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Aquafarm - 26 e 27 gennaio 2017 Pordenone 
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Il 26 e 27 gennaio 2017 si terrà a Pordenone Aquafarm


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12/07/2016, 20:02
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A PORDENONE LA NUOVA MANIFESTAZIONE PER IL BUSINESS DELL’ACQUACULTURA E

DELLA PESCA SOSTENIBILE NEL MEDITERRANEO

La due giorni di mostra-convegno, organizzata da Pordenone Fiere e Upmarket, si rivolge

ad operatori del settore e coinvolge le regioni italiane ed estere che si affacciano

Pordenone/Milano, 12 luglio 2016. . Si terrà il 26 e 27 gennaio 2017 nel quartiere fieristico di Pordenone

AquaFarm, la nuova mostra-convegno dedicata alle tecnologie, ai prodotti e alle buone pratiche della produzione

sostenibile di cibo dall’acqua. La manifestazione, organizzata da Pordenone Fiere e Upmarket di Milano con

l’appoggio delle istituzioni locali, si rivolge a un pubblico professionale e per due giorni affronterà i temi

dell’acquacoltura mediterranea e della pesca sostenibile, ma anche della coltivazione delle alghe e di tutte le

colture vegetali che si basano su tecniche idroponiche, acquaponiche e aeroponiche, che vanno sotto il nome di in-
door & vertical farming.

AquaFarm si basa sul collaudato format della mostra convegno con stand espositivi o semplici desk informativi

destinati alle aziende, agli enti pubblici e di ricerca e alle associazioni, affiancati da un intenso programma di

convegni e workshop che si svolgeranno in appositi spazi all’interno dell’area fieristica, per massimizzare le sinergie

tra i due aspetti della manifestazione.

La manifestazione affronterà temi di assoluta attualità presentando gli strumenti di cui l’Europa dispone per

garantire cibo e principi attivi utili alla salute e al benessere a tutta la sua popolazione nel rispetto dell’ambiente

anche di fronte alla crescita continua degli standard di vita. Già oggi, per fare solo un esempio, più del 50 per cento

di tutti frutti di mare prodotti nella UE provengono da acquacoltura. AquaFarm, la prima manifestazione in Italia a

trattare questi temi in modo unificato e integrato, intende contribuire alla promozione delle opportunità di

sviluppo economico e sociale che queste tecniche mettono a disposizione dei Paesi che vogliono farle proprie.

La collocazione di AquaFarm a Pordenone è strategica per la posizione baricentrica della città friulana in un bacino

che comprende le regioni che gravitano sull’Alto Adriatico e sulle Alpi orientali, in Italia e in altre nazioni (Austria,

Slovenia, Croazia), ottimamente connesse con collegamenti aerei, ferroviari e stradali.

Ai co-organizzatori di AquaFarm (Pordenone Fiere e Upmarket) di affiancherà Studio Comelli –

www.studiocomelli.eu - struttura milanese di professionisti specializzati nella comunicazione della sostenibilità, che

curerà il programma di convegni e workshop e le relazioni con i media di settore.

Maggiori informazioni su AquaFarm, come le modalità di partecipazione per le aziende, sono disponibili sul sito

www.aquafarm.show .

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12/07/2016, 20:03
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Mangiare pesce fa bene, bisogna mangiarne di più, la popolazione aumenta e con essa crescono le sue esigenze: tutte premesse che portano alla necessità di aumentare la produzione di pesce. Così ci eravamo lasciati con lo scorso comunicato stampa ed è da qui che ripartiamo. Incrementare la quantità prodotta è solo uno degli obiettivi prefissati dagli operatori del settore. Per non vanificare il ruolo economico e sociale dell’acquacoltura la moltiplicazione dei pesci deve essere fatta nel rispetto dell’ambiente.


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12/01/2017, 16:50
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L’obiettivo delle microalghe come fonte d’energia: le ricerche e i progetti innovativi ad AquaFarm a Pordenone Fiere il 26 e 27 gennaio, con l’avviso che i risultati sono essenziali ben oltre il campo dei combustibili...

