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Re: Un mondo alla deriva

18/09/2011, 23:22

Quoto quello che ha scritto Grintus.
quello che dico è che un impianto di biogas devo sfruttare gli scarti e non consumare materie prime. Si deve accontentare di produrre meno, magari non fa i soldi vendendo elettricità ma abbatte le proprie bollette . Per un azienda , un allevamento o una serra non è poco.Noi siamo un'azienda abbastanza piccola , ma tra ventilatori e lampade a infrarossi ( 150 w, variabile) spendiamo sui 12-15.000 € anuui ( più o meno).
Se ogni azienda si potesse autosostenere energeticamente sarebbe un vantaggio per tutti alla fine.

Strelizia, non condanno chi coltiva mais per il biogas, condanno il sistema eco-friendly di questi impianti che ricerca spasmodicamente queste coltivazioni.
Se lo fai , cerca di non farlo per troppi anni consecutivamente, i terreni tendono a impoverirsi perchè sono privati degli scarti vegetali.

Re: Un mondo alla deriva

19/09/2011, 0:20

io volevo mettere il punto su un casosu cui varrebbe fare uan riflessione.

un impianto per la produzone solo di biogas , quanto puo costare 100mila euro? per un allevamento di 1000 maiali circa' gia se mi af risparmiare 15mila euro l'anno si costi di riscaldamento , in 7 anni me lo pago senza contare che devo avere meno affitti da apgare x spandere

se invece devo anche comprare la parte dell roduzione di energia eletrica, capisci che la spesa sale a piu di un milione di euro ..

ed e' qui che cascherebbe l'asino.

perche a questo putnto entrano n gioco le banche , che impongono , che l'impianto deve usare insialto di mais , triticale e quantaltro ...( come in una trasmisioen di report su rai 3hanno fatto rilevare in un impianto di reggio emilia 6mesi fa)

non e' che io voglio specular esull'impanto per mantenere in piadi un allevamenmto "fantoccio" ma e' capire perche in certi paesi le cose funzionzno in un certo modo , e qui no

Re: Un mondo alla deriva

19/09/2011, 9:09

Più che un mondo alla deriva è un certo tipo di agricoltura, altamente specializzata, con alti costi di produzione e non più competitiva in un mercato sempre meno assistito e con poche risorse economiche (crisi).
Altro problema della eccessiva specializzazione è nella concentrazione dell'offerta e nella difficoltà di avere un rapporto diretto con il consumatore perchè l'offerta dei prodotti è limitata.
L'alternativa è tornare all'azienda agricola promiscua dove le colture arboree (frutteti, vigneti, oliveti, etc.) delimitano prati e seminativi in rotazione, allevamenti e biodigestori in serie o in parallelo, concimazioni organiche per ristabilire la fertilità del suolo, etc. etc.
Ma tutto questo per funzionare bene dal punto di vista economico deve essere ben calibrato, cioè ogni attività necessita una dimensione ottimale in grado di assorbire prodotti e produrre sottoprodotti assorbiti e gestiti completamente in azienda.
Facile a dire, ma difficile a fare e richiede grande professionalità che purtroppo oggi non troviamo più neanche nelle nostre scuole specializzate.
Buona giornata a tutti.

Re: Un mondo alla deriva

19/09/2011, 11:29

l'altermnativa alla agricoltura specializzata quale sarebbe?

quella di avere di tutto un po? cosi saremo automaticamente fuori mercato con grande giubilo chi lavora x l'import export..

gia mi vedo i viticultori , prima di andare nei vigneti avere del bestiame da accudire , o del pollame..

e poi quando hai 300/400polli a chi li vendi?

Io bevo poco vino , fosse x me il vigneto lo toglierei , perche puntualemnte quando hai altri lavori , o hai finito quei 10/15 gg pesanti in cui hai el re contate x dormire , non ha ne tempo ne voglia di andare ad abbarbicarsi su un filare di vigneto.

non sto parlando di lavori ultraspecializzati , ma solo fare fieno e portare a casa la paglia.

con quanto spendo di trattamenti bevo vino x 2 anni..., me rimasta la passione un po x l'orto , anche se alcune verdure sarebbe emglio evitarle , e della frutta posso solo mangiare mele e pere e non a fine pasto...

cosa me ne farei della frutta se poi tanto nessuno ti compra quella che ho eprche ha dei difetti mercelogici...??

l'agricoltura dell'aerica latina non ha grosse crisi , ede' molto specilaizzata.

chi fa carne , fa carne , chi cereali cereali, riso fa riso , frutta ect ect...

ha solo un governo che ogni 3x2 nn gli mette i bastoni tra le ruote ogni 2settimane,e videntemnte hanno delle leggi che fanno si che le aziende non si polverizzino in appezzamenti di 5000/6000mq , evidentemente hanno un modo di costruire le case , che fa si che in certi posti non si costruisca , e che prima di edificare una casa in mezzo a un campo , abbattino certi reperti storici nel centro in cui abitano le pantegane.

evidentemente cercano di costruire nei terreni meno fertili , e non nelle piaanure, per poi lamentarsi dei liquami ..

