Salve, essendomi laureato da qualche mese nella triennale in scienze e tecnologie agrarie di Viterbo, a settembre vorrei proseguire gli studi iscrivendomi alla magistrale. Il problema è che non so che corso scegliere. In pratica ci sono 4 corsi che mi interessano, 2 in scienze agrarie e ambientali profili colturale e economico-territoriale, l'altro corso si chiama conservazione e restauro dell'ambiente forestale e difesa del suolo profili monitoraggio e conservazione dela biodiversità, e restauro dell'ambiente e del paesaggio. Ora lavorativamente parlando qual è quello che può dare più opportunità lavorative considerando il periodo nero che stiamo affrontando? Tutti e 4 mi attirano molto essendo anche molto interessanti dal punto di vista curriculare.
Ma vorresti una laurea a tempo per il contesto attuale economico sociale o una laurea che ti dia interesse e soddisfazione per i futuri 30/40 anni di vita professionale? Quando scelsi il mio percorso di studio mi illuminò il commento di un prof che mi disse " il tuo lavoro al 90% ancora deve nascere" mai parole furono più profetiche
Si so benissimo che quello che dovrò scegliere sarà un corso che mi dia soddisfazioni anche per i prossimi anni di duro lavoro che affronterò. Quello che mi premeva più che altro sapere è quale sia più sfruttabile lavorativamente parlando nella situazione che c'è nel nostro Paese, che non intendo solo economica ma anche ambientale e rurale, vista anche l'evoluzione continua dell'agricoltura. Per quanto riguarda la scelta diciamo che in linea di massima come ho già detto mi piacciono tutte le materie dei 4 corsi elencati, però sarei interessato molto alla progettazione e allo sviluppo del territorio, cosa che studierei con il profilo economico-territoriale di scienze agrarie e ambientali e anche con il CRAFDS. Cmq io ho posto quella domanda in quel modo anche perchè credo sia inutile andare a scegliere un corso di laurea in cui il mercato del lavoro per quel determinato settore è già saturo. Per questo chiedo consigli sulla scelta perchè non vorrei scegliere un corso e poi trovarmi tagliato fuori lavorativamente perchè ci sono già troppe persone che svolgono lo stesso lavoro.
Scusate il doppio post, non mi faceva modificare quello precendente anche se il pulsante modifica è abilitato.
Si so benissimo che quello che dovrò scegliere sarà un corso che mi dia soddisfazioni anche per i prossimi anni di duro lavoro che affronterò e che lo studio è solo l'inizio. Quello che mi premeva più che altro sapere è quale sia più sfruttabile lavorativamente parlando nella situazione che c'è nel nostro Paese, che non intendo solo economica e lavorativa ma anche ambientale e rurale, vista anche l'evoluzione continua dell'agricoltura. Per quanto riguarda la scelta diciamo che in linea di massima come ho già detto mi piacciono tutte le materie dei 4 corsi elencati, però sarei interessato molto alla progettazione e allo sviluppo del territorio, cosa che studierei sia con il profilo economico-territoriale di scienze agrarie e ambientali e sia con il CRAFDS mi piace anche il campo delle colture protette. Cmq io ho posto quella domanda in quel modo anche perchè credo sia inutile andare a scegliere un corso di laurea che offrirà uno sbocco professionale in cui il mercato del lavoro per quel determinato settore è già saturo anche perchè se da un lato un mercato saturo genera maggiore competitività che è positivo, ma dall'altro lato c'è una maggiore probabilità di restare tagliati fuori. Certo in ogni caso le alternative non mancano però un minimo di certezze e di sicurezza ci vogliono perchè ci può essere tutta la passione del mondo che si vuole nel prendere un corso di studi ma se non c'è un minimo di sicurezza e certezza che si possa poi fare un lavoro attinente al proprio percorso di studi alla fine è anche inutile prenderlo se non per cultura personale. Questo ragionamento non è sbagliato in fin dei conti e sopratutto se si tratta di una laurea magistrale che da una specializzazione specifica. Per questo chiedo consigli sulla scelta perchè non vorrei scegliere un corso e poi trovarmi tagliato fuori lavorativamente perchè per esempio ci sono già troppe persone che svolgono lo stesso lavoro e quindi non avrebbe nemmeno una possibilità di lavoro.