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Re: Un pezzo di terra, e possibilmente coltivabile....

08/11/2009, 20:33

no caro eugenio, io sono passato oltre al giochino di bea, è evidente che tutti noi che partecipiamo al forum siamo per la coltivazione della terra e degli animali, e chi più chi meno avremmo la capacità per farlo: ma se in italia siamo 60 milioni di persone facciamo una media di 3,5 persone per famiglia significa che in italia ci sono 17.140.000 famiglie quanta terra sarebbe necessaria per una singola famiglia :?: 5/6 ettari :?: significa che servirebbero circa 86.000.000 di ettari di terra coltivabili, a te risulta che in italia ci siano :?:

facciamo un passo avanti, certamente non tutte le famiglie faranno i contadini, ci sarà chi farà il pescatore, chi il muratore, chi il falegname, ecc.ecc. quindi ipotizziamo che solo il 60% delle famiglie diventi contadina, le famiglie diventerebbero circa 10.300.000 che sempre per 6 ettari porterebbero il totale delle terre coltivabili ad essere circa 62.000.000 di ettari, ci sono :?: :?:

ciao

Re: Un pezzo di terra, e possibilmente coltivabile....

08/11/2009, 21:32

Molte persone avevano anche un'ettaro solo di terreno, ma pur di non lavorarlo, di avere la domenica sempre libera, le 8 ore di lavoro e poi a casa e tutte queste "agevolazioni" ha preferito venderlo e sbeffeggiare i poveri cafoni (scusatemi il termine , spero me lo concederete perchè la verità è stata questa) che hanno deciso di continuare con il proprio terreno, magari espandendolo proprio con quella terra venduta dalle persone suddette.
Beh, hanno voluto vendere la loro terra? allora che pensino a guadagnare la fiducia come fecero molti dei nostri nonni che dal nulla, lavorando duramente sono riusciti a conquistare col sudore un pezzettino di terra ed un tetto sulla testa.
In sintesi: basta anche poca terra per vivere, non bisogna per forza fare un'autarchia familiare,ma collaborare più nuclei familiari unendo le forze e i terreni differenziando per famiglia ogni coltura. ( questo sempre seguendo l'ipotesi che la crisi raggiunga livelli estremi come precedentemente detto nei post)

Re: Un pezzo di terra, e possibilmente coltivabile....

09/11/2009, 6:37

a parer mio pier ha avuto una bella idea collaborativa, che va oltre al terreno protetto con il fucile che però temo non potrebbe essere messa in pratica in condizioni di brigantaggio...
mi domando come potrebbero i romani per esempio, avere tutti quel benedetto pezzo di terra... io non pensavo ad una sorta di esodo di massa verso la terra, ma ad una discreta percentuale che faccia un ritorno a certi sistemi, sia di autoconsumo che di piccola vendita.
a proposito manto,quanti ettari coltivabili ci sono in italia?
la fuga all'estero non mi convince, mi sa che la crisi, se arriva davvero, a quel punto è mondiale...
nella mia piccola realtà, perchè solo per quella posso testimoniare, di un paesino toscano, molti (tra l'altro, molti giovani) stanno ripristinando terreni che appartenevano ai nonni ed altri li stanno comprando, questo ha fatto, ovviamente, alzare i prezzi. poi mettono polli e conigli,, un maiale, coltivano l'orto e tirano sù 4 alberi da frutta... non vedo in giro la voglia di aprire imprese agricole, anzi, ne ho viste un paio chiudere in questi ultimi mesi. avere un "pezzo di terra" alleggerisce le spese alimentari e garantisce la genuinità di ciò che mangi, senza contare che qualche uovo o qualche sacco di castagne o coniglio o che altro, qui lo vendi sempre...
anche io ho pensato al mio giochino, e devo dire che è difficile prevedere una situazione del genere e le relative conseguenze.. non so se vederlo come una sorta di dopo bomba o come un ritorno al 1940, quando c'erano le tessere per il pane e il mercato nero... ma mi sa che sarebbe tutta un'altra crisi...
bea

Re: Un pezzo di terra, e possibilmente coltivabile....

