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DRONITALY 2016 - 30 settembre -1 ottobre Modena 
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DRONITALY 2016, DRONI PRO e FUN INSIEME A MODENA
Nuovo format, nuova sede, tanti eventi speciali, qualità immutata: ecco Dronitaly 2016 in programma a ModenaFiere venerdì 30 settembre e sabato 1 ottobre

logo-savethedate.jpgDue anime, una sola fiera, tante novità: Dronitaly 2016 si svolgerà a ModenaFiere venerdì 30 settembre e sabato 1 ottobre con una formula innovativa che vedrà affiancate l’area PRO, dedicata agli utilizzi professionali con le aziende protagoniste del settore e un programma convegnistico di eccellenza, e l’area FUN, che accoglierà l’ARENA, un avvincente circuito di FPV Racing, un’area espositiva dedicata agli hobbisti e agli appassionati e iniziative speciali fra cui spiccheranno IL VIVAIO, dedicato alle scuole e ai più piccoli, e LA FUCINA per sviluppatori, maker e agli istituti tecnici superiori.

Il nuovo pay-off della manifestazione, The Pro&Fun Drone Show, sintetizza il progetto, che unisce due componenti del mondo dei droni caratterizzate da contaminazioni reciproche e accomunate dalla passione per l’innovazione tecnologica e per il volo.

I piccoli droni da gara, oltre a essere modelli per lo sport, sono un campo di sperimentazione di mezzi che, data la natura stessa dei contest, devono essere molto performanti e che, come nelle gare automobilistiche e motociclistiche, possono poi diventare degli “standard”. Un trait d’union particolarmente rilevante considerando che i droni con peso inferiore ai 300gr godono, ad oggi, di una regolamentazione meno restrittiva per l’utilizzo professionale e sono la categoria verso cui diversi operatori si sono già orientati per far crescere il loro business.

AREA PRO, AREA FUN E INIZIATIVE SPECIALI
L’area PRO, il cuore B2B di Dronitaly, sarà collocata nel Padiglione C (3 mila metri quadri) e accoglierà sia l’esposizione di mezzi e servizi professionali sia un programma convegnistico di eccellenza che farà il punto sulla ricerca e sulle applicazioni e offrirà esempi concreti e spunti pratici a sia agli specialisti che a potenziali utilizzatori di droni e/o i servizi offerti dagli operatori specializzati, nella quotidianità del proprio lavoro.
L’attenzione sarà rivolta soprattutto all’impiego dei droni per l’agricoltura, la sicurezza, le ispezioni edilizie e tecniche che, con l’introduzione della categoria sotto i 300gr, vedranno un aumento della presenza dei mezzi senza pilota. Verrà anche riproposta la tavola rotonda “L’impiego dei droni nelle grandi aziende italiane”, con la partecipazione di nuovi importanti player nazionali

Spazio anche ai workshop e alle presentazioni delle aziende espositrici, che potranno presentare prodotti, servizi e novità nelle due sale allestite all’interno del padiglione, e agli incontri One2One.

Nell’area FUN, collocata nel Padiglione A (7.500 metri quadri) sarà allestita L’ARENA, il più grande circuito di FPV Racing d’Italia dove si svolgeranno i contest e le prove di volo. Nella stessa area saranno presenti gli stand di produttori e distributori di droni hobbistici o per uso sportivo (presso cui sarà possibile acquistare droni e componenti). Infine verranno allestiti LA FUCINA, un’area dove sviluppatori, maker e scuole superiori potranno presentare i propri progetti creando loro droni dal vivo, e IL VIVAIO uno spazio animato da attività didattiche dedicate ai più piccoli.

I più giovani – grandi appassionati di droni – vanno infatti sensibilizzati al rispetto delle regole. Quest’ultima iniziativa segna l’impegno di Dronitaly per diffondere di una maggiore consapevolezza di quanto sia importante volare in sicurezza: i droni si muovono infatti nello stesso spazio di tutti gli altri aeromobili.

L’educazione degli utenti è, insieme alla formazione dei professionisti, la strada necessaria per minimizzare gli incidenti, evitare le collisioni con gli aerei e i voli in zone interdette, e per migliorare la percezione del pubblico in generale: molte persone vedono ancora i droni come fatali armi di guerra o potenzialmente pericolosi per la sicurezza, invasivi della privacy, disturbatori della quiete pubblica. Il fattore umano, nel professionale come nel ludico, resta quindi l’elemento fondamentale.

NUOVA SEDE

Figura1:Planimetria Modenafiere)

Dopo le due edizioni a Milano, Dronitaly 2016 sceglie Modena e il suo quartiere espositivo per una fiera più grande rivolta a un pubblico più ampio e composito. Le location cittadine non erano infatti più compatibili con le esigenze di sviluppo della manifestazione e Modena è la collocazione ideale per molteplici motivi:

è raggiungibile da tutte le principali destinazioni del centro nord e del centro Italia-
è in una regione, l’Emilia Romagna, che vede la presenza di molte aziende del settore droni e offre un contesto produttivo tecnologicamente avanzato
offre un’ospitalità (e una fantastica cucina) con un ottimo rapporto qualità/prezzo
I VISITATORI

Le aree FUN e PRO avranno biglietti e ingressi differenziati.

