Troppo forte...

si, era bellissimo, salvarlo mi ha veramente appagato.

Belluno. Proprietario non riesce ad affittare i locali in centro storico e, stanco di pagare le tasse, regala tre negozi al Comune.
Il Sindaco : "li utilizzeremo per le associazioni o per start up".

Non un pò di vergogna, no due parole di solidarietà, anche se le tasse non dipendono dal Sindaco, subito si gongola.
Al mancato guadagno dell'IMU, si aggiunge ora un investimento economico da fare sicuramente.

Come sapete sono in corso le ricorrenze della disfatta di Caporetto (nel quadro della I° guerra mondiale 1915-18) e della rivoluzione Russa.

Domani ricorre il settantacinquesimo della ritirata di Russia (15 dicembre 1942). Sul fronte del Don i sovietici iniziarono l'offensiva
"Piccolo Saturno".
Un triestino, classe 1921, dà la sua testimonianza.
Cinquantacinque gradi sotto zero, in centomila non tornarono a casa.

100.000 gavette di ghiaccio , il libro sulla ritirata.
ma più che leggere il libro mi piaceva ascoltare personalmente le vicissitudini di alcuni dei sopravvissuti, in paese erano in 2.
un terzo tornò negli anni 70 quando ormai era dato per disperso, invece era stato salvato da una famiglia russa e si era sposato con una del luogo , peccato che in Italia era già sposato e con figli.
la moglie italiana nel frattempo si era anche lei risposata.
da quello che ho letto pare che di casi simili ne successero diversi.

In una cittadina a nord di Pordenone, diversi bambini islamici erano affidati, dopo la scuola dell'obbligo, ad una donna del Bangladesh che, in casa sua, insegnava loro l'arabo ed il corano.
Un cittadino italiano ha segnalato alle forze dell'ordine probabili maltrattamenti dei bambini, cosicché sono scattati i controlli e l'installazione delle telecamere.
Hanno fatto l'incursione e trovato la donna insegnante con la verga in mano nell'atto di colpire i bambini.
I bambini hanno confermato di ricevere le vergate sulle mani, sulle gambe e sulla schiena. Dicevano che il dolore era fortissimo e spuntavano loro, sulle zone colpite, le righe delle botte.
La donna ha detto che anche lei era cresciuta ed educata a botte !!!!!!!!!!
No comment

condanno il metodo barbarico senza mezzi termini ma ricordo che ai miei tempi a scuola non era molto diverso.
ricordo con tanto affetto l'insegnante fino alla 3 elementare, una zitella ma al contrario di quello che si dice delle zitelle era dolcissima con noi bambini, anche se sapeva farsi rispettare oltre ad essere un insegnate più che ottima.
poveretta mori bruciata nell'incendio della sua abitazione.
poi ebbi un maestro per la quarta e la quinta che era ottimo come insegnante ma manesco in modo terribile.
in fianco alla cattedra teneva una canna in bambù lunga circa 4 metri , non si scomodava nemmeno ad alzarsi , ti arrivava la bastonata sulla testa e zitto.
tornavi a casa informavi i genitori del fatto e certe volte erano altri schiaffoni" se ti ha picchiato avrai combinato qualche cosa"

ora a parte il metodo medioevale adottato dalle insegnanti coraniche, nelle ns scuole succede il contario , alunni che picchiano e sfregiano gli inseganti e a dar loro man forte i genitori.
sta crescendo una bella società!!

Ci hanno fatto pure un film, non ricordate " I girasoli" di De Sica, con la Loren e Mastroianni?

Ho sempre in mente ciò che mio padre non ha mai raccontato della guerra.
Ho in mente quelle brutte e profonde cicatrici alla schiena che non capivo e non sapevo e mia madre che ci ammoniva di non chiedere “mai”. Sappiamo solo che erano un regalo della campagna d’Albania.
A casa mia non si vedevano film di guerra, si cambiava canale (allora erano solo due) o si spegneva.
Non ne parlava mai, né della guerra, né degli anni di prigionia in germania.
Eppure era un uomo forte, alto, robusto e non temeva niente e nessuno.
Da grande ho capito e tutti quei silenzi mi hanno raccontato cos’è la guerra.

Saluti, Gianni

coloro che sono stati coinvolti non amano parlare e ricordare ,anche mio padre non ha mai parlato della guerra e della prigionia in Germania,c'era un rifiuto da parte sua nel ricordare quel periodo.
una delle poche volte che ne parlò fu in occasione del mio ventesimo compleanno per ricordarmi che ero fortunato, io mi disse ho compiuto i 20 anni in un campo in Germania.