26 maggio 2017
Hotel Garda - Montichiari (BS)
www.giornatadellasuinicoltura.itOre 9.30
Biosicurezza e management,
la grande sfida della suinicoltura moderna
Bologna, 23 maggio 2017 – Biosicurezza interna ed esterna all’allevamento. Vaccinazioni, Management. Benessere animale. Riduzione del farmaco.
Il futuro della suinicoltura non potrà più prescindere da questi aspetti.
E quello che oggi costituisce un percorso di miglioramento costante dovrà diventare la routine.
La partita è di quelle importanti ed è necessario che i protagonisti, gli allevatori, possano contare su momenti specifici di formazione e confronto.
Uno di questi sarà la Giornata della Suinicoltura che si svolgerà venerdì prossimo, 26 maggio, presso l’Hotel Garda di Montichiari (BS), a partire dalle ore 9.30 puntuali, che ha per titolo “Biosicurezza e salute animale. Le nuove frontiere della prevenzione in suinicoltura”.
Un appuntamento organizzato dalla società bolognese Expo Consulting srl, da sempre impegnata a gestire e sviluppare format convegnistici innovativi offrendo servizi per fiere, eventi e internazionalizzazione delle imprese.
A Montichiari si ritroverà il gotha degli esperti, nazionali ed esteri, che dal mondo scientifico a quello economico si occupano di suinicoltura. Loris Alborali, responsabile della Diagnostica presso l’Istituto zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia Romagna; Gabriele Canali, direttore di Crefis (Centro ricerche economiche sulle filiere suinicole) e consigliere del ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina; Stefano Fioni, medico veterinario virologo; Frede Keller, suiatra danese; Carlos Piñeiro, medico veterinario spagnolo; Elisa Bianco, responsabile del settore alimentare di Compassion in world farming (v. programma allegato).
Ognuno, con le rispettive competenze, fornirà un quadro dettagliato di quali devono essere i contorni della suinicoltura moderna, oggi più che mai chiamata a confrontarsi con i temi della sostenibilità, del benessere, della salute animale e umana.
Un ambìto, come è facile intuire, in cui tutti gli aspetti citati all’inizio sono indissolubilmente legati tra loro. Perché quando in allevamento si applicano i più corretti criteri di biosicurezza e si procede con piani vaccinali ad hoc per ogni realtà produttiva le malattie hanno minori chance di diffondersi. E se a questo aggiungiamo condizioni di vita, per gli animali, che rispettano scrupolosamente i dettami previsti dalla normativa sul benessere animale, lo stato sanitario dell’allevamento non può che trarne beneficio, con conseguente riduzione di consumo del farmaco.
Esattamente nel solco di quanto richiede con sempre maggiore insistenza la Ue.
Uno scenario, questo, in cui la figura o meglio la professionalità dell’allevatore è fondamentale.
Ed è proprio in questo contesto che si deve parlare di management.
Da un recente studio condotto per 12 mesi in 232 allevamenti a ciclo chiuso distribuiti tra Belgio, Francia, Germania e Svezia, è emerso che la biosicurezza interna è migliorata laddove si è vaccinato di più. Non solo. Nei casi in cui la biosicurezza è risultata carente l’incidenza delle malattie ha registrato un aumento, mentre la produttività ha subìto una contrazione.
Pertanto, è stata la conclusione dello studio, una corretta biosicurezza non può prescindere dal management, sia in un’ottica di riduzione del farmaco in grado di arginare il fenomeno dell’antibioticoresistenza, sia in quella di garantire un miglioramento dello stato sanitario dei suini allevati, che sfocia in condizioni di miglior benessere e maggiore produttività.
A tutto vantaggio della redditività aziendale.
La Giornata della Suinicoltura in programma il prossimo 26 maggio, rappresenta quindi un’importante occasione, per gli operatori del settore, di sviscerare attraverso la presenza degli esperti gli aspetti che a seconda della propria realtà aziendale richiedono un approfondito chiarimento.
Perché la competitività passa soprattutto da qui.