L’area FUN si rivolgerà principalmente a hobbisti, sviluppatori, maker, ragazzi e appassionati in generale, l’area PRO sarà il marketplace dove l’offerta di droni e servizi professionali incontrerà la domanda di chi può utilizzare questi servizi nella propria attività lavorativa.

Si è spesso sentito parlare di autostrade per i droni nei cieli delle città per consegnare pizze e pacchi, ma, al di là delle dichiarazioni e del sensazionalismo, il reale valore dei mezzi a pilotaggio remoto professionali è la loro capacità di fornire dati aerei più precisi e meno costosi di quelli resi disponibili da altri mezzi (satelliti, aerei e ground sensing). I beneficiari sono imprenditori agricoli/forestali, agronomi, aziende del settore security, Forze Armate e Polizia locale, soggetti pubblici e privati impegnati nel monitoraggio ambientale e nella salvaguardia del territorio (Arpa, Protezione Civile,…), aziende con necessità di ispezionare le proprie infrastrutture (reti di telecomunicazione e ferroviarie, impianti industriali e fotovoltaici,…), fotografi e video operatori, agenzie immobiliari e amministratori di condomini, liberi professionisti quali archeologi, ingegneri, geometri, architetti, etc etc.

Dronitaly 2016 sarà quindi l’occasione per entrare in contatto diretto con i migliori produttori e fornitori di servizi, per cogliere i trend di mercato e avere una visione a 360° del settore, delle applicazione e delle opportunità, di lavoro e divertimento.


Allegati:
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29/04/2016, 18:30
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DRONITALY 2016, NON SOLO PRO. ARRIVANO ANCHE I DRONI CONSUMER
PER L' EVENTO PIU' GRANDE E INNOVATIVO DEL SETTORE IN ITALIA
Sbarca a Modenafiere, il 30 settembre-1 ottobre, la terza edizione di Dronitaly, che innova
il format diventando "The Pro&Fun Drone Show", la kermesse di droni più completa mai
realizzata nel nostro Paese. Accanto all'area PRO per gli stand e i convegni dei droni
professionali, largo alla nuova "Area FUN" per il settore consumer: spazi espositivi con
vendita diretta di droni hobby-sport, iniziative per sviluppatori, maker e scolaresche oltre a
due giorni di gare di FPV nel "più grande circuito di volo indoor italiano".
Milano, 10 marzo 2016
COMUNICATO STAMPA
Dronitaly atto terzo: concept rinnovato e spazi raddoppiati per diventare la kermesse
italiana più completa e innovativa per i droni. Accanto all'AREA PRO, con le aziende
italiane protagoniste del settore e un programma convegnistico d’eccellenza per tutte le
applicazioni professionali dei droni, la manifestazione – che sbarca a ModenaFiere per
due giorni, il 30 settembre-1°ottobre 2016 – raddoppia allestendo per la prima volta un'
AREA FUN rivolta principalmente a hobbisti, sviluppatori, maker, ragazzi e appassionati
con stand dei produttori/distributori di droni consumer, che saranno affiancati da una
sezione dedicata ai maker e agli sviluppatori (LA FUCINA), con anche un Hackathon,
così come da un'area speciale per le scolaresche (IL VIVAIO) e, infine, gare e voli
dimostrativi nel più grande circuito di volo indoor mai realizzato in Italia (L’ARENA).
Un evento di questa portata nel Paese non c'era ancora stato e per questo è stato
rinnovato anche il payoff: "The Pro&Fun Drone Show". , L’esperienza maturata grazie a
due edizioni di successo ha consentito a Mirumir – la società organizzatrice di Dronitaly–,
di cogliere tutte le sfaccettature e le anime dell'innovazione dronistica tricolore.
Contaminare gli scenari, mettendo insieme i droni per il lavoro con quelli per un impiego
consumer, è quindi la risposta alle richieste e alle sfide del settore in una fase in cui il
mercato si mostra "dinamico", con oltre 100 mila pezzi venduti nel 2015. Il nuovo format
nasce quindi con l’obiettivo di intercettare tutta la ricchezza e il fermento che
caratterizzano l'attuale panorama italico dei droni.
Le due anime di Dronitaly, The Pro&Fun Drone Show, si articoleranno quindi in due
padiglioni attigui di di ModenaFiere che avranno ingressi differenziati. L’Area PRO,
collocata nel Padiglione C (3 mila MQ) sarà il marketplace dove l'offerta di mezzi e servizi
incontrerà la domanda di chi intende utilizzare i droni nella propria attività lavorativa e
accoglierà sia l’area espositiva che un programma di seminari/convegni d’eccellenza, con
la partecipazione di esperti, accademici e aziende per fare il punto sulla ricerca e sulle
ultime applicazioni per i professionisti. Obiettivo: illustrare ai potenziali utilizzatori finali
come i droni siano già importanti strumenti quotidiani di lavoro e al contempo fornire agli
specialisti opportunità di approfondimento. L’attenzione sarà rivolta soprattutto agli
impieghi dei droni per l’agricoltura, la sicurezza, le ispezioni edilizie, tecniche e ambientali
che, con l’introduzione della categoria di droni sotto i 300 grammi di stazza, hanno
significative possibilità di crescita. Verrà anche riproposta la tavola rotonda "L'impiego dei
droni nelle grandi aziende italiane", con la partecipazione di nuovi importanti player
nazionali.
Spazio anche ai workshop e alle presentazioni delle aziende espositrici, che potranno
presentare prodotti, servizi e novità nelle due sale allestite all’interno del padiglione, e agli
incontri One2One.
Nella nuova Area FUN (7.500 MQ), progettata nel Padiglione A, gli stand dei
produttori/distributori di droni per hobby-sport – presso cui sarà anche possibile acquistare
i droni e i loro componenti – abbracciano invece il più grande circuito mai realizzato in
Italia per lo svolgimento delle gare di FPV e per le prove di volo: un'occasione unica per
vedere in azione tutti i tipi di droni in commercio.
Nell’area FUN verranno allestiti LA FUCINA, un’area dove sviluppatori, maker e scuole
superiori potranno presentare i propri progetti, e IL VIVAIO, uno spazio animato da attività
didattiche dedicate ai più piccoli. I più giovani – grandi appassionati di droni – vanno
sensibilizzati al rispetto delle regole (che esistono anche quando si vola in modalità
“consumer”): questa iniziativa testimonia l’impegno di Dronitaly per aumentare la
consapevolezza sull'importanza del volo in sicurezza, considerato che i droni occupano lo
stesso spazio aereo degli altri aeromobili.
Dronitaly, The Pro&Fun Drone Show è l'occasione, unica in Italia, per entrare in contatto
diretto con i produttori e fornitori di servizi in Italia; per conoscere le applicazioni e le
opportunità di lavoro legate ai droni,così come per intercettare i trend di mercato e
maturare una visione a 360° del settore.
Per approfondimenti e chiarimenti potete contattare l'ufficio stampa di Dronitaly:
Michele Weiss, press@dronitaly.it, tel: 349/7792616

