Salve a tutti. Sono Ryan è ho 19 anni. Questo Giugno mi sono diplomato all'istituto tecnico agrario. Ora mi accingo a fare la scelta universitaria. Tuttavia sono molto indeciso sulla facoltà. Sarei orientato verso Scienze agrarie (triennale) e poi Scienze e tecnologie agrarie (specialistica); tuttavia diverse persone (tra cui miei professori) mi hanno sconsigliato tale facoltà in quanto è poco specifica (insomma si fa un pò di tutto e niente, per intenderci) e non appetibile sul mercato del lavoro. Premetto che, per motivi strettamente personali, ambisco al posto pubblico. Il mio sogno sarebbe diventare insegnante e contemporaneamente fare la tipica attività di agronomo (per tale motivo ho già escluso enologia e scienze alimentari, in quanto non credo abilitino all'insegnamento alle superiori). Ora chiedo: secondo voi c'è ancora possibilità di diventare insegnante? Dato che la strada dell'insegnamento è lunga e non è certa, è ancora possibile lavorare in proprio (magari aprire uno studio) come agronomo ? Nel pubblico impiego, oltre alla scuola, c'è ancora possibilità ? Il fatto è che le possibilità di lavoro TEORICHE sono molte, ma la realtà è ben diversa... Inoltre (scusate le tante domande...) la laurea triennale abilita automaticamente alla possibilità di iscrizione all'albo dei periti agrari (senza fare l'esame di stato) ? P.S abito in Friuli, la mia scuola è a Spilimbergo. Grazie in anticipo a chi risponderà.
Ciao Ryan, dove faresti l'Università? Non mi sento di dare giudizi sulle reali possibilità di trovare lavoro nelle PA, anche perchè tu finirai il tuo corso di studi universitari tra 5 anni e fare previsioni è molto difficile. Probabilmente affiancare la libera professione al tentativo di entrare nel mondo dell'istruzione è una buona strada da percorrere. Ciao, Luke
Credo che sia importante trovare un settore dove essere preparati meglio, perchè le possibili competenze sono tante, ma, almeno all'inizio, sapersi adattare a fare un po' tutto quello che il mondo lavorativo richiede al Dottore agronomo e forestale. Non credo di esagerare comunque affermando che è un po' un azzardo; le "variabili" in gioco sono tante, tra le quali quella territoriale cioè la disponibilità di lavoro in relazione alla zona geografica del Paese! Ciao, Luke
Cosa intendi per azzardo ? intendevi dire che oggi come oggi è un azzardo iscriversi a scienze agrarie ? (scusa le tante domande, ma sono veramente indeciso sul da farsi...) Ciao.
Luke mi pare che intenda che trova un azzardo fare libera professione. Io posso dirti che non è cosi' o meglio puo' anche essere vero ma al giorno d'oggi o si azzarda o si rimane disoccupati (e tra le due cose io scelgo senza esitare l'azzardo). Io ho iniziato da solo un anno e mezzo. Faccio libera professione da subito dopo l'esame di stato (fatto 3 mesi dopo la laurea), all'inizio (e sono ancora all'inizio) è stata dura, ma mi sto pian piano inserendo e il lavoro complessivamente non manca, pur facendo fatica. Anche molti miei compagni di corso all'università dopo aver collaborato o con l'università stessa o dopo qualche breve contratto a tempo determinato si stanno incamminando verso la libera professione. Alcuni con risultati buoni (anche migliori dei miei) altri meno, ma comunque attualmente è praticamente l'unica strada percorribile (e tutto sommato non malvagia) per un laureato in agraria. Entrare nell'insegnamento o nella pubblica amministrazione, in tempi di tagli e di possibili licenziamenti/blocchi delle assunzioni, la vedo molto dura. Cio' non toglie che tu possa provarci..... e magari riuscirci. Te lo auguro.
In definitiva io ti consiglierei di iscriverti ad Agraria, io non sono pentito e credo che nemmeno tu te ne pentirai se ti iscriverai. Quel insegnamento di tutto e niente non deve spaventarti, anzi è il nostro punto di forza . In un mondo che cambia alla velocità della luce questa caratteristica ci rende capaci di adattarci ed essere flessibili ai cambiamenti come pochi altri sanno fare. Questo lo vedo da quotidiano confronto con ingegneri,architetti, geologi, economisti. Un ultimo consiglio che ti do è di orientarti su un corso agroingegneristico-agroambientale (anche se mi pare che Udine non vi sia.
Sì, l'azzardo è riferito alla libera professione e con ciò intendo che c'è anche la possibilità che la cosa non funzioni! Ma, come giustamente fa notare tecmn, qual'è oggi il lavoro "sicuro"?! L'importante è che tu sia convinto di quello che fai! Io intendo provare questa strada perchè il mio settore (forestale) mi appassiona molto e credo che potrei riuscire a ricavarne un lavoro come libero professionista. Ciao, Luke
Vi ringrazio per le risposte. Stavo prendendo anche in considerazione l'idea di frequentare scienze dell'ambiente e della natura, a Udine. Tale corso è afferente alla facoltà di Agraria, anche se è più improntato alla gestione e analisi del territorio. Quindi, forse, è più specifico come corso. Ciò che è sicuro è che non abbandonerò le materie che mi piacciono.
Stavo prendendo anche in considerazione l'idea di frequentare scienze dell'ambiente e della natura, a Udine. Tale corso è afferente alla facoltà di Agraria, anche se è più improntato alla gestione e analisi del territorio
Corso molto interessante e che a mio modo di vedere apre piu' possibilità lavorative rispetto a scienze agrarie classico.Fossi in te lo prendere in considerazione seriamente.Tra l'altro è un classe 32 potrai fare l'esame come pianificatore, biologo ed agrotecnico (ed anche piu' di uno).Se farai anche la magistrale (LM 75) a questi si aggiunge anche il dottore agronomo (la gamma è ampia ed interessante). Buona scelta, Ciao.
tecmn ha scritto:Entrare nell'insegnamento o nella pubblica amministrazione, in tempi di tagli e di possibili licenziamenti/blocchi delle assunzioni, la vedo molto dura. Cio' non toglie che tu possa provarci..... e magari riuscirci. Te lo auguro.
Salve a tutti, riprendo questa discussione per non aprirne un'altra... Vorrei sapere quali sono davvero al giorno d'oggi le possibilità di lavoro come insegnante, anche supplente, per un laureato (triennale o magistrale) in scienze agrarie e quale procedura occorre seguire.