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Re: Un pezzo di terra, e possibilmente coltivabile....

11/11/2009, 22:31

battuti tutti i record, credo, in 11 ore 34 post inseriti, e che post :o :o :o :o :!: :!: :!:

dovrebbero essere letti da qualche persona che quando risponde nel forum ( :? :? :?: :?: ) non da mai risposte esaudienti, e consiglia sempre di rivolgersi presso un professionista, ecc.ecc.ecc..

in questo caso stiamo avendo la consulenza di 3 persone che ci stanno istruendo sugli impianti di produzione di energia alternativa, in specifico il fotovoltaico, e dopo la domanda di bea probabilmente delle biomasse, e nessuno di loro si è preoccupato di trincerarsi dietro al segreto professionale, al fatto che potrebbe portre danno alla propria impresa presso la quale lavora, ecc. ecc. QUESTO, secondo me, E' LO SPIRITO DI UN FORUM, e poter dire ne faccio parte.

COMPLIMENTI RAGAZZI :!: :!: :!: :!: :!: :!: :!:

beatrice, tu sei come la peste bubbonica :lol: :lol: i tuoi topic scatenano sempre delle discussioni particolarmente interessanti ed altamente istruttive.
come sempre, e come aveva previsto dommi hai fatto centro ancora, guai a te se ti prendi ancora delle pause di riflessione

ciao a tutti

Re: Un pezzo di terra, e possibilmente coltivabile....

11/11/2009, 22:55

Forse siamo un po fuori tema, sarebbe meglio aprire un nuovo argomento sul fotovoltaico e sulle biomasse, magari in una nuova sezione.

Re: Un pezzo di terra, e possibilmente coltivabile....

11/11/2009, 23:03

ok replus hai definito meglio di quello che ero riuscito a fare io l'architettura dell'accordo di produzione, grazie.
ora parto con le mie domande e magari possiamo provare a trovare soluzioni convenienti..
Bene, il mio primo dubbio consiste proprio nella capacita' del consumatore di produrre per venti anni energia nella quantita' prevista dalla capacita' di targa dell'impianto. E quindi di riuscire ad incamerare il bonus GSE (che poi e' l'utile che ci fa pagare il mutuo).
Insomma.. se qualcosa va storto. Ladri, fulmine, inverter che si brucia (l'inverter costa almeno una cinquantina di migliaia di euro, pensare che vada avanti per venti anni senza manutenzione e' quantomeno incauto) e cosi via..
come facciamo a porci al riparo dei rischi? per i ladri,oltread un buon fucile, si puo pensare ad una assicurazione (che mi pare sia comunque obbligatoria).
Per il resto, probabilmente bisognera avere un contratto di manutenzione con tecnici specializzati in grado di riparare e aggiornare la parte elettronica dell'impianto.
Per i pannelli , probabilmente il costo diminuira' nel tempo, per cui una eventuale sostituzione integrazione dovrebbe essere meno critica. La famosa curva della vasca da bagno che rappresenta la mortalita del silicio dovrebbe garantirci,dopo il breve periodo di mortalita infantile tipico,una percentuale di mortalita' dei pannelli dell'ordine dell' uno per mille/anno che va ad aggiungersi a quella perdita del 5% di rendimento per tutto il periodo di vita utile dell'impianto.
Per il momento mi fermerei qui e aspetterei il suggerimento di replus,(se e' d'accordo in seguito potremo anche provare ad ipotizzare dei costi)

Re: Un pezzo di terra, e possibilmente coltivabile....

11/11/2009, 23:09

io sto montando in questi giorni un impianto fotovoltaico e posso dire due cose:
nel mio contratto con il "costruttore" c'è già una quota assicurazione e una quota manutenzione.
il rendimento del pannello è garantito all'80% a 25 anni
un inverter non costa senz'altro così tanto.
ho letto che a lugano(35km da casa mia) hanno "tirato le somme" di un impianto sperimentale installato 30 anni fa.
la resa è tuttora molto superiore al previsto (anche se non ricordo la percentuale)

Re: Un pezzo di terra, e possibilmente coltivabile....

11/11/2009, 23:13

ricky, l'ipotesi di partenza e' quella di un impianto medio da 250mila euro,ecco il perche del costo dell'inverter, probabilmente l'impianto che stai montando tu e' decisamente piu piccolo.

Re: Un pezzo di terra, e possibilmente coltivabile....

11/11/2009, 23:22

tre volte più piccolo,ma non credo che gli inverter costino (nel mio caso) 17000€
mi parlavano di circa 600-700 €l'uno. per il mio impianto ne volevano mettere tre, poi hanno optato per uno solo più grosso

Re: Un pezzo di terra, e possibilmente coltivabile....

