Ora vi dirò un pò di proverbi della mia terra, in dialetto ovviamente:
la mosc attacc u cavadd'ammalagnot (la mosca, la malattia attacca il cavallo già malato. Si usa per dire anche che le catasfrofi, le sciagure sono attirata da chi già vive male)
com'ama fè? Facem com facev'n l'antech, scitt u scurz e mag la m'ddek (Ora come faremo? Facciamo come facevano gli antichi, i vecchi, butta la scorza(riferendosi metadforicamente al pane) e mangia la mollica. E' un modo per dire "dai non buttarti giù, si trova una soluzione" oppure " dei problemi bosgna liberarsene in frette", butta la scorza(il duro, l'amaro, il difficilissimo) e mangia la mollica(il bene, la gioia)...insomma fregatene)
sang all'ucchj mon o capucchj (sangue all'occhio mano al capocchio. Insomma ci si riferisce ironicamente all'adrenalina in certe stagioni dei giovincelli in cerca di sfoghi...ehehhe...appunto da qui, il detto sangue all'occhio, cioè "voglia estrema", mano al capocchio= "muoviti, che aspetti...datti una mossa)
i sc'fos mang gesùcrist i vol (Gli schifoni neanche gesùcristo li vuole. Lo si dice riferendosi a gente longeva, che campa a lungo, che magari in giovinezza o fino a poco tempo fa era spregevole, cattiva e imbrogliana. Da qui il detto che campano a lungo perchè manco il cielo li vuole...eheh vi è poi un altro simile, cioè quando queste persone "cattive" giungano ad una veneranda età e le vedi pie, silenziose e amorevoli, si dice " o scè avven l'an'ma a crist"....cioè "deve andare a vendere l'anima a cristo", si dice di quelle persone spregevoli che in tarda età fanno i bigotti e i religiosi, i pii, per conquistarsi l'amore e il perdono dell'eterno e quindi l'accesso al paradiso.)
Ora me ne vengono in mente solo questi...poi magari ci penso un attimo... saluti
