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Re: Voglio vivere in un Paese normale

22/11/2011, 12:57

giuliaxyx ha scritto:Ciao,
Jean Gabin cosa ti ha dato fastidio in quello che ho scritto? Forse ho dato l'impressione di difendere la speculazione finanziaria o ritenere che il mercato sia ben regolamentato?? Non volevo dire questo. Io semplicemente stavo pensando all'attuale governo ed ai timori che questo sia un'emanazione della BCE o delle banche o dei 'poteri forti'.. e volevo ricordare che se uno stato è all'interno di un sistema finanziario (perché siamo nell'euro, perché esiste la UE e noi ne facciamo parte, perché emettiamo titoli di stato e qualcuno li compra ma vuole anche delle garanzie, etc.etc. almeno queste regole di base ci sono, no?) non mi stupisco se poi il governo viene nominato o almeno sponsorizzato su altri tavoli. Dovevamo pensarci prima (o meglio, ci dovevano pensare prima) per evitarlo. Non voglio poi spostare l'argormento sulla scuola, che non c'entra niente. Anche se io personalmente ritengo che serva e molto, e che parte delle nostre difficoltà politiche ed economiche siano legate ad un approccio improvvisato e 'creativo' che forse andava bene qualche decennio fa, ed oggi molto meno.
Buona giornata a tutti

g


Giulia,

non mia ha dato fastidio nulla del tuo discorso, era solo ironia, stiamo solo conversando pacificamente,
anche perchè non ci resta null'altro..
Il senso era che il popolo Italiano non è stato
consultato per entrare nell'euro, quindi siamo finiti sotto regole che nessuno di noi ha deciso o approvato,
stessa cosa dicasi per il trattato di Barcellona, che nessuno sa nemmeno cosa sia perchè non lo si dice e
i media non lo spiegano agli Italiani, la fine della sovranità degli stati in pratica.
Questa non mi sembra democrazia, visto che il governo ha firmato documenti importanti senza consultare
il popolo e senza nemmeno informarlo come di dovere.
Purtroppo gli uomini politici li non ce li abbiamo nemmeno messi noi, visto la legge elettorale in corso, e la
crisi dell'Euro è sistemica, non sono pessimista ma è davanti agli occhi di tutti, il sistema crolla sicuramente,
è solo questione di tempo, intanto mettono le mani dentro i nostri portafogli, ma servirà a ben poco,
(di nuovo comunque un governo tecnico, che nessun Italiano ha votato).
Non crolla perchè lo dico io, ma basta leggere quello che dicono tutti i più grandi economisti mondiali,
pensa che Roubini che aveva previsto la crisi del 2008 con un anno di anticipo ha dato ancora massimo
180 giorni di vita all'Euro.

Saluti

Re: Voglio vivere in un Paese normale

22/11/2011, 13:52

alberto il"risorgimento" nono e' quello storico del 1800, am e' quello che l'itlai dovrebbe fare x uscire da sta palude ,e sul fatto che la scuola insegna a essere comandti sta nel fatto che setu chiedi a qualsiasi maturando , ti dira' o fare l'univertita , o fare un lavoro dipendete che abbi unminimo sindacale di 900/1000euro.

io mi chiedo visto e considerato che la vivacita intellettuale e' massima tra i 18/25anni , possibile che nessuno abbia delle buone idee xfar si avere un futuro...???

nn dimentichiamo che tutti i vari bill gates , et similari , hanno iniziato el loro attivita in quel periodo .

gia io mi reputo un veterano con i miei 39anni , e sinceramente mi ramamrico dia lcune scelte fatte , ho ancora la volgia di far qualcosa per un domani migliore del mio passato , di non rifare gli errori fatti da me o dai miei antenati , pur nn sapendo se mi andra male o se andra meglio ,

ma forse e' nella realta umana , coem dice flavio oreglio , essere degli speranti , e non dei credenti..

