Ricorrono oggi 34 anni da quell'evento, una tiepida domenica di novembre.
Il mio comune fu solo lambito (con danni comunque notevoli) da quel sisma catastrofico (6.9 Richter - 10° Mercalli usato all'epoca), ma non l'entroterra della regione con paesi interamente distrutti. Ricordo le centinaia di sfollati alloggiati negli alberghi delle nostre coste e le roulotte messe a disposizione di chi dalle nostre parti aveva la casa inagibile.
Ecco, il mio pensiero oggi va a quelle persone che persero tutto ed, in particolar modo, a chi non sopravvisse.
Un saluto a tutti.

Sailor

Una vicenda fatta di pagine di sofferenze, di promesse mancate, ma anche di speranza e tanta solidarietà.
Ma anche un pozzo senza fine se pensiamo al fatto che sui territori colpiti dal sisma si riversò un fiume di denaro,che a valori attualizzati ai giorni nostri viene quantificato in 29 miliardi di euro.
Di tutto questo denaro e' stato fatto un uso non certo immune da sprechi,accuse e sospetti.
W l'itaglia.
Saluti

Bell'argomento, ha riportato a galla tanti ricordi di quel periodo, non solo legati al terremoto ma concomitanti,legati alla mia persona al mio modo di interpretare la solidarietà allora ed oggi. Legati all'esperienza vissuta nel partire un venerdì sera con una roulotte donata da altri alla prefettura di Reggio Emilia e destinata alle zone campane L'arrivo a Napoli la costituzione di una colonna mobile di un centinaio di mezzi al comando di una pattuglia della stradale motorizzata ,le indicazioni per evitare di essere spezzati da elementi che volevano indebitamente infilarsi e sviare su altri luoghi parte dei soccorsi, l'attraversamento dei luoghi terremotati verso l'interno, via via sempre più distrutti, l'angoscia quando sono stato superato da un gruppo di mezzi destinato alla disinfezione,l'odore pregnante passando nei centri dove i soccorsi ancora dopo 10 giorni non erano potuti intervenire.L'arrivo nelle zone Colliano la vista su un borgo sull'altro lato della vale dove non vi era una casa in piedi erano tutte crollate verso valle rase al suolo e la fila di casse di legno a fianco strada accatastate, la confidenza di un vigile del fuoco che mi raccontava che non si consideravano sopravvissuti e gli unici ad intervenire erano i carabinieri in servizi antisciacalli ,onnipresenti i maledetti,si prevedevano un migliaio di morti. La destinazione finale a Valva l'incontro con il capofamiglia ,surreale, gli ultimi km con questa persone in auto il suo cercare di esserci grato e la sua condizione personale che spingevano ad evitare qualsiasi contatto, poveretto puzzava in modo incredibile.
La ripresa del viaggio verso Muro Lucano dove era installato il campo base dell'Emilia Romagna alla ricerca di un amico di cui non si avevano notizie da oltre 8 giorni ed ancora luoghi ,Laviano Pescopagano, ecc con distruzione e morte, l'incontro con l'amico le confidenze il viaggi odi ritorno La rabbia provata per l'abuso che si faceva da parte di alcuni della solidarietà ed altro ancora

Io c'ero ed avevo appena tre anni e pensate un pò è il mio primo ricordo, prima di quell'avvenimento non ricordo nulla.

Mia sorella maggiore, mi afferrò, mi avvolse in una coperta fatta a mano di lana e mi portò velocemente fuori casa, mia mamma ci segui, mentre mio padre prese in braccio mia nonna Teresa (che era anche cicciottella) che soffriva di reumatismi e camminava molto piano ed usci dopo qualche attimo......

Ricordo rumore e i cavi elettrici dell'enel che ballavano sui muri, un pò come quando due bimbi giocano con una fune in movimento....

Ancora lo ricordo, nei minimi particolari.....

Alla fine il mio paese è stato molto colpito ed è stato ricostruito e messo in sicurezza per circa l'80%........

Un pensiero va a chi non c'è più..... .