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29/04/2016, 18:32
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MERCATO NAZIONALE, LA PAURA È IL PRIMO PROBLEMA

16 Mag 2016
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IMG_4307Paura delle normative, dell’uso sconsiderato degli APR, della sicurezza dei cieli, della percezione della gente, persino dei giocattoli. Altro che progresso, è questo l’ostacolo immateriale che in Italia distorce il mercato e frena il settore. Come uscirne? Basta timori, stop alle regole inutili, e finiamola anche con i deliri mediatici collettivi.

Calma e sangue freddo. Potrà sembrare strano, forse anche villano dirlo di questi tempi, ma qualche operatore in Italia lavora parecchio. Sono coloro che senza correre dietro alla normativa – che si sapeva essere provvisoria e applicata a un settore dall’evoluzione tecnologica fulminante – hanno trovato una nicchia specifica di operazioni specializzate e sono diventati i migliori nel loro campo. Non a caso gli operatori italiani di lavoro aereo tradizionale, che in questo settore hanno esperienza, hanno avuto un atteggiamento saggiamente attendista.

Non è però di loro che intendo parlare, ma di come i pochi operatori che oggi hanno l’agenda segnata di commesse non abbiano perso il fiato e le risorse per inseguire “per primi” certificazioni particolari, e neppure soluzioni tecnologiche, magari molto avanzate, ma sterili dal punto di vista operativo, come invece hanno fatto altri finendo per fare con una “Ferrari” il mestiere di una “Ape Piaggio”. Su tutte le domande che questi pochi saggi si sono posti: perché usare un drone anche quando non è necessario e, per la missione specifica, è sufficiente un pallone frenato oppure un vecchio braccio meccanizzato, una barca, un aeroplano o un elicottero a noleggio sui quali mettere il loro prezioso sensore? Perché cercare di vendere un prodotto a tutti costi e non, invece, il migliore servizio? ed oggi quando ci si lamenta si tende a dimenticare che ogni operatore è imprenditore e come tale scommette i soldi sulle proprie idee. Soltanto che in fatto di droni la rapidità dell’evoluzione tecnologica rende la durata dell’investimento minima ed è chiaro che a certi livelli (basso e medio) ciò che oggi si fa con un oggetto costoso nelle mani di un professionista, domani lo faranno tutti quasi gratuitamente.

