Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68669 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
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IL PECORINO DEL FUTURO DEVE ESSERE SMART: DA NUORO LE NUOVE PROSPETTIVE DEL MERCATO OVINO SARDO
Con il seminario "Scenario competitivo del comparto lattiero caseario ovino" ha preso il via la tre giorni nuorese del concorso Ovinus, prima competizione internazionale di formaggi prodotti da latte di pecora al 100%. Oggi una selezione di giornalisti e operatori stranieri e nazionali farà un tour del territorio, tra caseifici e degustazioni
NUORO, 26 settembre 2019 – Alla presenza di giornalisti e operatori in arrivo da tutta Europa si è aperto il seminario "Scenario competitivo del comparto lattiero caseario ovino", organizzato dalla Camera di Commercio, industria, agricoltura e artigianato di Nuoro in collaborazione con i partner di OVINUS, 1° Concorso internazionale dei formaggi ovini: Laore Sardegna, agenzia per lo sviluppo in agricoltura della Regione Autonoma della Sardegna, Consorzio per la tutela del formaggio Pecorino Romano DOP, Consorzio per la tutela del formaggio Pecorino Sardo DOP, Consorzio per la tutela del formaggio Fiore Sardo DOP e OILOS - Organismo interprofessionale latte ovino sardo.
Nella prima tappa di un’iniziativa itinerante, nella sala convegni della Camera di Commercio di Nuoro si è parlato delle condizioni “di salute” del comparto nell'Isola, di criticità e prospettive. In apertura i saluti del presidente della Camera, Agostino Cicalò - secondo il quale «il confronto con i produttori di tutto il mondo è indispensabile per la crescita dell'intero settore» - e dei rappresentanti dei consorzi di tutela dei formaggi ovini DOP (Leonardo Tilocca per il Consorzio del Pecorino Romano DOP, Annalisa Uccella per il Consorzio del Pecorino Sardo DOP, Antonio Sedda per il Consorzio del Fiore Sardo DOP e Salvatore Pala per OILOS).
Tra gli esperti, Roberto Furesi dell'Università di Sassari, ha illustrato le sfide che attendono il settore ovino: «Dalla sicurezza alimentare, nel senso che si dovrà essere in grado di produrre alimenti salubri e nutrienti per la popolazione, al previsto incremento demografico mondiale, che andrà “sfamato”: si parla del +25% nel 2050». La domanda di prodotti alimentari di origine animale dovrebbe dunque raddoppiare, ma il comparto – per l’esperto - dovrà considerare anche i cambiamenti climatici, le patologie animali (incluse quelle trasmissibili all'uomo) e l'aumento del consumo di formaggio. «Dal 2000 ad oggi il numero dei capi ovini è aumentato del 13%, mentre la produzione di latte è cresciuta del 21%», ha dichiarato. «Dal 1980 a oggi i consumi mondiali di formaggi sono passati da 9 milioni a 23 milioni di tonnellate. Questo vale per tutti i formaggi e non solo per quelli derivati dalla pecora, soprattutto in Occidente, dove si sta sostituendo il latte con il formaggio. Si aprono quindi spazi interessanti per le produzioni ovine e tipiche». Realtà spesso piccole e locali, queste, che hanno i loro vantaggi: «Prima di tutto in termini di trasporto e di costi risparmiati, ma va considerata anche la tutela che danno all'ambiente locale e al paesaggio che sta dietro alle produzioni», ha concluso Furesi. Questa tutela si trova soprattutto nelle DOP, «che costruiscono un piccolo monopolio di mercato: ci sono studi che indicano come i prodotti con tale denominazione abbiano poi un premio di prezzo sul mercato (20-25% per l'azienda, e sino al 50% per il consumatore finale)».
