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SUCCEDE VICINO A CASA NOSTRA 
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Ha l'occhio arrabbiato. Tino
Tornando alla griglia, si può trovare anche baccalà e interiora confezionate e cotte.

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Ben oltre le idee di giusto e di sbagliato c'é un campo. Ti aspetterò laggiù. (Jalaluddin Rumi XIII s.)

Cosa importa se g'ò le scarpe rote - mi te vardo e me sento il cor contento. (La Ceseta de Transaqua)


09/11/2017, 19:16
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guarda io sono un pescatore da quando avevo 5 anni, per cui sono 50 che pesco e che mangio il pescato, ti posso assicurare che le anguille e il pescegatto alla grigia sono piu buoni del baccala.


09/11/2017, 19:27
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Max, la gente di mare il pesce d'acqua dolce non se lo fila per niente. Almeno nella mia terra , la Romagna. A proposito di pesce gatto, io non l'ho mai mangiato (ma pescato sì) , dicono che bisogna essere bravi a prepararlo perché altrimenti sa di fango. Tu come lo prepari? :)
Il Tino ha circa quattro anni, in teoria dovrebbe essere già a fine carriera ma è ancora bravo. In realtà lui è un verro 'ruffiano' , il verro che gira tutti i giorni tra le scrofe per stimolarle. In teoria non dovrebbe coprirle, però visto che ha una buona genetica, ogni tanto se ne cucca una..
Tino è buono, andiamo abbastanza d'accordo, ma non bisogna mai distrarsi.

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L'esperto è una persona che ha fatto in un campo molto ristretto tutti i possibili errori.(Niels Bohr)
Più la caduta di un Impero è vicina, più le sue leggi sono folli. Cicerone


10/11/2017, 0:57
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il pesce gatto io lo riempio di , sedano, rosmarino ,salvia e lauro, il tutto frullato tipo crema, poi lo butto sulla griglia e raccolgo il grasso che cola con la vaschetta e lo ributto sopra sino a fargli diventare una crosticina ben arrostita. il problema del gusto di fango, lo trovi nel pesce di lago, ma in quello di fiume e molto difficile. io ho molti parenti da parte di mia madre che sono di novi di modena, e li lo cucinano sempre in carpione, mentre i parenti di mia moglie nel mantovano lo fanno spesso impanato in farina e fritto con olio in padella.


10/11/2017, 17:30
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Infatti pensavo che il pesce gatto fosse solo di lago. :oops: eh, ma anni fa frequentavo solo i laghetti di pesca sportiva, dove di solito il pesce (pesce gatto o carpe) veniva rilasciato . Una volta pescarono un siluro di un metro e mezzo (difatti non si pescava più niente). Il siluro si riesce a preparare o si butta? Intendo come gusto..

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11/11/2017, 2:13
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milli ha scritto:
Infatti pensavo che il pesce gatto fosse solo di lago. :oops: eh, ma anni fa frequentavo solo i laghetti di pesca sportiva, dove di solito il pesce (pesce gatto o carpe) veniva rilasciato . Una volta pescarono un siluro di un metro e mezzo (difatti non si pescava più niente). Il siluro si riesce a preparare o si butta? Intendo come gusto..



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11/11/2017, 19:04
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milli ha scritto:
Infatti pensavo che il pesce gatto fosse solo di lago. :oops: eh, ma anni fa frequentavo solo i laghetti di pesca sportiva, dove di solito il pesce (pesce gatto o carpe) veniva rilasciato . Una volta pescarono un siluro di un metro e mezzo (difatti non si pescava più niente). Il siluro si riesce a preparare o si butta? Intendo come gusto..



I cuochi che propongono il pesce siluro in menù lo apprezzano anche per le poche lische, la sua tenuta alla cottura e per il gusto delicato.

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11/11/2017, 19:11
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i pesci gatto e le anguille le pescavo nel fiume secchia a modena, e non sapevano di fango, mentre quando li pescavo nei laghi del mantovano si.il siluro ha carne meno grassa leggermente piu asciutta del pesce gatto, se lofai marinare un po in olio aceto di mele carote sedano aglio timo e lauro , perde il gusto di fango, poi lo puoi fare in umido , al cartoccio, impanato con farina gialla . ma io non lo ritengo un pesce al top. mentre sul lago di garda, a sirmione c e una trattoria che ti serve un risotto alla tinca che uno spettacolo della cucina locale , e fanno il coregone in umido con tante erbette locali che solo a pensarci mi viene l acquolina.


11/11/2017, 21:33
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Successe vicino a casa nostra nel 1915-1918. I figli della guerra.

