Riforma Istituti Tecnici Agrari

E' vero, ci sarà una profonda riforma anche delle classi di concorso.
Marco

Non si può essere nostalgici però voglio raccontare un episodio vero.Io mi sono diplomato al De Cillis di Ponticelli(NA) che era considerata scuola "tosta" e formativa.Quando io mi sono iscritto nel 1975 era ancora in servizio un insegnante tecnico-pratico che era il responsabile dell'azienda agraria dell'istituto e insegnava esercitazioni di azienda agraria.Ebbene questo docente, perito agrario era il riferimento di tutti gli agricoltori della zona(grande zona a vocazione orticola e floricola) per la sua preparazione e competenza.Con questo voglio dire che con le sue "vecchie" materie e forse obsoleto ordinamento l'istituto agrario sapeva formare tecnici validi e competenti e sopratutto molto pratici. La pratica è cosa che all'università non considerano dato l'elevato grado di specializzazione.
ciao a tutti ed un in bocca al lupo ai docenti ITAS

Purtroppo gli ITP con competenze pratiche sono sempre meno...
Marco

Invece gli agronomi !!!!!!!!!!!!!!!

Per quelli è sempre stata un'eccezione.
Ciao,
Marco

Nuova classe di concorso A-47 (58/A + 74/A)

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A - 35 Scienze e tecnologie delle costruzioni:

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A - 33 Scienze e tecnologie chimiche:

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A pensare che ho studiato e concluso positivamente 5 abilitazioni, prima hanno fuso le due scienze che io avevo sostenuto separatamente, ora anche le altre, quanta fatica inutile, beati chi ha fatto sempre poco, personalmente sono pronto a tutto, anzi di più, adesso sarò imprenditore di me stesso e massimizzerò i profitti lavorando meno, vedrete come sarò bravo, in fondo è quello che ci viene richiesto, il nostro Paese è sempre più il Paese degli imprenditori a cominciare dal nostro capo di governo, quindi accettiamo democraticamente seguiamo le direttive. Se i periti agrari, in fondo sempre considerati diplomati di seconda categoria, dovranno sparire, così sarà avanti il fritto di fumo, saluti, Mario

Come sei negativo.
Fondere le due classi di concorso non significa automaticamente abbassamento del livello di preparazione degli insegnanti.
Saranno anche i presidi (ops, i Dirigenti Scolastici) ad assegnare le cattedre in funzione anche delle competenze specifiche di ognuno di noi. Del resto, non siamo tutti laureati in agraria? Il problema, forse, sorgerà con le nuove leve, che spesso hanno una preparazione troppo settoriale. Ma tutti noi abbiamo imparato ad aggiornarci, nel corso degli anni, siamo pagati anche per questo, o no?
Se ci pensi il problema c'è sempre stato: pensa al fatto che laurea come SPA e forestale sono parificate da sempre a Scienze agrarie.
L'importante è che si riprenda seriamente ad investire nell'aggiornamento, anche disciplinare, della classe docente italiana che, forse, è la più vecchia d'Europa. E non sempre invecchiando si migliora .
Ciao e goditi il meritato riposo estivo,
Marco