La situazione che oggi si lamenta è in gran parte infatti generata da paure: dal lato degli operatori Sapr c’è stata la corsa a farsi autorizzare anche da parte di chi volava soltanto per divertimento e voleva un patentino in più perché “non si sa mai”, così oggi, non trovando domanda, considerano l’intero settore già in crisi. Dal punto di vista dell’Enac si è badato più a dare una risposta alla politica riguardo la sicurezza (safety e security), per paura di affrontare eventuali incidenti, piuttosto che la voglia di comprendere un settore appieno lasciando prima stabilizzare i volumi di domanda e offerta. Ma in nome di questa sicurezza si è resa complicatissima la strada delle autorizzazioni (ricordate le operazioni critiche, poi non tanto, poi miste, ed ora autorizzabili se?), della sperimentazione che serve fare – per tutti tranne che per i soliti pochi noti colossi del settore – come quella del volo in condizioni Bvlos, cosìcché diventa difficile rispondere alle esigenze di un mercato, peraltro raramente consapevole di ciò che vuole.

Ecco un’altra grande verità-paura del mondo unmanned italiano: le grandi aziende e i grandi committenti (di energia, servizi, telefonia, trasporti, eccetera), in genere non hanno ancora ben presente che cosa si possa davvero fare e che cosa no con un drone perché, a torto, considerano gli APR come fossero tutti uguali – e hanno timore di investire. Così spesso chiedono agli operatori missioni impossibili, come controllare se i bulloni che reggono un’antenna sono stretti oppure di leggere la data di installazione su una targhetta di pochi centimetri che ha preso due anni di intemperie. O, ancora, se posso dire loro in tre minuti quale insetto stia divorando i pomodori, ignorando che quelli montati sui droni sono sensori e non sibille, ma buttando l’iniziativa su tutti i media per guadagnare in immagine e popolarità. C’è da sfruttare a spese degli operatori anche l’effetto percezione da parte del cliente, sai mai, magari compra i pomodori perché “coltivati a droni”.

Per la verità alcune di queste aziende sanno che cosa vogliono ma da troppo poco tempo, e chi assembla droni non ha avuto ancora la possibilità di sperimentare come occorre, tornando alla questione normativa. Sulla quale pongo l’eterno dilemma: perché per autorizzare un volo non basta la firma del capo delle operazioni sperimentali dell’azienda che garantisce davanti a Enac il rispetto dei parametri di sicurezza? Nell’aviazione tradizionale, quando si tratta di collaudi, il direttore del programma e un capo pilota collaudatore firmano le flight-card, non l’Enac, che invece pre-autorizza l’intera campagna di prove volo sulla base delle caratteristiche organizzative e l’auto-dichiarazione dell’azienda (non verificano i calcoli progettuali dell’aereo). L’informazione del volo viene poi trasmessa al gestore dello spazio aereo interessato perché informi tutti gli altri utenti della medesima area.

Ecco che tutte queste paure: della security da parte della politica, della safety da parte dell’Enac, dei clienti a investire denaro in ricerca specifica per risolvere una determinata missione al meglio, e infine degli operatori ad essere più determinati al confronto con l’autorità ponendo il quesito “Come posso sperimentare?” magari ricordando loro che sono pagati apposta, genera un’ondata di sfiducia e pessimismo che crea isterismo collettivo e danni, perché all’estero invece si danno da fare e hanno tutta l’intenzione di sbarcare in Italia con prodotti e servizi ben consolidati per qualità e quantità. Un buon motivo per continuare a lavorare senza paura di norme, di droni-suicidi, di acquazzoni sulle fiere e pavidi funzionari. Post scriptum: lo ammetto, la foto l’ho scelta per catturare la vostra attenzione.

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25/05/2016, 15:47
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DRONITALY: VISIONE POSITIVA SULL’INDUSTRIA DEI DRONI IN ITALIA

Ecco la sintesi dell’intervista che il nostro CEO Fabrizio De Fabritiis ha rilasciato a Dronezine. Si parla di Dronitaly 2016, certo, ma anche di mercato, panorama fieristico e Washington…

IMG_0833Dronitaly si svolgerà a Modena il 30 settembre e il primo ottobre. Credo che la migliore risposta a chi parla di difficoltà o crisi del mercato dei droni stia nel lavoro che stiamo portando avanti. Al 31 maggio avevamo prenotazioni pari al 65% degli spazi dello scorso anno con un 40% di nuove aziende.

Come in ogni settore c’è chi ha cessato l’attività o fatica ad andare avanti ma osserviamo anche aziende che crescono perché hanno trovato linee di sviluppo originali, nel professionale come nel consumer, con modelli di business e soluzioni organizzative adeguate.

Inoltre la diffusione dell’utilizzo dei mezzi unmanned da parte delle grandi aziende italiane e nel settore pubblico aprirà nuove possibilità di lavoro. L’anno scorso, a Dronitaly, alcuni leader di mercato come Eni, Enel, Rete Ferroviaria Italiana e Vodafone hanno dialogato con gli operatori esprimendo le loro esigenze e aperto concrete opportunità di business per alcuni di loro e anche quest’anno stiamo lavorando per allargare la platea dei grandi clienti.

La diffusione dei droni per uso ludico, i cosiddetti “droni giocattolo”, è sotto i nostri occhi. Le aziende che hanno affiancato il canale professionale e quello ludico-hobbistico hanno certamente un maggior numero di opportunità di riuscita. Per questo abbiamo ampliato la manifestazione inserendo, accanto all’area PRO, un’area FUN e collocando la manifestazione a Modena.

