Riprendo su qualcosa di soft.
Sappada in provincia di Belluno, Dolomiti Venete, vuole passare al Friuli con motivazioni fondate. Fatto anche il referendum.
Il Veneto nella persona dell'ex Ministro dell'Agricoltura e presidente della Regione Vrneto, si oppone.
Il Friuli V.G. nella persona della Presidente Serracchiani afferma...."Sappada é nostra".
C'é l'imbarazzo della Lega in quanto Fedriga del Friuli dice sì ma c'é l'ostacolo del suo compagno di partito Zaia.
Il di là di casi come Portogruaro (VE) a 25 Km da Pordenone, che voleva passare con Pordenone per questioni logistiche come il Tribunale e il Catasto, per non andare a Venezia.
Nel caso di Sappada c'é di mezzo il cuore ed il senso d'appartenenza.
In quella zona, Veneto-Friuli, si hanno tanti comuni "germanofoni" non dimenticando che la zona era sotto il dominio austriaco.
Una volta nella zona di Tarvisio ho assistito ad una chiacchierata fra amici in cui ognuno parlava nella propria lingua, cioé uno parlava tedesco, altro rispondeva in sloveno e un'altro ancora parlava loro in italiano!
Concludo che comunque le previdenze per la montagna, di regioni a statuto speciale,.....possono fare la differenza.
A Pordenone vicino al Municipio, al confine della cinta muraria e della porta sud (che non ci sono più) c'è lo "studiolo" del Pordenone un pittore del '500, nato (1484) come Giovanni Antonio De' Sacchis. Fu dichiarato il più grande pittore Friulano del Rinascimento.
Da tempo si parla di una ristrutturazione che si spera avvenga al più presto.
Intanto la mostra delle sue opere si fa a Milano, in Pinacoteca Ambrosiana. Per chi fosse interessato la mostra é visitabile fino al 29 maggio.
Il curatore della mostra, professore E. Villata dichiara che da noi, a Pordenone, il pittore non ha il riscontro che merita.
Voglio ricordare che il "Pordenone" divenne suocero di un altro illustre pittore e cioè Pomponio Amalteo (1505), che sposò la figlia Graziosa. Amlateo nacque a Motta di Livenza (TV) e morì a San Vito al Tagliamento (PN).
Dopo avervi appesantito le palpebre come al solito, vi sveglio per darvi la buona notte.