Re: Un mondo alla deriva

19/09/2011, 15:03

Ahh, il consumo di suolo, un altro tasto dolente...
la mia azienda ha 30 anni, in questi anni hanno costruito delle case qui attorno ( in meno di 100 metri di raggio). Quando abbiamo fatto il passaggio di attività tra il precedente conduttore e noi ,abbiamo dovuto cominciare subito-entro 6 mesi- , altrimenti rischiavamo che l'Asl non ci rinnovasse la concessione ..perchè ci sono le case troppo vicino! :lol: :lol:

( per non parlare del suolo sacrificato per capannoni , quartierini di villette a schiera, ecc ecc)

Re: Un mondo alla deriva

19/09/2011, 16:41

be milli chiediti perche il dnaubio nei paesi ex comunisti e' navigabile , e noi il po e' un pietraia fino a paicenza..

Re: Un mondo alla deriva

19/09/2011, 18:59

perchè abbiamo la Fiat e la Pirelli, sennò per cosa?

Re: Un mondo alla deriva

19/09/2011, 19:41

Certo come vedete se ci mettiamo a discutere di quante cose vanno male credo che non si finirebbe mai....io ho postato questo titolo espressamente per come hanno fatto diventare il mondo agricolo in questi ultimi decenni.....un peso da eliminare. Io credo che se uno vuole sgobbare sulla terra e sudarci per far crescere e raccogliere qualcosa deve avere la possibilità di fare reddito.....tutti noi continuiamo a mangiare unico problema che le multinazionali ci hanno indirizzato altrove....verso dove loro guadagnavano più. Prima tramite il mercato telematico e le quotazioni dei vari prodotti si sono impadroniti del prezzo poi hanno pensato alla reperibilità del prodotto sui mercati emergenti.....dove i controlli sono blandi e dove si fa quello che si pare nello stesso tempo noi tonti della comunità europea ci perdevamo in mille leggi e procedure.....fino a tentare di rimanere in vita grazie ai contributi europei...ultima mazzata a questo sistema.Continuo a pensare che la colpa è di chi consuma......dobbiamo iniziare a scegliere e con il cervello.....un ora fa ho comprato 3 pizze per fare merenda con la famiglia e ho pagato 5,6 euro per tre margherite....pure bruciate...parlo di pezzi......quella pizzeria non mi vedrà più...ecco come fare selezzione e poi ho pensato a quello che leggevo nel forum che vendono le verdure a 0,5-0,6 cent al kg....quindi ci avrei comprato quasi 10 kg di verdure dal produttore....eccolo il paradosso.....pensate al lavoro per far venire 10 kg di verdure e il lavoro per fare la metà di una pizza margherita......eppure chi lavora nella pizza ci ricarica il doppio del prezzo chi lavora nei campi quasi che ci rimette....FOLLE

Re: Un mondo alla deriva

19/09/2011, 21:00

Sono d'accordo con Grintosauro,

io l'esperienza che posso raccontare è qeulla floricola, visto che abito tra Sanremo e la frontiera con la Francia, non
so se avete presente, praticamente ci sono serre per circa 75 km, buona parte abbandonate, proprio perchè tutti
coltivavano tutto e quindi se la sono presa in quel posto.
Nel 1985, nevicata inaspettata, la mimosa raggiunge il prezzo di Lire 60.000 al KG, dopo tre anni c'erano solo mimose
piantate in piena aria (non sotto serra), conclusione, dal 1988/89 la mimosa non la raccolgono nemmeno, marcisce
sugli alberi.
Questo però è dato principalmente da una cattiva gestione della associazione dei floricoltori, che non ha saputo
convincere gli stessi a differenziare la propria produzione per vendere a prezzi corretti, cosa che ha fatto coltivare
tutto a tutti e si sono scornati per una pagnotta di pane secco, comunque da aggiungere anche che il Ligure è una testa di rapa,
geloso del vicino e praticamente un animale indomabile, ma certo che se fosse tutto gestito diversamente ci avrebbero guadagnato tutti.
Conclusione, il piccolo è morto di fame, i fiori di largo consumo arrivano dall'estero, i grandi che sono rimasti fanno produzione
di qualità, e la concorrenza principale è quella degli Olandesi, che il solo lo vedono tre giorni all'anno ma hanno ben chiaro come
ci si debba muovere per guadagnare soldi in questo settore.

Re: Un mondo alla deriva

19/09/2011, 21:56

ho il mio vicino di casa che e' originario di armaditaggia , e ha suo fratello la che fa il floricoltore , specializzati sulla rosa , efiori recisi.

preciso no sono assolutamente sperto di fiori , mi fido di quello che mi dice.

da quanto ho capito pero il floricoltore e' un lavoro in pratica di far fiorire fuori stagione , sopratutto x le festivita di ognissanti , natale , carnevale , pasqua , aprile maggio x i amtrimoni cresime, poi vivacchiate un po il resto dell'anno.


discorso diverso e' quello dei prodotti da forno , dove la gente piu o meno mangia tutti i gg , eil divario costo del pane (2.5/3euro) eil costo del grano 0.26cent e' molto alto
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