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Riforma Istituti Tecnici Agrari 
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Iscritto il: 09/08/2008, 9:24
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Beati Voi docenti che lo avete lungo....il riposo estivo :D :lol: :lol: :lol: :lol:

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I


11/07/2009, 0:17
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Lo riconosco. Il nostro è un lavoro bellissimo, se piace. A volte faticoso, come molti altri, ma estremamente stimolante.
Io mi ritengo fortunato. Ieri ho finito gli esami.
Ciao,
Marco

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11/07/2009, 8:42
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fusione classi di concorso A058(scienze agrarie) con A074(zootecnica) in una nuova classe A047, oggi i laureati in medicina veterinaria e i laureati in produzione animale possono insegnare la zootecnica (ex A074) non possono insegnare economia, estimo, biologia applicata, agronomia e coltivazioni(ex A058) non prevedendo il loro curricolo studi di queste discipline, in caso di accorpamento delle due classi di insegnamento come si dovrà operare nelle scuole?
e si parla di adeguamento della nostra scuola a livelli europei;
credo necessario per una seria riforma dell'istruzione tecnica ascoltare i docenti delle specifiche discipline e non solo dirigenti scolastici ed ispettori, non contenere solo la spesa, ma migliorare l'offerta formativa riformulando i programmi scolastici alle esigenze della società civile, certamente non riducendo le ore di zootecnica a 99 ore annue(tre ore settimanali) e solo nelle classi 3 e 4. nelle 99 ore annue rientrano, lezioni teoriche, prove scritte, verifiche orali, visite guidate,
domando è questa la via per avere domani una classe di tecnici più competitiva?
demandare all'università la formazione tecnico scientifica non è certamente la via maestra,
chiedo di sapere quanti studenti di agraria visitano aziende zootecniche nel corso della loro permanenza negli atenei?


11/07/2009, 16:55
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Sono molti gli aspetti che bisogna considerare.
Hanno significato le materie con due ore settimanali? Tieni conto che tra assemblee di classe, di istituto, viaggi di istruzione, visite guidate, occupazioni, ecc. si perdono mediamente almeno il 20% delle ore. E poi le verifiche scritte, orali (e anche pratiche), le pause didattiche e quant'altro, spesso con due ore sole si devono fare i salti mortali, a discapito della qualità dell'insegnamento. Mi pare che con la riforma vengano eliminati gli insegnamenti con 2 ore solo (eccetto religione ed educazione fisica).
Per quanto riguarda l'orario settimanale, io sono favorevole a una riduzione per tutti a un max di 32 ore (effettive però e di 60 minuti).
Per le classi di concorso e le lauree, come già detto, il problema c'è in gran parte anche oggi. Speriamo che vengano riviste seriamente anche le modalità di accesso all'insegnamento. Hanno funzionato le SISS, o sono state solo un modo per spillare altri soldi ai neolaureati e foraggiare ancora le università?
Marco

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11/07/2009, 17:55
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Grazie Jacopo per il tuo intervento, saluti, Mario


13/07/2009, 18:10
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caro Marco ricordo che al momento il pacchetto zootecnico prevede nel triennio 264 ore di lezioni, a fronte di una previsione di 198 ore, ossia 66 ore in meno che pur considerando una perdita di ore del 20 % come sostieni restano circa 50 ore pari ad un esame universitario di 6 crediti; se la preparazione degli alunni è insufficiente con 264 ore può mai essere migliorata con 198 ore, che senso ha ridurre le ore curricolari da 36 ore settimanali alle previste 32, ciò equivale ad una diminuzione di circa 132 ore anno/classe che per l'intero corso(cinque classi) equivale a 660 ore, cioè una cattedra intera per corso, che in un istituto formato da quattro/cinque corsi completi(ogni istituto 500 alunni) equivale alla perdita di 4/5 cattedre cioè 4/5 posti di lavoro;
chiedo la riforma intende migliorare la preparazione dei futuri tecnici o ridurre la spesa?
è corretto che il risanamento delle casse dello stato deve avvenire a scapito della scuola e dei laureati, senza intervenire negli enti locali, nelle amministrazioni provincali e regionali, nei vari ministeri, nella sanità, nella lotta all'evasione fiscale
saluti Jacopo


14/07/2009, 12:36
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Ovviamente una diminuzione delle ore settimanali porterà ad una diminuzione delle cattedre.
L'orientamento di tutte le riforme presentate da Berlinguer, Moratti, Fioroni e Gelmini va nella stessa direzione: aumentare la preparazione di base e diminuire quella settoriale. Questo perchè i pedagogisti, gli esperti del mondo del lavoro ritengono che siano più importanti queste competenze, piuttosto che quelle specifiche. Del resto, quanti dei tuoi alunni entrano nel mondo del lavoro con il solo diploma di perito agrario? Il mondo del lavoro, anche nel settore agricolo, richiede più competenze trasversali.
Spero che vengano avviati seri corsi post-diploma, coinvolgendo in prima persona gli istituti tecnici, dove ci sono ancora tante professionalità e strutture che all'università in genere non si trovano.
Del resto, io ritengo sia anacronistico pensare che un istituto tecnico possa preparare ad esempio un perito agrario (che può esercitare attività professionale, dopo esame), quando per insegnare alle scuole materne ed elementari si richiede una laurea. O no? Se poi si tratta di competenze più squisitamente pratiche ci saranno i professionali...
Ciao,
Marco

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14/07/2009, 12:51
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Dopo il comunicato del Ministro del 28 maggio che illustra il Riordino dell'istruzione tecnica e professionale non ho saputo più nulla?
Qualche collega ne sa qualcosa di più, in particolare riguardo alle ore assegnate alle singole discipline?
Ciao,
Marco

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23/10/2009, 9:39
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Ho letto di una ennesima esultazione del nostro (si fa per dire) ministro delle risorse agricole, che esaltava la riforma delle scuole agrarie e che esternava il suo compiacimento: "finalmente avremo tecnici di base per l'agricoltura veramente preparati, basta! con la vecchia scuola" che dire !!!???!!! non sarà che nel latte con cui brida ovunque ci sia della grappa? saluti, Mario


30/10/2009, 19:09
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Ciao Mario,
il problema mi sa che è proprio quello che nel latte non c'è la grappa!!! A buon intenditore poche parole.
Saluti Francesco

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- La morte non è niente - aveva affermato il 12 dicembre 1804, nello splendore della sua potenza. - Ma vivere sconfitti e senza gloria - aveva aggiunto - significa morire ogni giorno. (Napoleone)
Egli vive ancora.


01/11/2009, 2:22
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