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Voglio vivere in un Paese normale 
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secondo me nessuno e' apolitico , a meno che sei un eremita , o un margaro, che vive x 8 mesi con al voglia di tornare a casa , cioe quasi a 2000 metri senza che nessuno gli rompa @@@
e forse loro sono i piu europei degli altri , perche vivere in italia o in francia nn gli cambia nulla al vita..
fanno dove gli costa meno .

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09/08/2013, 19:57
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......è tanto per cambiare:........".tutti a casa"
http://www.lastampa.it/2013/08/08/italia/politica/svuotacarceri-s-del-senato-al-decreto-bWlUth1Lki27Jz4e22pmZO/pagina.html

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11/08/2013, 12:18
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Questo è un altro paese normale? :lol:

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2013/09/15/Siria-Hollande-Francia-paese-sovrano_9304819.html

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15/09/2013, 21:18
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Non credo che ci sia speranza per questo Paese in cui una classe politica cristallizzata dai propri interessi concepisce il rinnovamento e l'eredità politica soltanto tramandando a "delfini" e "trote" la difesa di interessi di pochi ben consolidati e soffoca ogni speranza di cambiamento.

Non so se qualcuno ha visto ieri sera il programma di Iacona. Io, che pure cerco di informarmi e aggiornarmi, sono rimasta sconcertata dall'entità del nuovo fenomeno migratorio in particoalre dal Sud verso la Germania. E sopratutto lascia sconcertati vedere che si approda in un pianeta diverso, dove le persone trovano (anche dopo una settimana dall'arrivo) lavori, magari umili ma retribuiti e con contratto di lavoro regolare (La "regolarità", questa sconosciuta, nel nostro belpaese..). Dove le persone hanno i servizi che lo Stato promette. E non sono bufale. Mio nipote e la sua compagna, uno come traduttore e l'altro in un altro settore, hanno trovato lavoro all'estero, salvo scegliere di tornare per altri motivi.

Dal Portogallo arrivava una proposta che credo si dovrebbe cogliere al volo: i paesi del sud europa si dovrebbero unire nella protesta verso lo strozzinaggio istituzionalizzato agito dai paesi più potenti che hanno voluto l'Europa per farne il proprio serbatoio.

Ma in questo Paese non c'è speranza, perchè anche se qualcuno raccoglie la protesta e riesce ad arrivare in parlamento, ci sono poteri più forti che bloccano (in modo assolutamente arbitrario e antidemocratico) qualsiasi voce controcorrente. E non ditemi che questo è un Paese democratico perchè siamo "liberi" di dire queste cose.

saluti

anna

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17/09/2013, 9:16
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non e' un problema politico solamente.

in alcni tratti sono dell'idea di Jp G.

dovremo vedere l'europa come una qualcosa di nn ben definibile , nel quadro mondiale .

cioe' se noi vedessimo el potenzialita di Usa/Canada , Csi, cina , sud america ( inteso sopratutto come politica comune tra brasile e argentina, che trainano gli altri paesi li attorno) e austalia/nuova zelanda

l'europa e' come dire?"politicamnete un po ridicola?

non abbiamo un sistema fiscale comune , non abbiamo un sistema politico comume: tra repubbliche e e monarchie ce ne di tutti i gusti , non ce un sitema di governo uguale , ci son paesi federalisti , e paesi centalizzati , ha un paese nel mezzo che da secoli si fa i zz suoi,che e' un po asociale cioe nn va daccordo quasi con nessuno.. paesi che fino ado ora trainano , grazie anche ai soldi che arrivanodagli interessi passivi perche hannofinanziato i debiti degli altri , altri paesi che dopo 70anni pagano i debiti di guerra delal 2a guerra mondiale .

abbaimo una moneta che non e' un bene demaniale , ma e' un ben di una associazione di banche private..

non abbimo una politica comune sui flussi migratri esterni-..

cioe visti da fuori , non so se ci inviano o se facciamo pena...

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17/09/2013, 14:56
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«Vergogna! Vergogna!» gridano i sindacati in un documento congiunto indirizzato ai vertici di Equitalia Sud. Ma no, non ce l'hanno coi controversi metodi di riscossione della società, con gli interessi che scattano anche con pochi giorni di ritardo, con le vessazioni lamentate da molti italiani.