col massimo rispetto di chi crede che la scuola italia sia la migliore ,
nel rispetto di chi crede che la scuola non deve essere ne selettiva ne competittiva

ma sopratutto nel rispetto di chi pur sapendo che avra un eprcorso scolastico duro, e pesante, ha rinunciato a certi modi di pensare , e se ne vuoi te ne facico conoscere qualcuno , che anche fuori del campo strettamente agricolo ,la pensa come me

Re: Voglio vivere in un Paese normale

22/11/2011, 14:46

grintosauro ha scritto:alberto il"risorgimento" nono e' quello storico del 1800, am e' quello che l'itlai dovrebbe fare x uscire da sta palude ,e sul fatto che la scuola insegna a essere comandti sta nel fatto che setu chiedi a qualsiasi maturando , ti dira' o fare l'univertita , o fare un lavoro dipendete che abbi unminimo sindacale di 900/1000euro.

io mi chiedo visto e considerato che la vivacita intellettuale e' massima tra i 18/25anni , possibile che nessuno abbia delle buone idee xfar si avere un futuro...???

nn dimentichiamo che tutti i vari bill gates , et similari , hanno iniziato el loro attivita in quel periodo .

gia io mi reputo un veterano con i miei 39anni , e sinceramente mi ramamrico dia lcune scelte fatte , ho ancora la volgia di far qualcosa per un domani migliore del mio passato , di non rifare gli errori fatti da me o dai miei antenati , pur nn sapendo se mi andra male o se andra meglio ,

ma forse e' nella realta umana , coem dice flavio oreglio , essere degli speranti , e non dei credenti..

col massimo rispetto di chi crede che la scuola italia sia la migliore ,
nel rispetto di chi crede che la scuola non deve essere ne selettiva ne competittiva

ma sopratutto nel rispetto di chi pur sapendo che avra un eprcorso scolastico duro, e pesante, ha rinunciato a certi modi di pensare , e se ne vuoi te ne facico conoscere qualcuno , che anche fuori del campo strettamente agricolo ,la pensa come me


Quindi grinto, giusto per capire se ho capito:
a me piace scrivere, finito il liceo o l'università cosa dovrei fare per seguire il tuo discorso? Aprire un giornale tutto mio, così non sono sotto padrone? Per le mie possibilità economiche tutto ciò è utopistico...

Parli di Bill Gates...di quel genere di persone ne nasce una ogni tot anche in America..non è normalità, è eccellenza...
Mai detto, nè pensato, che le scuole italiane siano le migliori, ci sono tante cose che non vanno...c'è però anche una parte di persone, che prima di essere geni sono persone straordinarie, che finito di studiare sono dovute emigrare per poter mettere a frutto la loro genialità..quindi il problema è di chi li ha formati o della società in cui vanno ad inserirsi?

Non mi è ben chiaro poi cosa intendi con "certi modi di pensare"...che modi? sei un po' criptico... :mrgreen:

In definitiva, c'è qualcosa nel tuo discorso che mi sfugge...cosa dovrebbero fare, secondo il tuo parere, i giovani che terminano il proprio percorso di studi? E' una domanda, non c'è polemica in ciò che dico..

Re: Voglio vivere in un Paese normale

22/11/2011, 20:47

negli ultimi 40anni in italia , quanti persone sono riuscite , non dico solo a diventare ricchi , ma di aver creato qualcosa oltre tutto anche di utile , senza essere figli di , o lavorare nella televisione?

oggi come oggi se nn hai un giornale , apri un blog e se hai delle idee buone emergi...

gia il solo motivo per cui percui uno emigra(60mila solo verso la astralia in 10 anni) deve far riflettere secondo me.

alberto il problema di fondo secondo me in 20 anni non e' cambaito.

da una parte c'e la voglia legittima di fare cioe che piu piace,

dall'altra ce il mondo del lavoro.

fai quello che vuoi , ma non so per quanto tempo ancora il lavoro sara' quellaattivita umana che puo pur tra mille difficolta dare al possibilita di essere autonomi dalla famiglia di origine.

