Vertical farming e colture fuori suolo: arrivano le certificazioni
Biologico, biodinamico, o semplicemente migliore in tutte le dimensioni: AquaFarm ospita il dibattito sulla certificazione dei metodi di produzione e dei prodotti da vertical farming, acquaponica e colture fuori suolo. Nella sessione di apertura della seconda edizione
il 15 e 16 febbraio alla Fiera di Pordenone.
Pordenone, 16 gennaio 2018. Negli Stati Uniti il dibattito è stato molto intenso, in certi momenti portato anche oltre il limite da una delle parti in causa. Alla fine le coltivazioni fuorisuolo e l’aquaponica hanno vinto: è sempre possibile certificare come Organic un impianto idroponico ed etichettare i suoi prodotti con il marchietto della foglia. In Europa la situazione è diversa, l’idroponica è esclusa dal biologico, visto che la definizione europea implica la presenza di suolo a contatto con la roccia di base.
In un mondo in cui la popolazione cresce e ancora di più cresce la richiesta di cibo di qualità, sicuro, sostenibile, accessibile e a basso prezzo ha senso concentrarsi sull’etichetta “biologica”? La cronaca anche recentissima riporta notizie di partite di prodotti biologici ritirati al mercato per un problema o quell’altro. E tutto questo non perché il produttore non abbia rispettato i punti del protocollo biologico, ma nonostante lo abbia fatto. Allora, cosa è veramente importante?
AquaFarm, nella sua tradizione breve ma consolidata di luogo dell’innovazione e dei temi caldi, darà il suo contributo, anche provocatorio, al dibattito su quale risposta dare ad una domanda cruciale per il futuro del pianeta. E lo darà da subito dal primo giorno della manifestazione, in programma il 15 e 16 febbraio alla Fiera di Pordenone. La sessione di apertura è infatti dedicata a Post-bio: le certificazioni nelle colture soilless con un’agenda di relatori di altissimi livello internazionale. La sessione sarà moderata da Paolo Battistel, agronomo e consulente attivo e noto a livello internazionale, che opera dalla steppa siberiana sino al deserto del Sahara, che fornirà anche l’inquadramento del problema e lo stato dell’arte del dibattito.
Seguirà poi l’intervento di Peter Jens, Direttore della Fondazione Pura Natura, da dieci anni sul fronte più avanzato della battaglia per il riconoscimento a livello europeo (da poco presente anche negli Stati Uniti) dell’idroponico come metodo di coltura biologico.
Marc Horler, operations manager dell’Association for Vertical Farming, che illustrerà per la prima volta in Italia il progetto per la certificazione delle vertical farm, dal processo al prodotto. AVF è stato da subito partner attivo e fondamentale per AquaFarm e il suo impegno verso la divulgazione delle nuove colture fuori suolo e il consolidamento degli operatori in una comunità di conoscenze.
Oltre il biologico, esistono altre certificazioni applicabili alle vertical farm e al fuorisuolo, con una accentuazione sulla sostenibilità. Una è il Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata (SQNPI) uno schema di certificazione volontario per tutti quei prodotti agricoli e agroalimentari ottenuti con tecniche di produzione integrata. Un altro, anch’esso volontario, è Friend of the Earth, che verrà presentato da Paolo Bray, fondatore e direttore anche dello schema internazionale Friend of the Sea.
Maggiori dettagli su AquaFarm, le possibilità di partecipazione e il programma delle conferenze sono disponibili su
www.aquafarm.show.