A Pordenone Fiere il 26 e 27 gennaio


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16/01/2017, 20:50
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Fattorie verticali: l’AgriTeTtura ad AquaFarm
L’incontro tra produzione agricola e architettura, mediata dalla tecnologia,
protagonista della rigenerazione urbana e delle città sostenibili e vivibili. Nella
prima giornata di AquaFarm a Pordenone Fiere il 26 e 27 gennaio con lo slogan:
“più fattorie verticali per conservare più boschi orizzontali”
Milano/Pordenone 18 gennaio 2017. È un concetto destinato a entrare nel gergo comune:
fattorie verticali, ossia luoghi di produzione senza terra in ambiente controllato di specie
vegetali e anche animali sviluppati in verticale e adatti ad essere realizzate in ambito urbano.
Le vertical farm rappresentano perfettamente il movimento globale verso la produzione
primaria di alimenti distribuita e più vicina possibile al luogo di consumo e comportano una
lunga serie di vantaggi, dall’eliminazione di anticrittogamici e pesticidi al fortissimo risparmio
di acqua e nutrenti, all’aumento della produzione senza discapito della qualità grazie
all’indipendenza dal clima, dalle stagioni e persino dal ciclo giorno/notte.
Gli architetti e gli urbanisti si sono immediatamente interessati all’idea, i primi alla ricerca di
nuovi valori e obiettivi nella progettazione dei singoli edifici, i secondi di fronte al problema,
da trasformare in opportunità, della conversione di paesaggi e architetture industriali e di
servizio delle società a bassa crescita demografica e alla necessità di uno sviluppo sostenibile
delle aree urbane. Infatti, le pubblicazioni specializzate e i siti web di architettura sono pieni
di spettacolari rendering di meravigliosi progetti di grattacieli, strutture biomimetiche e
paesaggi urbani incentrati sul concetto di vertical farm ad alta intensità di vetro, acciaio,
compositi e verde. Nella realtà la stragrande maggioranza delle fattorie verticali già attive e in
realizzazione è ospitata in strutture già esistenti dismesse e riqualificate.
Edifici industriali, centri commerciali, magazzini, complessi di uffici, parcheggi multipiano,
persino un bunker della Seconda Guerra Mondiale (a Londra): non esiste, o quasi, edificio che
non possa essere in linea di principio convertito alla produzione primaria di cibo. Le
tecnologie che rendono possibili le fattorie verticali, infatti, le rendono indipendenti sia
dall’ambente esterno che dall’involucro che le contiene: illuminazione a LED a frequenze
selettive, cogenerazione di energia elettrica e calore da biomasse e biogas, coltivazioni senza
suolo (idroponica), senza supporto (aeroponica), con autoproduzione integrata di una parte
dei nutrienti (acquaponica), per citarne solo alcune.
Il tema ormai è maturo anche in Italia. La seconda sessione dedicata al Vertical Farming
nell’ambito di AquaFarm, il 26 gennaio, è intitolata proprio “A come AgriTeTtura = le
Tecnologie che uniscono Agricoltura e Architettura”. Ne parleranno architetti di primo piano
che stanno progettando le fattorie verticali Made in Italy: Matteo Benvenuti ci spiegherà le
vertical farm autosufficiente e a (quasi) ciclo chiuso; Beno Biundo della Cooperativa
Empedocle, che in Sicilia sta realizzando prototipi di fattorie verticali per riqualificare le
periferie di Agrigento; Katia Parati dell’Istituto Spallanzani, che sta sperimentando la
riconversione delle numerose serre florovivaistiche abbandonate, a seguito della gravissima
crisi del settore, a culture di microalghe ad elevato valore aggiunto. E ancora, Roberto
Tognetti ci racconterà come la riconversione di paesaggi e architetture industriali in vertical
farm possa essere un’opportunità per diversi settori (tra cui quello immobiliare, ambientale,
agricolo…). Da ultimi, ma non meno importanti, chi sta realizzando percorsi di formazione
multidisciplinari per progettisti di fattorie verticali, e il Progetto OpenAgri-UIA con il quale, al
centro di un grande partenariato pubblico-privato, il Comune di Milano intende convertire
una cascina suburbana alle nuove tecnologie di coltura.

