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Convegno nazionale di viticoltura, Sangiovese protagonista

06/12/2009, 22:14

Crespina (PI), 15 dicembre 2009. Evento organizzato dal Comune di Crespina

"Progetto futuro. Le selezioni clonali nel Sangiovese e i presunti cloni allo studio" è il titolo del convegno nazionale di viticoltura che si svolgerà a Crespina (PI), il 15 dicembre, a partire dalla ore 9.

Il confronto fra enti di ricerca e vivaisti viticoli consentirà di tracciare importanti linee guida per il comparto. Il moderatore sarà Enrico Triolo, presidente di Toscovit, associazione toscana dei costitutori viticoli, che introdurrà l'evento presentando il nucleo di premoltiplicazione ed il suo impatto nella valorizzazione del germoplasma selezionato in Toscana.

Seguiranno le presentazioni dei costitutori, relative alle selezioni di Toscovit, Vivai Cooperativi Rauscedo, Maremma Toscana, Ampelos, Vivai Guillaume, Università di Firenze e Milano. Nel pomeriggio, sarà la volta delle selezioni dell'Itas Celso Ulpiani di Ascoli Piceno, del Crpv e del Cra, Unità di ricerca per la viticoltura di Arezzo.

La conclusione dei lavori spetterà a Maria Grazia Mammuccini, direttore dell'Arsia. Seguirà una tavola rotonda, con la degustazione delle microvinificazioni alla presenza dei costitutori.



Organizzazione:

Comune di Crespina - Ufficio Attività Produttive

Piazza Cesare Battisti n. 22 56040 Crespina (PI)

Tel. 050 634735 - Fax 050 634741

e-mail: attivitaproduttive@comune.crespina.pi.it

Fonte: Associazione MIVA - Moltiplicatori Italiani Viticoli Associati

Re: Convegno nazionale di viticoltura, Sangiovese protagonista

07/12/2009, 10:44

Ho inserito la segnalazione anche nella home della www.rivistadiagraria.org
Ciao,
Marco

Re: Convegno nazionale di viticoltura, Sangiovese protagonista

09/12/2009, 15:55

Il Sangioveto è - parafrasando Mario Soldati - il sangue dell’Italia di mezzo. Di quella macroregione che va più o meno dalla Romagna fino all’Alta Tuscia. Un areale protoitalico che condivide Etruschi, Piceni, Galli Senoni. È un vitigno strano e le origini sonoancora incerte. È suggestivo pensare che sia una domesticazione delle labrusche - la vitis silvestris - che gli Etruschi con tanta cura vinificavano.

Il Sangiovese è bizzarro: matura tardi, ha colore tenue, ha profumi intensi di viola, di mammola, di sottobosco, di piccoli frutti rossi. Difficile da coltivare, difficilissimo da vinificare con tannini che hanno bisogno di tempo per essere levigati, con asprezze di acidità che tuttavia aiutano a consegnarlo al tempo perché Cronos lo plasmi.

È stato definito il Pinot Nero del Sud d’Europa ed in effetti i due si somigliano, non tanto per questioni di Dna o di sentori, quanto per capacitàdi essere o banali o immensi. Comunque inimitabili.
Sta di fatto che i grandi di Toscana (e non solo) nascono da Sangiovese, vitigno che conosce declinazioni nel nome che vanno dal Brunello al Prugnolo, passando per il Morellino e declinazioni di cloni. È forse il vitigno sul quale la ricerca si è più applicata.

Oggi si hanno dei Sangiovese con carica di antociani potente, con polifenoli accentuati. Biondi Santi (lafamiglia che ha inventato il Brunello) è proprietario di alcuni cloni suoi e le università di Firenze, di Pisa, di Milano si sono industriate a creare dei Sangiovese più “facili”, più moderni. E oggi tutto il mondo pianta Sangiovese. Ci si sono provati i californiani e gli americani dell’EastCost, ci si sono provati australiani e cileni, ma questo vitigno sente il territorio come pochi altri.

viedelgusto.it
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