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Agraria, il 54% dei laureati trova lavoro in un anno 
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E’ Agraria la facoltà che promette, e assicura, più sbocchi professionali ai giovani neolaureati in un momento di forte crisi economica. E Agrofarma (Associazione nazionale imprese agrofarmaci che fa parte di Federchimica) accoglie con grande soddisfazione la crescita degli iscritti alle facoltà di Agraria in tutta Italia.
Dal confronto tra gli ultimi due anni accademici, infatti, emerge che le iscrizioni sono aumentate in tutte le 23 facoltà di Agraria sparse sul territorio italiano.Un altro dato importante da tenere in considerazione è che, secondo le stime di Coldiretti, su circa 210 mila aziende agricole operanti in Italia, almeno 30 mila hanno a capo giovani professionisti under 40, a testimonianza del forte dinamismo dell’agricoltura italiana.
In questo settore si assiste, infatti, anche a una notevole crescita della presenza femminile: secondo i dati della CIA – Confederazione italiana agricoltori – in Italia le donne sono il 29,2 per cento dei titolari d’imprese agricole: in pratica, oggi un imprenditore agricolo su tre è donna. Un dato considerevole, se si pensa che agli inizi degli anni Settanta erano appena 19 su 100.

Fonte: http://www.georgofili.info/detail.aspx?id=362

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14/04/2011, 9:54
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Spero che quel 54% diventi ancora più alto!!!


14/04/2011, 10:57
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Siceramente a questi dati credo poco.
Marco

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14/04/2011, 11:36
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Io ci ho messo meno di un anno.
Non voglio essere quello super ottimista ma il mio commercialista mi ha detto oggi: "almeno tu lavori, poco ma lavori (tenere conto che mi sono laureato 13 mesi fa) sai quanti architetti, ingegneri che ho che non fanno nemmeno una fattura!"

Chi si è laureato con me ad oggi, o libera professione o dipendente (magari part-time a tempo determinato o che altro) ma stanno tutti lavorando tranne 1. Insomma quei dati non mi sembrano poi lontani dalla realtà.


14/04/2011, 19:03
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Mi fa piacere sentire l'esperienza diretta di tecnm.
Era comunque dura anche una volta: allora però c'erano più possibilità nell'insegnamento e nel pubblico impiego.
Marco

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14/04/2011, 19:16
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Marco, se hai dati differenti potrebbe essere l'occasione per mostrarli! In tanti, sopratutto studenti, chiedono spesso sul Forum se la facoltà di Agraria offra il fantomatico "lavoro sicuro"!
Credo però che potremo fare delle differenziazioni a seconda del corso di laurea.

Trovare lavoro non credo sia mai stato una passeggiata!
Anch'io sono contento per quel che ci racconti Tecmn, anche per interesse personale! ;)

ciao,
Luke

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14/04/2011, 19:58
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Attenzione: non voglio spandere un eccessivo ottimismo!
Sto facendo diversi lavoretti in libera professione (che nemmeno io credevo di arrivare ad avere in così poco tempo), ma le entrate sono quel che sono, ritengo comunque che sia già qualcosa di questi tempi !
Molti miei compagni di corso stanno lavorando anche in posti qualificati, ma pochi hanno dei posti fissi, molti hanno già cambiato piu' di un posto in 1 solo anno! non sono comunque mai stati a spasso del tutto, ed anche quando finiscono i contratti riescono in poco tempo a ricollocarsi, ma gli stipendi sono però al limite della decenza!
In definitiva non sono tutte rose e fiori, ma tutto sommato un po' di richiesta e di movimento c'è, quando invece laureati in altri settori sono del tutto senza prospettive.


14/04/2011, 20:26
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Anche la tua piccola esperienza conferma due cose: l'estrema precarietà e il basso livello delle retribuzioni, a fronte di un costo della vita (specie di alcune voci, come la casa) elevato.
Per la libera professione, l'importante è partire. all'inizio immagino sia molto dura, bisogna farsi conoscere, ma non demordere.
Marco

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14/04/2011, 20:33
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Comunicato stampa del 7 luglio 2011

Facoltà di Agraria superstar tra i giovani. Una scelta che pare confermata dai primi riscontri anche per il prossimo anno accademico. Lo rileva Confagricoltura, sottolineando come il motivo di questa nuova tendenza sia soprattutto una questione occupazionale: per quasi il 60% dei giovani laureati, infatti, c’è un lavoro pronto entro un anno dalla laurea.

Il record è stato segnato all’Università di Palermo, dove lo scorso anno accademico, gli aspiranti agronomi hanno avuto un vertiginoso aumento del 93%. Seguono Bari (+30%), Napoli (+27%), Milano (+23%), ma sono stati registrati aumenti considerevoli anche a Bologna, Padova e Perugia.

Tutto ciò non è certamente un caso, come attestano i primi dati del sesto censimento generale dell’agricoltura: il rinnovamento del settore parte dall’aumento delle imprese condotte dai giovani, che diventano più grandi e più “rosa”, testimonianza della crescita dell’interesse per l’agricoltura anche nella nuova imprenditoria femminile.

Una ricerca del Censis per Confagricoltura sulle imprese destinate a diventare di punta nel made in Italy agroalimentare ha peraltro tracciato l’identikit dell’imprenditore agricolo del futuro: meno di 40 anni, colto, innovativo e orientato al mercato internazionale. Persegue il miglioramento qualitativo della produzione attraverso la diversificazione varietale e la sperimentazione di nuove cultivar o razze. Il giovane imprenditore “vincente” è curioso, tende a sperimentare per valorizzare e mettere in pratica l’enorme contributo della ricerca scientifica al mondo agricolo. Dimostrazione ne è il fatto che le aziende più remunerative sono guidate da “under 40”.

Si comincia dunque ad intravedere un nuovo futuro agricolo per l’Italia. D’altronde lo spazio c’è: secondo la ricerca del Censis, dal 40 al 70% dei figli degli imprenditori di Confagricoltura rimane a gestire l’azienda. E questa percentuale cresce seguendo la solidità economica dell’impresa.

Ma cosa si aspettano i futuri leader agricoli dalle istituzioni? Innanzitutto rafforzare le politiche di insediamento e battere la burocrazia, ma anche stimolare la ricerca applicata, incentivare gli investimenti produttivi innovativi e la produzione di bioenergie e biocarburanti.

Alcuni dati statistici:
· Il 3% delle imprese agricole in Italia è condotto da giovani con meno di 35 anni.
· 29 mila sono i giovani attualmente impegnati nelle imprese delle nostre campagne.
· Quasi il 60% dei laureati in Agraria trova lavoro entro un anno dalla laurea.

Fonte Confagricoltura

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07/07/2011, 14:22
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Si vede che Firenze fa razza a sè visto che molti sono a casa o svolgono lavori completamente diversi da quelle che sono le competenze del laureato/diplomato in agraria (e questi io non li inserirei nello studio...)
Mi piacerebbe comunque sapere quanti sono i contratti per avventizi che rientrano in questo studio.
E soprattutto mi piacerebbe sapere qual'è la retribuzione media rispetto alle altre professioni, perchè se da un lato uno può avere un lavoro, dall'altro gli deve dare anche la possibilità di camparci.

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Francesco


07/07/2011, 18:25
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