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Esame di maturità, tesine, scelta universitaria, riforma, progetti e altro dal mondo dell'Istruzione agraria
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Studi agrari

11/04/2010, 10:08

Salve a tutti. Ho 24 anni. Ho una maturità scientifica, e un'avventura universitaria di un anno (abbandonata). Da 2 anni faccio il commerciale fotovoltaico in una ditta di amici. Da un po' di tempo sto seguendo il mio grande sogno: oliveto impiantato quest'anno, polli, conigli, maiali, e a breve mucche e cavalli. Vorrei sapere se esistono dei percorsi di studio da poter fare in agraria, che non siano corsi di laurea universitari (in quanto troppo impegnativi per me)? Ho visto che qualcuno ha scritto sotto il suo nome perito agrario? Come si può essere periti agrari? Non esiste un diploma in agraria.

Re: Studi agrari

12/04/2010, 7:41

Perito agrario iscritto all'albo è colui che, dopo aver fatto la maturità in un istituto tecnico agrario e due anni di tirocinio, ha superto l'esame di abilitazione all'esercizio della libera professione di Perito agrario.
Potresti vedere se c'è un corso serale di tecnico agrario dalle tue parti. Visto che sei già diplomato, potresti iscriverti, con qualche debito, al terzo o quarto anno.
Ciao,
Marco

Re: Studi agrari

12/04/2010, 13:08

Io sono di Massa ma che mi risulti non c'è nulla in zona. Io non sapevo neanche che esistesse il perito agrario, altrimenti sarebbe stato il mio sogno.. Come posso fare? Eistono on line?

Re: Studi agrari

12/04/2010, 14:10

On line no.
C'è a Firenze...
Prova a sentire al tecnico agrario di Pescia (PT).
Ciao,
Marco

Re: Studi agrari

22/04/2010, 9:09

Ciao a tutti,

riprendo l'argomento perché interessa anche a me.Ho 27 anni e sono in possesso di una laurea in Economia Internazionale, attualmente lavoro in un'azienda meccanica come commerciale.

Vorrei gradualmente formarmi delle nuove competenze agrarie poiché è da tanti anni il mio sogno nel cassetto. Avevo pensato di iscrivermi al corso di Laurea in scienze agrarie. E' una mia "riconversione" professionale che come tutte le riconversioni, per non costare troppo o rischiare problemi economici alla mia famiglia richiederà del tempo.

Non mi interessa l'università per il titolo di studio o l'iscrizione all'albo; mi interessa poiché di agricoltura mi interesso molto, ma mi manca un approccio più metodologico e scientifico che mi possa dare le basi "concettuali" per crearmi un lavoro futuro. Studiare da solo non ha un grande senso logico, almeno per le materie di base.

Vedo che consigliate spesso di frequentare un corso serale di perito agrario. La mia domanda è: è un'infarinatura oppure può essere una scelta migliore all'università?

Non posso permettermi di rifare sia le scuole superiori che l'università...

grazie

Re: Studi agrari

22/04/2010, 14:34

Caro Andrea, è difficile darti un consiglio senza conoscere la situazione di partenza e il tuo progetto.
Io nel tuo caso mi orienterei verso corsi professionali più specifici...
Ciao,
Marco

Re: Studi agrari

22/04/2010, 14:42

alessandroranzini ha scritto:Io sono di Massa ma che mi risulti non c'è nulla in zona. Io non sapevo neanche che esistesse il perito agrario, altrimenti sarebbe stato il mio sogno.. Come posso fare? Eistono on line?


Ovviamente, frequentando e superando l'esame di maturità non si diventa Perito agrario. Per essere iscritti all'albo dei Periti Agrari bisogna poi fare due anni di praticantato presso uno studio e successivo esame di abilitazione (due prove scritte e un colloquio orale).
Ciao,
Marco

Re: Studi agrari

22/04/2010, 17:16

Ciao Marco,

il mio progetto è quello di creare un'azienda agricola per la produzione di orticole in sostanza.

Ho sperimentato finora diversi sistemi di coltura, sempre a livello hobbistico.

La terra mi piace perché mi fa sentire bene, al di là del reddito che mi può garantire (che non mi aspetto elevato). Ho letto molta letteratura su metodi di produzione agricola "poco tradizionali" sui quali però faccio fatica ad avere un occhio obiettivo perché sulle chiacchere su può parlare all'infinito, però è sui fatti è sulla realtà che si costruiscono i progetti duraturi.

Il mio lavoro attuale consiste a portare in Italia € ed esportare prodotti finiti. Non è male. Ma a fine giornata è difficile.

Non mi preoccupa acquisire conoscenze, volevo capire il modo migliore per costruire un progetto formativo che non mi occupi 10 anni (scuola superiore + università). Anche perché la scuola superiore è fatta per adolescenti o comunque per programmi semplificati, l'università mi potrebbe permettere non solo l'applicazione ma anche il ragionamento fondato sulle scelte da fare all'azienda.

Anche se decidessi di applicare un metodo (biologico, sinergico, tradizionale, biodinamico, esoterico, chimico....) devo comunque avere delle basi scientifiche per farlo. Anche per redarre uno studio di fattibilità fondato su delle certezze e non delle usanze. Anche i più grandi teorici di metodi alternativi erano degli scienziati con curriculum rispettabilissimi, anzi.
Lo stesso vale anche per gli altri settori : i poeti maledetti non erano degli ubriaconi drogati e basta, si erano fatti iil mazzo a forza di studi prima; stessa cosa per la musica, economia, arte, ingegneristica.