quando finii la scuola dell'obbligo , molti presidi di scole statali , venenro nell'anno all'ultimo anno per invitarci a iscriversi nel loro istituto spiegando le occasioni di lavoro , ma anche i requiisti che si richiedevano nel piano di studi.

al di al della scelta che feci , molto agevolatadiciamo , mmi ricordo quello che disse quello che in seguto fu il padre del mio compagno di banco (ciao Andrea ) oltre che direttore , e cioe chechi nn aveva una buona memoria matemtica , uan buoan praticita , e una buona voglia era consigliabile che andasse a fare un corso di studi meno impegantivo , regionieri o geometra...

nn ebbe torto nel giro di 5anni da piu di 30 personerimanemmo neache 10 compresi 3ripetenti..
pero daltronde i risultati dopo , sia per chi ha fatto l'universita , che chi ah aperto attivita in prorio ( trde on line, potatura acrobatica, pesca sportiva , ecc ecc) e chi e dipendete nn son mancate.

il problema di fondo da uan aprte che abbimo un erario che assorbe il 60% di cio che guadagnamo ( a livello mondiale gia sopr ail 40 e' considerato ecessivo ...) dall'ltra pero dobbiamo anche capire che se guardiamo come e' compilata una busta paga , che e' un po complessa , lordo , netto tasse imposte , voci di trattenute ....,
nessun incentivo su chi per esempio ha un finanziamneto per la casa ( andremo a apgare ici , per fino sulla prima casa , e per fino chi ha comprato casa e ha un mutuo da pagare : pensa che l'ici sarebbe una mensilita in piu di mutuo)spese mediche dentistiche , riscaldamento luce, ecc ... effettivamnete si deve cambiar efiscalita priam , per attirare investiemnti..

Re: Voglio vivere in un Paese normale

22/11/2011, 20:47

JeanGabin ha scritto:
giuliaxyx ha scritto:Ciao,
Jean Gabin cosa ti ha dato fastidio in quello che ho scritto? Forse ho dato l'impressione di difendere la speculazione finanziaria o ritenere che il mercato sia ben regolamentato?? Non volevo dire questo. Io semplicemente stavo pensando all'attuale governo ed ai timori che questo sia un'emanazione della BCE o delle banche o dei 'poteri forti'.. e volevo ricordare che se uno stato è all'interno di un sistema finanziario (perché siamo nell'euro, perché esiste la UE e noi ne facciamo parte, perché emettiamo titoli di stato e qualcuno li compra ma vuole anche delle garanzie, etc.etc. almeno queste regole di base ci sono, no?) non mi stupisco se poi il governo viene nominato o almeno sponsorizzato su altri tavoli. Dovevamo pensarci prima (o meglio, ci dovevano pensare prima) per evitarlo. Non voglio poi spostare l'argormento sulla scuola, che non c'entra niente. Anche se io personalmente ritengo che serva e molto, e che parte delle nostre difficoltà politiche ed economiche siano legate ad un approccio improvvisato e 'creativo' che forse andava bene qualche decennio fa, ed oggi molto meno.
Buona giornata a tutti

g


Giulia,

non mia ha dato fastidio nulla del tuo discorso, era solo ironia, stiamo solo conversando pacificamente,
anche perchè non ci resta null'altro..
Il senso era che il popolo Italiano non è stato
consultato per entrare nell'euro, quindi siamo finiti sotto regole che nessuno di noi ha deciso o approvato,
stessa cosa dicasi per il trattato di Barcellona, che nessuno sa nemmeno cosa sia perchè non lo si dice e
i media non lo spiegano agli Italiani, la fine della sovranità degli stati in pratica.
Questa non mi sembra democrazia, visto che il governo ha firmato documenti importanti senza consultare
il popolo e senza nemmeno informarlo come di dovere.
Purtroppo gli uomini politici li non ce li abbiamo nemmeno messi noi, visto la legge elettorale in corso, e la
crisi dell'Euro è sistemica, non sono pessimista ma è davanti agli occhi di tutti, il sistema crolla sicuramente,
è solo questione di tempo, intanto mettono le mani dentro i nostri portafogli, ma servirà a ben poco,
(di nuovo comunque un governo tecnico, che nessun Italiano ha votato).
Non crolla perchè lo dico io, ma basta leggere quello che dicono tutti i più grandi economisti mondiali,
pensa che Roubini che aveva previsto la crisi del 2008 con un anno di anticipo ha dato ancora massimo
180 giorni di vita all'Euro.