Insomma, il futuro è di un verde luminoso per le fattorie verticali, anche in Italia. A differenza
di innovazioni molto “spinte” all’attenzione comune e spesso solo esercizi estetizzanti, le
fattorie verticali e le relative tecnologie non solo sono una soluzione a problemi reali, ma
hanno già almeno quattro mercati già pronti e fiorenti, che promettono di rivoluzionare a
breve termine. Alla prossima puntata.

Il programma delle conferenze di AquaFarm 2017 è disponibile in costante aggiornamento
nella sezione Programma del sito web www.aquafarm.show.
La partecipazione è gratuita, questo il link per il pre-accreditamento online. Sarà comunque
possibile registrarsi anche i giorni dell’evento presso la sede della Fiera.

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18/01/2017, 21:29
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Vertical Farming, quattro mercati già pronti in Italia
Le fattorie verticali rappresentano una soluzione rivoluzionaria per la produzione
primaria di cibo. Per essere competitiva con l’agricoltura tradizionale non ha
nemmeno bisogno di raggiungere specifiche economia di scala nella sua adozione.
Sono infatti già almeno quattro i mercati già pronti. Scopriamoli in attesa di
approfondire alla prima giornata di AquaFarm a Pordenone Fiere il 26 e 27
gennaio
Milano/Pordenone 23 gennaio 2017. Secondo Dickson Despommier, il creatore del concetto di
vertical farm che aprirà la sessione sulle fattorie verticali ad AquaFarm tra tre giorni,
basterebbero 50 edifici di 30 piani con base di mezzo isolato dedicati al vertical farming per
garantire alla popolazione di New York il 50% del fabbisogno di proteine. Ci si metteranno
probabilmente anni per arrivare a quel punto, ma le fattorie verticali hanno una caratteristica
speciale, che ne costituisce una parte dell’attrattiva: per essere convenienti la loro adozione
non deve raggiungere alcuna particolare economia di scala. I mercati per i loro prodotti
esistono già, hanno già dimensioni importanti e le caratteristiche del Vertical Farming
consentono di servirli in modo più efficiente e addirittura di svilupparne aspetti sinora
impossibili.
Di mercati anche solo in Italia ne abbiamo contati almeno quattro per un valore complessivo
di oltre il miliardo di euro. Eccoli in breve. Il primo, il più consistente, è la IV Gamma: ortaggi
e verdure crudi già tagliati e confezionati pronti per il consumo. In Italia, lo scorso anno, il
settore ha superato i 750 milioni di euro di valore, 3 miliardi nei primi cinque Paesi europei,
dove siamo secondi dopo il Regno Unito (dati VVS Bruxelles). Il segmento è quello principale
che cresce nel settore ortofrutta (gli altri sono la frutta esotica e i piccoli frutti), il cui
consumo, nonostante le mode mediatiche, è ancora sotto del 15 % rispetto al 2000 (dati
CSO). La maggior parte dei consumi è concentrata nelle aree metropolitane e si concentra
anche in periodi “fuori stagione”. Per prodotti che sono pronti all’uso e mangiati crudi, i
parametri qualitativi più importanti e da monitorare sono i nitrati (derivanti da eccesso di
concimazione) e la qualità sanitaria (pulizia, residui di pesticidi e anticrittogamici, oggetti
estranei). Le tecniche di coltivazione utilizzate nelle fattorie verticali (cosiddette “senza
suolo”, come idroponica e aeroponica) sono ideali per garantire il rispetto di questi parametri
e inoltre consentono rese impensabili che, insieme alla riduzione del consumo d’acqua e
nutrienti, all’eliminazione di anticrittogamici e pesticidi e all’automazione, si riflettono sul
costo. Essendo totalmente indipendenti dall’ambiente esterno, in una vertical farm si arriva
anche ad un raccolto ogni sei settimane. Oggi in Italia si vendono poco meno di 100.000
tonnellate l’anno di prodotti IV Gamma: quante fattorie verticali sarebbero sufficienti per
produrli? Quanto è flessibile il mercato rispetto al prezzo? Sono domande che avranno presto
