Ma che belle tutte queste canzoni! Anche se è un po' più recente di quelle che avete messo fin ora e mi ricorda tanto l'estate, mentre siamo ancora in inverno inoltrato, io propongo questa canzone, che mi piace tanto...
_________________ Questa Italia non ci piace e forse neppure ci appartiene, ma è pur sempre la nostra madre e la dobbiamo amare comunque, anche se è diventata una prostituta.
Beppe Niccolai
04/02/2010, 22:43
BIANCA
Iscritto il: 27/05/2009, 23:22 Messaggi: 744 Località: mare
Canzone del mio cuore appassionato Che cantavi per lei tutte le pene
Falle sentir quel canto appassionato La fiamma che le brucia nelle vene Dille che per lei soltanto Io smanio soffro e canto
Nell’aria dolce e tenera….. Insieme col profumo d’ogni fiore Sboccia una nota limpida È l’eco del mio cuore E dice quella voce d’incantesimo Amor amor amore…..
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si sta come d'autunno sugli alberi le foglie ( UNGARETTI)
04/02/2010, 22:44
BIANCA
Iscritto il: 27/05/2009, 23:22 Messaggi: 744 Località: mare
La chiamavan Capinera perchè aveva ricci belli, perchè stava coi monelli sulla strada tutti i dì. Scalza e lacera una sera me la vidi avvicinar, con quel suo visin di cera mentre stavo a rincasar. Dammi un soldo, ho tanta fame! Hai la mamma? Disse: “no”. Il tuo babbo, la tua casa, e lei triste: “non lo so”. Provai una stretta al cuore quella sera, la mia casetta accolse Capinera. E lei cantava, cantava, gioiva, di trilli e gridi la casa m’empiva, ed un bel sogno nel cuor carezzavo, la contemplavo, forse l’amavo. Tredici’anni lei compiva, s’era fatta pensierosa. “Pensi forse a qualche cosa che ti manca?”. “Non lo so”. Primavera , baci e fiori, Capinera è sempre là, affacciata e guarda fuori. “Cosa vuoi?” “La libertà”. “Non hai casa , non hai mamma, dove andrai?” “Rispose: “andrò”. Con la mano piccolina l’orizzonte m’indicò. Provai una stretta al cuore quella sera, più non rividi la mia capinera. E lei cantava, cantava, gioiva, .......................................... Un mattino di gennaio dopo l’orgia ricasai nevicava e mi affrettavo ad aprire il mio porton, ma a distanza molto breve vidi un certo non so che affiorare tra la neve, dissi allor: “vediam cos’è”. Eran cenci, li rimossi, diedi un grido, due piedin, due piedini scalzi e rossi, poi le mani, poi il visin. Un urlo mi sfuggì, vedendo ch’era la morticina la mia capinera. E lei cantava, cantava, gioiva, ...........................................
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si sta come d'autunno sugli alberi le foglie ( UNGARETTI)
04/02/2010, 22:48
BIANCA
Iscritto il: 27/05/2009, 23:22 Messaggi: 744 Località: mare
Canzone del mio cuore appassionato Che cantavi per lei tutte le pene
Falle sentir quel canto appassionato La fiamma che le brucia nelle vene Dille che per lei soltanto Io smanio soffro e canto
Nell’aria dolce e tenera….. Insieme col profumo d’ogni fiore Sboccia una nota limpida È l’eco del mio cuore E dice quella voce d’incantesimo Amor amor amore…..
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si sta come d'autunno sugli alberi le foglie ( UNGARETTI)
04/02/2010, 22:49
BIANCA
Iscritto il: 27/05/2009, 23:22 Messaggi: 744 Località: mare
Oh borgo, vecchio borgo degli amanti che il poeta immortalò e ch'io ripenso pallidi e tremanti come amore li avvinghiò, borgo ascolta, questa volta, la nuova istoria che narrar ti vo.
Borgo antico, dai tetti grigi sotto il cielo opaco io t'invoco ma per le strade tue si perde l'eco che dice cuore, cuor, se spasimi con me, sopporta il mio dolore.
Cuore, tu sai perché non bevo e sono ubriaco, non gioco e perdo al giuoco dell'amor.
Ho perso in mezzo a queste rose gialle la speranza di un chissà e la canzone mia si perde a valle con la mia felicità. Ora nona, suona, suona e dimmi ancora è tardi, non verrà.
Borgo antico, dai tetti grigi sotto il cielo opaco io t'invoco ma per le strade tue si perde l'eco che dice cuore, cuor, se spasimi con me, sopporta il mio dolore.
Cuore tu sai perchè non bevo e sono ubriaco, non gioco e perdo al giuoco dell'amor.
Il cielo è diventato color fuoco. Il sogno mio si spegne, borgo antico!