Saluti


notizia dell'ultima ora....

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2011-11-22/mercato-mondiale-valute-stresstest-171949.shtml?uuid=AaXkNgNE

Re: Voglio vivere in un Paese normale

22/11/2011, 23:36

Non so se riuscite a vedere il servizio,

comunque la CLS Bank, che è la più grande Banca del pianeta che tratta valute sta facendo uno stress-test,
per riammettere 17 valute, che sarebbero quelle relative al fallimento dell'Euro.

Nulla da dire se non "sempre meglio".... :) :) :)

Re: Voglio vivere in un Paese normale

23/11/2011, 0:44

grintosauro ha scritto:negli ultimi 40anni in italia , quanti persone sono riuscite , non dico solo a diventare ricchi , ma di aver creato qualcosa oltre tutto anche di utile , senza essere figli di , o lavorare nella televisione?

oggi come oggi se nn hai un giornale , apri un blog e se hai delle idee buone emergi...

gia il solo motivo per cui percui uno emigra(60mila solo verso la astralia in 10 anni) deve far riflettere secondo me.

alberto il problema di fondo secondo me in 20 anni non e' cambaito.

da una parte c'e la voglia legittima di fare cioe che piu piace,

dall'altra ce il mondo del lavoro.

fai quello che vuoi , ma non so per quanto tempo ancora il lavoro sara' quellaattivita umana che puo pur tra mille difficolta dare al possibilita di essere autonomi dalla famiglia di origine.

quando finii la scuola dell'obbligo , molti presidi di scole statali , venenro nell'anno all'ultimo anno per invitarci a iscriversi nel loro istituto spiegando le occasioni di lavoro , ma anche i requiisti che si richiedevano nel piano di studi.

al di al della scelta che feci , molto agevolatadiciamo , mmi ricordo quello che disse quello che in seguto fu il padre del mio compagno di banco (ciao Andrea ) oltre che direttore , e cioe chechi nn aveva una buona memoria matemtica , uan buoan praticita , e una buona voglia era consigliabile che andasse a fare un corso di studi meno impegantivo , regionieri o geometra...

nn ebbe torto nel giro di 5anni da piu di 30 personerimanemmo neache 10 compresi 3ripetenti..
pero daltronde i risultati dopo , sia per chi ha fatto l'universita , che chi ah aperto attivita in prorio ( trde on line, potatura acrobatica, pesca sportiva , ecc ecc) e chi e dipendete nn son mancate.

il problema di fondo da uan aprte che abbimo un erario che assorbe il 60% di cio che guadagnamo ( a livello mondiale gia sopr ail 40 e' considerato ecessivo ...) dall'ltra pero dobbiamo anche capire che se guardiamo come e' compilata una busta paga , che e' un po complessa , lordo , netto tasse imposte , voci di trattenute ....,
nessun incentivo su chi per esempio ha un finanziamneto per la casa ( andremo a apgare ici , per fino sulla prima casa , e per fino chi ha comprato casa e ha un mutuo da pagare : pensa che l'ici sarebbe una mensilita in piu di mutuo)spese mediche dentistiche , riscaldamento luce, ecc ... effettivamnete si deve cambiar efiscalita priam , per attirare investiemnti..


Sono d'accordo su tante cose, anche alcune che non capisco perchè hai tirato in ballo, ma comunque le condivido...
Tante, meno una: tu dici di aprire un blog e se sono bravo emergerò...il punto è: hai idea di quanto ci si metta per emergere (e con ciò intendo il fatto che ti dia da vivere) con un blog? E nel frattempo cosa faccio, continuo a vivere con mamma e papà?