11/11/2009, 23:35

raviolo ha scritto:ok replus hai definito meglio di quello che ero riuscito a fare io l'architettura dell'accordo di produzione, grazie.
ora parto con le mie domande e magari possiamo provare a trovare soluzioni convenienti..
Bene, il mio primo dubbio consiste proprio nella capacita' del consumatore di produrre per venti anni energia nella quantita' prevista dalla capacita' di targa dell'impianto. E quindi di riuscire ad incamerare il bonus GSE (che poi e' l'utile che ci fa pagare il mutuo).
Insomma.. se qualcosa va storto. Ladri, fulmine, inverter che si brucia (l'inverter costa almeno una cinquantina di migliaia di euro, pensare che vada avanti per venti anni senza manutenzione e' quantomeno incauto) e cosi via..
come facciamo a porci al riparo dei rischi? per i ladri,oltread un buon fucile, si puo pensare ad una assicurazione (che mi pare sia comunque obbligatoria).
Per il resto, probabilmente bisognera avere un contratto di manutenzione con tecnici specializzati in grado di riparare e aggiornare la parte elettronica dell'impianto.
Per i pannelli , probabilmente il costo diminuira' nel tempo, per cui una eventuale sostituzione integrazione dovrebbe essere meno critica. La famosa curva della vasca da bagno che rappresenta la mortalita del silicio dovrebbe garantirci,dopo il breve periodo di mortalita infantile tipico,una percentuale di mortalita' dei pannelli dell'ordine dell' uno per mille/anno che va ad aggiungersi a quella perdita del 5% di rendimento per tutto il periodo di vita utile dell'impianto.
Per il momento mi fermerei qui e aspetterei il suggerimento di replus,(se e' d'accordo in seguito potremo anche provare ad ipotizzare dei costi)


Per il rischio ci sono assicurazioni all-risk che coprono praticamente ogni tipo di spiacevole situazione, anche la mancata produzione in seguito ai dei danni.
Gli inverter hanno un durata che va dagli 11 ai 18 anni, quindi nel corso della vita dell'impianto vanno cambiati almeno una volta, sono comunque possibili delle estensioni di garanzie fino a 25 anni, anche se molto volte è una semplice ventola da sostituire.
Il contratto di manutenzione per impianti di piccola taglia serve a poco, solitamente si fa un contratto per il monitoraggio da remoto del funzionamento dell'impianto.

Re: Un pezzo di terra, e possibilmente coltivabile....

12/11/2009, 7:57

raviolo, replus e ricky.... adesso siete diventati un terzetto! spero che qualche moderatore vi legga, così da apprezzare la correttezza, la costruttività e la collaboratività della vostra discussione! a parer mio una delle più belle scritte fin'ora!
per le biomasse vorrei aspettare che aveste esaurito l'argomento.... vi auguro una bellissima giornata!
bea

Re: Un pezzo di terra, e possibilmente coltivabile....

12/11/2009, 10:33

grazie Bea.

Comunque, io mi baso su lavori eseguiti dalla mia vecchia societa' negli ultimi anni.
Un sistema elettronico di potenza statico con caratteristiche critiche,viste le potenze in gioco anche per la sicurezza, come un inverter da 60 kw. In genere ha problemi ben prima dei fatidici 20 anni. Necessita di manutenzioni,pulizie e regolazioni accurate da parte di personale qualificato. Ad esempio spesso e' necessario procedere a frequenti derattizzazioni perche i danni provocati da questi roditori sono enormi, (ho visto piu di una volta impianti mandati in cortocircuito da topi che camminavano allegramente o rosicchiavano su contatti sotto tensione)
In genere i contratti di assistenza seri sono quinquennali e prevedono, a fronte di un numero annuale di interventi ordinari prefissato e di uno o due interventi straordinari su chiamata, un costo annuale fisso che varia dal 7% al 13% del valore commerciale del bene mantenuto. Un costo variabile in funzione della distanza dell'impianto dalla sede, un costo variabile che e' funzione del materiale sostituito. Bisogna considerare come costi aggiuntivi (solitamente molto salati) l'ipotesi di necessita' di intervento straordinario eseguito entro le 48 o addirittura 24 ore. Evidentemente il valore di partenza si calcola valutando solo il valore dei componenti effettivamente mantenuti. (es. in un acquedotto non si calcola il valore del fabbricato o delle strutture accessorie ma solo l'effettivo valore delle pompe e dei sistemi elettronici di controllo).
per quanto riguarda le assicurazioni, non ho ben idea nel caso specifico, ma basandomi sempre su assicurazioni stipulate in passato su impianti analoghi credo che una assicurazione seria, con clausole vincolanti per la compagnia che la costringano a pagare almeno il 70% del valore commerciale del danno, possa arrivare tranquillamente almeno al 1/2 % annuale sempre del valore assicurato che in questo caso e' il valore totale dell'impianto.
mi pare che, se siete d'accordo con questi costi , questo sposti un po' i punti di convenienza dell'impianto (diminuendo molto pero' in contropartita il rischio dell'investimento)...

Re: Un pezzo di terra, e possibilmente coltivabile....

12/11/2009, 11:37

L'affidabilità degli inverter ha raggiunto degli ottimi risultati, la durata è quella che ti ho indicato all'incirca.
Tieni conto che gli unici inverter sulla quale si fa manutenzione sono inverter centralizzate, come minimo da 50 kW in su, gli altri sono degli scatalotti IP65 che si appendono al muro, la vedo dura persino per i ratti.


Le assicurazione partono invece da 2,05 per mille del valore del bene assicurato per all-risk senza furto e invece da 9,05 per mille per all-risk con furto.
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