la nicchia vera sta bene in mano al piccolo o medio, comunque figure professionali, se si esce da questo schema diventa grossa produzione di un buon prodotto, ma che deve stare alle regole del grosso. non penso si scappi da questo, quindi secondo me l'affanno di prodotti tipici che ruotano (o derivano) da produzioni tipo latte o suini sono arrivati allo stallo: il mercato e' saturo, i paesi emergenti forse o sono meno ricettivi del previsto o comunque sono fuori mercato e la soluzione parrebbe prendere per il collo il produttore tentando di rendersi competitivi sul prezzo.
tipo la mercedes per tutti, che non e' piu' la mercedes di 30 anni fa.
quindi perche' hanno buttato i limoni? probabilmente perche' chi fa valore non e' il settore primario, e chi comanda e' chi ha in mano la liquidita', e notoriamente il nostro e' un settore che va avanti per forza di cose con forti anticipazioni di capitale e riscontro alla raccolta, a meno di avere in mano almeno la possibilita' di stoccare (nei settori in cui e' possibile e coi limiti di deperibilita'), per cui gli altri attori di filiera hanno gioco facile a strizzarti le bocce. D'altronde parlando del prodotto di fascia media pretendere una politica filoautarchica e' palesemente ridicolo.
da cui il mio pensiero: oggi il medio-grosso e' piu' vulnerabile al mercato del medio piccolo.
Resta da capire se vale la pena aspettare (con il rischio-quasi certezza che ti sfuggano alternative comunque valide) o comunque saltare il fosso..
In qualunque senso intendo.
Cioe' ad aspettare l'errore della controparte e pensare di essere il dito che fa cadere la prima tessera del domino non e' che rischi di trovarti tu stesso tessera?