09/11/2009, 7:56

ciao a tutti
tutto sommato la crisi aguzzal'ingegno e l'arte dell arrangiarsi.
chissà se qualcuno ne farà virtu e iniziera ad aprezzare di più la nistra vita.
Da bambino sentivo parlare che quasi tutti i contadini della zona avevano i propri schiavi o servitori,
rimasi un po scioccato da questi discorsi e cosi decisi di aprofondire l'argomento.
Esisteva la figura del taglia fieno che nel periodo estivo lasciava la famiglia
per andare in giro a falciare i pratie aiutare i vari contadini che ne richiedevano .
qualcuno portava la moglie che aiutava nell orto e nelle facende domestiche.
Quando poi in autunno i lavori erano finiti il contdino vendendo il legname tagliato
pagava il servitore e in piu rimaneva qualcosa per lui.
Altri barattavano il lavoro con legna e carne prodotta in azienda.
Con quattro bestie vivevano , certo, si accontentavano di poco ma tutti bene o male avevano la pancia piena.
Chissa se rinasceranno queste figure?
mandi peter

Re: Un pezzo di terra, e possibilmente coltivabile....

09/11/2009, 13:11

io credo che in caso di crisi molto seria (i padroni del vapore che perdono il controllo delle redini del mondo) dovremo confrontarci con una popolazione mondiale almeno dimezzata e con parecchie aree del mondo da ricostruire e bonificare.
Diversamente credo ci si avviera' sulla via della quarta forma di schiavismo mondiale.
La prima e' lo schiavismo classico.Quello praticato dai Romani di conquista e da cui ci si poteva riscattare.
La seconda e' lo schiavismo Inglese ed Americano con deportazione e vendita..
La terza, piu sofisticata, e' quella che applichiamo ora. Gli schiavi non li deportiamo piu, li lasciamo dove sono (generalmente in Cina) e trasportiamo le merci prodotte.
Penso sia in arrivo la quarta, un vero prodigio di architettura finanziaria. Masse volenti o nolenti indebitate da governi e obblighi di debito pubblico imposti che si vincolano come gli schiavi romani ad una vita di lavoro al servizio di un padrone collettivo.
Un pallido esempio lo vediamo gia' negli strozzati da un mutuo trentennale per una casa che in realta' vale un terzo di quel che credono.
In questo caso, la terra forse sara una possibilita' di salvataggio, ma sara davvero difficile da difendere credo.

Re: Un pezzo di terra, e possibilmente coltivabile....

09/11/2009, 15:02

ottima riflessione raviolo, ma forse dovresti integrarla, e preferisco lo faccia tu in considerazione che ti reputo più all' altezza.

ciao

Re: Un pezzo di terra, e possibilmente coltivabile....

09/11/2009, 16:15

Occorrerebbe fare prima un po di conti secondo me, vedere prima di cosa si dispone da poter investire e cosa si desidera realizzare specificamente. Un terreno coltivabile e nello stesso tempo esposto a sud in modo che oltre a piantare tutto quello che serve per alimentarsi rimanga altro spazio per poter realizzare un bell'impianto fotovoltaico da 10 kw che ti permetterebbe di vendere l'energia prodotta ed avere così un reddito fisso di sicurezza (tipo pensione).
Naturalmente un impianto di questo tipo costerebbe circa 60000 euro che recupereresti nei primi otto anni, ma successivamente il guadagno di 2000 euro mensili sarebbe netto e ti permetterebbe una vita dignotosa nella tua piccola casa, in mezzo al tuo piccolo orto...
Che ne dite ?

Re: Un pezzo di terra, e possibilmente coltivabile....