Re: Voglio vivere in un Paese normale

23/11/2011, 9:09

sca sei te che vuoi mergere nel mondo dell'informazione come giornalista, per dire la tua, che esso sia come carta stampata, gossip , oroscopo , rpevisioni del tempo , o un blog tuo o di qualcun altro , in forma telemetica, io non vedo molta differenza .

io ho fatot una altra scelta professionale , decisamente piu faticosa , e non priva di scontri ideologici che durano da anni , ad ognuno il suo..
oltre naturalmente i problemi di ordine puramente tecnico e disclte operative in campo.

io ho iniziato come hobby ad andare ingabbiare i polli di notte un asettiman ogni 2 mesi partendo la domenica sera , in un allevamneto qi vicino , finire amezzanotte
andare a casa frmi al doccia cenare , ricominciare la stalla prpoa alle 5 , e alle 7 essere li con lo spandiletamne x portare via la pollina .

nn era molto ma 150/200euro a volte facevano comodo ,potevo andare con il gruppo di maici la domenica sera a balalre probabilemnte mi sarei divertito di piu.. ci ho rimesso qualche bronchite in inverno e male alle spalle , quando mi son stufato ho cercato di occupare il tempo diversamente , alberto uno nella vita fa delel scelte , e presumo che a 24 anni anche se sstai a casa con i tuoi , o li accudici fin che vivvono e loro sovvenzionano usando al lor pensione, o forse non e' neanche sbagliato trovare un lavoro da 800euro .... poi chi vivra vedra'..

Re: Voglio vivere in un Paese normale

23/11/2011, 11:37

Grinto ora però mi viene il dubbio che sia io che non riesco a farmi capire...il problema non è che non voglio lavorare, è l'esatto opposto!

Però per conciliare il fatto di fare qualcosa che mi piace e il fatto che il lavoro mi dia indipendenza dai miei, guarda un po', devo andare sotto padrone.

Un blog, per rendere anche solo 800 € al mese, ci vuole davvero un sacco di tempo, il che vuol dire, ripeto, che dovrei stare anni a carico dei miei. Non c'entra nulla ciò che dici sulla poca differenza nel modo in cui uno fa il giornalista, il discorso è tutt'altro.

Re: Voglio vivere in un Paese normale

23/11/2011, 13:46

Ciao,
grazie Jean Gabin per la spiegazione, effettivamente non avevo capito il senso. E' vero che per l'euro non abbiamo scelto. Probabilmente sarebbe stato molto più corretto fare un referendum in modo da formalizzare e condividere la scelta del governo.
Non ho capito molto bene il proseguo del discorso sulla scuola e sul lavoro, ed in particolare cosa c'entra la scelta scolastica con il lavoro dipendente oppure in proprio. Conosco molti laureati che lavorano in proprio, hanno avviato le loro attività con gran fatica ma l'hanno fatto. Così come conosco persone che non hanno studiato per niente ma fanno i dipendenti. Che poi un laureato, almeno in certe discipline, abbia maggiori possibilità di andare all'estero a lavorare è un altro discorso ancora. Cosa c'entra il livello scolastico con la propensione a lavorare da dipendente piuttosto che da imprenditore?? Se poi per accedere a certe posizioni come dipendente ti viene chiesta una laurea, un master etc.etc. va da sè che certe posizioni vengono occupate da laureati... Ma tornando al contesto italiano, vi segnalo anche un articolo uscito pochi giorni fa su Repubblica in cui sostanzialmente veniva rilevato un dato a mio parere molto negativo (ma scommetto che qualcuno avrà l'opinione opposta): molti laureati (soprattutto quelli molto specializzati o con competenze manageriali) lavorano all'estero perché per le dimensioni e tipologia (famigliare) delle imprese italiane non servono competenze così elevate.

Ciao

g
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