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BIOTECNOLOGIE IN AGRICOLTURA : OPPORTUNITA’ E PAURE (CR) 
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BIOTECNOLOGIE IN AGRICOLTURA : OPPORTUNITA’ E PAURE
AULA MAGNA - PALAZZO EX ASELLI
ISTITUTO TECNICO AGRARIO STANGA CREMONA
12 NOVEMBRE 2014 ORE 9.00
CONFERENZA STAMPA

CAVEDAGNA p.a. ERICA - PRESIDENTE A.D.I.A.S. CREMONA
L’ ADIAS, Associazione Diplomati Istituto Tecnico Agrario Stanga di Cremona, nasce nel 1969 per volontà del Prof. Luigi Bisicchia, docente e futuro preside dell’Istituto, che dedicherà gran parte della sua vita alla scuola e all’associazione. Dal 2000 un lungo periodo di "torpore" che dura oltre dieci anni assopisce gli animi, poi l’associazione rinasce sotto l'impulso e la volontà dell'attuale presidente Erica Cavedagna ex allieva e docente dell’ITA Stanga di Cremona. Dopo una prima necessaria riorganizzazione e relativa classica rimpatriata di ex-allievi con visita guidata alla sede storica di Palazzo Stanga, il nuovo direttivo è pronto per fare esordire la rinata associazione culturale. La scelta della tematica da trattare cade sulle biotecnologie, l'argomento controverso e dibattuto a livello nazionale in particolar modo quando si tratta di parlare di OGM Organismi Geneticamente Modificati. Viene così organizzato il dibattito Biotecnologie in agricoltura opportunità e paure e l’evento viene dedicato al compianto Prof. Bisicchia. Il titolo del dibattito proposto sintetizza in modo particolare la diversa reazione che genera questo argomento quando è affrontato dalla comunità scientifica piuttosto che dalla comunità popolare, dalla gente comune. La scelta della formula dibattito/tavola rotonda, nasce dall’intento di permettere di presentare le diverse sfaccettature dell'argomento e favorire una base di riflessione, un dibattito appunto, per tentare di superare almeno in parte pregiudizi e posizioni preconcette. L’ADIAS è un’ associazione culturale di diplomati in indirizzo agrario,(quindi dell’area scientifica) e si è posta come mission lo sviluppo della conoscenza dei vari aspetti della complessa “materia” che è l'agricoltura soprattutto quando vista nella sua complessa interdisciplinarieta’. L'invito ai relatori è stato fatto con l'intento di mettere a confronto il mondo scientifico, con il mondo agrario e quello del consumatore, della gente comune. Il mondo scientifico è autorevolmente rappresentato dal prof. Luigi Cattivelli direttore e ricercatore del CRA per la genomica e postgenomica animale e vegetale di Fiorenzuola d'Arda e dal prof. Lorenzo Morelli Preside della Facoltà di Scienze Agrarie Alimentari Università Cattolica Sacro Cuore di Piacenza e Cremona. Il mondo agrario e in parte quello della gente comune, è rappresentato dall'Avv. Stefano Masini responsabile dell’Area Ambiente della Confederazione Nazionale Coldiretti a dal Dott. Massimiliano Giansanti Vice Presidente Nazionale di Confagricoltura. Il mondo degli utilizzatori dell' finali, i consumatori, vengono rappresentati dall'Avv. Paola Bodini dell'Unione Consumatori di Cremona. Moderatore del dibattito sarà il Prof. Giancarlo Balduzzi, agronomo e docente ITA STANGA di Cremona. Un grazie agli sponsor che hanno deciso di affiancare nell’organizzazione l’ADIAS. Tra loro, la scuola di specializzazione Panettieri e Pasticceri dell’ENAIP di Cremona ha dato un valido aiuto alla buona riuscita dell’evento con un buffet, insieme alla Latteria Cà De Stefani e a Relais Convento e Idea Verde Maschi che curerà gli addobbi floreali.
