Birra: in vetrina a drinktec le soluzioni su misura per un mercato variegato
Non esistono ricette universaliNel 2008 la produzione di birra è aumentata ancora, compiendo un passo decisivo verso l’obiettivo dei due miliardi di ettolitri. La birra continua a crescere, ma con andamenti differenziati. Non è stata ancora scoperta una ricetta universale e ogni mercato ha sfaccettature proprie. Questa varietà si riflette naturalmente nel parco macchine del birrificio, dove però si riconosce almeno una costante a livello mondiale: tutti i macchinari e gli impianti non solo devono fornire birra di qualità ma anche contribuire alla flessibilità e alla redditività del processo, a un migliore impiego delle materie prime e al risparmio delle risorse disponibili, negli ambiti della produzione, dell’imbottigliamento e del trasporto. Lo stato attuale della tecnica sarà in mostra dal 14 al 19 settembre 2009 al salone più importante per l’industria delle bevande: drinktec a Monaco di Baviera.
Già nel 2007 erano stati soprattutto i Paesi emergenti a spingere il mercato mondiale della birra vicino agli 1,8 miliardi di ettolitri. Già allora, poco meno della metà della crescita, pari a 91 milioni di ettolitri, era stata garantita dalla Cina. Il principale produttore di birra, primato che la Cina detiene dal 2002, ha così aumentato la propria quota sulla produzione mondiale al 22%. Altri incrementi rilevanti sono stati registrati da Russia, Ucraina, Messico, Brasile, Venezuela e Vietnam.
Cina: calano i profittiLa produzione di birra in Cina è destinata ad aumentare ancora in futuro. Tuttavia, i costi crescenti di produzione e materie prime erodono i margini di guadagno. Infatti, almeno il 70% del business nella Repubblica Popolare Cinese riguarda prodotti nella fascia di prezzo bassa, dove a causa della concorrenza e della clientela molto attenta alla spesa è difficile per le aziende scaricare a valle i costi maggiori che devono sostenere in produzione. In secondo luogo, la Cina è ben lontana dal diventare un mercato omogeneo, anche al suo interno. Gli analisti vedono attualmente grandi opportunità di crescita nella regione nord-occidentale e nella Cina centrale, ma soprattutto nella fascia bassa del mercato. Le aree popolose con maggiore capacità di acquisto, prima fra tutte Pechino, sono invece praticamente sature.
Germania: in ascesa birra di frumento e senza alcoolIn Germania il settore continua a risentire del calo dei consumi di birra in atto ormai da tre decenni. Se nel 1976 i tedeschi avevano un consumo pro-capite di circa 151litri di birra all’anno, nel 2007 il valore era sceso a 111,7 litri. Anche nel 2008 si prevede una diminuzione di 1-2 punti percentuali, che porterebbe il consumo pro-capite annuo a 109,5 litri. E il trend non sembra destinato a cambiare in futuro: presto verrà sfondata verso il basso la soglia dei 100 litri.
Ci sono però alcuni dati positivi. Secondo i rilevamenti di AC Nielsen, non tutte le qualità di birra registrano una diminuzione delle vendite. La Pils e soprattutto la birra da esportazione, la Alt e la birra scura hanno perso quote di mercato. Al contrario, i consumatori si orientano sempre più spesso sulla birra Weizen (di frumento) e soprattutto sulle varianti senza alcool. La domanda del mercato ha influito anche sul packaging, favorendo soprattutto le confezioni più piccole, come i pacchi da sei lattine da 0,33 litri o sei bottiglie da mezzo litro. Queste confezioni, secondo l’istituto di ricerche GfK di Norimberga, sarebbero state acquistate da molti consumatori come alternativa alle bottiglie con vuoto a rendere, scomparse dagli scaffali dopo l’introduzione della cauzione obbligatoria. Inoltre, l’evoluzione demografica è un altro elemento che favorisce queste confezioni monodose.
Variabile, efficiente, grande e piccoloLa gamma di prodotti e confezioni dei produttori di birra è quindi destinata a diventare sempre più varia: serve dunque più flessibilità. Inoltre, aumenterà l’esigenza di maggiore efficienza nei processi su scala mondiale. In futuro qualsiasi prodotto di scarto o sottoprodotto dovrà essere sfruttato per aumentare l’efficienza del processo nel suo complesso.
Inoltre, le fabbriche diventeranno ancora più grandi per poter spalmare meglio gli investimenti e i costi di produzione su un maggior numero di ettolitri prodotti. Think big, bisogna pensare in grande. Per contro ci saranno spazi per l’affermazione di fornitori di nicchia o regionali. In questo caso gli ingredienti della ricetta sono specialità, innovazioni e vicinanza al cliente, ingredienti che garantiscono il successo anche in mercati già consolidati. Ci sarà quindi un mercato anche per macchine e impianti più piccoli che però non hanno nulla da invidiare dal punto di vista tecnologico ai loro fratelli maggiori.
Piccoli o grandi che siano, con un bacino locale, regionale o internazionale, tutti i birrifici orientati al futuro potranno trovare a drinktec 2009 le materie prime e le soluzioni tecnologiche più adatte alla loro attività. Il padiglione B2 ospiterà su un’area di quasi 100.000 metri quadri la tecnica di processo per birra e malto. Queste tecnologie saranno proposte naturalmente anche da fornitori di impianti completi come KRONES (Pad. B6) e GEA Brewery Systems (Pad. A4). Tutti i produttori di birra devono fare un salto anche nei padiglioni A1 e A2, dove su oltre 11.000 m² verrà proposta una rassegna completa di contenitori e confezioni (fusti, lattine, bottiglie, casse, Bag-in-Box ecc.) e di attrezzature mobili, forniture e arredi per negozi e gastronomie di ogni genere.
Nel programma dei convegni, la giornata di mercoledì 16 settembre sarà dedicata all’industria della birra. “Novità per il processo di birrificazione” è il titolo di una serie di presentazioni nel Forum 2 al padiglione B1. Per tutti gli interventi è prevista la traduzione simultanea in tedesco e inglese. Tutti i relatori e i titoli degli interventi in programma sono pubblicati sul sito
www.drinktec.com nella sezione “Programma collaterale”.