FPVInoltre, raccogliendo le aperture di AeCI, Dronitaly si candida ad essere la prima gara ufficiale indoor in Italia. Allestiremo la più grande arena per FPV con molti accorgimenti nuovi, di cui daremo al più presto notizie. Siamo interessati al racing non solo per motivi spettacolari ma perché, come in molti altri campi, le competizioni servono a raffinare la ricerca di nuove soluzioni.

Questo non vuol dire che ci sia spazio per molte manifestazioni. Oggi chi lancia nuove iniziative dovrebbe chiedersi che se e cosa può aggiungere, cosa può dare al settore. Manifestazioni non riuscite finiscono per drenare risorse generando esperienze e sensazioni negative.

Per aiutare le imprese a lavorare occorre fornire loro informazioni e dati di mercato. Noi vogliamo svolgere un ruolo simile a quello di un ufficio marketing di settore che dialoga con le aziende, ne raccoglie stimoli e li rilancia attraverso i propri strumenti web e social, al favorendo il confronto, pur decidendo in autonomia le iniziative da prendere.

Per questo abbiamo lanciato l’Osservatorio sull’Industria dei Droni in Italia, in collaborazione con Doxa, di cui è in corso la raccolta dei dati della seconda edizione che presenteremo a Modena il 30 settembre. Si tratta di un’iniziativa il cui valore ci è stato riconosciuto anche all’estero. Infatti l’11 luglio saremo a Washington, ospiti dell’ambasciata italiana, per presentare i risultati dell’Osservatorio 2015 ad un panel di relatori coordinato da un responsabile scientifico della Casa Bianca, dove contiamo di incontrare anche aziende USA da invitare in Italia.

A Dronitaly2016 ci saranno naturalmente anche molti appuntamenti formativi in collaborazione con università, ordini professionali, centri di ricerca, associazioni di settore. Tra i temi che toccheremo posso anticipare l’utilizzo dei droni per le attività di security, per la stima dei danni assicurativi, per la prevenzione dei rischi idrogeologici, per interventi di emergenza in zone di montagna, per le coltivazioni di agrumi e oliveti, per l’allenamento sportivo. Approfondiremo inoltre il tema dei droni marini su cui, l’anno scorso, siamo stati degli apripista e che riteniamo di grande interesse per l’Italia.
Vi aspettiamo a Dronitaly2016.

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08/06/2016, 19:34
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SEGNALI POSITIVI E “PIEGHE” DELLA CIRCOLARE SCUOLE

13 Giu 2016

Alla fine (della primavera) questa benedetta circolare che chiarisce come dovrebbero funzionare le scuole è arrivata. Molti dei suggerimenti inviati da operatori, piloti e associazioni sono stati ascoltati – non tutti ovviamente – e ora il nostro comparto può funzionare in modo omogeneo e organizzato. Intanto qualche avvisaglia di maturità del settore l’abbiamo finalmente vista: le riprese per alcuni spot pubblicitari che ci stanno martellando alla televisione in questi giorni e le immagini dinamiche realizzate al mondiale rally in Sardegna, di cui riferisce ampiamente la stampa specializzata. Molto importante, in questo senso, l’aver dimostrato di saper lavorare in squadra con un aeroplano in loitering per fare da ponte radio, un elicottero in azione e la vicinanza di spazi aerei regolamentati e altri protetti da apposito NoTAm. Una dimostrazione anche di buona gestione delle frequenze radio usate da tutti gli attori.

Invece per capire come funzionerà questa circolare LIC-15 serve tempo, almeno un trimestre, durante il quale le organizzazioni di addestramento dovranno fare quel passo avanti per adeguarsi al regolamento, il che prevediamo che avverrà anche fondendosi tra loro e facendo sistema pur di mantenere le qualifiche. Queste figure obbligatorie, come l’Accountable Manager e il Safety Advisor, costano. Inoltre, la figura del Safety Advisor resta un po’ vaga, poiché seppure siano specificate le conoscenze minime che costui deve avere, non è chiaro se possa o meno avere altri incarichi all’interno della CA localmente o altrove. Speriamo di no, altrimenti che garanzia avremo di correttezza delle procedure e di evitare il conflitto di interessi?

Riguardo istruttori ed esaminatori il principio di Grandfather Right garantisce l’operatività fino alla fine del prossimo anno, tuttavia è prevedibile che entro l’autunno le scuole e gli operatori faranno pressione su Enac per… autorizzare? istituire? organizzare? i primi corsi FI-APR.
Mentre per gli Examiner-APR ci pensa Enac entro la fine dell’anno in corso, così come chiaramente indicato nella LIC-15. Qui nasce un dubbio: nel testo si evince che suddetti corsi FI possono essere istituiti e svolti presso i centri di addestramento, ma non è chiaro se prima del loro svolgimento debbano essere approvati da Enac oppure no. Il rischio, come accaduto già per il Volo Diporto e Sportivo (Vds) circa trent’anni fa e per l’Aviazione Generale quando entrarono in vigore le JAR, è che ci sia la corsa a diventare FI (o Examiner) e che presto il loro numero diventi sproporzionato rispetto a quello dei piloti. Su questo serve certamente un chiarimento, così come sua eventuale pre-selezione dei candidati o un loro tirocinio (che il Vds ha appena istituito), così come in futuro saranno necessarie sedute di standardizzazione. Probabilmente anche di questa LIC 15 vedremo la versione “B”.