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si sta come d'autunno sugli alberi le foglie ( UNGARETTI)
04/02/2010, 22:51
BIANCA
Iscritto il: 27/05/2009, 23:22 Messaggi: 744 Località: mare
Nelle sere fredde e scure, presso il fuoco del camino, quante storie, quante fiabe racontava il mio nonnino; la piu' bella che io ricordo e' la storia di un amore, di un amore appassionato che felice non fini'..., ed il cuore di un poeta a tal punto inteneri' che la storia di quei tempi mise in musica cosi': Aveva un bavero color zafferano e la marsina color ciclamino, veniva a piedi da Lodi a Milano per incontrare la bella Gigogin. Passeggiando per la via le cantava: Ma, con altri del paese, in Piemonte fu mandato e, per esserle vicino col suo cuore innamorato sopra l'acqua di una roggia che passava per Milano perche' lei lo raccogliesse, ogni di' posava un fior. Lei, con ansia, lo aspettava sospirando. E, bagnandolo di pianto, lo stringeva forte al cuor. Lui, saputo che il ritorno finalmente era vicino sopra l'acqua un fior d'arancio deponeva un bel mattino; lei, vedendo e indovinando la ragione di quel fire, per raccoglierlo si spinse tanto tanto che casco'; sopra l'acqua, con quel fiore, verso il mare se ne ando'... e anche lui, per il dolore, dal Piemonte non torno'... Lei lo attese in una via fra le stelle stringendo un fior e, in un sogno di poesia si trovaron uniti ancor.
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si sta come d'autunno sugli alberi le foglie ( UNGARETTI)
04/02/2010, 22:52
BIANCA
Iscritto il: 27/05/2009, 23:22 Messaggi: 744 Località: mare
Quando ragazzi felici andavamo alla scuola con la cartella a tracolla ed in tasca la mela, per il futuro avevamo un vestito di gala, quante speranze di gloria, di celebrità. Ma inesorabile il tempo tracciava il cammino e a testa china anneghiamo nel nostro destino.
Addio sogni di gloria, addio castelli in aria, guardo con sordo rancore la mia scrivania, cerco scacciare, ma invano, la monotonia. Addio sogni di gioventù, perchè, perchè non ritornate più?
Sono una foglia d'autunno che nella tormenta teme il grigiore dei giorni, l'inverno paventa. La donna sincera aspettai, compagna dei sogni miei, ma invano cercai, cercai, amore anche tu, dove sei?
Addio sogni di gloria, addio castelli in aria, prendo la penna e continuo la doppia partita, faccio una macchia d'inchiostro, mi treman le dita.
Meglio tacer le memorie o vecchio cuor mio. Sogni di gloria, addio!
Bionda, ti guardo e dentro questi occhi belli c'è la bellezza e la cattiveria del mare, ci vedo il cielo ricamato di stelle, sorgente d'acqua fresca tu mi sembri. Ma il cuore mio ricchezze non ne ha però ti sa scrivere una canzone.
Addio, mia bella Napoli, mi hai sospirato tu e tu non torni più. Ti dimentichi del paese delle sirene, e dopo tanto bene ti dimentichi pure di me.
Mamma legge in me questa malinconia e sa che mi perdo per questo amore. Mi fa una smorfia finta di allegria e poi mi stringe forte sul suo cuore. No! Non le dico il male che mi fai, o vivo o muoio, non glielo dico mai.
Addio, mia bella Napoli, mi hai sospirato tu e tu non torni più. Ti dimentichi del paese delle sirene, e dopo tanto bene ti dimentichi pure di me.
Ti dimentichi del paese delle sirene, e dopo tanto bene ti dimentichi pure di me!
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si sta come d'autunno sugli alberi le foglie ( UNGARETTI)
04/02/2010, 22:58
BIANCA
Iscritto il: 27/05/2009, 23:22 Messaggi: 744 Località: mare
Campane di Monte Nevoso Dietro i monti e i valichi tramonta il sole d'or mentre suona il vespro lontano. Mormora ogni labbro la preghiera del Signor; quanta neve e quanto gelo in cuor! Campane di Monte Nevoso Che suonate nel vespro divin Quel suono in un giorno radioso Salutò cento giovani alpin. Lasciarono il bianco paesello Cento mamme altrettanti tesor Un fior tra la piuma e il cappello E una dolce canzone nel cuor. Ritorneremo ancor sui nostri monti E falceremo il grano al sole Berremo l'acqua viva delle fonti Che è pura come il nostro amor. Campane di Monte Nevoso Quei rintocchi nel cielo divin
Sembravano un grido angoscioso: Proteggete i miei giovani alpin. Tutto fu distrutto, ma tu torni a rintoccar Campanil di Monte Nevoso Tra le mure lacere c'è sempre un focolar Cento cuori sempre ad aspettar. [La primavera è tornata, ha infiorato le valli e i sentieri, che videro gli alpini partire, e non li han visti più ritornare, ma ogni cuore aspetta, ancora ogni sera la valle riporta l'eco di una canzone lontana] quella dolce canzone d'amor. Ritorneremo ancor sui nostri monti E falceremo il grano al sole Berremo l'acqua viva delle fonti Che è pura come il nostro amor. Campane col suono giocondo Invocate la pace e l'amor Non quella che predica il mondo Ma la pace che vuole ogni cuor. La pace, la fede La pace, l'amor
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si sta come d'autunno sugli alberi le foglie ( UNGARETTI)
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