Ad ogni modo, il mio progetto era quello di "riconvertire" il mio lavoro. Per farlo ho bisogno di conoscenze che ora non ho. E leggermi un manuale può servire. La scelta più logica potrebbe essere quella di lasciare il lavoro ed iniziare l'università.
Non posso ancora farlo per diversi motivi, anche per rispetto del mio posto.

Nel frattempo però devo rinfrescarmi le idee e volevo confrontarmi con chi questo mestiere lo fa tutti i giorni.

L'unversità di Padova da la possibilità di iscriversi a degli insegnamenti singoli che poi un giorno iscritto promettono di riconoscermi.
Pensavo di fare Matematica e Fisica, del primo e secondo trimestre. Poi l'anno successivo iscrivermi a tempo pieno. Mi permetterebbe di continuare la mia attuale attività per ancora un anno, prima mi è difficile lasciare.

Forse è sbagliato iniziare con Matematica e Fisica, ma sono propedeutici a molto altri esami...mi permetterebbe di prendermi avanti il primo anno di corso nell'eventualità avessi difficoltà con materie completamente nuove.
Posso permettermi di non lavorare a tempo pieno per 1-2 anni massimo, non di più.

Tu cosa pensi?

La pratica mi piacerebbe avrebbe una grande importanza se avessi qualche studio alle spalle. Non voglio ripetere i modelli di lavoro di 20 anni fa (come fanno diverse aziende agricole), credo che i giovani debbano fare cose nuove, non vecchie.

Per questo credo che prima mi servano basi, prima che esperienze sul campo...

Re: Studi agrari

22/04/2010, 17:41

Caro Andrea,
prima qualche considerazione.
Il settore agricolo, come altri, sta attraversando una crisi profonda. In agricoltura però, a differenza di altri settori, è sempre stata dura.
Poi quello orticolo presenta una forte concorrenza e risicati margini (quando ci sono), oltre a ingenti investimenti.
Investire 10 anni della propria vita in formazione? Per fortuna lo escludi anche tu.
Una laurea? Ricominciando da matematica, ecc. a che pro, per mettere su un'azienda orticola? Quanto grande? Che investimenti?
Sei bravo a vendere? Hai capitali? Le competenze del settore le puoi trovare in altri soci o collaboratori.
Se poi la tua vuole essere una scelta di vita (e se hai le spalle coperte) frequenta qualche corso organizzato da associazioni di categoria, provincia o altro. E vai a vedere qualche azienda, parla con i titolari, chiedi di poter visitarli spesso, dargli una mano, anche gratis, per farti un'idea.
Ciao,
Marco

Re: Studi agrari

23/04/2010, 10:29

Grazie Marco della tua chiarezza.

Riguardo alla Matematica.
Capisco che non ha molto a che vedere con l'agricoltura, però in un percorso formativo che include, statistica, fisica, chimica, è importante sapere su cosa si poggiano le basi di quei ragionamenti.

Ho imparato nella mia giovane vita professionale che per creare un'azienda bisogna avere 2 cose: capitale e capacità.

Se non hai capitale ma capacità, è quasi impossibile costruire un'attività veramente redditizia con i soldi delle banche. il margine dovrebbe essere troppo alto e l'azienda rischia di non essere competitiva.

Se hai capitale e non capacità, perdi tutti il capitale in scelte sbagliate. La fortuna non aiuta gli incapaci.

Ho letto e riletto sul sito che l'agricoltura sta attraversando un crisi nera. Credo di non aver mai sentito il contrario. E comunque vedrete che le crisi saranno sempre più lunghe e sempre più dure. Parto già con questa convinzione.
Comunque tutto dipende da quale reddito si vuole avere da un capitale. Per qualcuno deve essere più alto, per altri dev'essere più basso.
DIpende anche cosa uno intende per crisi.

Es.: Mia madre ha un piccolo appezzamento di terra nel vicentino. Lo coltiva a mais. L'unico introito che ha deriva praticamente dai sussidi PAC.

Personalmente credo che nulla che posi sui contributi in "conto economico" da parte dello Stato o Unione Europea possa avere prospettive lungimiranti di una sopravvivenza "normale".

Per quello che riguarda il mio progetto, non punto ad avere ne soci ne collaboratori se Dio mi da forza sufficente per farlo. Il che mi preclude grandi appezzamenti. Questo include anche che mi debba provvedere di conoscenze.

Pensavo di rimanere tra i 0,7 ed i 2 ettari. Non di più.
Il mio lavoro consiste nel vendere cose INUTILI a persone molto più povere di noi, per questo motivo vorrei cominciare a vendere cose UTILI a persone ricche.

Sono stato a dei corsi specializzati su alcune tematiche, uno anche in Coldiretti. Per un profano potrebbe anche essere interessante. Sai chi erano i partecipanti?
Figli di agricoltori che per costruire la loro casa nel terreno agricolo avevano bisogno del patentino per essere riconosciuti entro 3 anni imprenditori agricoli e non pagare l'IVA sulla terra agricola che trasformavano in edificabile.
Forse ero l'unico che era presente con la testa. Il relatore è un mio amico e mi dice che effettivamente sono quasi tutti così. Molti sono professionisti (idraulici, elettricisti) che dichiarano somme ridicole.

Sicuramente è molto valido il tuo consiglio di partecipare alla vita di un'altra azienda, anche gratis. HO preso dei contatti, comunque poche aziende sono aperte a questo tipo di "collaborazione", hanno tutti paura...

Grazie Marco della tua chiarezza,
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