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Re: Voglio vivere in un Paese normale

20/07/2015, 0:48

Chiudi bene le finestre... :mrgreen:

Non è che per me sia necessario il benessere comunemente percepito: ho eliminato tutto quel che non sento essere davvero necessario al mio sereno equilibrio psicofisico e mi son ritrovata persino a staccare la TV e a non andar più dalla parrucchiera... Son due anni che non guardo un telegiornale e mi rapo la zucca. Se c'è internet la tv è un'inutile sovrabbondanza e per la voglia che io di pieghe e tinte basta la macchinetta. Se c'è un cultore dell'essenzialità sono io, ma si deve necessariamente ragionare per parametri più generali. :mrgreen: :mrgreen:

Se mediamente bastasse quel che io considero benessere e qualità della vita, beh, non saremmo qui a parlare. Se tutti avessero la mia idiosincrasia riguardo l'ambizione e l'integrazione nel tessuto sociale piramidale nessuno sarebbe costretto a studiare come mettere insieme il pranzo con la cena. Ho un'allergia istintiva e profonda per tutte quelle associazioni umane atte a creare substrati fertili per le individualità deviate (io le vedo così): ogni volta che crei un gruppo con lo scopo di rappresentare altri e organizzare la vita altrui in qualche modo, crei nello stesso tempo duecento antigruppi che se la vogliono organizzare diversamente. Non capisco alla base il bisogno di raggruppare necessità quando sarebbe così semplice unire gli sforzi oggi con tizio e domani con caio senza dover trovare sempre la maniera di dare a questo un nome più altisonante di "temporanea soddisfazione dei bisogni reciproci". Ma ovviamente questo fa decadere il concetto stesso di potere, cosa per la quale io non avrei mai né stimolo né costanza.

Questo per spiegarti come mai io guardi tutto questo bordello accadere e non riesca a capire come diavolo sia stato possibile lasciarlo accadere. Davvero, per me certe cose restano misteri insondabili dell'umana follia... :mrgreen: :mrgreen:

Alla base c'è sempre solo un problema: l'istinto di prevaricazione. Prima individuale e poi, di conseguenza, nazionale. Più globalizzi e accresci esponenzialmente la dimensione dei "gruppi" da gestire, più rendi la cosa esplosiva e soggetta all'arbitrio di pazzi così lontani da te da non poter loro nemmeno sputare in faccia per sfogare la frustrazione.

La chiamano civiltà. Io la chiamo barbarie organizzata. Trovo che fossimo più civili quando ci squartavamo per strada: almeno te la giocavi. Oggi non si può avvicinarsi a muso duro a qualcuno senza che sia considerata una deprecabile aggressione ma è possibile avvelenare il mondo intero in nome del profitto che porta potere. La summa dell'ipocrisia e della stupidità.

Alla faccia del progresso e dell'evoluzione... :mrgreen:
Se poi si riesce a pensare che la soluzione reale in queste condizioni possa essere politica, beh, allora devo essere anche cieca, oltre che pessimista come mi si dipinge... :mrgreen:

Re: Voglio vivere in un Paese normale

20/07/2015, 7:39

ricco o povero per me si misura nella capacita e quantità di investimenti che si fanno, fare pil solo con investimenti pubblici su expo, salerno reggiocalabria, ponte di messina, o tav , e' un po una presa x il culo.. visto e considerato che poi le aziende di stato non pagano tasse allo stato stesso..

Re: Voglio vivere in un Paese normale

20/07/2015, 7:49

@ grinto: difatti il Pil non e' un buon indicatore di soddisfazione della qualita' della vita: qui cresce del 5 o 6 % che sia ma resta terra di forte emigrazione.
Cioe' un incidente aereo aumenta il pil...

Re: Voglio vivere in un Paese normale

20/07/2015, 13:46

Il PIL non è PER NIENTE un buon indicatore in questo senso. I parametri per il calcolo del PIL sono astrazioni economiche create per essere "aggiustate", non indicatori seri e reali delle condizioni di un Paese. Vedo che su qualcosa riusciamo anche ad essere d'accordo... Bene... :mrgreen:

@grintosauro
Di che investimenti parli, nello specifico? Secondo te da cosa è dato il vero metro della situazione economica di uno Stato? Qual è il genere di investimento che indica un'effettiva produzione di ricchezza (dati PIL a parte)?

Re: Voglio vivere in un Paese normale

20/07/2015, 16:08

Avete bisogno di letame? :roll:

Re: Voglio vivere in un Paese normale

20/07/2015, 19:02

Dal prodotto interno lordo x avere un idea del reale capitale disponibile da investire bisognerebbe togliere il valore delle tasse imposte quantomeno e dal capitale immobilizzato per le pensioni.
Faccio sempre l'esempio di quanto entra in una famiglia e di quanto esce. Se tornassimo alla regola che massimo di un quinto non e possibile investire da parte dello stato capisci che l'areale capacita di fare investimenti del demanio e nullo

Re: Voglio vivere in un Paese normale

20/07/2015, 19:44

http://iodubito.altervista.org/islanda- ... re-denaro/

Re: Voglio vivere in un Paese normale

20/07/2015, 20:33

Una goccia nel mare, ma è interessante soprattutto dal punto di vista umano. Di tanto in tanto pare che molte cose comincino a star strette a parecchia gente, il che è ottimo. Alla fine è tutto lì: modificare la percezione di ciò che ci hanno fatto metabolizzare come ovvio e che di ovvio invece non ha un accidente.

Re: Voglio vivere in un Paese normale

20/07/2015, 21:47

Ti ripropongo allora una domanda: Può uno stato con i debiti che ha avere un pil di soli addetti dal terziario e servizi in genere? Oltre ai disoccupati immigrati a vario titolo mantenuti e pensionati? Il comunismo alla peppone e don Camillo oggi risulterebbe più a destra della Lega....

Re: Voglio vivere in un Paese normale

20/07/2015, 22:57

E cosa vuoi mettere nei PIL se sono tutti falsati? :mrgreen: :lol:

Come mai ci mettono dentro i dipendenti pubblici per il calcolo disoccupati?

Negli USA, che dichiarano 5.3% di disoccupati, siamo a 23% reale, di cui il 17% mangiano con i food-stamp,
alle mense della Caritas tanto per capirci.... :ugeek:
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