, che i commensali portano a casa con sé, insieme al bicchiere, a fine pasto.
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