Fieravicola, al servizio del consumatore
Forlì, 5 aprile 2017 - “Da 50 edizioni a fianco dei produttori di carni bianche e uova. Un traguardo che per Fieravicola - ricorda Gian Luca Bagnara, Presidente della Fiera di Forlì - è un motivo di legittimo orgoglio, nella consapevolezza che il settore è in continuo divenire ed ha bisogno di una manifestazione specializzata B2B come la nostra per incontrarsi e crescere ancora”.
Un motivo in più per tagliare il nastro della 50a mostra internazionale delle attività avicole all’insegna dell’ottimismo, perché i nutrizionisti stanno giustamente valorizzando il profilo nutrizionale della carne avicunicola e anche le uova vengono nuovamente inserite nei moderni piani alimentari, visto il loro elevato profilo organolettico.
I numeri di Fieravicola
“Lasciatemi dare qualche cifra relativa a questa edizione di Fieravicola, che vede la presenza di oltre 200 espositori, dei quali 152 italiani e 51 esteri, che coprono tutti i settori merceologici della moderna avicoltura, dalla genetica ai presidi per la salute animale, dalle attrezzature per l’allevamento agli impianti per la trasformazione. Senza dimenticare - continua Gian Luca Bagnara - i 140 delegati provenienti da Paesi stranieri che hanno già confermato la loro presenza a Forlì in queste giornate in rappresentanza di Afghanistan, Algeria, Camerun, Cina, Congo, Costa d’Avorio, Etiopia, Ghana, Guinea, Iraq, Israele, Kosovo, Libia, Marocco, Nigeria, Pakistan, Senegal, Uganda, Russia. A loro il nostro saluto e il ringraziamento per aver scelto l’Italia e Fieravicola per far crescere l’avicoltura nei loro Paesi di origine”.
“Era doveroso essere qui – ha dichiarato il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, intervenuto alla cerimonia di inaugurazione di Fieravicola – perché qui in Romagna esiste la punta più avanzata dell’avicoltura nazionale. Un distretto che genera qualcosa come 6 miliardi di euro di fatturato l’anno e che deve continuare ad essere sostenuto da politiche di marketing e internazionalizzazione sempre più efficaci. Il settore fieristico vale moltissimo e l’idea della Regione è quella di arrivare a una unica holding regionale del sistema fieristico per riuscire a competere con le più importanti rassegne europee. Contiamo di centrare questo obiettivo, insieme a quello che è la nostra ossessione: riuscire da qui al 2020 ad arrivare alla piena occupazione. L’Emilia Romagna, da un paio d’anni, sta crescendo più di tutte le altre regioni compresa la Lombardia. Da un 9% di tasso di disoccupazione siamo scesi a poco meno del 7%. Nella nostra regione – ha concluso Bonaccini - l’agroalimentare ha un valore di primo piano ed è con manifestazioni come Fieravicola che possono arrivare i migliori stimoli per raggiungere i traguardi che ci siamo dati”.
Naturalmente innovativi
“L’avicoltura - continua Bagnara - è stata spesso definita il “giornale di domani” della zootecnia perché da sempre anticipa le tendenze sia a livello di allevamento che di consumo, in un’ottica di forte sostenibilità. Ma avicoltura significa anche filiera integrata, un modo di lavorare in cui tutti gli anelli di questa lunga catena produttiva condividono lo stesso scopo: soddisfare il consumatore. Tema che in Italia ha anche una fortissima componente qualitativa, perché la carne avicunicola e le uova prodotte nel nostro Paese, sono controllate in ogni passaggio del loro ciclo produttivo e offrono i più elevati livelli di sicurezza alimentare”.
Ecco perché la cinquantesima edizione della Fieravicola di Forlì non è solo un evento B2B per far incontrare i professionisti del settore, ma è una vetrina aperta a tutto il mondo dell’agroalimentare per ribadire l’importanza di questo comparto produttivo che vale circa 6 miliardi di euro e garantisce occupazione ad oltre 60mila lavoratori.
I pionieri dell’avicoltura
Ma Fieravicola è sinonimo di legame con il territorio perché da sempre la Romagna e i suoi imprenditori hanno creduto nelle opportunità dell’avicoltura, dando vita ad alcune fra le realtà produttive più dinamiche ed innovative d’Italia e d’Europa.
“Ed è proprio per celebrare questo legame profondo con la nostra terra - dice Bagnara - che il Comitato direttivo di Fieravicola ha deciso di assegnare un premio alla carriera ad 8 imprenditori che hanno saputo trasformare l’allevamento del pollo e della gallina ovaiola in un business che negli ultimi 50 anni ha abbandonato la produzione rurale per diventare la punta di diamante della zootecnia italiana. Ecco i loro nomi, in rigoroso ordine alfabetico: Francesco Amadori, Umberto Bernabini, Carlo Collinelli, Giovanni Fileni, Raffaele Giannone, Siro Lionello, Pier Ettore Lucchi, Anna Maldini, Natale Morini, Guido Sassi, Giuseppe Torroni, Otello Valmori e Bruno Veronesi. Se l’avicoltura italiana è arrivata ai traguardi che conosciamo il merito è loro”.
Impegno continuo
“Visitare questa Fieravicola significa entrare in un mondo dove la tecnologia è al servizio del consumatore e dove polli, ovaiole e conigli sono il primo passo verso prodotti con una sempre maggiore quota di servizio, adatti per una società in cui la mancanza di tempo da trascorrere ai fornelli non significa certo rinunciare alla qualità e al sapore. Una sfida quotidiana in cui l’avicoltura e la coniglicoltura italiana vogliono essere protagoniste. Certe che Fieravicola le accompagnerà verso nuovi traguardi, perché oggi produrre bene non basta. Occorre saperlo fare in maniera sostenibile ed etica”.
Per info:
www.fieravicola.com
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