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27/06/2016, 20:37
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FPV: LA GRANDE OCCASIONE DI SVILUPPO E ADDESTRAMENTO

Ci sono diverse occasioni che il settore unmanned italiano non deve perdere, e una di queste è di marcare stretto e non ghettizzare gli hobbisti. Certo, serve un confine normativo più preciso possibile per restare nella legalità, ed anche uno etico, ma questo confine deve rimanere sempre permeabile per permettere lo scambio di esperienze, il passaggio di conoscenze e tecnologie e permettere alle persone di transitare da un comparto all’altro per garantire rinnovamento ed evoluzione delle macchine, dei tecnici e dei piloti.

Se consideriamo il settore “fun”, che comprende anche la parte corse, non possiamo ignorare l’FPV (First Person Vision), e oltre alle emozioni che riesce a dare a chi pilota, dobbiamo pensare alle ricadute che questo tipo di esperienza può dare nel settore professionale.

Il parallelismo più semplice che mi viene in mente riguardo il trasferimento tecnologico è quello avvenuto dagli anni Cinquanta agli anni Novanta tra la Formula 1 e le automobili prodotte in serie, ma ce ne sono anche molti altri, come quello tra i videogiochi e la realtà virtuale aumentata e usata per addestrare proprio al volo i professionisti. Se pensiamo ai dischi dei freni, al controllo elettronico dei motori, quindi alle migliori info-grafiche che appaiono oggi sui video, ebbene non possiamo che sperare di vedere le eliche da velocità degli FPV più spinti generare pale dai profili migliori anche per i quadricotteri commerciali, e così anche per batterie, trasmissioni radio di immagini a bassa latenza, controllori di segnale eccetera.

Nel pratico, se l’aerodinamica migliora si possono ottenere le stesse prestazioni con meno energia, oppure prestazioni migliori, non soltanto in termini di velocità ma anche di maneggevolezza e manovrabilità (sono due cose differenti). Del resto, i produttori di UAV hanno da tempo cominciato a frequentare le gallerie del vento proprio per verificare sui modelli (e in gran parte in scala 1:1), quanto calcolato al computer. E questo, unitamente a un necessario ottimo bilanciamento del mezzo necessario per le gare, costituisce una base eccellente per tenere alte le qualità di volo di qualsiasi macchina volante.

Ci sono poi altri fattori che rendono importante volare FPV: poter sviluppare la consapevolezza situazionale tipica del pilotaggio remoto con particolare attenzione ai pericoli della “tunnel vision”, e poter sviluppare tipologie di comandi (leggasi interfaccia uomo-macchina) che si distacchino sia dai consueti leverismi, sia dall’uso degli smartphone o comunque da piattaforme dotate di uno schermo e tre o quattro accelerometri. Se poi si pensa a funzioni accessorie come il posizionamento nello spazio di altri droni oppure di ostacoli non fermi, le possibilità di sviluppo di questo settore diventano incredibilmente più ampie. Immaginiamo, per esempio, che il “radiocomando” che abbiamo tra le mani inizi a vibrare se c’è un ostacolo a un determinata distanza e fuori dal campo visivo della videocamera. Insomma, fare FPV oggi significa imparare molti degli aspetti di un mestiere molto apprezzato nell’intero comparto aerospaziale. Ed ecco perché oltre alla Federazione Italiana Aero Modellismo, anche le istituzioni come Enac e AeCi devono dare il loro contributo per la diffusione di queste specialità. Ignorare questi fenomeni significa limitare il nostro orizzonte,

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06/07/2016, 14:35
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ENAC E I COMPITI DELLE VACANZE: COMPARE LA DIFFERENZA TRA GIOCATTOLI E AEROMODELLI

03 Ago 2016

Da una lato viene da dire ce l’abbiamo fatta, finalmente! Nella nota esplicativa Enac n° 4 del 2016 del primo agosto scorso compare infatti la differenza tra giocattolo e aeromodello.


Le nuove definizioni sono incluse nelle Regole dell’Aria SERA, Parte C, e causate dall’entrata in vigore del regolamento di esecuzione della Commissione EU 2016-1185 del 20 luglio 2016.

Lo trovate qui: http://www.enac.gov.it/repository/Conte ... 16-004.pdf

Subito all’articolo 1 paragrafo B punto 4 si legge: “Il presente regolamento non si applica agli aeromodelli e agli aeroplani giocattolo. Tuttavia gli Stati membri provvedono affinché siano istituite norme nazionali per garantire che gli aeromodelli e gli aeroplani giocattolo siano utilizzati in modo tale da ridurre al minimo i rischi per la sicurezza dell’aviazione civile, le persone, gli oggetti e gli altri aeromobili.”.