Macché, ce l'hanno col fatto che i «premi incentivanti», cioè i soldi premio (in media +3,5% sullo stipendio annuo) per i dipendenti Equitalia che riscuotono più cartelle esattoriali, si sono fatti più magri. «Gli importi verranno ulteriormente ridotti, vergogna!» scrivono Cgil-Fisac, UilCa, CislFiba e le altre sigle sindacali. Per contratto sono previsti premi in base agli obiettivi di riscossione. In un documento di Equitalia Marche («Sistema Incentivante 2008») si parla di «Business» (sic), con un «Montepremi» (sic) di 314.000 da ripartire tra i 170 dipendenti più zelanti dell'area Marche di Equitalia, in base a diversi criteri. Uno quantitativo, «relativo agli obiettivi di business oggettivamente misurabili», l'altro qualitativo, «relativo ai comportamenti agiti da ciascuna persona nel perseguimento dei risultati di business». Le aree di business, tra molte virgolette, sono gli «Incassi in relazione ai ruoli dello Stato»; le «Riscossioni dai ruoli delle Agenzie delle entrate»; le «Riscossioni ruoli Inps-Inail». Cioè tutte le cartelle Equitalia che si abbattono su imprenditori, negozianti, pensionati, famiglie, le quali, versando l'obolo, contribuiscono al «business» del relativo ufficio Equitalia, premiato a fine anno se ha incassato bene.

Tutto previsto dall'articolo 50 del Contratto applicato a dirigenti, funzionari e impiegati di Equitalia. Con la benedizione dei sindacati, che si impegnano a difendere gli incentivi per gli esattori più efficienti. In un altro documento sindacale, datato 30 novembre 2011, si spiega che i parametri per far scattare il premio vanno abbassati, per via del «rallentamento della riscossione». Dovuta non solo alla crisi (non ci sono più i soldi, nemmeno per pagare Equitalia), ma anche «per la potenziale criticità derivante dall'impatto di alcune norme». Alcune leggi, protestano i sindacati, hanno infatti allentato la morsa di Equitalia sui contribuenti, rendendo più difficile la riscossione e quindi il raggiungimento dei premi incentivanti. Quali norme? Ad esempio «la necessità, per i debiti fino a 2mila euro, dell'invio di un doppio preavviso quale condizione necessaria per l'avvio delle procedure esecutive». Un piccola garanzia difensiva indicata come un ostacolo dai sindacati di Equitalia, che preferivano procedere subito al sequestro, senza dover avvisare il contribuente addirittura due volte. Altra novità negativa «l'istituzione del preavviso di ipoteca» (perché mai preavvisare il proprietario di una casa che gliela stanno per ipotecare?), o «l'introduzione, per i debiti tra gli 8mila e i 20mila euro, di vincoli alla possibilità di iscrivere l'ipoteca stessa». Quanti limiti e ostacoli che compromettono il premio a fine anno. Giusto così? «È immorale premiare un sistema a volte così vessatorio nei confronti dei cittadini - attacca l'avvocato Ivano Giacomelli, segretario dell'associazione Codici, che ha avviato una petizione sul tema -. Equitalia non è un'impresa che deve tendere al massimo profitto (è totalmente pubblica, 51% Agenzia delle entrate 49% Inps, ndr), in gioco ci sono le vite delle persone, che magari si vedono chiudere l'azienda oppure applicare il fermo amministrativo del mezzo. Perché dare ai funzionari premi di produzione? Questa pratica deve finire». Equitalia risponde: «Gli obiettivi di riscossione sono un elemento del sistema incentivante, ma unitamente al miglioramento dei rapporti coi contribuenti e della qualità del servizio. Le somme riscosse, poi, non vanno a Equitalia ma agli enti, Equitalia incassa solo l'8% dell'aggio, mentre prima gli ex concessionari prendevano 500 milioni l'anno».

:twisted: :twisted: :twisted:
....w l'itaglia...

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25/10/2013, 19:58
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I primi da togliere da mezzo, i sindacati.... :mrgreen:

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25/10/2013, 21:10
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ma se i sindacalisti son tutti ex politici..

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25/10/2013, 21:23
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JeanGabin ha scritto:
I primi da togliere da mezzo, i sindacati.... :mrgreen:

Quoto assolutamente,anche la virgola ed i puntini

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25/10/2013, 21:26
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grintosauro ha scritto:
ma se i sindacalisti son tutti ex politici..


Appunto... :mrgreen:

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