Come molti sanno ricorre il centenario della I Guerra Mondiale.
In particolare il 24 ottobre1917 avvenne la cosiddetta "disfatta" di Caporetto, oggi Kobarid in territorio sloveno. L'analisi storica ha corretto il termine disfatta in sconfitta.
Non sto a dire tanto in proposito perché molti sono aggiornati su questo argomento e la Stampa e la Tv ci stanno dando molti spunti interpretativi e informativi. Vedi ad esempio in RAI Paolo Mieli, Corrado Augias e storici che attualmente animano trasmissioni ad hoc.
Quello che a me sembra nuovo (purtroppo) é la storia relativa ai "figli della guerra" che erano anche crudamente intesi come "figli del nemico".
Ritornando per un momento al fronte di Caporetto: gli italiani erano stati posti in attesa e presidio nelle trincee poiché lo Stato Maggiore del Regio Esercito riteneva che non ci sarebbe stata attività col freddo alle porte; gli austriaci erano alla fame ed alla disperazione, ritenendo che gli italiani avrebbero attaccato. Pertanto come estremo rimedio ricorsero a chiedere l'aiuto della Germania, seppure l'avessero in antipatia. Così tutto cambiò con un attacco delle truppe Austro-Ungarico-Tedesche che dopo un'ispezione sul territorio ruppero vittoriosamente il fronte italiano. Nelle file nemiche era anche il tenente Rommel che si distinse e che nelle seconda Guerra mondiale, dove ebbe il ruolo di "volpe del deserto" in Africa.
Occupata la zona del Friuli e della Venezia Giulia le truppe nemiche si diedero alla ricerca di cibo, alle razzie ed agli stupri. Questo avvenne anche a Gorizia che era pur territorio austriaco. Avvenne anche nel Veneto.
Nel Friuli e nel Veneto pertanto si ebbero molte nascite di bambini che i più rispettosi chiamarono figli della guerra, mentre altri li chiamarono figli del nemico o della colpa.
Le prime nascite si ebbero nel 1917.
In quell'epoca, quasi coetaneo dei combattenti, era in zona quello che divenne poi il Cardinale Celso Costantini. Nato a Castions di Zoppola (oggi PN) il 3 aprile 1876 studiò al seminario di Portogruaro (V E), a 25 km da Pordenone, e li venne ordinato sacerdote. Nel 1918 divenne Vicario generale della diocesi di Concordia (zona Portogruaro).
Il Vicario Costantini si adoperò alla crezione di un Ospizio dei figli della guerra. (vorrei farla breve ma temo di non riuscire!).
La situazione fu quella di donne nubili o coniugate che ebbero il doppio trauma di uno stupro e della nascita di un figlio.
Le coniugate avevano quasi tutte il marito in guerrra e quindi temevano il rientro del marito. Non trascurando l'opinione dei parenti e dei compaesani.
Pertanto le soluzioni erano l'infanticidio e l'abbandono.
Pertanto l'idea dell'ospizio fu una via d'uscita.
L'Ospizio ricoverò 355 bambini, provenienti in particolare dalle province di Venezia, Treviso, Belluno, Vicenza e Padova e dalla provincia del Friuli, ma anche dalle terre redente: la prima immatricolazione è datata 23
dicembre 1918, mentre l’ultima risale al 9 maggio 1922. Per i maschi si pensò ad una insegnamentodel tipo professionale (arti e mestieri) e per le femmine si pensò ad una istruzione presso un convento di Venezia.
I bambini furono poi smistati presso vari orfanotrofi ed alcuni presso una casa d'accoglienza che il Vicario aprì nel suo luogo di nascita, Castions di Zoppola. Passata la guerra si ebbero casi di rientro di alcuni bambini in ambito materno col consenso del marito. In altri casi, caduto in guerra il marito, alcuni vennero ripresi dalla madre. Furono detinati dei fondi d'aiuto perchè la miseria era tanta.
Concludo col dire che oggi e promossa una causa di Beatificazione per il cardinale Costantini e fra i testimoni é chiamato l'ultimo bambino vivente oggi 99enne, se non erro nato e vissuto in quel di Pordenone. Artigiano ed impegnato nel volontariato l'ex bambino racconta che quando andava alle scuole elementari, sulla strada spesso incontrava una donna che incrociandolo gli diceva....."ti saluta Cristina"........

Lei era Cristina...... sua madre.

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14/11/2017, 23:03
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accidenti bepi, non ci ho capito molto, ma di sicuro ti e venuto un bel ditone a digitare tutto quello.


15/11/2017, 19:20
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