Quanto meno una frase che lascia all’Italia la libertà di agire a Enac senza dover attendere Easa.

Ed ecco la tanto attesa differenza tra aeromodelli e giocattoli: Viene definito “aeromodello” un velivolo senza pilota, diverso dagli aeroplani giocattolo con una massa operativa non superiore ai limiti prescritti dall’autorità competente che è in grado di effettuare un volo prolungato nell’atmosfera e che è utilizzato esclusivamente a fini di esposizione o di attività ricreative.

Mentre viene definito “aeroplano giocattolo”, un velivolo senza pilota, progettato o destinato, in modo esclusivo o meno, ad essere usato a fini di gioco da parte di bambini di età inferiore a 14 anni.

A ben guardare è ancora imperfetta, a 14 anni non si è bambini, la parola “persone” sarebbe probabilmente più adatta, ma almeno la frase lascia aperte una serie di possibilità che la tecnologia ci sta per offrire (se non offre già) e che potrebbe tornare utile anche a mezzi non-giocattoli ma certamente non-aeromodelli e tanto meno Sapr.

Ma molto importante risulta anche il paragrafo Deroghe per operazioni speciali: “Su richiesta dei soggetti che svolgono le seguenti attività, le autorità competenti possono concedere deroghe ai requisiti specifici previsti dal presente regolamento a tali soggetti in relazione alle seguenti attività di interesse pubblico e all’addestramento necessario per svolgere tali attività in sicurezza.”

Ottimo, perché significa che è possibile sperimentare nelle scuole, università, centri di ricerca e, vivaddio, nelle aziende, trovando il modo, cioè la “ragionevole soluzione” con l’Ente e non dovendo giocoforza diventare operatori.

Sulla faccenda scuole e ritardi abbiamo già scritto abbastanza, all’unanimità, la comunità unmanned italiana ha rimandato Enac agli esami di riparazione, staremo a vedere se li anticiperà a questa settimana, oppure se saranno a settembre come nella migliore tradizione liceale.

Mentre rimane molto da fare riguardo la comunicazione. Se a Venezia, Roma e Milano continuano ad avvenire episodi di voli Sapr completamente illeciti da parte degli stranieri, è anche perché nessuno – e lo diciamo da un anno – ha ancora messo negli aeroporti e nelle stazioni italiane degli avvisi riguardanti i divieti di volo e il riferimento al nostro regolamento nazionale.

Se per le norme Sera C il ritardo è stato causato dalla macchina burocratica europea sommata a quella italiana, nel caso delle violazioni al regolamento nelle città è mancata la comunicazione verso l’esterno da parte di Enac. Possibile che sbarcando negli Usa, in Cina come in Corea, si venga avvisati e in Italia no? Possibile che nelle piazze americane ci siano cartelli che indicano di non volare, e a San Marco, Colosseo e Santa Maria Nascente no?

Temo toccherà a tutti noi, operatori, appassionati, piloti, informare le persone che vedremo volare con dronetti vari in spiaggia e nei centri storici. Senza gridare allo scandalo, facendo presente che la loro libertà finisce dove comincia la nostra. E che una regola esiste.

Insomma, ci toccherà fare i compiti delle vacanze. Anche un po’ di quelli dell’Enac.

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04/08/2016, 14:04
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I CONVEGNI DI DRONITALY 2016, TUTTE LE NOVITÀ

programma generale dei convegni che si svolgeranno a Dronitaly 2016 è finalmente disponibile sul nostro sito web (http://go.shr.lc/2apbfQb) con alcune novità in assoluto che arricchiscono ulteriormente il quadro degli eventi formativi e informativi.

Per la prima volta ci sarà un convegno su droni e calcio con una testimonianza esclusiva di una grande squadra di calcio che riveleremo nei prossimi giorni.

Altra novità è il convegno rivolto ai periti assicurativi in collaborazione con AIPAI (Associazione Italiana Periti Assicurativi Incendio e Rischi Diversi). Una nuova categoria professionale scopre il drone, un alleato per lavorare in sicurezza e meglio.

E poi convegni con crediti formativi per ingegneri e agronomi, le conseguenze del nuovo regolamento europeo sulla privacy per l’impiego dei droni, i droni acquatici e molto altro ancora.

La manifestazione sarà aperta venerdì 30 settembre dalla presentazione dei risultati del II° Osservatorio sull’industria italiana dei droni realizzato da Dronitaly in collaborazione con Doxa Marketing Advice.

