Sabato 4 Maggio 2013 alle ore 10,30

presso la sede operativa sita a
Rai di San Polo di Piave (TV)

(Via Maggiore, 10)

si terrà
l’assemblea generale ordinaria dei soci
dell’A.P.O. VENETA FRIULANA sac

(Associazione Produttori Ortofrutticoli Veneta Friulana)



Nel corso dell’assemblea interverranno il Presidente di A.P.O.V.F. Lino Rossi e il Procuratore generale Domenico Dal Bo, sono inoltre invitati i rappresentanti istituzionali del Parlamento Europeo, della Regione Veneto e degli enti locali. Al centro dell’assemblea l’approvazione del bilancio consuntivo 2012 e l’approvazione del previsionale 2013.

A.P.O.V.F Sac è una società di organizzazione di produttori leader in Italia nel segmento dell’ortofrutta . E’ costituita da oltre 2mila aziende agricole socie, presenti in 7 regioni italiane (Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio, Puglia, Sicilia). Insieme coltivano 6mila ettari di superficie agricola, di cui 4mila a prodotti frutticoli e 2mila prodotti orticoli. Il gruppo sviluppa un fatturato complessivo di oltre 100milioni di euro l’anno, includendo 25 organismi associati e offrendo 6 prodotti a marchio europeo. Tra i brand di prodotto si contano: l’Asparago di Badoere IGP, l’Asparago Bianco di Bassano DOP, l’Asparago Bianco di Cimadolmo IGP, la Ciliegia di Marostica IGP, il Radicchio Rosso di Treviso IGP e il Radicchio Variegato di Castelfranco IGP, cui si aggiungono la Pera Tipica di Venezia Delizia e l’Originale Kiwi Veneto. Il gruppo opera attraverso 5 stabilimenti tra Veneto e Friuli: la centrale operativa è a San Polo di Piave, cui si aggiungono Asolo, Zero Branco (TV), Terrazzo (VR), Partidor (UD).

L’assemblea sarà l’occasione anche per fare il punto sugli importanti investimenti, effettuati nell’ultimo biennio, in macchinari all’avanguardia per la lavorazione e il confezionamento dei prodotti ortofrutticoli. Tali investimenti hanno consentito alla più grande organizzazione di produttori del Veneto di riorganizzare i processi produttivi in filiera corta, riducendo del 15% i costi (saltando mediatori e grossisti) e intercettando direttamente la GdO, i negozi specializzati e le comunità. Da un lato, quindi, si è incrementata la qualità dei prodotti, sempre più tipici e certificati, dall’altro si è riusciti a garantire una politica di “giusto prezzo” sia come remunerazione ai soci-agricoltori, sia nella vendita al consumatore.

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