L’invito a partecipare al dibattito è esteso a tutti coloro, dagli agricoltori ai consumatori, dal mondo della ricerca dell’università e della scuola a quello dei servizi di controllo del settore agroalimentare con il proposito, si spera, di fare un poco di chiarezza in una tematica così spinosa e complessa. I responsabili dei mass media saranno sicuramente di fondamentale aiuto in questo compito al fine di fornire ai lettori o spettatori che siano, informazioni oggettive che possano superare preconcetti e statici modi di pensare. Un pensiero o un anticipazione di ciò che verrà dibattuto anche nella grande vetrina di EXPO 2015 – NUTRIRE IL PIANETA che, non a caso, si dovrà occupare delle future strategie per eliminare la fame nel mondo.
DOTT. PROF. GIANCARLO BALDUZZI - MODERATORE
L'interessante dibattito organizzato dall'ADIAS suscita interesse e curiosità, soprattutto per quanto riguarda la seconda parte del tema: "opportunità e paure". Quando si tratta o discute di argomenti che trattano le applicazioni delle biotecnologie l'opinione dei più è quella di accomunare il predetto termine con gli o.g.m. (organismi geneticamente modificati) acronimo utilizzato ormai da tempo, e spesso, a sproposito, per generalizzare la materia se non addirittura generare paura e diffidenza, se non inutile allarmismo. Di conseguenza si diffondono pregiudizi che sfociano nel solito distinguo tra favorevoli e contrari senza valide argomentazioni a sostegno delle tesi contrapposte. Ben venga quindi l'occasione per trattare in modo sereno e con la necessaria competenza degli aspetti scientifici di rilevante interesse in modo da fornire utili informazioni finalizzate ad approfondire le conoscenze dei cittadini e consentire agli stessi di poter fare libere e serene considerazioni in merito. Giova ricordare innanzitutto che le biotecnologie, nel significato più attuale del termine, comprendono una nutrita serie di sofisticate procedure tecniche che coadiuvate da ingegneria genetica e biologia molecolare consentono di selezionare nuovi organismi (batteri, piante, animali) e creare nuovi prodotti che trovano applicazione nel settore agroalimentare ma anche, e su larga scala, nell'industria farmaceutica per la produzione di sostanze ad uso medicinale ( insulina, enzimi, antibiotici ecc.) nel comparto zootecnico, energetico ed ambientale.Da secoli l'uomo "agricoltore" pratica incroci e selezioni di piante ed animali per migliorarne le caratteristiche produttive attraverso metodi convenzionali di selezione genetica dai risultati non sempre apprezzabili e ripetibili nel breve e medio periodo e quindi di difficile sostegno di una agricoltura chiamata ad una evoluzione analoga a quella delle diverse tecnologie ma, soprattutto, a quella della società e dei suoi fabbisogni. Dalla scoperta del DNA (1953) ad oggi, l'affinamento delle diverse applicazioni biotecnologiche (identificazione e mappatura dei geni e loro ricombinazione) ha consentito di raggiungere progressi nella genetica animale e vegetale (inimmaginabili soltanto 35-45 anni fa) in grado di migliorare la quantità e qualità dei prodotti con indubbi vantaggi per tutti gli operatori della filiera fino al consumatore finale in termini di sicurezza e salubrità alimentare. Per quanto riguarda invece gli o.g.m., organismi ottenuti grazie alle biotecnologie e alla ingegneria genetica, è bene ricordare che essi non devono essere visti con pregiudizio solo per effetto della diffusa disinformazione o per la semplice ed ipocrita ideologia del rifiuto. Come tutte le novità della ricerca scientifica devono essere correttamente conosciuti. Solo a fronte di una adeguata ed imparziale (esistono purtroppo diverse modalità di pensiero in funzione di specifici interessi di bottega) informazione sarà possibile esprimere un giudizio sereno ed una comprensione dell'importanza dell'innovazione scientifica. Non bisogna assolutamente dimenticare che l'agricoltura del futuro sarà chiamata a sfide difficili e di lunga durata (si pensi solo ai 9 miliardi di abitanti della terra previsti per il 2050) in tema di autosufficienza e sicurezza alimentare, salute, approvvigionamento energetico e di salvaguardia delle risorse terra, acqua e aria.

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02/11/2014, 13:52
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