risposta….
INFORMAZIONI PER LA STAMPA
Secondo mercato, le piante aromatiche, con consumi annuali per un valore di circa 120
milioni di euro. Non è contabilizzata l’autoproduzione, che è rilevante. Nonostante ciò
importiamo molto e non solo piante che non sono coltivabili in pieno campo da noi. Per fare
un esempio, lo zafferano, l’oro rosso. Ne produciamo al massimo 600 chili l’anno, ma negli
anni cattivi scendiamo a 450 chili. Ne importiamo invece circa 22,5 tonnellate. Le fattorie
verticali sono perfette anche per coltivare il fiore del crocus. È stato infatti messo a punto un
metodo in idroponica che permette due raccolti l’anno, grazie al fatto che la pianta è isolata
dall’ambiente esterno. Anche il risotto alla milanese e la spigola di Montalbano profittano dal
vertical farming…
Ci sono poi le piante officinali e farmaceutiche, quelle che vengono coltivate per estrarre
principi o complessi attivi che vengono utilizzati in una miriade di produzioni (basta pensare
ai coloranti vegetali). Per restare solo al caso delle piante per uso farmaceutico ed erboristico,
la coltivazione idroponica o aeroponica in vertical farm permette, oltre alle rese maggiori,
anche la riduzione al minimo della contaminazione da agenti estranei e il controllo della
crescita della pianta e della produzione dei complessi utili. Variando la somministrazione di
nutrienti in quantità e contenuto si può anche influire sul peso relativo di un principio attivo
rispetto ad un altro, mentre agendo sull’irrigazione se ne può aumentare la concentrazione.
Infine, nelle vertical farm si possono coltivare varietà che crescono con difficoltà o che non
crescono affatto da noi e anche piante “delicate” come la marijuana… terapeutica.
Quarto mercato, appena nato ma potenzialmente in grande espansione, quello delle specie
vegetali che, se coltivate in modo controllato, risultano prive di sostanze che non
vengono tollerate da una parte della popolazione, che così deve sopportare una
restrizione della propria dieta. Fornendo nutrienti privi delle sostanze non tollerate, che non
sono necessarie alla pianta per crescere, esse non saranno presenti. Un caso già in produzione
in Italia è quello del pomodoro coltivato in idroponica e privo di metalli pesanti, come il
nickel. Anche la pummarola nickel-free si addice alle vertical farm…
Il programma delle conferenze di AquaFarm 2017 è disponibile nella sezione Programma del
sito web www.aquafarm.show.
La partecipazione è gratuita, questo il link per l’accreditamento online. Sarà comunque
possibile registrarsi anche i giorni dell’evento presso la sede della Fiera.

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25/01/2017, 16:35
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Acquacoltura, Alghe e Vertical Farming protagonisti della manifestazione con le loro filiere. Tre settori strategici per il futuro dell'economia nazionale si sono riuniti nel primo appuntamento integrato organizzato in Europa. Risultato, un successo senza condizioni.

80 marchi presenti tra gli espositori, due sponsor come Gruppo "Del Pesce" e Biorigin,4 partnership con associazioni di settore, di cui due internazionali, 15 sessioni di conferenze internazionali, 113 relatori, 12 media partner tra nazionali e internazionali, visitatori provenienti da 25 Paesi, in numero molto superiore alle aspettative.

Questi sono i dati principali dell'edizione AquaFarm 2017, in attesa dell'edizione 2018, già in programma il 15 e 16 febbraio. Qui di seguito potete scaricare il comunicato stampa con tutti i dettagli http:/www.aquafarm.show/wp-content/uploads/2017/01/CS 16_AquaFarm 2017, il successo è senza condizioni.pdf

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02/02/2017, 16:43
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Non sembra male :)


03/02/2017, 13:02
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