Angelo Frascarelli, dell'Università di Perugia, ha invece spiegato come la nuova Politica Agricola Comune (PAC) avrà risvolti positivi per la Sardegna: nella sua versione definitiva, ancora in approvazione, gli importi degli incentivi previsti per ogni ettaro di terreno posseduto saranno uniformati in tutta Italia. Gli agricoltori e gli allevatori sardi, a prescindere dal tipo di terreno posseduto e comprendendo quindi anche quello a pascolo, riceveranno quanto i loro colleghi italiani (dal Nord al Sud), passando dai circa 190 euro a ettaro attuali a 300 euro. «A cambiare non sarà solo la PAC», ha precisato Frascarelli, «ma anche la lettura dell'agricoltura: oggi il futuro è l'agricoltura smart. A chiederlo sono i consumatori e il mercato con la domanda di un'alimentazione che faccia risparmiare tempo e denaro, rispettando l'ambiente. Il mercato chiede che si possa comprare a distanza e ricevere il prodotto a casa propria». In poche parole, oggi non si deve vendere il prodotto in sé, ma un valore: non è il produttore a dettare le regole, ma il consumatore, che sceglie e orienta i produttori. «Chiedo quindi se la produzione ovina in Sardegna sia smart, cioè veloce, innovativa, pronta a rispondere alle esigenze del consumatore», ha concluso. «Penso che non si debba vendere solo il Pecorino sardo, ma anche la Sardegna e il suo ambiente».
La promozione e la protezione delle produzioni, in particolare di quelle a denominazione di origine protetta, avviene soprattutto attraverso i consorzi di tutela, come ha spiegato Leo Bertozzi di ORIGIN ITALIA, Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche. «I consorzi sono strumenti organizzativi non fini a se stessi, ma hanno il compito importante di riunire tutti gli attori della filiera per raggiungere il medesimo obiettivo», ha detto. «Attori che spesso hanno interessi contrastanti, si pensi ad esempio al prezzo del latte: chi lo vuole ben remunerato e chi lo vuole acquistare a un costo basso per trasformarlo. Ma il bene comune è far sì che il prodotto sia tutelato e si venda: è un vantaggio per tutti». Con questo obiettivo il consorzio ha molti poteri, «può fare praticamente tutto tranne che vendere o produrre: i suoi compiti sono la tutela e la valorizzazione del prodotto, la promozione e l'organizzazione del settore e in Italia, a differenza degli altri paesi Ue, ha anche compiti di vigilanza (ed è possibile intervenire come agenti di pubblica sicurezza)».
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IL CONCORSO OVINUS Ai tanti giornalisti stranieri presenti – provenienti da Argentina, Germania, Portogallo e Spagna - sono state ricordate le modalità di svolgimento del concorso, che si concluderà nel mese di marzo 2020 con la premiazione dei migliori pecorini. «Stiamo lavorando a un progetto che ci auguriamo porti risultati positivi per tutto il comparto», ha commentato Massimiliano Venusti di Laore Sardegna. «Possono partecipare tutte le aziende con riconoscimento o registrazione europea e le aziende di tutto il mondo in regola con le normative di produzione. Abbiamo previsto due classi di formaggi al 100% da latte di pecora (DOP e open class), con 9 categorie di prodotto». Chi vuole iscriversi, gratuitamente, deve farlo tramite il modulo disponibile sul sito www.ovinus.it, entro le ore 24 del 10 dicembre 2019. A chiudere i lavori, in rappresentanza della stessa Agenzia, il Direttore Tonino Selis, che – ricordando l’esperienza virtuosa del Concorso enologico internazionale GRENACHES DU MONDE e il protagonismo della Sardegna – ha ribadito che «la crescita e la qualificazione delle nostre produzioni passano proprio da occasioni come questa, basate sul confronto e, soprattutto, sulla competizione». La speciale iniziativa itinerante continua oggi: i giornalisti specializzati e i rappresentanti dei Consorzi di tutela delle principali DOP italiane ed europee, infatti, sono accompagnati a conoscere le realtà produttive sarde, in una preziosa occasione di approfondimento, scambio e networking. In particolare, l’educational tour farà tappa a Birori e Gavoi, con visite agli stabilimenti produttivi di Pecorino Romano DOP e Pecorino Sardo DOP, per poi proseguire al Museo del Fiore Sardo. La giornata si concluderà con un laboratorio sensoriale di presentazione dei formaggi ovini DOP in abbinamento con vini del territorio. Lo stesso laboratorio sarà proposto domani a Nuoro, venerdì 27, a un gruppo selezionato di operatori della ristorazione.
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