09/11/2009, 17:35

Mi riallaccio allo schiavismo di cui parla Raviolo per aggiungere una considerazione: trovo che una certa forma di questo fenomeno sia in realtà già in atto, ma non penso solo a chi è strozzato dai mutui su case che si svalutano ogni giorno. Chi partecipa al forum sceglie la terra piuttosto che la televisione, ma orde di giovani della mia età, figli di un'economia che studia i metodi migliori per creare sempre nuovi falsi bisogni, sono già vittime dei loro "bisogni"... e giù debiti per il telefonino, le vacanze, le auto che superano i 200.So di dire banalità.Ma purtroppo, anche in tempo di crisi, non vedo una presa di coscienza reale da parte di coloro che dovrebbero costruire un futuro nuovo.Sono gli stessi giovani che poi, come ha detto qualcuno, preferiscono prendere il sussidio piuttosto che fare lavori considerati umili, restano a casa coi genitori finchè possono, e magari finiscono per pagare le rate dell'auto con la pensione di papà.Non è una colpa, è una cultura imposta e sedimentata negli anni.
Questa cultura ha determinato un progressivo impoverimento delle nostre menti, una pigrizia patologica e una naturale inclinazione al parassitismo.Non ci sono le premesse per salvarsi dal male.Sono felice di leggere che esistono anche realtà diverse come quella di cui parla Bea nella sua Toscana, ma qui, in una provincia che si era arricchita senza grossi meriti e che ha prodotto un sacco di adolescenti viziati e scansafatiche, la situazione è allarmante, e non si vede ancora l'intenzione di fermarsi, riflettere ed ingegnarsi.Qui, l'età delle patologie comportamentali, della depressione, le dipendenze e i casi di suicidio, si abbassa ogni giorno.


Cominciamo a spegnere la tivù e a studiare, inseriamo nelle scuole la cultura del fare, l'educazione alla salvaguardia dell'ambiente, la scienza delle energie rinnovabili; cerchiamo di salvare i nostri bambini dall'impoverimento inesorabile della vitalità e della curiosità.

Forse questa crisi fa parte del ciclo fisiologico della storia, o forse andremo alla deriva e torneremo a parlare di brigantaggio; ma è certo che potremo rialzarci e crescere solo se saremo in grado di portare avanti la rivoluzione delle idee.Io partirei da lì.

Re: Un pezzo di terra, e possibilmente coltivabile....

09/11/2009, 17:42

dommi, :?: :?: :?: :?: :?: sicuro di aver fatto bene i conti :?: :?: :?: :?: perchè se fosse come dici tu 60.000 euro rientri della spesa in 8 anni e dopo ne guadagneresti 24.000 all'anno nei primi 8 anni quei 24.000 dove finiscono :?: ( 24.000 x 8 = 192.0000 - 60.000 = 132.000) :?: :?: per me senza analizzare a fondo la cosa ma a naso c' è qualche inesattezza nei numeri.

ciao

Re: Un pezzo di terra, e possibilmente coltivabile....

09/11/2009, 18:00

nicoletta ciao, non so quanti anni hai, ma sicuramente molti meno di me, tutto quello che dici è sacrosantemente vero, ma la colpa è della generazione dei genitori a partire diciamo pure dalla mia che non hanno saputo allevare i figli come sono stati allevati loro, permettendogli ogni sorta di vizi, se chiedevano uno davano due ecc.ecc. per farti capire la differenza che vi è tra i genitori di oggi ed i genitori di ieri ti racconto un fatto; avevo 27 anni normalmente il sabato quando rientravo tardi la notte facevo la una e mezza, un sabato sono rientrato alle tre e ho trovato mia madre dietro la porta con in mano la ciabatta che senza dire perchè e percome mi ha mollato sulla faccia. e oggi devo dire che aveva ragione lei perchè in quell'ora e mezza di ritardo lei e mio padre si sono consumati un anno di vita nell'apprensione, nonl'ho mai più fatto senza avvisarli, e quando non potevo avvisarli rientravo per non metterli in ansia.

provati a fare oggi una cosa simile.

ciao
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