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31/08/2016, 19:43
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CONVEGNO: Droni in agricoltura. Mezzi, sensori, software e interpretazione dei dati
Dronitaly
Sabato 1 ottobre 2016 dalle 09:30 alle 13:00 (CEST)
Modena, Italia

Seminario
Droni in agricoltura. Mezzi, sensori, software e interpretazione dei dati
Sabato 1 ottobre 2016, h 9:30 - 13:30, Sala Convegni 1, Padiglione C
Dronitaly continua a seguire con particolare attenzione l’impiego dei droni in agricoltura, il settore in cui secondo gli analisti avranno le maggiori applicazioni, collegate in primo luogo allo sviluppo dell’agricoltura di precisione.
Per la sua terza edizione Dronitaly e l’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Milano organizzano un convegno che prenderà in esame mezzi, sensori, software e interpretazione dei dati raccolti, consentendo ai partecipanti di avere un quadro aggiornato della problematica.
Inoltre saranno presentati i risultati del progetto Aladin che ha sperimentato l’impiego dei droni per rilevare lo stress idrico delle piante e la produzione di mappe irrigue di dettaglio in modo da realizzare una irrigazione di precisione.
L'evento partecipa al programma di formazione permanente dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali e dà diritto a 0,5 CFP.
Per partecipare è necessario registrarsi in questa pagina.
I biglietti per l’ingresso a Dronitaly sono acquistabili online. CLICCA QUI
Programma
Tommaso Maggiore (DISAA, MI; ODAF, MI). Presentazione del Convegno
Mattia Trevini, Agringegno (Desenzano del Garda) Tipi di droni impiegabili in agricoltura
Giovanni Cabassi, (CRA FLC, LO). Sensoristica da applicare ai droni in ambito agricolo
Marina Corti, (DISAA, MI) I Software per l’interpretazione dei dati
Massimo Vincini, CRAGT (Centro Ricerche Analisi Geospaziali e Telerilevamento UCSC Piacenza) Droni e agricoltura di precisione
Stefano Anconelli, CER (Consorzio per il Canale Emiliano Romagnolo - Bologna) Il progetto Aladin (Agroalimentare Idrointelligente)
Massimo Lazzari, (VESPA, UNIMI) La meccanizzazione per l’agricoltura di precisione
Dibattito
Tommaso Maggiore Considerazioni conclusive

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07/09/2016, 21:28
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INEVITABILE “NUOVA VERSIONE” DEL REGOLAMENTO

easa-tower-small-300All’Easa, all’evoluzione tecnologica e al nostro mercato non interessano i problemi istituzionali che rallentano (talvolta paralizzano) l’azione di Enac e AeCI. Ma sono questioni che inevitabilmente si riflettono su tutta l’aviazione incluso ovviamente il settore dei droni. Che però, a differenza degli altri, corre con una velocità quadrupla e per questo soffre maggiormente. Così una regola nuova che non è neppure completamente a regime – le scuole – dovrà presto essere cambiata. Regolamento versione tre o altro emendamento? Sarà da vedere.

A leggere la bozza di regolamento europeo (uas-prototype-regulation-final) emanata il 22 agosto scorso, risulta evidente che la nostra norma nazionale, seppure sia in gran parte già allineata con i principi di Easa, dovrà giocoforza essere di nuovo modificata (e in tempi brevi) per poter prevedere le nuove categorie e classi di mezzi aerei a pilotaggio remoto in essa previste, specificando per esempio dove e come potranno volare (o non volare) giocattoli e aeromodelli. Difficile oggi prevedere la data del cambiamento, stante che ancora non è stata completamente messa a punto la questione delle scuole e dell’emissione dei titoli di pilota, siano essi attestati oppure licenze. Ma Enac è già al lavoro e ha assicurato che anche le incoerenze presenti nell’attuale disposizione saranno eliminate, specialmente quelle relative a spazi aerei e limitazioni. A tal proposito – ma non per giustificarne i ritardi – ricordiamo che Enac ha un Consiglio di Amministrazione scaduto da otto mesi – il cui rinnovo è storicamente legato alla politica – e che al contempo l’ente non può assumere nuovi funzionari anche se ne ha urgente bisogno, specialmente in area tecnica.

Che il tentativo di scrivere una norma lungimirante e stabile fosse complicato – finanche impossibile – si sapeva però fin dall’inizio, in quel febbraio 2014 che vide a Milano l’inizio dell’avventura di Dronitaly. Non soltanto a causa dell’evoluzione iper veloce della tecnologia, ma anche per l’utilizzo sempre più avanzato che si riesce a fare con Uas sempre più piccoli e la storica inerzia delle nostre organizzazioni statali.

C’è poi la questione dello sport aereo e in particolare quella che coinvolge i droni, gli aeromodelli e i droni-aeromodelli, gestita dall’Aero Club d’Italia, ente di diritto pubblico che tra Statuto non proprio ritenuto legittimo (la questione è controversa e ci sarebbe in tal senso anche un parere negativo del Quirinale, che nega la definizione di ente culturale), e regolamenti molto stringenti, crea barriere alla diffusione delle attività che dovrebbe invece promuovere, almeno secondo tutte le versioni di Statuto che si è dato dai tempi di Italo Balbo in poi. In pratica, è dimostrato che la sovra-regolamentazione è peggio della de-regolamentazione, eppure le norme aumentano di anno in anno. Si ricordino gli aeromodellisti che nel 2017 l’AeCI dovrà indire le elezioni per la presidenza, ma che al momento non esiste alcun candidato.

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14/09/2016, 13:34
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